
L'11 luglio 2018, suor Bernadette Moriau è in pellegrinaggio nella grotta di Lourdes quando - d'un tratto - avverte una presenza, un'energia, che attraversa il suo corpo. Qualche ora più tardi accade l'impensabile, suor Bernadette - da anni paralizzata da entrambe le gambe - si alza in piedi e torna nuovamente a camminare. Per i medici la sua guarigione "è inspiegabile alla luce delle attuali conoscenze scientifiche". Una commissione appositamente composta dichiara "le caratteristiche della guarigione miracolosa come dono di Dio attraverso l'intermediazione di Nostra Signora di Lourdes" e così che l'11 febbraio 2018, suor Bernadette è ufficialmente riconosciuta come la 70ª miracolata in 160 anni a Lourdes. I queste pagine l'autrice si interroga sulle misteriosi ragioni di questo miracolo: perché io?
Una finestra dalla quale si affacciano, di volta in volta, vari volti del Carmelo. Volti, come aspetti della vita e come visi concreti di santi e sante del Carmelo, proposti per additarne l'esempio più specifico della loro esperienza. A parte qualche minuto particolare, è una stessa impronta di famiglia: quella della preghiera, colta nelle sue varie sfumature e nella sua gradualità.
Pensando alla sovrana maestà di Dio, l'uomo ha la tendenza a tralasciare un tratto distintivo del suo volto: la misericordia del Padre nostro. Perciò, guardando alla propria creaturalità, è indotto a porsi certe domande: Con quali parole io posso? Come posso io rivolgermi ancora? Come può Lui salvarmi ancora? Il Figlio di Dio ci ha donato per questo una preghiera esemplare, accessibile a tutti ed efficace per tutti, il Padre nostro.
L'Ave Maria, insieme al Padre nostro, è la preghiera più comune tra i cristiani della Chiesa cattolica occidentale. Padre Bruno Moriconi la rilegge punto per punto, desumendo dal Vangelo e presentando verità di fede sotto forma di meditazioni semplici. Maria, la "piena di grazia", con il suo Fiat e il suo percorso dietro a Gesù, da Nazareth a Betlemme al Calvario, è un modello sublime di abbandono alla volontà di Dio. Per questo, ringraziamo Maria, e a Lei guardiamo e invochiamo di fronte agli appuntamenti della vita.
Il libro presenta le varie problematiche inerenti alla compassione e alla misericordia, proponendo altresi interessanti riflessioni dal punto di vista sia biblico sia teologico. La relazione compassionevole e un elemento costitutivo dell'essere umano. Il compito di ogni uomo consiste nel porsi accanto all'altro, tenendo conto del suo contesto storico e delle sue fragilita e nell'accogliere l'altro, grazie ad una relazione unificante fondata sull'amore, la compassione e la misericordia. Allora vale la pena porsi alcuni interrogativi: cos'e la compassione? Perche e cosi importante? Ci orienta verso una spiritualita piu attenta all'altro? Ci rende felici mentre operiamo per il bene degli altri? Il libro risponde a queste e ad altre domande, chiarendo un argomento importante per la societa contemporanea.
Si pensi al tostapane, alla lavatrice, al pollice opponibile e... alla scrittura! Nel corso della storia sono sempre emersi oggetti, macchine e innovazioni, destinati a divenire protagonisti di un certo modo di rimodellare gli spazi e i tempi. Strumenti su cui si sono proiettati i giudizi relativi a ciò che li ha resi utili ma che, nel bene e nel male, hanno continuato a esercitare la loro funzione sociale e culturale plasmando il nostro modo di pensare. Di fronte all'emergere di altri mezzi "rivoluzionari", quali per esempio Internet, l'invito è ad avere fiducia nel cambiamento, tenendo presente che ogni nuova macchina è un coacervo di opportunità e rischi: non è possibile usufruire delle une senza affrontare gli altri.
La vita monastica viene presentata alla luce degli ideali evangelici che hanno animato e sostenuto le prime comunità cristiane.
Una sfida fino all'ultima parola, alla ricerca del vuoto necessario per inventare le maschere che giustifichino un'esistenza da scrivere, un'iniziazione che coincida con l'immolazione. Lara, fredda e cinica, ha deciso di lanciare la sua sfida definitiva a Ivan, iperbolico, impulsivo e rituale: la creazione di un personaggio neutro, materializzazione del vuoto. Cosa è veramente necessario alla pura esistenza di un personaggio? La mente razionale e mimetica dello scacchista Thomas, le pagine di un quaderno, il segreto di Sonoko e Karl, l'umanità allo sbando della locanda nella Città Vecchia, le apparenze della Città Nuova, il Paese delle Tre Strade, l'acqua del canale... sembrano interagire con la sfida tutta mentale dei due protagonisti, che si affrontano specularmente mentre conducono una lotta con sé stessi, verso l'enigmatico epilogo. Solo con una trasfigurata indifferenza è possibile tagliare come una lama ciò che ci circonda, senza farsi lacerare. Solo bevendo il mondo è possibile svuotare la tristezza, riempiendola di qualcosa di completamente altro.
Questo piccolo contributo è a metà tra lo studio biblico del libro di Tobia e la riflessione spirituale sul tema dell’accompagnamento medico del malato nella sua sofferenza.
Una rilettura in chiave religiosa di Tobia dimostra infatti che è veramente possibile operare nel mondo della sofferenza come “angeli” che guidano e accompagnano i malati. Le sofferenze di Tobi e Sara portano i due personaggi a invocare la morte. Ma Dio manda Raffaele per guarire e dare loro la luce.
Il libro intende così ricordare coloro che vivono nel mondo della sanità per essere ogni giorno portatori di luce.
Autore
Paolo Morocutti, attualmente docente di Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore e consultore Ad Casum della Congregazione delle Cause dei Santi.
Il libro
«Viviamo in una società distratta, meno abituata a pensare, condizionata dalla televisione. Giorno e notte il chiasso, il rumore non danno tregua. Tutto si fa di corsa restando poco tempo per riflettere. Presi spesso dal così detto "mordi e fuggì", passiamo le giornate tesi soprattutto alla ricerca dei beni materiali che interessano di più: il benessere fisico, la salute, la carriera, i piaceri della vita, molto poco attenti ai valori spirituali, ancor meno a quelli religiosi. Il silenzio si evita, sembra che ci faccia paura, mentre è "il terreno" adatto alle scoperte più interessanti, ai veri valori. Ci è necessario per capire la natura, per capire l'uomo, per capire Dio per quanto possibile ascoltandone la voce.
Con il suo comportamento, come ci viene trasmesso dai vangeli, Gesù c'insegna ad amare il silenzio, a desiderarlo, a difenderlo. Anche se vediamo che la sua vita terrena si svolge spesso tra il clamore delle folle che lo cercano, lo invocano, gli chiedono segni straordinari. Egli trova sempre il tempo per momenti di raccoglimento, a volte anche prolungati. Si rifugia in luoghi solitari, approfitta delle silenziose traversate del lago sulla barca per invitare gli apostoli a pensare, riflettere, pregare, dare spazio allo spirito che lavora nel silenzio».