
Edizione del centenario del capolavoro della Santa di Lisieux.
Il Testo Ufficiale dei Carmelitani Scalzi del famoso libro di Santa Teresa di Lisieux.
Un piccolo gioiello dal Premio Strega Daniele Mencarelli: la storia di un rapporto di fiducia tra tre generazioni -- nonno, padre e nipote -- che ha al centro un coltello rinvenuto nella Seconda guerra mondiale. Il racconto della mancanza di fede di un figlio davanti alla malattia di suo padre, e della rinnovata fede che gli viene accordata invece dal nipotino.
Il nuovo libro di Sonia Scarpante racconta la storia di Maura, sua allieva nei corsi di scrittura terapeutica e amica carissima; una donna forte che ha solcato i mari della violenza, della colpa, dell’aborto e del cancro negli ultimi suoi anni. Col manifestarsi della malattia Maura ha compreso che era necessario lavorare instancabilmente su se stessa, rileggere il suo passato e aprire maggiormente il cuore agli altri, per sciogliere i nodi della sua esistenza e chiudere in armonia il cerchio della vita.
Destinatari
Un pubblico ampio, prevalentemente femminile.
Autore
Sonia Scarpante, sposata con una figlia, vive a Milano. Laureata in Architettura, nel 1998 vive la drammatica esperienza del tumore al seno, che diviene occasione per rimettersi a pensare alla propria vita: un’opportunità per guarire dentro e fuori. Oggi Sonia ha fatto di questa drammatica esperienza una vera e propria missione: comunicare a tutti che il male può essere combattuto e sconfitto, soprattutto quando facciamo verità dentro noi stessi. Con San Paolo ha pubblicato Non avere paura (2010). Chi volesse mettersi in contatto con lei o conoscerla meglio, lo può fare attraverso il suo sito internet www.soniascarpante.it
Caterina è una giovane donna di poco più di trent'anni, con una vita ricca e piena. È laureata in medicina e innamorata del suo Jonata, con la quale ha una figlia. Pochi giorni dopo il matrimonio scopre di essere nuovamente incinta, ma giunge anche come un macigno il risultato delle analisi sul nodulo al seno: una forma tumorale estesa e molto aggressiva. Le viene proposto di interrompere la gravidanza per sottoporsi a cicli di chemio e radio terapia, ma Cate rifiuta, non vuole perdere il suo bambino e si affida alle cure e ad una prima operazione dello IEO (Istituto Europeo Oncologico) di Milano. Il 12 Febbraio 2013 nasce Giacomo e poco dopo Cate viene dichiarata guarita. Dopo qualche anno il tumore si ripresenta in forma più aggressiva. Jonata e Cate organizzano molti pellegrinaggi a Lourdes e a Medjugorje coinvolgendo altri ammalati e le loro famiglie. La sua forza diviene per tutti un esempio su come affrontare la malattia, con letizia e certezza di un bene grande: l'Amore di Dio. L'8 febbraio 2019 Caterina abbandona questa terra. Il giorno del suo funerale, la Basilica della Santissima Annunziata di Firenze è gremita di familiari, amici, conoscenti. La sua figura, continua a vivere nell'associazione nata suo nome ed è un punto di riferimento per migliaia di persone in tutta Italia e non solo.
Francesco di Sales, Bérulle, Vincenzo de' Paoli, Giovanni Eudes e una nutrita cornice di personaggi minori rendono straordinariamente ricca e affascinante la spiritualità cristiana in Francia tra il XVI secolo e la metà del XVII. Francesco di Sales, unico dottore della Chiesa in lingua francese, domina il suo secolo e i successivi non solo con la testimonianza di santità, ma anche con la concretezza e a volte l'originalità della sua interpretazione del vangelo. La sua opera ha nutrito per secoli le anime devote fino a essere consacrata nel concilio Vaticano II; papa Giovanni XXIII lo definiva, nel Giornale dell'anima, "il mio modello, il mio grande maestro". Bérulle opera in un campo più limitato, tuttavia netto e profondo; condiziona fortemente la formazione del clero francese per un secolo e, sul piano teologico, presenta un'originalità straordinariamente attuale, il cristocentrismo. Dopo una vasta carrellata sugli autori berulliani e gesuiti, fra cui primeggiano Bourgoing, Condren, Vincenzo de' Paoli, Olier, Eudes e Lallemant, il volume si chiude con l'esperienza di Port-Royal che, se pur viziata da interessi politici, prelude a una nuova profonda crisi spirituale che sfocerà, alla fine del XVII secolo, nelle controversie sul quietismo e sul giansenismo.
