
In questo libro l'autore si rifà a una tradizione del pensiero cattolico, poco appariscente ma costante, che privilegia l'esperienza sull'osservanza, l'attenzione nei confronti dell'affettività e della sensibilità, per trovare una dimensione religiosa che risulti meno incompatibile con il mondo attuale, con meno ortodossia e più ecumenismo. Giova forse ripartire dal tardo Cinquecento, da un clima culturale che per certi versi ricorda quello attuale quanto a incredulità verso la trascendenza, tramonto dei valori, espressioni nichiliste, da due pensatori come Guicciardini e Ignazio di Loyola che, pur essendo ignoti l'un l'altro, ebbero intuizioni spesso molto affini.
Il 1. aprile 1934 Pio XI proclama solennemente santo il prete piemontese fondatore dei salesiani. I suoi figli spirituali vedevano realizzato il sogno accarezzato per oltre un quarantennio: l'apoteosi del padre fondatore, la sanzione dell'impegno educativo e pedagogico. E' il momento in cui Don Bosco diviene il più italiano dei santi, colui che, sensibile al Risorgimento, aveva preparato uomini non solo per la chiesa ma anche per il mondo nuovo, colui che aveva, in sostanza, divinato la Conciliazione.
Il volume è organizzato in due parti, una prima sulle questioni preliminari e una seconda sul fatto mistico nelle sue forme principali. Alla prima appartengono i capitoli: Mistica, uso e abuso di un termine impreciso, verso un chiarimento preliminare del significato di mistica; Fenomeno religioso e fenomeno mistico; