
Descrizione dell'opera
I racconti della Bibbia non sono nati, in primo luogo, per informare sul passato, né per elaborare una teologia sistematica. Il loro obiettivo era anzitutto trasmettere esperienze vitali. «Quei racconti non contengono verità, ma piuttosto indicazioni su strade da percorrere, le strade che hanno condotto il popolo di Israele a scoprire la sua identità, che gli hanno permesso di uscire da vicoli ciechi e superare le grandi crisi della sua storia. I racconti biblici rispondono quindi a domande sull'identità e sull'esistenza. Essi vogliono trasmettere alle generazioni future i tesori più preziosi del passato, quelli da cui dipende l'esistenza di un popolo» (dalla Prefazione).
Se è vero che i racconti biblici sono usati ogni giorno per illustrare verità o confermare la validità di insegnamenti, si tratta tuttavia di un'utilizzazione dei racconti, non della loro interpretazione. Quest'ultima prende sul serio tutti gli ingredienti che entrano nella composizione del racconto e il loro legame, e presta attenzione anzitutto ai dettagli.
Nel proporre un manuale sulla narrazione nella Bibbia, l'autore intende fornire una "cassetta degli attrezzi" e non analisi bell'e fatte. Il significato di un racconto è infatti inseparabile dall'esperienza della lettura.
Sommario
Elenco delle abbreviazioni. Prefazione. Introduzione. Le prime tappe dell'analisi. I. Storia e racconto. II. Il tempo. III. L'intreccio. IV. Il narratore. V. Il lettore. VI. Il punto di vista. VII. I personaggi. Conclusione. Bibliografia. Indice dei riquadri. Indice degli autori citati. Indice delle opere letterarie. Indice dei testi biblici. Indice tematico.
Note sull'autore
JEAN-LOUIS SKA, gesuita belga, insegna al Pontificio Istituto Biblico (Roma). Presso le EDB ha pubblicato: Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l'interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia (92012, tradotto in francese, spagnolo, portoghese e coreano), L'argilla, la danza e il giardino. Saggi di antropologia biblica (32011, tradotto in francese e portoghese), La strada e la casa. Itinerari biblici (2001), Abramo e i suoi ospiti. Il patriarca e i credenti nel Dio unico (2003), Cose nuove e cose antiche (Mt 13,52). Pagine scelte del Vangelo di Matteo (2004), Il libro sigillato e il libro aperto (22009), I volti insoliti di Dio. Meditazioni bibliche (22010), Una goccia d'inchiostro. Finestre sul panorama biblico (2008).
Descrizione dell'opera
Gesù di Nazaret visse in un preciso contesto culturale e il messaggio dell'incarnazione di Dio non sarebbe neppure intellegibile, se non comprendesse la dimensione della sua inculturazione.
Proprio lo studio dell'ambiente culturale del Gesù storico ci aiuta a comprendere meglio la sua umanità. Essa è quella di un giudeo, che conservava i tratti specifici di un semita, appartenente alla tradizione mosaica e profetica d'Israele - senza la quale non si riuscirebbe a capire quale sia stata l'originalità delle sue prese di posizione -, pur essendo inserito in un quadro di cui l'ellenismo rappresentava la cornice culturale dominante.
Gli studi presentati da Romano Penna richiamano l'attenzione sui due versanti storico-culturali dell'umanità di Gesù. Dopo un capitolo introduttivo, tre capitoli approfondiscono la figura di Gesù all'interno del giudaismo e tre in riferimento all'ellenismo. Il capitolo conclusivo apre la prospettiva al dopo Gesù, affrontando l'universalismo di Paolo.
Sommario
Introduzione. 1. Vangelo e Cultura: un rapporto fecondo. 2. Che cosa significava essere giudeo al tempo e nella terra di Gesù. Problemi e proposte. 3. Comparazione documentaristica di Gesù di Nazaret con i contemporanei maestri ebrei. 4. Gesù e la sua esperienza di Dio: continuità e novità nel giudaismo. 5. Elementi di cultura greca in Gesù di Nazaret? I termini della questione. 6. Gesù e la figura ellenistica del theîos anér/«uomo divino». 7. Un confronto tra Gesù di Nazaret e Alessandro Magno: la rilevanza delle fonti. 8. Israele e gli altri popoli nella prospettiva di Gesù e di Paolo.
