
Questo piccolo volume raccoglie la storia e la devozione alla Spina Santa, reliquia che ci ricorda la Passione di Cristo che, in ogni tempo, manifesta tutto l'amore di Dio per l'umanità.
“Cento minuti sul Vangelo. Per capire chi è Lui”, di padre Maurizio Botta, è un corpo a corpo con la Parola senza finzioni. L’autore, sacerdote della parrocchia di Santa Maria in Valicella a Roma noto per i suoi incontri “Cinque passi al mistero” e per il seguitissimo blog che porta lo stesso nome, ci accompagna in un viaggio al centro del Vangelo con un linguaggio diretto e contemporaneo, che può arrivare a tutti ma che non rinuncia per questo alla bellezza, all’intensità e alla verità della “buona notizia”.
“Io voglio questa buona notizia, solo questa. Io voglio essere regnato da Dio. Io voglio avere Dio per Re. L’unica cosa che mi interessa. Per nient’altro vale la pena vivere.”
Padre Maurzio Botta cerca di restituire il vero volto di Gesù, la Sua vera identità, troppe volte distorta, impoverita. Il Gesù del Vangelo, invece, non può che affascinare per la portata del Suo messaggio e dei Suoi gesti. Ognuno poi può decidere di accoglierlo o di rifiutarlo, in piena libertà.
“C’è un invito rifiutato, un’indelicatezza profonda, un anteporre cose buone e lecite all’immensità del Dono. Ancora una volta una libera scelta. Il problema è che c’era la Roma…”
Gesù grida, si indigna, ha la forza fisica per far uscire pecore e buoi dal tempio, ribaltare tavoli pieni di monete.
Gesù dice cose durissime a costo di portare su di sé il peso della solitudine e dell’incomprensione. Gesù accusa i farisei
di essere vipere, ipocriti. Gesù sceglie e rimprovera.
Gesù prega, perdona, accoglie. Gesù non
risponde a tutte le domande e non ha paura di deludere. Gesù sta anche in silenzio e quando parla dice cose non immediatamente
comprensibili. Gesù Cristo non cambia rispetto a quello del Vangelo. Rispetto a quello che dovrebbe essere per risultare gradevole a ogni palato moderno,
inesorabilmente diverso.
I temi affrontati sono molti e sembrerebbero anche eterogenei: si va dal primato accordato al sentimento alla gioia della misericordia di Dio; dal senso del giusto e dell'ingiusto al mellifluo buonismo; dalla morte all'accudimento umano; dal relativismo conoscitivo e morale alla pretesa di Gesù di essere Dio; dalla bellezza intima del vivere al cristianesimo a la carte. Sono accomunati da un doppio filo rosso: il voler rendere ragione della speranza che è in noi e la centralità di Gesù. Alla fine della lettura emerge in modo evidente che Gesù è il Principio (Colossesi 1,18): è lui all'origine di ogni realtà, buona e bella. È sempre lui la guida, colui che letteralmente ci apre la pista (Lettera agli Ebrei 2,10; 6,20) verso la salvezza della nostra intelligenza - perché Lui è il Logos, la Ragione, il Pensiero eterno del Padre - e anche la salvezza integrale della nostra persona. Ed è sempre Lui l'approdo di ogni ricerca autentica e di ogni esistenza. Padre Maurizio ci chiede di fare una scommessa: puntare tutto su Gesù... Prefazione di Giorgio Maria Carbone.
«Sono vecchio, scampato ad un infarto, il cardiologo raccomanda 10.000 passi al giorno. Ci sono ottime ragioni e relative soddisfazioni: camminare fa sempre bene al cuore, al fisico tutto, anche alla mente e all’anima. A Padre Maurizio ne bastano 5, di passi, ma li colloca nel mistero e si capisce subito che è un altro camminare: cambia la destinazione. Il dottore, se va tutto bene, mi propone di morire più o meno in salute e sarebbe un traguardo più che apprezzabile di fronte a malattie invalidanti con il loro corredo medico assistenziale, lo sfacelo della carne, il dolore, la pena, ma si tratta pur sempre di morire, e comunque succederà. […] Il sacerdote offre l’eternità - pausa - ci vuole coraggio! L’eternità? È pur sempre un cammino, passo dopo passo. Bisogna attrezzarsi, perseverare, trovare il giusto aiuto, scoprire che è vicino, verificare che non si è soli… succede, è successo, succederà… è storia in atto. Fidarsi? Affidarsi»: dalla Prefazione di Giovanni Lindo Ferretti. Padre Botta approfondisce con stile semplice e accattivante alcune provocazioni come le seguenti. La fede cristiana - con tutti i suoi doveri, i suoi divieti, il suo dover sempre sorvegliare i propri comportamenti e perfino i propri pensieri - è di una pesantezza schiacciante, terribile, fa avere la sensazione di essere sotto una cappa costante. L’idea della vita dopo la morte può essere in un certo senso tranquillizzante, ma nella vita di tutti i giorni sei solo, Dio non è tangibile e non è facilmente udibile. Per lo più non fa nulla. Sarebbe forse più facile pensare che non esiste, piuttosto che chiedersi desolatamente: «Dove sei finito?», e pensare che non ha tempo per te, del tipo: «Hai un momento, Dio?». Come vede Gesù il piacere? Come ne parla? Considera che la parola "piacere" racchiude, nella sua radice, la semantica della parola "dolce". Quindi è legata immediatamente a una questione alimentare. Noi vediamo, nel Vangelo, come Gesù venga notoriamente designato, pubblicamente additato, come amico dei pubblicani e dei peccatori È l’istantaneità, probabilmente, la nemica dei veri grandi godimenti! È l’impazienza! Io sento, dentro di me, che questo è il problema principale. E quando parlo di impazienza, non ne parlo certo come se io fossi uno che ha risolto completamente questo problema. Tutte le volte che mi abbandono all’impazienza, sono portato a rovinare le cose più belle!
Fermiamoci un attimo. Ora, proviamo a pensare a quanto spesso ci ritroviamo così travolti da doveri e scadenze, dalla necessità di essere sempre reperibili e sul pezzo, da scordarci di prendere fiato, di dedicare tempo a noi stessi. Quante volte, poi, non ci curiamo di trovare un giusto equilibrio tra velocità e lentezza, di concederci attimi di silenzio e di noia, due dimensioni tanto temute eppure così necessarie e inevitabili? Per non parlare di quando è stata l'ultima volta che ci siamo fermati a riflettere sulla nostra felicità, a contemplare le meraviglie intorno e dentro di noi, la bellezza dell'arte, il potere antico del cantare, la pienezza di una castità che è libertà dal possesso in ogni rapporto, d'amore o d'amicizia. In un mondo sofferente in cui l'uomo si è posto al di sopra di ogni creatura, dovremmo invece, con umiltà, imparare dalla piccola lumaca: come lei, anche noi funzioniamo secondo un ritmo naturale che è ora di riscoprire, ascoltare e rispettare per poter vivere con gioia. È questo il messaggio che padre Maurizio Botta affida alle pagine del suo libro: prendendo le mosse dal successo del ciclo di catechesi dei "Cinque Passi al mistero" da lui ideato, con lo sguardo al Vangelo ma citando anche da Pavese, a Sartre, fino a Franco Califano e al rapper Anastasio, il giovane sacerdote procede a uno studio della contemporaneità che ci restituisce una nitida fotografia del presente; con delicatezza e onestà ci invita a meditare su aspetti del quotidiano spesso dati per scontati, ma fondamentali per riappropriarci di uno spazio di serenità nella frenesia del nostro tempo. Prefazione di Costanza Miriano.
Perché noi uomini e donne moderni siamo così ossessionati dal controllo? Perché non riusciamo più a goderci il presente, a rilassarci, a mollare il freno, a lasciarci stupire? Sono le domande che Maurizio Botta si pone in questo nuovo libro, ancora una volta ispirato alle sue amatissime catechesi, che registrano sempre il tutto esaurito perché in grado di toccare le corde sensibili di ognuno di noi. Una società veloce, frenetica, in cui bisogna stare sempre al passo, conduce inevitabilmente alla convinzione di dover avere tutto sotto controllo, tutto programmato, pena rimanere indietro, venire esclusi, essere considerati non all'altezza, deboli. Senza rendercene conto, questa smania ci porta a sacrificare le nostre giornate correndo dietro a soddisfazioni effimere e, in questo continuo affannarsi, a rimetterci sono soprattutto le due stagioni della vita più autentiche: l'infanzia e la vecchiaia, quando il giudizio degli altri non ci tocca e siamo davvero liberi di vivere come ci pare. Oggi anticipiamo la fine dell'infanzia e posticipiamo il più possibile l'inizio della vecchiaia, perché ciò che è spontaneo e incontrollabile ci spaventa. Padre Maurizio, studiando i Vangeli e confrontandosi ogni giorno con persone di ogni età, estrazione e religione, ha riflettuto a lungo su queste tematiche fondamentali, e in queste pagine ci sprona a vivere davvero a pieno ogni momento, a non dare nulla per scontato, a essere grati: proprio la gratitudine è il primo passo per imparare l'arte dell'accontentarsi, del godere dei semplici, immensi doni che la vita ci offre ogni giorno.
