
I racconti della passione e della risurrezione di Gesù sono le solide fondamenta su cui è costituito tutto il Vangelo. Seppur distinti, i due momenti formano un unico mistero ed è questo il significato del titolo del volume.
Applicando le procedure dell’analisi retorica, lo studio si prefigge di mettere in luce l’architettura del racconto della Pasqua ai diversi livelli della sua organizzazione: allo studio delle pericopi segue quello della sequenza (e, all’occorrenza, della sottosequenza) alla quale appartengono. Un episodio della Pasqua si comprende infatti veramente soltanto nel suo contesto, in funzione dell’architettura d’insieme.
Il commento si sviluppa in quattro tappe: la composizione, con la tavola in cui è il testo è impaginato in modo da visualizzare la sua organizzazione formale; segue il confronto sinottico riferito non tanto ai materiali, quanto alla loro architettura (secondo l’ordine espositivo Mt, Mc, Lc); poi il contesto biblico, che mette in luce i rapporti con altri testi, soprattutto dell’Antico Testamento; infine l’interpretazione, che vuole evidenziare i rapporti significativi suggeriti dalla composizione, in relazione alle citazioni o allusioni alla Scrittura. Uno studio esegetico-teologico, volto a far risaltare il viso del Signore Gesù così come i primi tre evangelisti lo presentano, ognuno a proprio modo.
Note sull’autore
Roland Meynet (Thonon-les-Bains [Francia] 1939) è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1959. Ha conseguito le licenze in lettere, linguistica, teologia, scienze bibliche; la laurea in lingua e letteratura araba; il dottorato di terzo ciclo e il dottorato di ricerca in linguistica. Ha lavorato quattordici anni all’Università San Giuseppe dei gesuiti a Beirut dove è stato direttore del Centro di ricerche e di studi arabi e ha fondato il Centro di studi delle lingue moderne e la Scuola di traduttori e interpreti. Ordinario di teologia biblica alla Pontificia Università Gregoriana, è stato professore invitato all’Università degli studi di Torino e alla Facoltà di teologia del Centre Sèvres di Parigi. Dirige inoltre, con Pietro Bovati, le collane "Rhétorique biblique" alle Éditions du Cerf e "Retorica biblica" alle EDB.
L’autore sottopone il testo di Luca alla verifica di una metodologia particolare, l’analisi retorica, la quale parte dal presupposto che le pericopi evangeliche non siano semplicemente giustapposte, ma organizzate. Potrebbe darsi infatti che i testi biblici aderiscano a una logica diversa da quella dei lettori moderni e che anomalie, incoerenze, rotture nel collegamento normale dei pensieri, siano da ricondursi a un modo di esprimersi e di comporre diverso dal nostro. Rispetto alle precedenti edizioni, il commento è rimasto “sempre in cantiere”: miglioramenti significativi riguardano alcune analisi testuali e parecchie interpretazioni.
Note sull'autore
Roland Meynet, nato nel 1939 a Thonon-les-Bains (Francia), è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1959. Ha conseguito le licenze in lettere, linguistica, teologia, scienze bibliche; la laurea in lingua e letteratura araba; il dottorato di terzo ciclo e il dottorato di ricerca in linguistica. Ha lavorato quattordici anni all’Università San Giuseppe dei gesuiti a Beirut dove è stato direttore del Centro di ricerche e di studi arabi e ha fondato il Centro di studi delle lingue moderne e la Scuola di traduttori e interpreti. Ordinario di teologia biblica, titolare dei sinottici, alla Facoltà di teologia dell’Università Gregoriana, è stato anche per parecchi anni professore invitato all’Università degli studi di Torino e alla Facoltà di teologia del Centre Sèvres di Parigi. Dirige inoltre, con Pietro Bovati, le collane «Rhétorique biblique» alle Editions du Cerf e «Retorica biblica» alle EDB. Ha pubblicato per le EDB Nuova introduzione ai Vangeli sinottici (2002), La Pasqua del Signore (2002), Morto e risorto secondo le Scritture (2003).
L'analisi retorica considera l'organizzazione di un testo biblico come un dato oggettivo che diventa, in quanto tale, portatore del senso più profondo. La specificità dello studio consiste dunque nel porre un forte accento sulla composizione della Prima Lettera di Giovanni e, attraverso gli elementi interni ad essa, giungere a decodificarne il messaggio. Si parte dall'esame degli elementi formali del testo, per poter capire come è organizzato. Il commento prende in considerazione anche la critica testuale, l'analisi grammaticale, la ricerca lessicografica e del contesto biblico, per giungere a proporre un'interpretazione coerente e documentata.
