
François Varillon, gesuita, uomo di grande cultura, nel quale teologia e poesia, filosofia e musica, mistica e impegno di vita si rispondono a vicenda, ha segnato in maniera duratura generazioni di cristiani grazie alla pedagogia e alla densità del suo modo di considerare il mistero cristiano. La sua scrittura è caratterizzata da un'intensa vitalità, espressione radicale di un modo di essere nel mondo segnato dall'ottimismo cristiano, capace di amare la realtà e la vita per quello che sono, in se stesse. Le pennellate di Varillon e la sua prosa guizzante fanno comprendere ciò che egli stesso ha dichiarato: "Vivo più di intuizione che di intelligenza", cioè quella che "I filosofi denominano l'Intuizione e i poeti il Lampo". E questo lampo illumina la realtà. Uno degli effetti più sorprendenti e attuali della visione di Varillon è infatti la sua capacità di valorizzazione di tutto ciò che è umano. Varillon illustra la profondità del suo pensiero con citazioni e narrazioni illuminanti, convogliando la sua passione per la letteratura, la musica e la pittura in una tensione verso Dio. E ciò dimostra quanto egli abbia fatto proprio il motto di sant'Ignazio: "cercare e trovare Dio in tutte le cose", ill cristianesimo è così un'"arte di vivere". Fede e vita, umanità e grazia, Chiesa e mondo, "terra" e "ciclo" non prevedono fratture: nella sua lettura convergono in radice.
Attorno alla domanda fondamentale – Chi è Dio? – ruotano gli interrogativi più scottanti per l’uomo di oggi: È possibile conoscere Dio? Che senso hanno le nostre parole su di lui? Come coniugare Dio e la sofferenza? Domande inquietanti che
François Varillon (1905-1978) – gesuita, docente di lettere e filosofia, autentico rinnovatore dell’intelligenza della fede cristiana – affronta con rigore e precisione, con conoscenza di causa ed equilibrio. Un libro che parla al cuore di ciascuno perché capace di immettere in un testo di alta riflessione, la passione e l’autenticità di una ricerca personale e di un dialogo franco e cordiale con il mondo di oggi. Filosofia, teologia e spiritualità si uniscono senza confondersi per dare al lettore una parola “forte” in grado di narrare la “debolezza” di Dio e la grandezza che attende l’ uomo. L’opera, costantemente riedita in francese, ha ottenuto il Grand Prix catholique di letteratura.
Ciò che ha soprattutto caratterizzato p. F. Varillon è stato lo sforzo costante di tradurre il vangelo in un linguaggio comprensibile all'uomo di oggi. Persuaso che "è indispensabile per un cristiano essere intelligente", non ha risparmiato gli sforzi per allargare la visione cristiana, mettendone in evidenza la profonda coerenza e l'attualità. Vero e proprio "maestro spirituale", insieme tradizionale e audace, p. Varillon ha posseduto più di chiunque altro l'arte di liberare il cristianesimo da ogni sovrastruttura, rivelandone l'anima profonda e autentica, quello che egli chiama "l'essenziale dell'essenziale": la vita di Dio - un Dio che è "amore, nient'altro che amore" - come realizzazione piena dell'uomo. Dotato di una straordinaria capacità di mettersi in ascolto degli altri, di camminare con loro, egli ha saputo creare un genere letterario e "omiletico" nuovo, in cui il riferimento al dato biblico, la riflessione penetrante, il senso dell'essenziale e di dialogo con il pensiero contemporaneo si compongono di armoniosa unità. È un libro denso e chiaro, che rivela tutta la capacità di p. Varillon di "spiegare" i contenuti della fede, di toccare e risvegliare le corde più intime del cuore e della mente, in un cammino che è il cammino stesso dell'ascoltatore, soprattutto di colui che vuol capire, al di là di ogni stereotipo, le ragioni della propria fede.
Il campo ragazzi prende le mosse dal libro dell'Esodo dove il cammino del popolo d'Israele al seguito di Mosè è spiegato con la metafora della danza. Miriam, sorella di Mosè, suggerisce giorno per giorno il passo con cui mettersi in relazione con gli altri, con se stessi e con Dio. Su questa guida trovate spunti formativi per voi animatori, metodo del campo, obiettivi, attenzioni pedagogiche, catechesi bibliche, attività, film...
L’uomo racchiude in sé il mistero meraviglioso della vita. E la vita è in ognuno di noi. Tante volte cerchiamo di capire i perché dello spazio, del tempo, dell’esistenza. Ma tutto questo, forse, non è da capire, non vuole essere capito. Perché fa parte del mistero della vita.
Ma ecco che il buio, improvvisamente, è squarciato da una luce che riempie di gioia e tranquillità e fa ritrovare tutte le certezze. È la luce di Dio, che ci avvolge in una dimensione di amore. Non è forse questa una realtà che vale la pena di considerare?
