
Contenuto
Sapere cos’è, qual è o chi è la sapienza non è facile. San Paolo parla di una sapienza che non è di questo mondo… Ma allora come va inteso il «pentateuco sapienziale» (Pr, Gb, Qo, Sir e Sap) oggi? Il fascicolo compie un percorso che riserverà al lettore delle sorprese interessanti a partire dalla rilevante esperienza di inculturazione testificata dall’intera letteratura sapienziale biblica. Dagli orientamenti della ricerca attuale si ricava, infatti, che ci sono nodi da sciogliere come l’identità stessa della sapienza (metafora o persona?), l’innegabile rapporto con la sapienza egizia e mesopotamica (quali dipendenze?), la sua contestualizzazione storica (testi atemporali?), la teologia stessa dei «saggi» da rivalutare in rapporto all’altra Scrittura e alla teologia “sistematica”, ecc. Che sia necessaria oggi una riconsiderazione complessiva del significato della sapienza, per la coscienza umana universale come fulcro stesso della vita e del pensiero, è ormai certo anche per superare le non poche dispute e fraintendimenti presenti nella stessa cristianità. Le risposte dei «saggi», infatti – e il fascicolo le lascia intendere –, sono diverse da quelle strutturate da certi esponenti di teologie congegnate su verità e valori indiscutibili; non sono detentori della verità, ma innamorati di Dio e della sua sapienza radicata nella creazione e nella vita: là dove Dio si fa incontro all’uomo.
Destinatari
* Tutti. * seminaristi, religiosi e religiose, educatori, formatori, catechisti, parroci, insegnati di religione, direttori spirituali, counselor, terapeuti
Autore
La rivista «CredereOggi» è pubblicata dalle «Edizioni Messaggero Padova» sotto la responsabilità dei Frati minori conventuali di sant’Antonio di Padova. Contributi di GIUSEPPE BELLIA - LUCA MAZZINGHI - SIMONE MORANDINI - DINH ANH NHUE NGUYEN - SERENA NOCETI - MARIA CARMELA PALMISANO - MARIAGRAZIA PAPOLA - SERAFINO PARISI - ANGELO PASSARO - SEBASTIANO PINTO - GERMANO SCAGLIONI - MARTINO SIGNORETTO.
Scrivere oggi di «cammini» e «pellegrinaggi» è rischioso: la bibliografia è ormai a dir poco sterminata (non c'è libreria che non abbia uno scaffale dedicato) e poi tra siti, blog attivi, riviste specializzate, serate a tema, ecc. c'è di tutto e di più. Da un punto di vista "confessionale", inoltre, il tema è stato da sempre visto come «pellegrinaggio» in senso stretto (e costretto) e sviscerato in tutti i modi. Moltissimi ormai «camminano», e ognuno s'è fatto la propria esperienza e ha maturato le proprie idee in proposito. Perché allora dedicare una monografia al tema? Perché paradossalmente manca del tutto una riflessione proprio in quello che ci coinvolge e ci compete: l'approfondimento teologico e spirituale (con annessi pastorali). In tal senso il fascicolo parte assumendo la categoria esodale per un nuovo discorso su Dio, un'adeguata teologia e quindi una pertinente antropologia ed ecclesiologia. Per dirla brutalmente: Dio non è un motore immobile. Ma cosa ci dice di lui il fatto che egli è "in movimento" (Deus viator)? Qual è in tal senso l'esperienza di Gesù? I cristiani, poi, dovrebbero essere «quelli della via» (At 9,2) e la chiesa (popolo in cammino) una comunità «in uscita» tra andare e stare... Insomma, se camminare rende liberi, rende anche più religiosi, più credenti, più cristiani, più fratelli, più umani...
Religiosità e spiritualità degli italiani sono mutate e quanto? Credenti e praticanti sono in progressiva contrazione: non si converto ad altro, ma scelgono percorsi personali e quasi mai strutturati.