Quale messaggio emerge quindi dalla composizione della Lettera? La sequenza centrale è incentrata sull'unico comandamento «di credere nel nome del Figlio di Dio, Gesù Cristo, e di amarci gli uni gli altri». Al suo interno, il «comandamento» corrisponde alla «giustizia» dei «figli di Dio», modellata sull'esempio di Cristo.
Così al centro del quadro sta la figura di Gesù Cristo - il giusto Figlio di Dio, che conferma la sua figliolanza donando la propria vita per i fratelli - messa a confronto con Caino - l'ingiusto figlio di Adamo, che nega la sua figliolanza provocando la morte del proprio fratello. Sullo sfondo si collocano tutti gli altri fratelli (inclusi i lettori), lasciati alla propria libertà di decidere quale «giustizia» scegliere.
Pur partendo dall'analisi minuziosa, il commento si apre ad ampie prospettive di sintesi sugli scritti giovannei, sul Nuovo Testamento e sull'Antico, e fornisce, soprattutto nei paragrafi dedicati al contesto biblico e all'interpretazione, ricche indicazioni di teologia biblica e sicuri elementi per comprendere il vissuto della comunità giovannea.
Sommario
Introduzione. I. La promessa della comunione con il Padre e con i fratelli. La sezione A (1Gv 1,1-10). 1. La certezza della testimonianza sulla Parola della vita. La sequenza A (1Gv 1,1-10). II. Credere nel Figlio e amare i fratelli. La sezione B (1Gv 2,1-5,12). 2. Il comportamento dei figli a imitazione di Gesù. La sequenza B1 (1Gv 2,1-17). 3. L'identità di Gesù Cristo e dei cristiani. La sequenza B2 (1Gv 2,18-3,1). 4. La giustizia dei figli. La sequenza B3 (1Gv 3,2-24). 5. L'origine di Gesù il Figlio di Dio e dei figli. La sequenza B4 (1Gv 4,1-10). 6. La fede dei figli nel Figlio. La sequenza B5 (1Gv 4,11-5,12). 7. Insieme della sezione 1Gv 2,1-5,12. III. Il compimento della comunione. La sezione C (1Gv 5,13-21). 8. La certezza del dono della vita eterna nel Figlio di Dio. La sequenza C (1Gv 5,13-21). IV. L'insieme del libro. 9. Composizione e interpretazione della Prima Lettera di Giovanni. Conclusione. Sigle e abbreviazioni. Bibliografia. Indici.
Note sull' autore
Jacek Oniszczuk, nato in Polonia il 6 luglio 1966, è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1988. Ha conseguito la licenza (2001) e il dottorato (2006) in teologia biblica a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana, dove dal 2006 insegna teologia biblica.
Il volume propone gli atti del primo convegno della Società internazionale per lo studio della Retorica biblica e semitica, svoltosi a Roma dal 15 al 19 settembre 2008, proficua occasione di comunicazione e di scambio tra studiosi che praticano l'analisi retorica. Cinque le conferenze presentate, a firma di specialisti di chiara fama come il card. A. Vanhoye, P. Bovati, M. Cuypers, B. Standaert e R. Meynet. Ad esse si aggiungono le comunicazioni di docenti giunti da Lisbona, Pescara, Lugano, Strasburgo e Roma, e di studenti di dottorato e licenza in teologia biblica.
