
A partire da alcune parabole evangeliche e da altri scritti dell'Antico e del Nuovo Testamento, interpretati in chiave psicodinamica e psicoanalitica, il volume approfondisce il significato e l'importanza della compassione nella società globale della postmodernità. L'intento è attraversare i vissuti della compassione nell'impostazione di una trama narrativa che racconta l'antropologica finitezza della condizione umana e la sua grandezza, con l'intento di conoscere i processi psicologici, consci e inconsci, che caratterizzano i comportamenti umani e le potenzialità che possono esprimere quando si trasformano in azioni riparative del dolore innocente.
Il giovane Francesco, orfano in ricerca, è da sempre attratto con forza inesorabile da una dimensione di silenzio e preghiera. Nei primi anni del Novecento, ispirato da un sogno, parte alla volta del Monte Athos, lasciando dietro di sé ogni fardello della propria vita. Rimarrà sulla Santa Montagna fino alla morte, assumendo il nome di Giuseppe l’Esicasta e divenendo monaco fervente, in particolare nella preghiera del cuore e nella visa stretta dell’ascetismo. Dall’incontro tra questa straordinaria personalità e uno dei suoi primissimi discepoli nascono queste pagine biografiche, fedeli e sobrie, che testimoniano della ricchezza e fecondità dell’Anziano Giuseppe: proprio dalla sua esperienza prenderà avvio la rinascita spirituale ortodossa del Monte Athos.
Autore
Giuseppe il Giovane, divenuto in seguito l’Anziano Giuseppe di Vatopedi, fu tra i primi che si fermarono presso Giuseppe l’Esicasta a condividerne l’esigente vita ascetica. Rimasto a Néa Skiti per circa trent’anni, si spostò successivamente a Vatopedi, monastero tra i più importanti dell’Athos, in cui a partire dal 1990 ristabilì una rigida regola cenobitica e dove concluse nel 2009 la propria esistenza terrena. I suoi discepoli tuttora popolano la Santa Montagna, nel solco dell’eredità di quel primo maestro di vita e soprattutto di preghiera.
Un manuale per condurre la battaglia quotidiana per la ricerca dell’equilibrio.
La vita ci viene sempre data senza il manuale delle istruzioni. Consapevoli di questo, ogni giornata è una piccola o grande battaglia alla ricerca dell’equilibrio, della felicità e infine della salvezza della nostra anima immortale. Ma alcuni prima di noi hanno saputo combattere le stesse battaglie, morire ogni giorno a se stessi per avvicinarsi sempre di più alla vera vita. La loro testimonianza diventa il manuale prezioso di cui ognuno vorrebbe avere una copia. È il caso di queste pagine di Giuseppe di Vatopedi, monaco del Monte Athos, figlio spirituale di san Giuseppe l’Esicasta e generatore di altri figli spirituali, per la prima volta pubblicate in traduzione italiana, con la loro profonda spiritualità impregnata di vita vissuta.
Giuseppe l'Esicasta (1898-1959) è una delle maggiori figure della spiritualità ortodossa del XX secolo. È considerato l'equivalente greco del famoso starets Silvano del Monte Athos. Pur conducendo, durante la sua vita terrena, un'esistenza discreta, ebbe un pensiero immenso i cui effetti continuano a farsi sentire. Fu lui stesso il principale restauratore del modo di vita dell'esicasmo nel Monte Athos, in particolare per quel che riguarda la cosiddetta preghiera del cuore. I suoi discepoli hanno diffuso, dopo la sua morte, con la loro attività e con la loro predicazione, il suo insegnamento e la sua pratica al Monte Athos, poi in tutta la Grecia, a Cipro, e fino all'America del Nord. Questo libro, che presenta con uno stile commovente la vita e l'insegnamento di Giuseppe l'Esicasta, è stato scritto da uno dei suoi discepoli che ha vissuto al suo fianco sino alla sua morte, potendo seguirne quotidianamente gli insegnamenti e mettendone in pratica i consigli. Divenuto un classico della spiritualità questo libro è stato tradotto in numerose lingue.
Dio è amore, Dio è carità: ecco il candore da far di nuovo brillare agli occhi del mondo. Queste pagine hanno dunque un solo obiettivo: restituire l’uomo d’oggi – e di sempre? – al dialogo amicale con Dio che lo ama. Gesù è il vero interlocutore di quest’uomo, il Gesù di Nazaret che ci ha perdutamente amato e ci vuole nella sua vita. Dialogo, interpellanza, invito, coinvolgimento che non hanno un filo di violenza pur essendo una corsa impetuosa verso il cuore e la libertà di ciascuno.
Non c’è paura, in questa parola, non c’è anticaglia, non c’è impossibile: c’è semplicemente il prevalere di Dio, l’insinuarsi del suo amore dovunque, la forza radiante della sua natura nella nostra, in una parola Gesù che dimora in noi e noi in lui. Bisogna imboccare come nostra, senza tradimenti, la via della misticità.
Giuseppe Pollano, sacerdote di Torino, vive in questa città presso il santuario mariano della Consolata. È stato docente di Teologia spirituale presso la Sezione torinese della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e Delegato arcivescovile per la pastorale della cultura. Fra le sue pubblicazioni: Come in cielo (Casale M.to, 1955-84-89), Città riconciliata (Milano, 1983), Dio presente e trasformante: saggio di teologia spirituale (Leumann-Torino, 1993), Gesù ogni giorno (Casale M.to, 1994), Cultura e santità (Casale M.to, 1995), Maria: persona e grazia (Milano, 2002), Per una nuova cultura di carità (Roma, 2003), La Chiesa è carità (Roma, 2006).
Francesco d'Assisi continua ad esercitare anche oggi una particolare attrazione su tante persone credenti e no, per la radicalità del suo impegno, per la capacità di portare sino alle estreme conseguenze le sue scelte. Questo libro ci accompagna a condividere l'esperienza di Francesco attraverso un percorso illuminato dagli "Scritti" del santo, spesso poco noti, e dalle intuizioni presenti nell'esortazione di Papa Francesco "Evangelii Gaudium". In questo modo emergono l'intelligenza spirituale di san Francesco e la sua finezza psicologica, preziose per chiunque anche oggi si scopra assetato di autenticità.
Questo libro nasce da un grande dolore vissuto dall’autrice, che l’ha portata a riflettere sulle tante difficoltà della vita e a voler raccontare quel vuoto che l’ha logorata al tal punto da metterla di fronte alla drammatica scelta tra la vita e la morte.
Il tema centrale di questo volume intende rendere ragione del fatto che nell'incontro con Cristo prende corpo un'umanità diversa, finalmente vera. Il libro, che raccoglie venti conversazioni svoltesi tra l'agosto del 1991 e il maggio 1996, si articola in quattro capitoli: "Sottomessi all'esperienza", "Attraverso le creature", "Il centuplo oggi", "La gloria umana di Cristo".
"Uno che si decide a far famiglia, lo fa costruendo sulla capacità affettiva propria e dell'altro. Ma il mondo scarta la nostra capacità affettiva, che è la cosa più fragile in noi; tende a ridurla a un'istintività. E così si fa famiglia per altri motivi che non per evolvere la capacità affettiva: per tornaconto, per essere serviti, per i soldi, perché piace. Però anche se prendiamo sul serio la nostra affettività a un certo punto ci troviamo di fronte a un'incapacità drammatica: sulla nostra affettività cosa possiamo costruire di stabile, di sicuro? Ma è accaduto che il mistero di Dio è venuto tra noi, ha preso questa nostra fragilità e, non solo non l'ha scartata, ma ha tolto da essa la sua incapacità ultima. [...]"