L'esperienza della solitudine è universale come la fame o la sete. Poiché ci riguarda più intimamente, siamo meno inclini a parlarne. Ma chi non ha conosciuto il suo dolore rosicchiante? La paura della solitudine causa angoscia. Essa suscita azioni sconsiderate. Nessuna voce è più insidiosa di quella che ci sussurra all'orecchio: "Tu sei irrimediabilmente solo". Però, per il cristiano la realtà ultima, la fonte di tutto ciò che è, è una realtà personale di comunione. Gli uomini e le donne, fatti "a immagine e somiglianza" di Dio, portano il segno di quella comunione originale impressa sul loro essere, che non devono dimenticare. La Scrittura ci esorta ripetutamente a "ricordare". Questo libro esamina sei aspetti della memoria cristiana, integrando l'esegesi biblica con letture della letteratura antica e moderna. Propone una riflessione fondata su cosa significa essere un essere umano.
Carlo Urbani è stato un medico e microbiologo italiano. Fu la prima persona a identificare e classificare la SARS o polmonite atipica esplosa tra il 2002 e il 2003, che fu la causa stessa della sua morte, a Bangkok il 29 marzo del 2003. Vent'anni dopo, questo volume nasce non solo per raccontare il "medico della SARS" ai più giovani, a chi il suo nome lo conosce solo per le scuole o vie a lui intitolate, ma soprattutto per conoscere Carlo dalle parole di chi lo ha conosciuto ed è testimone della sua forza umana e professionale, per raccontare quanto lui continui a camminare ancora con le gambe di amici, colleghi, conoscenti, che danno ancora futuro alla sua opera, a quel protocollo che ha permesso fino a oggi, in un mondo segnato dalla pandemia SARS-CoV-2, di salvare milioni di vite. Prefazione di Tedros Adhanom Ghebreyesus. Presentazione di Roberto Burioni.
Il segreto dell'alba è una sapienza di rinascita che viene dalle tante notti della terra. Lo si sente sussurrare nelle storie ferite in cui una qualche forma di speranza viene custodita e faticosamente consegnata alle parole. Nell'ostinazione della vita che non si rassegna risuonano legami salvifici e simboli capaci di sciogliere la sofferenza o almeno di interrompere la sua eco. Grazie a questi, le comunità possono trasformarsi in un grembo in cui ogni singolarità è effettivamente destinata a fiorire.
L'autore, con le presenti riflessioni, invita i lettori ad accogliere nella loro esistenza gli atteggiamenti di Cristo per vivere pienamente nella realta di tutti i giorni. Chi desidera vivere pienamente la sua vita cristiana deve approfondire la sua conoscenza del mistero di Cristo. Percio questa rassegna di diversi articoli viene proposta per aiutare il lettore a conoscere meglio alcuni aspetti importanti del mistero di Cristo, anzitutto la preghiera di Gesu.
L’inedito carteggio
tra Sorella Maria e padre Vannucci
le tracce
di una profonda avventura spirituale
del nostro tempo
Fedeltà allo spirito e novità di forme era il desiderio che abitava alcuni uomini e donne di Dio nella chiesa della prima metà del secolo scorso: pochi di numero, poveri per scelta, ma ricchi di quella audacia evangelica che viene dall’assiduità con la Parola, dal sapersi totalmente nelle mani di Dio, dall’offrirsi nella gratuità e nella semplicità ai disegni dell’Altissimo... È qui raccolta la corrispondenza, finora inedita, tra due dei testimoni più luminosi di quella stagione: Giovanni M. Vannucci, frate servita raccolto nel suo eremo delle Stinche, e sorella Maria di Campello, la Minore, “allodola” dall’incessante canto di lode. Un unico afflato spirituale che attraversa gli anni dal 1947 al 1961, dall’immediato dopoguerra fino alla vigilia del concilio, quella “novella Pentecoste” annunciata nel gennaio del 1959 da Giovanni XXIII e così a lungo desiderata dai cristiani e da tutti “gli uomini di buona volontà”. E “delle gioie e delle speranze, delle tristezze e delle angosce” di quegli anni è voce pacata e pacificante: “voce di silenzio trattenuto” di cui abbiamo ancora oggi tanto bisogno.
(dalla “Prefazione” di fr. Enzo Bianchi, priore di Bose)
UNA SELEZIONE DI OMELIE DI PADRE VANNUCCI PRONUNCIATE NEGLI ANNI 1975.1977 DURANTE IL RITO EUCARISTICO CELEBRATO NEL PICCOLO EREMO DI SAN PIETRO ALLE STINCHE, NEL CUORE DEL CHIANTI cercando di mantenere il filo conduttore che lega le riflessioni di padre vannucci il libro tenta di far conoscere al lettore gli elementi essenziali della sua predicazione. Piu`che di prediche si tratta di un insegnamento libero e diretto all'ascoltatore, una comunica zione nello spirito piu` che un pensiero sistematico, un invito concreto ad una esperienza spirituale. Le omelie provengono dall'affetto e dal la devozione di alcuni amici e frequentatori dell'eremo las