Sommario
Introduzione. Apertura del convegno. 1. Un cammino di ricerca esegetica (card. A. Vanhoye). 2. «Es mejor que un hombre muera por el pueblo». La primiera secuencia de la Pasión de Jesús en Jn 18,1-28 (P. Iglesias). 3. Proceso del «Rey de los judíos» ante Pilatos. La secuencia central de la Pasión de Jesús en Jn 18,28-19,16 (H. Saavedra). 4. «Affinché si adempisse la Scrittura». La sequenza finale della Passione di Gesù in Gv 19,17-42 (J. Oniszczuk). 5. Il centro assente. Riflessioni ermeneutiche sul metodo dell'analisi retorica (biblica), in riferimento specifico alle strutture prive di centro (P. Bovati). 6. Horizons of mystery and of wisdom in God. The sequence of Jb 28 (L. M. Almendra). 7. Il Sal 127 (D. Vitulli). 8. Conversion et loi chez Dion de Pruse et chez Saint Paul (T. Grandjean). 9. La rhétorique sémitique dans le Coran et dans quelques textes pharaoniques (M. Cuypers). 10. Il comandamento di Dio e le tradizioni degli uomini. La sequenza di Mc 6,45-7,30 (M. L. Caruso). 11. La Nueva Doctrina de Jesús. La secuencia de Mc 11,27-12,44 (C. Quispe). 12. L'évangile selon Marc et sa composition (B. Standaert). 13. La luce della parola e il dono dell'ascolto. La composizione del discorso parabolico di Mc 4 (V. R. Solichin). 14. Come preparare degli esercizi di analisi retorica? (R. Meynet).
Note sui curatori
Roland Meynet, nato nel 1939 a Thonon-les-Bains (Francia), è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1959. Ha conseguito le licenze in lettere, linguistica, teologia, scienze bibliche, la laurea in lingua e letteratura araba, il dottorato di terzo ciclo e il dottorato di ricerca in linguistica. Ha lavorato quattordici anni all'università San Giuseppe dei gesuiti a Beirut, dove è stato direttore del Centro di ricerche e di studi arabi e ha fondato il Centro di studi delle lingue moderne e la Scuola di traduttori e interpreti. Ordinario di teologia biblica e titolare del corso di Vangeli sinottici alla facoltà di teologia dell'università Gregoriana, è stato per parecchi anni professore invitato all'università degli studi di Torino e alla facoltà di teologia del Centre Sèvres di Parigi. Dirige, con Pietro Bovati, le collane «Rhétorique biblique» alle Éditions du Cerf e «Retorica biblica» alle EDB. Ha pubblicato per le EDB: La Pasqua del Signore (2002), Morto e risorto secondo le Scritture (2003), Il Vangelo secondo Luca. Analisi retorica (2003), Leggere la Bibbia. Un'introduzione all'esegesi (2004), Nuova introduzione ai Vangeli sinottici (2006) e Trattato di retorica biblica (2008).
Jacek Oniszczuk, nato in Polonia nel 1966, è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1988. Ha conseguito la licenza (2001) e il dottorato (2006) in teologia biblica a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana, dove dal 2006 insegna teologia biblica. Per le EDB ha pubblicato La Prima lettera di Giovanni (2009).
Descrizione dell'opera
Tanto cara a Lutero, che la chiamava la sua «piccola fidanzata», malgrado la sua brevità la Lettera ai Galati è un testo importante e decisivo per la fede cristiana.
Molti pensano che sia stata scritta in un momento di passione. Alcuni hanno addirittura parlato di retorica talmente accesa da giungere all'eccesso: per questo trovano non sia il caso di cercare un ordine rigoroso in questo scritto di circostanza. Altri, all'opposto, hanno ribattuto che la Lettera è tutto fuorché un'improvvisazione.
Da circa quarant'anni la Lettera ai Galati è diventata campo privilegiato per l'applicazione ai testi biblici delle regole della retorica classica greco-latina. Alcuni vi vedono uno scritto di genere giudiziario, altri di genere deliberativo, altri ancora di genere dimostrativo, e non mancano quelli che propendono per l'epistolografia antica.
Il commento di Meynet parte dal presupposto contrario. Benché nato a Tarso, dove le scuole di retorica erano fiorenti, Paolo era prima di tutto un ebreo, formato a Gerusalemme dove era cresciuto ai piedi di rabbi Gamaliele. Probabilmente è dunque più fruttuoso cercare la chiave di composizione delle sue lettere non ad Atene, ma nel riferimento basilare della sua cultura, la Bibbia, e nelle leggi specifiche che la caratterizzano.
E allora la tesi essenziale della Lettera, la propositio, non si trova all'inizio del testo, come vuole la retorica classica, ma al centro esatto delle sezione centrale, come chiave di volta e dunque chiave di lettura di tutto lo scritto. Paolo segue in questo una delle leggi fondamentali e più provate della retorica biblica e semitica.
L'interpretazione della Lettera, sostenuta anche dal contesto biblico, ne risulta, di conseguenza, notevolmente rinnovata.
