
"Io lo so che mi stai cercando. Tu stesso ti percepisci in una condizione di ricerca. Pur tuttavia ti pare di non trovare tanto la mia meta, quanto il tuo stesso approdo. Né me, né te, avverti solo un profondo caos interiore. E ti agiti. La forza della tua agitazione, se fosse tradotta in santità, sarebbe quasi perfezione. Martirio. La natura del suo ordine è però un vento impetuoso. Non dolce alito vivificante. Tra me e te ti pare di percepire un abisso. Non in senso assoluto. Sai benissimo quali siano i rispettivi poli di abitazione. E ti scoraggi. Non che io non avverta il tuo grido, pur essendo alle volte sprezzante, altre volte afono, amalgamato in mezzo a tanti sussulti, ricerche interiori che intraprendi. Io ti esorto. Freno la tua corsa verso il niente. E mi basta quel poco di ascolto che mi dai."
Medico e filosofo tedesco, di famiglia protestante ma passato al cattolicesimo e diventato prete, Johannes Scheffler (1624-1677), che assunse lo pseudonimo di Angelus Silesius (angelo della Slesia), è stato giustamente definito "versificatore di Eckhart", ma il suo "Pellegrino cherubico" è in realtà una sintesi completa della tradizione mistica occidentale. Esso fonde mirabilmente la riflessione di origine classica, soprattutto neoplatonica, filtrata attraverso i mistici medievali tedeschi, con i motivi più profondi della pietà cristiana. Il versante speculativo del libro è stato altamente stimato da pensatori quali Hegel e Schopenhauer, e la sua profondità psicologica ha causato l'ammirazione di psicoanalisti come Lacan. Il "Pellegrino cherubico" non è però un'opera facile: i suoi distici racchiudono spesso, nel breve spazio di due versi, concetti tra i più elevati del misticismo. La versione qui presentata, con l'accuratezza della traduzione e la ricchezza della introduzione e delle note, permette al lettore la comprensione e il godimento di questo capolavoro della poesia tedesca e di quella spirituale di tutti i tempi.
Il vecchio pescatore di Galilea rivive nei versi di Sergio Silecchia che abbracciano quegli anni insieme a Gesù, quei tre anni che hanno cambiato la sua vita. «Da qui in poi / sta a voi seguitarne e ampliarne la scrittura / perché io sono solo un vecchio pescatore / in Galilea». «Quel che è contenuto di Vangelo, in questo Monologo di Pietro regalatoci da Sergio Silecchia, diventa un fatto di respiro, di fiato. Il respiro evangelico di quei tre anni in terra di Galilea ci giunge come vento plurimillenario direttamente dal fiato del diretto protagonista: quel pescatore, Pietro, ci viene restituito come impietrito dall'avventura trascorsa con l'amico "figlio del carpentiere". Il Pietro-impietrito di allora rivive in questi versi come un'aria poetica che si può inspirare, letteralmente (in lettura e ascolto), tutto-d'un-fiato» (dalla prefazione di Giuseppe Fidelibus).
«La visita pastorale nella diocesi di Foligno mi ha aiutato a cercare la presenza del Signore lungo i sentieri degli uomini, facendomi capire che la cattedra episcopale non è un bene immobile, ma mobile, e che in ogni strada c’è una corsia che conduce a Dio, perché in ogni cuore è latente una sete di infinito».
Volti incontrati, storie toccate con mano e raccontate da una Chiesa “in uscita”, che nelle piccole esperienze di vita quotidiana ha riconosciuto segni di Vangelo.
Il volume affronta molti temi del vissuto giovanile con tono leggero e divertito, ma sempre lasciando tracce di riflessione che mostrano ai giovani un modo nuovo e non superficiale di leggere la vita, le cose e le situazioni che li coinvolgono. Un agile strumento che diventa per i giovani occasione per concedersi una pausa di riflessione, guardare a fondo nella propria vita e ripartire.