Sommario
Editoriale
Nuovi scenari 3-8
Enzo Pace
Lo stato della fede cattolica in Italia 9-24
Davide Girardi
La fede nel Nord Italia 25-41
Vincenzo Bova - Daniela Turco
La fede nel Sud Italia. Il caso della Calabria 42-59
Alessandro Castegnaro
I giovani e la fede. Un nuovo modo di credere 60-74
Roberta Ricucci
«Questione migranti» e identità religiosa degli italiani 75-88
Luigi Berzano
Le spiritualità «non religiose» 89-103
Paolo Asolan
Quale pastorale della fede in Italia? Un’introduzione al tema 105-122
Domenico Pizzuti
La chiesa nelle periferie sociali: Scampia 123-135
Roberto Repole
L’esperienza del Covid-19 come possibilità per riflettere 136-147
Documentazione (Enzo Pace)
La parola di Dio nel futuro dell'Europa (C.M. Martini) - Giovani in cerca di senso. Alcune evidenze di ricerca (A. Castegnaro) 149-155
Enzo Pace
Invito alla lettura 156-163
In libreria 164-172
La frattura tra arte e fede continua!l'immagine liturgica pare rifiutare quasi il tempo presenteIn quale modo l'arte sacra oggi racconta Dio?
"Quali sono le sfide attuali di una chiesa che riconcilia? Il fascicolo si interroga sulle risorse inattuate e sulle sfide pastorali del rito della penitenza oggi: che ne è del modello «confessione/assoluzione»? Qual è la formazione del ministro della «riconciliazione»? Quale la pratica di un sacramento necessario per ritrovare se stessi tra il micidiale «senso di colpa» (psicologia) e il lavorio dello Spirito Santo dentro il «senso del peccato»? È ancora tutta da scoprire la dimensione terapeutica del quarto sacramento! E nel guardare anche prima e oltre il sacramento, possiamo dare un senso al «lavoro penitenziale» nella vita cristiana? Un sacramento della penitenza senza più penitenza è a dir poco «strano». La ri-forma postconciliare non ha scalfito il senso di una celebrazione in crisi (già da prima del concilio). Perché? Perché non riusciamo ad accettare (si badi: non a capire!) che la dimensione comunitaria è imprescindibile, e ci fa piacere la privacy del confessionale senza il fastidio della comunità."
Contenuto
Che i mercati finanziari possano salvare l’economia è l’illusione che tutti stiamo imparando a capire. Anzi, sappiamo che è completamente falsa. Ma non sappiamo come uscirne. Anche perché è talmente concreto, prossimo e bruciante il problema, che a fatica ne intendiamo il senso. Il neoliberismo in mezzo a questa crisi va a nozze. Chi vi resiste? Papa Francesco pare una rarissima voce (forse l’unica) che prova a sbrogliare la matassa non solo denunciandone l’oppressione, ma soprattutto assumendo la responsabilità di tracciare un orizzonte, una linea dalla quale partire per permettere agli economisti di lavorare nella giusta direzione. Questo è il compito che prova ad assumersi anche «CredereOggi» nel pensare una teologia che sia capace di riflettere (a partire dalla tradizione ebraico-cristiana-francescana) e attuare un confronto interdisciplinare con la scienza economica. È decisivo: se Dio è il Dio della vita, è anche il Dio della vita umana. Allora, suo volere è che tutti gli uomini possano vivere. Tutti, ma a partire dagli ultimi, dagli scartati, dai più poveri.
Destinatari
* Tutti.