L'esigenza di una nuova era, di una rinascita dell'umanità in grado di produrre quasi una nuova creazione, pervade i secoli XVI e XVII. Lasciatasi alle spalle la società signorile, l'Italia è progressivamente assorbita nell'orbita della dominazione straniera. Guerre, epidemie, un generale decadimento della vita laicale, religiosa ed ecclesiastica postulano la riforma e il rilancio della cristianità, al quale dà ulteriore impulso la vittoria di Lepanto. Il concilio di Trento restituisce alla spiritualità un robusto ancoraggio teologico, sacramentale e disciplinare, rimotiva la catechesi, consacra il culto dei santi. Nell'elaborazione delle dottrine e nella comunicazione delle proprie esperienze spirituali gli autori italiani, a differenza di quelli spagnoli, non elaborano trattati ma danno una visione d'insieme sia della precedente letteratura ascetico-mistica, sia degli aspetti esperienziali. Nella visione del cammino spirituale domina il riferimento a Cristo, con una particolare sottolineatura dell'eucaristia e della croce. L'equilibrio latino caratterizza l'ascesi italiana, mentre la mistica punta all'unione con Dio, trovando impulso sul terreno della carità apostolica; caratteri tipici di questa spiritualità sono l'apertura alla catechesi e l'attenzione alla povertà.
Non vi è nulla di più difficile del trattare la spiritualità protestante: è curioso infatti notare che sono soltanto i protestanti più o meno cattolicizzanti ad ammettere l'esistenza di una spiritualità protestante. Gli altri, tra i quali Barth, Ebeling, Nygren, Brunner, affermano che la mistica è la realtà più lontana dal vero protestantesimo. Il motivo addotto è una forma di religiosità essenzialmente pagana, estranea alla Bibbia e inconciliabile col Vangelo. L'autore mostra che tale tesi si basa su degli a priori giustificati solo da una serie di confusioni e controsensi. Partendo dai principi spirituali dei riformatori, si sofferma in modo particolare su figure del pietismo protestante e del movimento religioso romantico. Mette in evidenza come lo sviluppo della spiritualità anglicana sia strettamente legato a quello della spiritualità protestante, pur non coincidendo, come taluni cattolici sono portati a pensare. L'opera contribuisce a dissipare dubbi, chiarire equivoci, attenuare criteri di giudizio troppo rigidi, e quindi, ad approfondire il dialogo tra fratelli separati.
Dopo la caduta di Costantinopoli e la sottomissione dell'antico Oriente cristiano alla dominazione turca, lo sviluppo della spiritualità bizantina, fino a quel momento molto fecondo, sembra arrestarsi, creando la convinzione erronea di una stagnante immobilità.
Tuttavia, quasi per provvidenziale disposizione, nel momento in cui la vita della Bisanzio cristiana sta per cristallizzarsi a causa dell'opposizione dell'Islam vittorioso, i popoli slavi giungono alla loro «adolescenza spirituale». L'arresto momentaneo dello sviluppo della spiritualità bizantina coincide così col fiorire di quella russa, che, ereditata la tradizione di Bisanzio, ne rivela possibilità fino ad allora insospettate. Quando poi, nella seconda metà del Seicento, anch'essa giunge a una fase di presunto esaurimento, rinasce la spiritualità greca, che recupera le proprie sorgenti aprendosi contemporaneamente a nuove influenze.
Sommario
Prefazione. I. La spiritualità bizantina. Bisanzio e la sua spiritualità. L'eredità di san Massimo. L'eredità di san Giovanni Climaco. Il monachesimo sinaitico e quello studita. Elia l'Ecdikos. San Simeone, il Nuovo Teologo. La dottrina di Simeone. La liturgia di Bisanzio e le iconi. Le origini dell'esicasmo e della «Preghiera di Gesù». L'esicasmo Athonita. San Gregorio Palamas e la controversia esicasta. Le centurie di Callisto e di Ignazio Xantopulo. Nicola Cabasilas. II. La spiritualità ortodossa. 1. La spiritualità russa antica. Le vite dei santi principi. Gli antichi santi monaci: Antonio e Teodoro di Petchersk. Abramo di Smolensk e l'escatologia. La spiritualità laica e l'ammonizione di Vladimiro Monomaco. San Sergio di Radoniegi e san Cirillo di Bielozersk. 2. La spiritualità russa dal XV al XVII secolo. San Nilo Sorsky. San Giuseppe di Volokolamsk. Il conflitto tra san Nilo e san Giuseppe di Volokolamsk. San Cornelio di Komel. Nikon e il Raskol. I «pazzi per Cristo». San Dimitri di Rostov e san Tikhon di Zadonsk. 3. La rinascita ortodossa in Grecia e in Russia. San Nicodemo l'agiorita e la rinascita ortodossa. Paissi Velitchkhovsky e il rinnovamento spirituale in Russia e in Romania. Teofano il recluso. San Serafino di Sarov. I racconti del pellegrino. Indice degli autori antichi, personalità menzionate e opere anonime. Indice degli autori moderni. Indice dei temi svolti.
Note sull'autore
Louis Bouyer (1913-2004), teologo, è stato professore all'Institut Catholique di Parigi fino al 1963 e ha insegnato anche in Inghilterra, Spagna e Stati Uniti. Al concilio Vaticano II è stato consultore per la liturgia e ha successivamente collaborato con la Congregazione per il culto divino e il Segretariato per l'unità dei cristiani. Nel 1999 l'Académie française lo ha premiato per l'insieme della sua opera. La collana «Storia della spiritualità» accoglie anche il suo volume dedicato ai Padri della Chiesa.
Il secolo XX segna un rifiorire del discorso spirituale e fin dal suo inizio rimette in primo piano la riflessione sullo stato mistico contemplativo: gli studi dei padri carmelitani e domenicani si raccolgono in dotta meditazione sulle opere di Giovanni della Croce, Tommaso d’Aquino e Teresa d’Avila, mentre i francescani si orientano più volentieri su Bonaventura.
Su questo sfondo si affaccia un primo orientamento innovativo nel momento in cui gli spiritualisti, soprattutto gesuiti, cercano di armonizzare la spiritualità con i dati scientifici della storia e della psicologia, la mentalità teologica speculativa con quella positivistica. Il discorso sull’esperienza mistica lentamente ridimensiona la portata dello sforzo ascetico e, nella seconda metà del secolo – dopo l’intensa stagione del concilio Vaticano II – si giunge a ritenere che l’ascesi in se stessa non sia propriamente un discorso spirituale, ma semplicemente morale.
Sommario
Abbreviazioni. Introduzione. I. Ricerca sul senso odierno di spirituale. II. Alla ricerca di un vissuto mistico. III. Spiritualità liturgica. IV. La Parola nell’esperienza spirituale ed esperienza spirituale della Parola. V. Esperienza spirituale caritativa. VI. Pastorale spirituale. VII. Spiritualità missionaria. VIII. Spiritualità ecumenica. IX. Vita spirituale dei religiosi. X. Spiritualità laicale. XI. Spiritualità di movimenti e gruppi. XII. Spiritualità popolare. XIII. Spiritualità mariana. XIV. Spiritualità socio-politica. XV. Contestazione e contemplazione. XVI. Spiritualità del lavoro. XVII. Spiritualità della povertà. XVIII. Mortificazione. XIX. Spiritualità emergente da saperi umani e arti. Conclusione. Indice dei temi svolti. Indice dei luoghi. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Tullo Goffi (1916-1996), sacerdote e teologo, è stato uno dei protagonisti del rinnovamento della Teologia morale in Italia. Tra le sue pubblicazioni: La morale familiare (Morcelliana 1958), Laicità, politica e Chiesa (San Paolo 1961), Amore e sessualità (Queriniana 1963), Spiritualità familiare (Sales 1965), Etica sessuale cristiana (EDB 1972), Etica cristiana trinitaria (EDB 1995), Spiritualità del matrimonio (Queriniana 1996). Ha inoltre curato la Nuova enciclopedia del matrimonio (Queriniana 1975) e, con Stefano De Fiores, il Nuovo dizionario di spiritualità (Paoline 1979).
A i suoi esordi, il XIX secolo appare dominato da un generale spirito di restaurazione. Si ritiene esigenza ecclesiale irrinunciabile il rifiuto dei princìpi della Rivoluzione francese, sovvertitori dell'ordine, si impone l'indiscussa fedeltà alle cose di sempre, si condanna ogni indicazione di novità nel pensiero e nel costume.
A partire da questo contesto iniziale, l'esperienza spirituale cristiana ottocentesca risulta caratterizzata da una lunga carrellata di volti e di personaggi - laici, religiosi e preti - che esprimono la loro forte tensione alla santità in modi diversi. Per alcuni la strada da percorrere consiste nel compimento esatto e costante del proprio dovere quotidiano; per altri, nello sforzo ascetico finalizzato ad acquisire e vivere le virtù; per altri ancora nell'obbedienza meticolosa alle norme canoniche vigenti, anche se immotivate e poco comprensibili, o nella scrupolosa fedeltà a particolari esercizi di pietà. Solo lentamente e con fatica riesce a farsi strada in questo contesto una spiritualità più chiaramente evangelica, che risospinge il vissuto caritativo quotidiano dall'ascesi metodica all'incontro con Cristo.