Note sull'autore
ROMANO PENNA, professore emerito di Nuovo Testamento nelle università pontificie, è studioso di scienze bibliche con autorevolezza internazionale. Le sue pubblicazioni gravitano attorno a due poli: la complessa figura di Paolo di Tarso e il rapporto tra il cristianesimo delle origini e i suoi interlocutori giudaici ed ellenistici. Presso le EDB ha pubblicato: L'ambiente storico-culturale delle origini cristiane. Una documentazione ragionata (52006), Lettera agli Efesini. Introduzione, versione e commento (32010), Lettera ai Romani. Introduzione, versione e commento (3 voll., 2004-2008;vol. unico 2010), Paolo scriba di Gesù (2009), L'Evangelo come criterio di vita. Indicazioni paoline (2009), Profili di Gesù (2011) e, insieme a R. Cantalamessa e G. Segalla, Gesù di Nazaret tra storia e fede (22009); inoltre ha curato: Antipaolinismo: reazioni a Paolo tra il I e il II secolo (1989), Il giovannismo alle origini cristiane (1991), Il profetismo da Gesù di Nazaret al montanismo (1993), Apocalittica e origini cristiane (1995), Qumran e le origini cristiane (1997) e Fariseismo e origini cristiane (1999).
Attraverso l'approfondimento del tema della libertà e della liberazione nell'Antico Testamento l'autore propone un coerente viaggio tematico e letterario, di grande attualità per il nostro tempo.
All'interno dei tre blocchi testuali che strutturano l'Antico Testamento, vengono esaminati sistematicamente prima il «racconto» e poi la «parola» che ne costituisce il commento interpretativo.
Il racconto è la forma caratteristica della tradizione letteraria biblica, quella che attesta appunto che il Dio di Israele si rivela nella storia. Risulta perciò importante, da una parte, dare il dovuto rilievo alle narrazioni, così da coglierne il potente messaggio di liberazione. Accanto al racconto, in ognuna delle tre sezioni dell'Antico Testamento, troviamo la parola che spiega e integra l'evento narrato, secondo una specifica modalità: abbiamo così l'aspetto normativo della «legge» nel Pentateuco, la lettura della storia nella «profezia» nei Profeti, e negli Scritti la «sapienza», che svela il senso perenne della vita, pur senza nasconderne il dramma e occultarne il mistero.
Questa articolazione è di aiuto per una comprensione globale del testo sacro e nello stesso tempo permette un approfondimento di singoli cicli, come quello dei patriarchi o quello di Davide. La felice compenetrazione tra prospettiva esegetica e prospettiva tematica caratterizza la ricerca anche come esempio prezioso di metodologia. Il procedere dell'indagine fa emergere con forza la ricchezza espressiva che avvalora l'importanza del tema della liberazione quale filo conduttore dell'intera teologia dell'Antico Testamento.
L'intento del volume è non solo scientifico, ma anche pastorale, individuando gli snodi e gli assunti più rilevanti dell'Antico Testamento e valorizzandone l'utilità spirituale.
Sommario
Prefazione. INTRODUZIONE. 1. Elementi di antropologia. 2. La tradizione biblica: metodo di ricerca. I. LIBERTÀ E LIBERAZIONE NELLA TÔRAH. 1. La libertà nei racconti delle origini (la Genesi). 2. La liberazione originaria (l'Esodo). 3. La legge della libertà e della liberazione (il Deuteronomio). II. LIBERTÀ E LIBERAZIONE NEI PROFETI. 4. Il racconto storico: dalla libertà alla schiavitù (Giosuè - 2Re). 5. La parola profetica: asservimento e liberazione (Isaia - Malachia). III. LIBERTÀ E LIBERAZIONE NEGLI SCRITTI. 6. Il racconto sapienziale: il dramma della salvezza (da Esdra e Neemia fino a Giuditta). 7. Le parole dei Sapienti sulla libertà (dai Proverbi ai Salmi). Conclusione. Bibliografia. Indice dei nomi.
Note sull'autore
PIETRO BOVATI, gesuita, ha insegnato ermeneutica biblica, esegesi e teologia dell'Antico Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma, ove è stato anche decano. Ha pubblicato: Ristabilire la giustizia, Editrice Pontificio Istituto Biblico, Roma 22005; Il libro del Deuteronomio (1-11), Città Nuova, Roma 1994; «Così parla il Signore». Studi sul profetismo biblico, EDB, Bologna 2008, 22011; in collaborazione con R. Meynet, Il libro del profeta Amos, Dehoniane, Roma 1995.