Sommario
INTRODUZIONE. Visione d'insieme della Lettera ai Galati. 1. L'indirizzo (1,1-5). I. È IL VANGELO DI CRISTO CHE HO ANNUNCIATO. SEZIONE A (GAL 1,6-2,21). 2. Paolo rimprovera ai Galati di seguire un Vangelo che viene dagli uomini (Sequenza A1: 1,6-10). 3. Paolo fa sapere ai suoi fratelli che il suo Vangelo viene da Dio (Sequenza A2: 1,11-17). 4. Sconosciuto alle Chiese della Giudea, Paolo conosce Cefa (Sequenza A3: 1,18-24). 5. A Gerusalemme Paolo fa riconoscere dagli apostoli la verità del suo Vangelo (Sequenza A4: 2,1-10). 6. Ad Antiochia Paolo difende contro Cefa la verità del Vangelo (Sequenza A5: 2,11-21). 7. È il Vangelo di Cristo che ho annunciato (La sezione A: 1,6-2,21). II. È LA CROCE DI CRISTO CHE CI GIUSTIFICA. SEZIONE B (GAL 3,1-5,1). 8. I pagani sono figli di Abramo per la Fede in Cristo, senza la Legge (Sequenza B1: 3,1-14). 9. I Giudei sono figli di Abramo per la Fede in Cristo, al di là della Legge (Sequenza B2: 3,15-25). 10. Siete tutti figli di Dio e seme di Abramo (Sequenza B3: 3,26-29). 11. Cristo ci ha tutti riscattati dalla Legge e ci ha resi figli di Dio (Sequenza B4: 4,1-20). 12. Cristo ci ha tutti liberati dalla Legge e ci ha resi figli della promessa (Sequenza B5: 4,21-5,1). 13. È la Croce di Cristo che ci giustifica (La sezione B: 3,1-5,1). III. È LA LEGGE DI CRISTO CHE BISOGNA ADEMPIERE. SEZIONE C (GAL 5,2-6,18). 14. Conta solo la fede operante tramite l'amore (Sequenza C1: 5,2-12). 15. La Legge si compie nell'amore (Sequenza C2: 5,13-18). 16. Le opere della carne, il frutto dello Spirito (Sequenza C3: 5,19-26). 17. L'amore si compie in vita eterna (Sequenza C4: 6,1-10). 18. Conta solo la creazione nuova (Sequenza C5: 6,11-18). 19. È la Legge di Cristo che bisogna adempiere (La sezione C: 5,2-6,18). 20. L'insieme della Lettera (1,1-6,18). Conclusione. Glossario dei termini tecnici. Sigle e abbreviazioni. Opere citate. Indice degli autori. Indice dei riferimenti biblici.
Note sull'autore
ROLAND MEYNET, nato nel 1939 a Thonon-les-Bains (Francia), è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1959. Ha conseguito le licenze in lettere, linguistica, teologia, scienze bibliche, la laurea in lingua e letteratura araba, il dottorato di terzo ciclo e il dottorato di ricerca in linguistica. Ha lavorato quattordici anni all'Università San Giuseppe dei gesuiti a Beirut, dove è stato direttore del Centro di ricerche e di studi arabi e ha fondato il Centro di studi delle lingue moderne e la Scuola di traduttori e interpreti. Ordinario di teologia biblica e titolare del corso di Vangeli sinottici alla facoltà di teologia dell'Università Gregoriana, è stato per parecchi anni professore invitato all'Università degli studi di Torino e alla facoltà di teologia del Centre Sèvres di Parigi. Dirige, con Pietro Bovati, le collane «Rhétorique biblique» alle Éditions du Cerf e «Retorica biblica» alle EDB. Ha pubblicato per le EDB: La Pasqua del Signore. Testamento, processo, esecuzione e risurrezione di Gesù nei vangeli sinottici (2002), Morto e risorto secondo le Scritture (2003), Il Vangelo secondo Luca. Analisi retorica (2003), Leggere la Bibbia. Un'introduzione all'esegesi (2004), Una nuova introduzione ai vangeli sinottici (seconda edizione rivista e ampliata 2006), Trattato di retorica biblica (2008), Chiamati alla libertà (2010), Preghiera e filiazione nel Vangelo di Luca (2010); inoltre ha curato con J. Oniszczuk gli Atti dei convegni Retorica biblica e semitica 1 e 2 (2009 e 2011).
