
L'elogio della laicità con cui si apre il volume indica lo spirito e lo stile dei pensieri che in esso si svolgono.
Laicità, per i cristiani, è assumere in pieno l'umanità che essi hanno in comune con tutti, e di essa mostrare la bellezza, il valore, le responsabilità.
Attraverso una riflessione che si snoda dall'ascolto della vita fino ad alcuni spunti per promuovere una nuova soggettività dei laici, il libro invita a guardare alla realtà e alle sue diverse dimensioni con occhi nuovi: non con lo sguardo di chi coglie di essa soprattutto i limiti, ma con quello sapiente di chi cerca e vede le ricchezze, il dono, i compiti, nella convinzione che la storia umana è abitata dal mistero.
Tocca soprattutto al laico riconoscere il mistero presente nella vita, svelarne il Nome, vivere in modo da portare alla luce, già da oggi, i germi di risurrezione presenti nella realtà. Per questo occorre, da parte dei laici, una nuova capacità di iniziativa, per stare nel mondo da testimoni della bellezza pasquale delle cose.
La spiritualità è uno degli aspetti della sensibilità giovanile in rapido cambiamento. I giovani sembrano disinteressati a tutto ciò che - come afferma uno di loro - «non si vede e non si compra», eppure, dietro un'apparente indifferenza, si nascondono tante domande e una ricerca talvolta confusa, ma non per questo meno vera. Che senso ha la vita? Che cosa dà valore all'esistenza? Come affrontare il limite e l'incertezza, di cui la recente pandemia e la guerra - mai avvertita così vicina - hanno costretto a fare esperienza? Sono alcuni degli interrogativi che agitano le coscienze giovanili, alla ricerca di sé, di armonia, di benessere interiore, di relazioni rasserenanti, di speranza per il futuro. Anche Dio è parte di questo orizzonte: il suo nome si fa strada dentro emozioni, pensieri e stati d'animo che allontanano i giovani dalle religioni istituzionali e dai canoni della tradizione per intraprendere percorsi a tratti intimistici. L'indagine, di cui si espongono i risultati in questo volume, mette in luce come nella precarietà del presente si possano intuire nuove direzioni del rapporto con la dimensione trascendente della vita.
Ci sono alcune parole chiave che possono aiutarci a leggere un mondo interconnesso, toccando argomenti e macro fenomeni (economia, lavoro, economia, giovani, comunità, periferia, Europa, cura, libertà, profezia, uguaglianza...) caratteristici di una fase storica che si spera di definire "della post pandemia". Questo "tempo nuovo" chiamerà sempre più in causa responsabilità individuali e collettive, forte senso delle relazioni umane, volontà di abbracciare stili di vita rinnovati, dando valore alla cittadinanza attiva. Atteggiamenti che contrastano con almeno due grandi mali della nostra epoca: l'individualismo e l'assertività. Oggi appaiono più che mai necessari incoraggianti percorsi di speranza, formando le coscienze alla responsabilità per la "casa comune". Le parole qui affrontate attingono al Concilio Vaticano II e al magistero di papa Francesco, dalla Evangelii Gaudium, alla Fratelli tutti, passando per la Laudato sì', perché possano innervare la pastorale ordinaria della Chiesa e alimentare un confronto aperto e proficuo tra comunità cristiana e società civile. Un libro ricco di spunti e provocazioni, pensato in occasione della celebrazione a Taranto della 49esima Settimana Sociale sul tema «Il Pianeta che speriamo. Ambiente, lavoro e futuro. #Tuttoèconnesso».
Descrizione dell'opera
La vicenda di don Mazzolari costituisce un vero e proprio capitolo della storia della teologia morale. Non è infatti possibile prescindere dalla sua figura nell’affrontare il tema del rapporto tra il cattolicesimo e la guerra o del pacifismo cristiano in Italia. Merito dell’attenta e documentata ricerca di Bignami è soprattutto quello di avere collocato il tema della coscienza al centro della biografia e della riflessione del parroco di Bozzolo.
«Mai questo nucleo vitale dell’intera sua opera era stato adeguatamente tematizzato nelle sue origini remote, nei suoi successivi (e talora non lineari) sviluppi, nelle sue interne articolazioni e soprattutto nelle specificità dei due versanti, non sempre coincidenti, sui quali si era collocata la prolungata meditazione mazzolariana sulla coscienza cristiana: quello civile e quello ecclesiale, in verità mai contrapposti fra loro ma pure esistenzialmente vissuti come distinti a seconda che ci si collocasse ora nell’ottica cristiano-mondo, ora in quella cristiano-Chiesa» (dalla Presentazione di G. Campanini).
Il tema della coscienza morale acquista in Mazzolari una duplice valenza: a) di paradigma metodologico ogni volta che si riflette sulla realtà storica; b) di attualità, perché il dibattito morale sulla guerra non ha mai abbandonato l’umanità e si ripropone ciclicamente all’attenzione del cattolicesimo contemporaneo.
Il pensiero di Mazzolari è indagato a due livelli: negli scritti e nelle decisioni concrete così come documentate dai racconti autobiografici o dalle narrazioni di testimoni. Il tema della coscienza morale viene analizzato alla luce dei temi della pace, dell’obbedienza e della laicità. Particolare rilievo assumono due temi fondamentali per la teologia morale: quello della pace e quello dell’autonomia della coscienza.