C'è la vita con le sue passioni, le battaglie e ì conflitti interiori. C'è l'uomo con i suoi "cinque pani e due pesci", la routine quotidiana disarmante e la modernità che fagocita, c'è il dubbio e l'illuminazione nei sei "Passi" raccolti in questo libro. C'è Giorgio Gaber, il Signore degli anelli, Facebook, il Vangelo, san Filippo Neri e i Padri del deserto. C'è la dimostrazione che Dio è qui e ora, che la fede è viva ed è l'unico viatico a una vita piena e felice. Non c'è retorica o pedagogismo ma uno sguardo lucido e disincantato, scanzonato e giovane, uno sguardo ragionevole. È la ragionevolezza della fede cristiana che non discende da un pulpito ma scende in strada, tra le inquietudini e le contraddizioni del nostro tempo, che si fa interrogare senza formalismi e indica la via. Siate "pronti sempre a rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in voi" scriveva Pietro nella sua prima lettera. Qui le risposte si trovano. Con una semplicità che arriva dritta al cuore, di chi crede e di chi è alla ricerca di un senso. Prefazione di Costanza Miriano.
Vasco Rossi, Tommaso Moro, Michele Serra, Jovanotti e Giorgio Gaber, Chesterton, Biancaneve, Vittorio Messori, Kevin Kostner e Al Pacino, Papa Francesco, Joseph Ratzinger e Sant’Ignazio di Loyola, Satana, YouTube, il Vangelo, la filosofia e il cinema. Sono solo alcuni dei protagonisti di pagine intense, in cui sapienza antica e miti moderni si mescolano per farci scoprire che la modernità non è poi tanto moderna e che per ogni piaga, anche lancinante e modernissima, c’è un antidoto invincibile, una disarmante e consolante cura.
L’ansia, la pigrizia, la scelta, il confronto e la menzogna sono alcune delle sfide che questo raggiante quarantenne in abito scuro affronta con umiltà e pudore. Non dà ricette, non sale su un pulpito ma ragiona e si emoziona, parla di sé e della propria fragilità di uomo, si confronta con coraggio, ironia e passione ma senza cedimenti e concessioni al politicamente corretto. E propone l’unica visione, quella che illumina e rischiara, la sola che rende liberi dalla schiavitù di sentimenti labili e ideologie totalizzanti.
La discriminante per godere di questa lettura onesta e disincantata del presente, di questo lucido viaggio tra pulsioni e sentimenti di ogni tempo non è essere credenti. La discriminante è essere individui in cammino, uomini e donne in cerca della via e della verità. Prefazione di Costanza Miriano.
I Cinque Passi al Mistero sono un ciclo di catechesi per giovani e adulti, che si svolge ormai da dieci anni presso la parrocchia di Santa Maria in Vallicella - Chiesa Nuova di Roma. Padre Maurizio Botta, sacerdote dell'Oratorio di San Filippo Neri, guida gli incontri con uno stile preciso e di grande impatto, allo scopo di mettersi in dialogo con le persone che si sentono più lontane dalla Chiesa, offrendo loro una spiegazione pacata di quelle che sono le ragioni della fede su vari argomenti.
I "Cinque passi al mistero" sono un ciclo di catechesi per giovani e adulti, che si svolge ormai da dodici anni presso la parrocchia Santa Maria in Vallicella - Chiesa Nuova di Roma. Padre Maurizio Botta, sacerdote dell'Oratorio di San Filippo Neri, guida gli incontri, con uno stile preciso e di grande impatto. Sono poi gli stessi giovani dell'Oratorio a offrire i temi su cui riflettere, argomenti "caldi", spesso quelli che tengono più lontane le persone dalla fede. In questo, che è il secondo ciclo pubblicato da San Paolo, i temi affrontati sono tra i più problematici per la fede e non solo, in una società come la nostra: padre Maurizio affronta le domande sulla paura, sull'affettività, sulle dipendenze, sulla paternità. E riflette con la comunità con cui lavora sulla fatica di ciascuno a prendere il Vangelo e Gesù per ciò che sono e non per ciò che ci piacerebbe fossero. Un libro che provoca, fa pensare, dialoga con la cultura, senza temere di svelarne le contraddizioni.