«Per comprendere la Lettera agli Ebrei l'analisi retorica si rivela un metodo particolarmente adatto, perché questa "lettera" è in realtà un discorso, una magnifica omelia, composta per essere pronunciata davanti a un'assemblea cristiana dei tempi apostolici» (dall'Introduzione). Di formazione giudaico-ellenistica, l'autore di Ebrei si muove su diversi registri: ai procedimenti della retorica biblica egli associa, in misura variabile, quelli nettamente distinti della retorica greco-latina.
A firma di uno dei più autorevoli studiosi della Lettera, il volume presenta un'accurata analisi, sviluppata in tre momenti: la presentazione del testo in una propria traduzione e in una trascrizione strutturata; la collocazione della pericope esaminata nel più ampio contesto biblico; l'interpretazione tematica e teologica della pericope. L'insieme del testo strutturato è riproposto in modo integrale nell'Appendice.
Sommario
Introduzione. 1. Grandi linee della composizione. 2. Esordio (1,1-4). I. Il "nome" di Cristo: cristologia generale (1,5-2,18). 3. Il Nome divino di Cristo (1,5-14). 4. Prima esortazione (2,5-16). 5. Il Nome umano di Cristo (2,5-18). II. Cristo è sommo sacerdote degno di fede e misericordioso: cristologia sacerdotale, tratti generali (3,1-5,10). 6. Sommo sacerdote degno di fede (3,1-6). 7. Messa in guardia contro la mancanza di fede (3,7-4,14). 8. Sommo sacerdote misericordioso (5,1-10). III. Cristo è il perfetto sommo sacerdote: cristologia sacerdotale, tratti specifici (5,11-10,39). 9. Introduzione esortativa (5,11-6,20). 10. Un sacerdozio di natura diversa (7,1-28). 11. Critica del culto antico e della prima alleanza (8,1-9,28). 12. Un sacrificio di natura nuova e una prima alleanza (9,11-28). 13. L'unico sacrificio efficace (10,1-18). 14. Conclusione esortativa (10,19-39). IV. L'unione a Cristo sommo sacerdote per mezzo della fede e della perseveranza (11,1-12,13). 15. La fede degli antenati (11,1-40). 16. La perseveranza necessaria (12,1-13). V. Appello a una condotta retta nella ricerca della santità e della pace (11,1-12,13). 17. Ricerca della santificazione (12,14-29). 18. La pace con tutti (13,1-6). 19. Esigenze della situazione dei cristiani (13,7-18). 20. Augurio conclusivo (13,20-21). 21. Biglietto di accompagnamento (13,22-25). Conclusione. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
ALBERT VANHOYE, nato nel 1923 a Hazebrouck (Francia), è entrato nel 1941 nella Compagnia di Gesù. Licenziato in lettere alla Sorbona, in filosofia e teologia negli scolasticati del suo ordine e dottore in Sacra Scrittura al Pontificio Istituto Biblico di Roma, con una tesi su La struttura letteraria dell'Epistola agli Ebrei, ha insegnato esegesi biblica a Chantilly (Francia) e poi, dal 1963 al 1998, esegesi e teologia del Nuovo Testamento all'Istituto Biblico, di cui è stato anche rettore. Membro della Pontificia Commissione Biblica dal 1984 al 2001, ne è stato segretario dal 1990 al 2001. È presidente onorario della Società internazionale per lo studio della Retorica Biblica e Semitica. Nel 2006 è stato creato cardinale dal papa Benedetto XVI.
«La Passione, assieme all'Incarnazione, costituisce il vero centro teologico del Quarto Vangelo. Giovanni, nel suo racconto della vita di Gesù, attraverso la fede nei segni vuole condurre il lettore verso la fede anche senza i segni visibili, secondo quello che dice il Gesù giovanneo dopo la sua risurrezione a Tommaso: "Beati quelli che pur non avendo visto crederanno" (Gv 20,29)» (dall'Introduzione). La croce è il culmine della rivelazione iniziata fin dalla prima pagina del vangelo di Giovanni. Il discepolo-testimone non ha infatti bisogno, come Tommaso, di aspettare un'apparizione del Risorto per affermare la sua divinità. Già nella Passione egli riconosce il Signore in quanto Figlio di Dio, il Cristo, re universale e supremo.