Descrizione dell'opera
Il centro del libro della Sapienza, che sembra fare da ponte tra Antico e Nuovo Testamento poiché cronologicamente reputato l'ultimo scritto veterotestamentario, è costituito da tre capitoli che sono insieme un elogio e una preghiera. Un linguaggio letterariamente ricco e studiato, ma anche profondamente soggettivo, mette in rilievo la mirabile bellezza della Sapienza, raffigurata come una persona viva e interlocutrice, che dona a Salomone le doti che rendono capaci di governare con giustizia a beneficio del popolo, lo arricchisce di una conoscenza enciclopedica per penetrare nei misteri dell'universo, lo istruisce di luci spirituali per edificare il tempio santo di Dio. Il lungo brano preso in esame nel volume si muove tra due punti di riferimento: Dio e l'uomo. La visione teologica e la concezione antropologica si rapportano come due realtà tra loro inseparabili, che s'incontrano nella ricerca di una comunione. Questo legame, che sostiene l'intera tessitura del libro, dona una luce inconfondibile per riscoprire la natura dell'uomo.
Sommario
Presentazione. Prologo. I. Un dono superiore alla natura (Sap 7,1-6). II. L'invocazione dello spirito di Dio (Sap 7,7-12). III. Apprendimento e trasmissione della conoscenza (Sap 7,13-21). IV. Natura origine attività della Sapienza (Sap 7,22-8,1). V. Innamoramento per la sua bellezza (Sap 8,2-8). VI. Il patto nuziale e i suoi benefici (Sap 8,9-16). VII. Legami reciproci e vantaggiosi (Sap 8,17-21). VIII. Ogni uomo un nulla senza la Sapienza (Sap 9,1-6). IX. Vocazione e missione di Salomone (Sap 9,7-12). X. La salvezza solo con la Sapienza (Sap 9,13-18). Epilogo. Bibliografia.
Note sugli autori
RENZO LAVATORI, membro della Pontificia Accademia Teologica, è docente di Teologia dogmatica alla Pontificia Università Urbaniana, all'ISSR della Pontificia Università della Santa Croce e all'Ecclesia Mater della Pontificia Università Lateranense. Per EDB ha pubblicato: L'Unigenito dal Padre (42007); Dio e l'uomo, un incontro di salvezza (72009); Il mistero di Cristo (32009); Il dono di Dio (21997); Satana un caso serio. Studio di demonologia cristiana (1996); Il diavolo tra fede e ragione (22009); Gesù visto da vicino (2004); Il Signore verrà nella gloria. L'escatologia alla luce del Vaticano II (2007); Lo Spirito Santo: persona e missione (2011); Lo Spirito Santo, dono del Padre e del Figlio (21998).
LUCIANO SOLE è docente a Roma di Esegesi biblica all'Ateneo pontificio Regina Apostolorum, all'ISSR, all'Apollinare e all'Ecclesia Mater della Pontificia Università Lateranense.
INSIEME i due autori hanno pubblicato presso le EDB: Qohelet l'uomo dal cuore libero (21999); Gesù Cristo venuto nella carne. Il criterio dell'identità cristiana secondo la Prima Lettera di Giovanni (1999); Ritratti dal Vangelo di Luca. Persone e relazioni (22009); Persecuzione e Chiesa negli Atti degli apostoli (2003); Marco. I. Interrogativi e sorprese su Gesù (2005); Marco. II. Sconcerto, sdegno e stupore davanti a Gesù (2009); Empi e giusti: quale sorte? Lettura di Sapienza 1-6 (2011).
Descrizione dell'opera
Queste pagine vogliono introdurre i lettori e le lettrici alla conoscenza dei profeti biblici e dei loro libri, per comprendere meglio Dio e la sua parola. L'autrice ha scelto una forma semplice e insiste sull'essenziale, senza pretese di erudizione.
Affronta dapprima le questioni di fondo, come le diverse classificazioni e le definizioni di profeta, la profezia pre-classica, i fenomeni profetici nel Medio Oriente antico, le profetesse dell'Antico Testamento, la formazione dei libri profetici e i loro generi letterari. Segue poi una breve presentazione di ciascun profeta e della sua opera, che viene inquadrata nel contesto storico e illustrata con alcuni dei testi più importanti. Il volume offre infine una piccola scelta bibliografica per orientare ulteriori letture e approfondimenti.
Il criterio scelto per la presentazione è cronologico: prende avvio con i profeti dell'VIII secolo a.C., prosegue con quelli del tempo dell'esilio in Babilonia e con quelli del post-esilio, per finire nel periodo ellenistico. Per ragioni di spazio, alcuni profeti sono trattati separatamente, mentre altri in gruppi di tre. In tal modo viene offerta una visione panoramica della letteratura profetica dell'Antico Testamento, senza trascurare nessuno dei suoi protagonisti.