Che cos’è la felicità e come posso raggiungerla? La felicità è una cosa o è una persona? E se è una persona,che persona è? Queste e altre simili domande popolano la mente e lo spirito di tanti giovani,ai quali questo libro propone 7 percorsi verso la felicità autentica,rappresentata dalla persona di Gesù. Mons.Sigalini prende in considerazione 7 passi evangelici,per ognuno dei quali offre spunti di meditazione e un commento attualizzato.Questi i temi: il buon samaritano;il giovane ricco;“dove è il vostro tesoro,là sarà anche il vostro cuore”; il banchetto del Regno; i discepoli di Emmaus; le nozze di Cana;le beatitudini.Quest’ultimo brano viene posto alla fine come a suggello dell’intero percorso di felicità, di cui costituisce una sorta di summa, un esempio di vita specialmente per i giovani.
Il libro raccoglie pensieri e riflessioni di Fratel Silvestro Pia, missionario per 45 anni in Burkina Faso, dove ha portato evangelizzazione e promozione umana.
Il Fuoco dello Spirito Santo animò il credo e l’azione di questo grande missionario del nostro tempo; la Croce sostenne fatiche e speranze, dolori e conquiste durante gli anni del suo apostolato.. E Fuoco e Croce, scandalo e salvezza degli uomini, sono alla base della spiritualità di Fratel Silvestro di cui ha lasciato traccia in scritti, appunti, lettere.
Cristina Siccardi, nata a Torino nel 1966, è sposata e ha due figli. Laureata in lettere moderne con indirizzo storico, ha collaborato con La Stampa e La Gazzetta del Piemonte. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: Pier Giorgio Frassati. Modello per i cristiani del Duemila (San Paolo, 2002); Rita Montella (2003); Monsignor Luigi Talamoni (San Paolo, 2004); Santa Vincenza Gerosa (San Paolo, 2004); Fratel Silvestro, la vite di Dio (San Paolo, 2006).
A 830 anni dalla nascita di santa Chiara d'Assisi (1193/1194-1253) e a 800 anni dalle stigmate di san Francesco, ricevute a La Verna il 14 settembre 1224, viene restituita alla storia, senza filtri, la figura di santa Chiara, attraverso le sue parole, i suoi atti e il suo sguardo: limpido, sereno, libero. Scopo del libro, che l'autrice ha scritto dopo meticolose indagini sulle fonti originali, è quello di gettare una luce di giustizia - dopo decenni di strumentalizzazioni politico-medievaliste e menzogne letterarie e cinematografiche - su colei che è stata definita lungo i secoli «Clara est lux» e «luce del mondo». «Cristina Siccardi - scrive Padre Serafino Tognetti - ha il dono di saper tenere il lettore fermo e inchiodato sul testo, con un crescendo di percezioni ed emozioni che determinano una sorta di rapimento interiore. [...] Leggendo questo libro, si conosce santa Chiara d'Assisi, e l'esperienza che la beata assisana ha di Dio entra in qualche modo a far parte del nostro vissuto. È lei che ci parla, e ci parla di Dio. [...] Così ho conosciuto finalmente santa Chiara e anche, oso dire, mi sono fatto conoscere da lei. E la mia vita ha preso una nuova svolta, ha conosciuto una ripartenza. Una ripartenza decisiva».
Quella dei Santi è forse la testimonianza più efficace di come il mistero di Cristo continui a rendersi presente, nella storia della Chiesa e del mondo, in modo sempre nuovo e universale. In diverse epoche e latitudini, tra vicende e culture differenti, in ciascun Santo è comunque rappresentato "al vivo" un aspetto unico del Volto di Gesù. Il presente libro è particolarmente dedicato alle figure di: Federico Ozanam, Clelia Barbieri, Isidoro Bakanja, Arcangelo Tadini, Pier Giorgio Frassati, Irene Stefani, Mario Borzaga, Giancarlo Rastelli, Oreste Benzi, Chiara Lubich.
Oggi non c’è parola più usata, eppure noi uomini, lasciati a noi stessi, nemmeno sappiamo che cosa sia l’amore. L’evento che ha cambiato la storia del mondo ci ha rivelato la Verità dell’Amore, nella quale abita tutta la nostra gioia.
Solo dall’Amoris Veritas, infatti, fiorisce in pienezza l’Amoris laetitia.