L'autore affronta il racconto giovanneo servendosi dell'analisi retorica, un approccio esegetico che mette in luce l'architettura del testo biblico ai diversi livelli della sua organizzazione. La composizione apre la porta al senso e conduce il lettore a scoprire la ricchezza del racconto, non solo a livello di singole parole e frasi, ma anche nelle grandi sezioni dell'intero edificio letterario. Il volume è strutturato secondo la composizione del racconto e guida il lettore attraverso le tre grandi sequenze della passione di Gesù: l'arresto, il processo e l'esecuzione.
Sommario
Introduzione. Lessico dei termini tecnici. I. L'ARRESTO (Gv 18,1-28). A. Gesù tra i discepoli (Gv 18,1-12). B. La profezia di Caifa (Gv 18,13-14). C. Gesù tra i Giudei (Gv 18,15-28). D. L'arresto (Gv 18,1-28). II. IL PROCESSO (Gv 18,29-19,16). A. Gesù, il re dei Giudei (Gv 18,29-19,1). B. Il re dei Giudei incoronato (Gv 19,2-3). C. Gesù il re rivelato ai Giudei (Gv 19,4-16). D. Il processo (Gv 18,29-19,16). III. L'ESECUZIONE (Gv 19,17-42). A. Gesù vivo regna dalla Croce (Gv 19,17-24). B. «Tutto è compiuto» (Gv 19,25-30). C. Gesù morto sorgente della vita (Gv 19,31-42). D. L'esecuzione di Gesù (Gv 19,17-42). IV. LA PASSIONE DEL SIGNORE SECONDO GIOVANNI (Gv 18-19). Conclusione. Sigle e abbreviazioni. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
JACEK ONISZCZUK, nato in Polonia nel 1966, è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1988. Ha conseguito la licenza (2001) e il dottorato (2006) in teologia biblica a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana, dove dal 2006 insegna teologia biblica. Per le EDB ha pubblicato La Prima lettera di Giovanni (2009) e, insieme a Roland Meynet, Retorica biblica e semitica 1 (2009).
Il secondo convegno della Società internazione per lo studio della Retorica Biblica e Semitica (Roma 27-29.9.2010 ha inteso ampliare i confini del proprio ambito specifico, comprendendo non solo il campo biblico, ma anche quelli delle altre letterature semitiche, contemporanee della Bibbia, precedenti e successive. Il volume presenta le comunicazioni ivi presentate, raggruppate in quattro parti.
Sommario
Presentazione. Apertura del convegno (F.-X. Dumortier). I. ANTICO TESTAMENTO. Some remarks on composition of Jb 38,39-39,30 (L.M. Almendra). «Worship the Lord, all the earth». Psalm 96 (J. George). Is 42,1-9: l'annuncio del Servo. Alleanza del popolo e luce delle nazioni (F. Graziano). Il giusto perseguitato nel Libro della Sapienza (Sap 2,10-20) (D. Vitulli). II. NUOVO TESTAMENTO. The One and the Other at the «Beginning of the Gospel of the Son». Composition and Biblical Context of Mk 1,1-15 (I. Hipólito). La nueva alianza durante las controversias de Galilea. Análisis retórico y narrativo de la secuencia de Mc 2,1-3,6 (C. Quispe). Il discorso dell'origine e il discorso della fine. Il rapporto tra i due grandi discorsi in Mc 4 e 13 (V.R. Solichin). Ruolo del versetto 9 nel primo racconto dell'apparizione del Risorto in Gv 20,1-18 (J. Oniszczuk). The Sequela Christi of Peter and the Beloved Disciple. Composition and interpretation of John 21,15-23 (J. McAuley). III. ...E OLTRE. Analyse rhétorique et analyse narrative (A. Wénin). La plainte de Ramsès II à Amon et la réponse d'Amon (M. Cuypers). Remarques sur quelques usages des structures concentriques dans la poésie archaïque grecque (F. Rousseau). La geometria del centro e la stravaganza dell'analogia. Originalità e tradizione nel carme 68A di Catullo (C. Illuminati). Le bon zèle qui conduit à la vie éternelle. Le chapitre 72 de la règle de saint Benoît (G. Joyau). Une analyse inattendue: «Le serpent qui danse» de Baudelaire (P. Petiet). IV PEDAGOGIA. L'ascolto della Parola proposto attraverso l'analisi retorica nel Sud-Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo. Echi di un'esperienza (T. Caffi). Pour compléter le Traité de rhétorique biblique, un livre d'exercices (R. Meynet). Elenco dei contributori del convegno.