Il lettore è condotto, attraverso una biografia teologica e spirituale, all’interrogativo etico sul presente e alla difficile coniugazione della coscienza personale con le situazioni dettate dalla realtà.
Sommario
Presentazione (G. Campanini). Introduzione. I. Biografia di una coscienza. 1. Percorso biografico di una coscienza. 2. Il retroterra teologico e spirituale. 3. Le letture e gli apporti della cultura francese. II. Coscienza di una biografia. 4. La coscienza cristiana e la pace. 5. Autonomia della coscienza morale cristiana. III. La coscienza morale a partire da Mazzolari. 6. Quale coscienza morale? 7. La formazione della coscienza morale cristiana. 8. Il travaglio della coscienza. Conclusione. Attualità di Mazzolari: a partire dal tema della pace. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
Bruno Bignami è presbitero della diocesi di Cremona dal 1994. Ha conseguito il dottorato in teologia morale presso la Pontificia Università Gregoriana nel 2005. Attualmente è vicerettore del seminario di Cremona, docente presso lo studio teologico dello stesso seminario e vicedirettore del Centro Pastorale Diocesano.
Oltre 300 lettere, molte delle quali pubblicate per la prima volta in questo libro, compongono il copioso epistolario tra don Primo Mazzolari e i vescovi della sua diocesi di Cremona: Geremia Bonomelli, Giovanni Cazzani e Danio Bolognini. Si tratta di un vero e proprio patrimonio di spiritualità, che permette di approfondire le diverse stagioni del ministero sacerdotale del parroco di Bozzolo e di mostrare il suo rapporto filiale con l'autorità ecclesiastica, senza nascondere incomprensioni e crisi. Anche i vescovi fanno emergere i loro diversi temperamenti e il loro differente approccio nei confronti di Mazzolari. L'epistolario è un utile tassello per approfondire la figura del parroco, ma anche per sondare la spiritualità cristiana come luogo di incarnazione e di decisioni, soprattutto in merito al tema tanto discusso dell'obbedienza. Le lettere mostrano la fatica della fedeltà al vangelo e rivelano schiettezza, apertura di cuore, fiducia, sostegno, dubbi, incoraggiamenti, condivisione, ragionevolezza. Un quadro di fede e di amore alla Chiesa tutt'altro che scontato.
Antologia di lettere, tutte inedite, di Primo Mazzolari (1890-1959), prete di periferia che dialoga con preti, amici, suore, laici, politici, religiosi... fino al presidente della Repubblica Giovanni Gronchi.
attraverso la vita e il messaggio di francesco d assisi il dono della letizia" viene riletto come senso dell esistenza con il riproporsi del cammino fondamentale di fede per arrivare a tale pienezza." questo quaderno puo`considerarsi una proposta alternativa alla delusione dell'uomo contem poraneo di fronte ai miti odierni, per prospettare frontiere innovative al pensiero umano, capaci di venire incontro alle attese piu`profonde, agli interrogativi piu`inquietanti del nostro tempo ripiegato a tal punto sul proprio esistere da soffocare il senso spirituale
"Quanti luoghi comuni e quante caricature intorno all’amore! Al punto da non sapere più come definire o riconoscere questo sentimento così prezioso per la nostra vita. Troppo spesso lo confondiamo con un generico atteggiamento di pietà, perdono o accoglienza. Ma l’amore è ben altra cosa: è prendersi cura di qualcuno fino al dono di sé; è un atto, un’opera, una sapienza, che non può sorgere dall’uomo ma dalla relazione con Dio. L’Autore, con un linguaggio semplice, arricchito da numerosi esempi tratti dal quotidiano, ci apre alla scoperta del vero amore, quello capace di trasformare la vita."
A diciassette anni, quando il futuro ha i contorni ancora incerti ma pure allettanti di una promessa di vita, Maria Grazia subisce un incidente che imprimerà una svolta decisiva alla sua esistenza. È l'irrompere di un Altro, che da quel momento segnerà il suo cammino e la accompagnerà fino all'ultimo respiro. Una presenza indomita, dolce e tenace, tenera e irriducibile, che si propone quotidianamente al gioco della sua libertà. Un legame che si documenta come rapporto quotidiano nello sterminato volume di lettere di cui il presente libro propone una significativa raccolta. Lettere, non diario, perché la scrittura di Maria Grazia è sempre interlocuzione, dialogo, appello, grido vibrante e appassionato. Che si rivolgono sempre a un tu reale, storico, con cui la comunicazione non è mai di circostanza, ma che urge la circostanza finché ne sveli il senso. Queste lettere accompagnano tutta la sua vita, ne mettono in evidenza i passaggi, le acquisizioni di consapevolezza che l'esperienza le saprà mostrare. Le forme che la sua vocazione attraverserà, superandone limiti e contraddizioni. Come un lungo pellegrinaggio, al termine del quale, resa umile dalle prove, dolorose, attraverso cui la sua chiamata l'ha condotta, si consegnerà, come una sposa, all'abbraccio ardente e appassionato del suo Signore, l'amato Gesù. Prefazione del Card. Angelo Scola.