Sommario
Introduzione. I. IL PROFETISMO BIBLICO. 1. I profeti e le loro classificazioni. 2. La definizione di profeta. 3. La profezia pre-classica. 4. I fenomeni profetici nel Vicino Oriente antico. 5. Le profetesse dell'Antico Testamento. 6. La formazione dei libri profetici. 7. I generi letterari profetici. II. I PROFETI E I LORO LIBRI. 1. Amos. 2. Osea. 3. Il primo Isaia o Protoisaia (Is 1-39). 4. Michea. 5. Sofonia, Naum e Abacuc. 6. Geremia. 7. Ezechiele. 8. Il secondo Isaia o Deuteroisaia (Is 40-55). 9. Aggeo, Zaccaria e Malachia. 10. Il terzo Isaia o Tritoisaia (Is 56-66). 11. Giona, Gioele e Abdia. 12. Daniele. Bibliografia essenziale.
Note sull'autrice
NURIA CALDUCH-BENAGES è professore ordinario di Antico Testamento alla Pontificia Università Gregoriana, con riconosciuta competenza sui libri sapienziali. Collabora abitualmente a Parola Spirito e Vita, semestrale di lettura spirituale della Bibbia pubblicato dalle EDB.
Gli Atti degli apostoli non sono una biografia di personaggi eminenti della Chiesa primitiva, ma il racconto del viaggio della Parola che copre l'arco tra Gerusalemme (la radice) e Roma (la novità). Un viaggio non tanto e non solo topografico, ma ancor più teologico. L'inizio del viaggio è posto a Gerusalemme con la narrazione di due eventi, l'Ascensione e la Pentecoste, che aprono uno squarcio sulla forza interiore che muove la Parola. A Damasco essa si trasforma nella voce del Risorto perseguitato, che pone Paolo sulle orme del Cristo crocifisso. Ad Antiochia la Parola è al centro della comunità credente, per illuminare gli interrogativi, per spingere alla missione, per donare pace. Dopo i dibattiti di Antiochia e di Gerusalemme, la Parola diventa compagna di viaggio di Paolo e lo rende grazia per tutte le comunità. L'itinerario narrativo e tematico si conclude con l'arrivo di Paolo a Roma, dove la Parola viene annunciata "con tutta franchezza e senza impedimento" (At 28,31). Il viaggio della Parola è, dunque, un invito a vivere l'oggi di Dio con animo dilatato. Gli Atti degli apostoli sono costruiti attraverso un crescendo di nomi - luoghi, persone, situazioni - che indicano la forza e l'universalità del Vangelo. Dio si è fatto solidale con tutti e vuole la salvezza per tutti.
Le avventure pittoresche di Sansone, gigante capelluto e barbuto, sono le più conosciute anche grazie ad alcuni film mitologici prodotti a Hollywood. Iefte viene ricordato soprattutto per aver sacrificato la sua unica figlia, Barak e Gedeone sono figure di una certa notorietà, ma cosa si può dire, per esempio, di Otniel, Eud o Samgar? Con la sua ricca galleria di "insoliti eroi", il libro dei Giudici evoca l'infanzia di un popolo, come l'Iliade o l'Eneide, e la bellezza letteraria del testo biblico non è affatto inferiore a quelle epopee ugualmente guerriere. Questo studio di Abadie - né commentario letterario integrale, né storia del periodo dei Giudici - evoca anche altre figure come Ifigenia, Ercole e la principessa Turandot, e propone un percorso narrativo che rivela l'identità di Israele verso la fine dell'epoca persiana. L'autore illumina un testo che non è il racconto del lontano passato di Israele, ma che si configura come una lucida riflessione sulla natura e l'illusione del potere, sull'infedeltà del popolo all'alleanza, sull'utilizzo del passato per definire il presente e sulla tensione tra profezia e monarchia.