Note sui curatori
ROLAND MEYNET, nato nel 1939 a Thonon-les-Bains (Francia), è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1959. Ha conseguito le licenze in lettere, linguistica, teologia, scienze bibliche, la laurea in lingua e letteratura araba, il dottorato di terzo ciclo e il dottorato di ricerca in linguistica. Ha lavorato quattordici anni all'Università San Giuseppe dei gesuiti a Beirut, dove è stato direttore del Centro di ricerche e di studi arabi e ha fondato il Centro di studi delle lingue moderne e la Scuola di traduttori e interpreti. Ordinario di teologia biblica e titolare del corso di Vangeli sinottici alla facoltà di teologia dell'Università Gregoriana, è stato per parecchi anni professore invitato all'Università degli studi di Torino e alla facoltà di teologia del Centre Sèvres di Parigi. Dirige, con Pietro Bovati, le collane «Rhétorique biblique» alle Éditions du Cerf e «Retorica biblica» alle EDB. Ha pubblicato per le EDB: La Pasqua del Signore (2002), Morto e risorto secondo le Scritture (2003), Il Vangelo secondo Luca. Analisi retorica (2003), Leggere la Bibbia. Un'introduzione all'esegesi (2004), Una nuova introduzione ai Vangeli sinottici (22006), Trattato di retorica biblica (2008), Chiamati alla libertà (2010), Preghiera e filiazione nel Vangelo di Luca (2010); inoltre ha curato con J. Oniszczuk Retorica biblica e semitica 1 (2009).
JACEK ONISZCZUK, nato in Polonia nel 1966, è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1988. Ha conseguito la licenza (2001) e il dottorato (2006) in teologia biblica a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana, dove dal 2006 insegna teologia biblica. Per le EDB ha pubblicato La Prima lettera di Giovanni (2009) e La Passione del Signore secondo Giovanni (Gv 18-19) (2011).
Descrizione dell'opera
L'unità strutturale del Discorso della montagna di Matteo 5,1-8,1 viene dimostrata in questo volume attraverso uno studio scientifico che privilegia l'analisi della struttura letteraria. Il procedimento, esposto in modo sistematico da R. Meynet nel Trattato di retorica biblica, si ispira ai metodi di composizione semitica e muove da tre presupposti: i testi biblici sono ben strutturati, esiste una retorica specificamente biblica e bisogna fidarsi degli scritti così come sono.
Alcuni studi hanno già dimostrato l'unità di singole parti del discorso, specialmente con riferimento al capitolo quinto e parte del sesto. Il resto (6,19-8,1), invece, è più complesso e, a livello strutturale e tematico, sembra a prima vista meno omogeneo. Altre ricerche hanno inoltre evidenziato una struttura simmetrica intorno al Padre nostro, che ha il suo centro - come ha dimostrato Meynet - nella richiesta del pane. E il centro di una struttura letteraria, secondo le leggi della retorica biblica, è spesso «l'enigma» e la chiave d'interpretazione dell'intero scritto.
Sommario
Introduzione. I. Questioni introduttive: il contesto del Discorso della montagna. II. Le beatitudini e la missione dei discepoli nella persecuzione a causa di Gesù: la sequenza 1 (5,3-16). III. La giustizia superiore e lo spirito della Torah: la sequenza 2 (5,17-48). IV. La giustizia superiore, elemosina, preghiera e digiuno: la sequenza 3 (6,1-18). V. La giustizia superiore e lo spirito della Profezia: la sequenza 4 (6,19-7,12). VI. Le opere di giustizia e i veri discepoli: la sequenza 5 (7,13-27). VII. L'insieme della sezione: il Discorso della montagna, dono del Padre. Conclusione. Glossario dei termini tecnici. Sigle e abbreviazioni. Bibliografia. Indice dei testi citati. Indice degli autori.
Note sull'autore
GERMANO LORI è direttore degli studi nel seminario Redemptoris Mater della Galilea, affiliato alla Pontificia Università Lateranense, e professore stabile di Sacra Scrittura. Ordinato sacerdote nel 1997, ha svolto attività missionaria in Colombia e Israele e ha ottenuto licenza e dottorato in Teologia biblica alla Pontificia Università Gregoriana.