Autore
La rivista «CredereOggi» è pubblicata da quarantuno anni dalle «Edizioni Messaggero Padova» sotto la responsabilità dei Frati minori conventuali di sant’Antonio di Padova. Contributi di ORESTE BAZZICHI - LEONARDO BECCHETTI - FRANCESCO COMPAGNONI - GIUSEPPE DE VIRGILIO - GABRIELE GABRIELLI - ENRICO GIOVANNINI - SIMONE MORANDINI - TOMMASO REGGIANI - PAOLO SANTORI - ALESSANDRA SMERILLI
Qual è la strategia migliore e più efficace per respingere l’assalto del diavolo? Inutile girarci intorno: all’atto pratico questa è la domanda. E a tale domanda questo fascicolo di «CredereOggi» intende rispondere proprio a partire da quel Rito dell’esorcismo che la chiesa attua quando avverte la presenza e l’azione del maligno e dei demoni nella storia personale e comunitaria degli uomini. Parlare del diavolo non lascia nessuno indifferenti e il dibattito è intenso anche se spesso sottotraccia. Gli esorcisti, poi, più che ministri per molti sono preti un po’ “misteriosi”, un po’ maghi, un po’ superuomini. La loro preparazione, tuttavia, non è delle migliori. È spesso frutto di un “apprendistato professionalizzante” acquisito “sul campo” a seguito di un “maestro”: più competenza pratica a contenuto “tecnico-professionale” che formazione teologica specifica iniziale e permanente. E se ne avverte (eccome!) il bisogno. L’esorcismo è in definitiva un’esperienza di fede molto intensa, in cui si tocca quasi con mano la presenza viva di Gesù e della comunità cristiana. Non può mai essere disattesa, nemmeno oggi, l’invocazione di aiuto che viene da vite tormentate dal male e da quel maligno che travaglia la storia ancorché la Pasqua di Cristo Signore ne abbia demolito il potere.
Autore
La rivista «CredereOggi» è pubblicata da più di quarant’anni dalle «Edizioni Messaggero Padova» sotto la responsabilità dei Frati minori conventuali di sant’Antonio di Padova. Contributi di: MATTEO DE MEO - CARMELO DOTOLO - PAOLO FLORETTA - COSTANTINO GILARDI - GIUSEPPE GIORDAN - LUIGI GIRARDI - ANDREA NICOLOTTI - GERMANO SCAGLIONI - MANLIO SODI
Per una teologia dell'infanzia Cosa credono i bambini? Figure autentiche di fede I bambini "fanno" vangelo!
Per una nuova teologia del lavoro Il senso del lavoro trascende il lavoro Lavoro: «fatica inconclusa» (Qo 1,3) Il lavoro come «luogo teologico»
La letteratura è sterminata. Tra male commesso e sofferto, ci sono elementi inediti sul male (metafisico, fisico, morale) da intercettare? O contesti culturali nuovi che ne riverberano metamorfosi? Certa metafisica e certa teologia/teodicea fanno problema nel postsecolare e nella complessità del vivere (psiche, sociale, economico, politico, spirituale) odierni. Occorre pensare altrimenti il male (fenomenologicamente, dice Ricoeur), a livello antropologico (corpo, innocenti... e psiche, crudeltà, malvagità...), economico-politico (discriminazioni, povertà, corruzione...), ecologico degrado, sfruttamento...),teologico-religioso (satana, esorcismi...), soteriologico (redenzione, riconciliazione...), interreligioso (violenza,...), pratico (sofferenza...). Non solo. L'epidemia che ha colpito il mondo è globale non più regionale, dando scacco al gioco delle discolpe e delle dottrine partigiane (distrettuali e mentali) insieme alle pratiche, alle teologie e alle teodicee delle religioni. Ci sono, poi, strutture di male o responsabilità ben chiare anche se collettive o di classe?
Un contributo per avviare un cammino sinodale in Italia. Richiesto dallo stesso Francesco (un asset centrale del pontificato), perché urge ed è necessaria una profonda riforma della comunità ecclesiale italiana, che non potrà mai darsi senza un coinvolgimento reale di tutti qualsivoglia sia l'età, il sesso o lo stato di vita: laici e clero, giovani e donne, consacrati e preti, compresi i più marginali come i poveri e gli anziani, per farci tutti insieme corresponsabili. È tutto un mondo ecclesiale (clericale) che, da ultimo, un solo piccolo virus ha sconvolto, facendo emergere e deflagrare una crisi già esistente a livello generale (troppe idee astratta e idealizzazioni) e a livello diocesano e parrocchiale: non possiamo restare fermi su pratiche inamovibili, la grazia di Dio non si limita ai sacramenti, dobbiamo aprirci a scoperte insospettabili, essere comunità in movimento, chiese in cammino. Dobbiamo riesaminare strutture, processi e modalità di esercizio del potere, potenziare le (ancora troppo rare) sinergie in tutti gli ambiti della missione, prendere parte attiva iniziando subito ad ascoltarci gli uni gli altri.