Il Pentateuco è un "cantiere sempre aperto", come dimostrano ampiamente gli studi biblici degli ultimi decenni. Lo stato dei lavori viene illustrato da questo volume attraverso alcuni sondaggi che prendono in esame aspetti letterari, storici e teologici. Ad aspetti più propriamente letterari si riferiscono i capitoli I, II e V, dedicati a Genesi 1-11, a Genesi 2-3 e ad alcuni problemi di fondo che riguardano il libro dell'Esodo. Ad aspetti letterari che chiamano direttamente in causa problemi storici è invece dedicato il capitolo IV sulle genealogie nella Genesi. Temi più propriamente teologici sono proposti nel capitolo III sull'uomo e la sua dignità nella Bibbia, e nel capitolo VI sulla distinzione tra diritto e legge, un tema che attraversa tutta la Scrittura, ma che diventa fondamentale per la corretta lettura dei grandi blocchi legislativi presenti all'interno del Pentateuco.
Il Pentateuco è un «cantiere sempre aperto», come dimostrano ampiamente gli studi biblici degli ultimi decenni. Lo stato dei lavori viene illustrato dal volume attraverso alcuni sondaggi che prendono in esame aspetti letterari, storici e teologici.
Ad aspetti più propriamente letterari si riferiscono i capitoli I, II e V, dedicati a Genesi 1-11, a Genesi 2-3 e ad alcuni problemi di fondo che riguardano il libro dell'Esodo. Ad aspetti letterari che chiamano direttamente in causa problemi storici è invece dedicato il capitolo IV sulle genealogie nella Genesi. Temi più propriamente teologici sono proposti nel capitolo III sull'uomo e la sua dignità nella Bibbia, e nel capitolo VI sulla distinzione tra diritto e legge, un tema che attraversa tutta la Scrittura, ma che diventa fondamentale per la corretta lettura dei grandi blocchi legislativi presenti all'interno del Pentateuco.
Sommario
Prefazione. I. Cinque principi per leggere l'Antico Testamento. II. Abramo e Mosè, gli amici di Dio. III. Mosè lo scriba e il libro della Legge. IV. Chi è il successore di Mosè secondo il Deuteronomio? V. Il Pentateuco e la politica imperiale persiana. VI. «Misericordia voglio e non sacrifici» (Os 6,6): i sacrifici nell'Antico Testamento e la critica profetica. VII. L'amore di Dio. Il primo comandamento nella Bibbia cristiana. Indice scritturistico. Indice tematico. Indice degli autori antichi e moderni. Referenze delle prime pubblicazioni.
Note sull'autore
JEAN-LOUIS SKA, gesuita belga, è professore al Pontificio Istituto Biblico (Roma) e dirige la sezione per l'Antico Testamento di Biblica, la rivista scientifica dell'Istituto. Presso le EDB ha pubblicato: Introduzione alla lettura del Pentateuco. Chiavi per l'interpretazione dei primi cinque libri della Bibbia (92012); L'argilla, la danza e il giardino. Saggi di antropologia biblica (32011); La Strada e la casa. Itinerari biblici (2001); Abramo e i suoi ospiti. Il patriarca e i credenti nel Dio unico (2003); Cose nuove e cose antiche (Mt 13,52). Pagine scelte del Vangelo di Matteo (22013); Il libro sigillato e il libro aperto (22009); I volti insoliti di Dio. Meditazioni bibliche (22010); Una goccia d'inchiostro. Finestre sul panorama biblico (2008); «I nostri padri ci hanno raccontato». Introduzione all'analisi dei racconti dell'Antico Testamento (2012); La biblica Cenerentola. Generosità e cittadinanza nel libro di Rut (2013) e Il cantiere del Pentateuco. 1. Problemi di composizione e di interpretazione (2013). In cofanetto CD/MP3 Israele nel deserto. Parola Spirito e Vita. Convegno di Camaldoli 2003 (2005) e Il Deuteronomio. Parola Spirito e Vita. Convegno di Camaldoli 2004 (2008). Alcune delle sue opere sono state tradotte in francese, spagnolo, cinese, coreano, portoghese e catalano.
La Bibbia ci sprona ad amare la giustizia, perché essa esprime la perfezione del soggetto spirituale. E la stessa divina Scrittura ci insegna come praticarla; ci indica infatti le vie da percorrere, per essere figli di Dio, simili al Padre. L'agire dell'uomo giusto è messo alla prova soprattutto quando egli si trova confrontato con il compito di ristabilire la giustizia. La Parola di Dio detta in primo luogo le regole fondamentali per un retto sistema giudiziario. Ma essa prospetta anche una diversa procedura giuridica, volta a salvare il colpevole. Uno degli apporti più significativi della tradizione biblica, non ancora adeguatamente recepito, riguarda infatti le dinamiche della "controversia bilaterale" (in ebraico chiamata rîb). Una volta tematizzata e illustrata, questa via che conduce alla riconciliazione sorprende per la sua luminosa evidenza e commuove per l'impatto di consolazione che induce nella storia personale e comunitaria. Perché questo è il modo con cui Dio si rivela nella storia. Ed è questo il progetto più alto assegnato a ogni persona e a ogni civiltà.
Dal racconto della creazione come profezia alla "gioia materiale" del Qoèlet; dal valore teologico della nudità degli amanti nel Cantico dei cantici alla sofferenza dell'anziano Tobi, che chiede la morte ma scopre il sorprendente agire di Dio; dalla paura dei malvagi nel libro della Sapienza al rifiuto della violenza da parte di David. Le pagine dell'Antico Testamento consentono un viaggio nelle oscillazioni del sentire e sollevano interrogativi: in che modo il saggio può convivere con la consapevolezza che la vita è fugace? Si può accettare la finitudine dell'esistenza o, addirittura, riconciliarsi con essa? Il Dio di Israele, si legge nei Salmi, non si dimentica dei suoi poveri e si ricorda sempre della sua alleanza e del suo popolo. Perché se agli uomini è necessario il medico - come ricorda il Siracide - non smette di essere indispensabile il Signore, quel Dio che "non ha fatto la morte" ma "tutto per la vita".
La «prima evangelizzazione» si colloca in un ambito storico e sociale ben definito, che va dalla morte di Gesù, avvenuta intorno all’anno 30, fino alla scomparsa di coloro che lo avevano conosciuto e ne erano stati discepoli.
Uno degli aspetti più caratteristici di quella prima generazione apostolica fu la proiezione all’esterno, l’avvio di un programma missionario originale; lo rivela il fatto che i testi della seconda generazione vi fanno riferimento come a un avvenimento del passato. Tuttavia, quell’enorme sforzo non sembra aver corrisposto a un piano tracciato in precedenza: nell’assemblea di Gerusalemme, Pietro e Paolo fecero una ripartizione improvvisata dei campi di missione e sembra che lo stesso Paolo non abbia avuto inizialmente un’idea precisa del proprio progetto missionario, in quanto ne poté dare conto solo alla fine della missione egea.
Nonostante la ricerca storica abbia dimostrato i risultati molto modesti dell’intensa attività missionaria svolta dalla generazione apostolica, la prima evangelizzazione diede inizio alla progressiva ascesa del cristianesimo fino a religione ufficiale dell’impero romano.
Sommario
Prologo. Ricostruire la storia per rinnovare la memoria. I.Una storia della prima evangelizzazione. 1. La storia di Aquila e Prisca. 2. Riflessioni sulla storia di Aquila e Prisca. II. Le notizie sulla prima evangelizzazione. 1. Catalogo delle fonti. 2. Valore storico delle fonti. Appendice. Fonti non cristiane sulla prima evangelizzazione. III.L’impulso al primo invio. 1. Gli invii missionari nei vangeli. 2. L’impulso post-pasquale alla prima evangelizzazione. 3. Il modello pre-pasquale della prima evangelizzazione. 4. Conclusione. IV. La prima evangelizzazione nella terra di Israele. 1. La patria di origine e la diaspora. 2. La missione a Gerusalemme. 3. La missione in Galilea. 4. La missione nei territori adiacenti della Giudea e della Galilea. 5. Conclusione. V. La prima evangelizzazione nella diaspora. 1. La novità della prima evangelizzazione. 2. Il «crogiolo» di Antiochia. 3. La missione alle genti. 4. La missione ai giudei. 5. La comunità di Roma. 6. Conclusione. VI. Il processo di conversione. 1. Adesione e conversione. 2. Due visioni del processo di conversione. 3. La conversione a un nuovo movimento religioso. 4. La conversione come processo. 5. Conclusione. VI.Il primo annuncio. 1. Tre rievocazioni del primo annuncio. 2. Come fu il primo annuncio? 3. Conclusione. Epilogo. Una memoria arricchita. 1. La continuità tra la missione di Gesù e la prima evangelizzazione. 2. Gli apostoli, protagonisti della missione. 3. La predicazione come principale strumento dell’evangelizzazione. 4. La formazione di nuove comunità. 5. Conclusione. Indici.
Note sull'autore
Santiago Guijarroè professore di Nuovo Testamento nella Facoltà di Teologia dell’Università Pontificia di Salamanca e direttore dell’Associazione biblica spagnola. In italiano è apparsa la traduzione di Fedeltà in conflitto. La rottura con la famiglia a motivo del discepolato e della missione nella tradizione sinottica (San Paolo 2010).