Il libro affronta il contesto storico-letterario del Cantico e ne analizza struttura, analisi simbolica e messaggio religioso, oltre alle risonanze prodotte nell'arte e nella letteratura.
Il Cantico dei cantici costituisce senza dubbio l’attestazione più intensa e audace, tra le pagine bibliche, sull’esperienza dell’amore, del desiderio, dell’eros. Il poderoso studio di Gianfranco Ravasi – divenuto fin dalla sua prima pubblicazione un punto di riferimento irrinunciabile per gli studiosi e i lettori di questo breve poema biblico – affronta il contesto storico-letterario e per ogni nucleo tematico propone struttura del testo, esegesi, analisi simbolica e messaggio religioso, concludendo infine col rintracciare le tante risonanze prodotte dal Cantico in campo artistico, letterario, teologico e spirituale. Un classico che, a trent’anni dalla sua uscita, continua a svelare detti e non-detti del testo, tra commento e attualizzazione.
Sommario
Prefazione. Abbreviazioni. Cantico dei cantici. INTRODUZIONE. Premessa. 1. Il grande contesto. 2. Il grande testo. 3. La grande ermeneutica. Bibliografia. COMMENTO. Titolo. 1 I baci della sua bocca. 2. Ricerca nel meriggio assolato. 3. Il duetto dell’incontro. 4. La sorpresa della primavera. 5. Nella notte in città. 6. La lettiga di Salomone. 7. Il canto del corpo femminile. 8. Nella notte l’assenza dell’amato. 9. Il nuovo canto del corpo femminile. 10. Nelle vigne e in casa di mia madre. 11. Forte come la morte è l’amore. 12. Muraglia e vigna. IL CANTICO POSTUMO. 1. La tradizione cristiana. 2. La tradizione giudaica. 3. La tradizione letteraria. 4. La tradizione artistica. Saluto al Cantico. Indice dei nomi.
Note sull'autore
Gianfranco Ravasi, cardinale, presidente del Pontificio consiglio della cultura e della Pontificia commissione di archeologia sacra per quindici anni, è biblista di fama internazionale. Per EDB ha pubblicato numerose opere scientifiche tra cui due imponenti commenti biblici: Il libro dei Salmi (tre volumi, 112008) e Il Cantico dei Cantici (42008). Tra i saggi recenti: Teologia dell’amore (2015), Il libro di Giobbe (22019), Il libro della Sapienza (2016), Nel nome del Padre. La paternità divina nella Bibbia (2016), I vangeli (22018), La voce del silenzio (2018) e Le sette parole di Maria (2020).
All’esodo della Parola è applicabile la parabola del seminatore: parte del seme cade sulla strada ed è mangiata dagli uccelli, un’altra cresce stentata fra i sassi e presto si seccherà, solo una porzione è accolta dal buon terreno, che produce, comunque, in modo disomogeneo. Con eleganza e sapienza l’autore ci guida nell’affascinante viaggio della Parola lungo la storia, consapevole che di fronte a noi si estendono interi continenti e, per quanto si studi, se ne percorreranno solo minuscole porzioni. Le terre inesplorate avranno sempre infatti la prevalenza.
Pietro Stefani insegna alla Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale e all'Università Statale di Milano. E' presidente del Segretariato attività ecumeniche e redattore della rivista "Il Regno".
«L'acqua è insegnata dalla sete». La breve frase mutuata da un poema di Emily Dickinson serve da guida alla presentazione di questa nuova edizione dopo quasi venticinque anni dalla prima. La stesura di una Introduzione al Pentateuco era stata originariamente stimolata dalla sete di tutti coloro che si trovavano in zone aride, in un momento di grande confusione nel campo della ricerca sul Pentateuco. Le teorie fino allora conosciute erano rimesse in discussione, nuove teorie faticavano a imporsi, diversi metodi erano oggetto di critiche. Dopo quasi un quarto di secolo la situazione non è migliorata di molto. Da qui la sempre grande attualità di questo testo del grande biblista Jean-Louis Ska. La speranza è che quanto scritto in queste pagine desti la voglia di «attingere acqua alle sorgenti della salvezza» (Is 12,3) e, in modo più concreto, di rileggere, studiare e meditare i testi fondamentali della tradizione d'Israele e dei nostri antenati nella fede, così come uno dei «grandi codici» della nostra cultura.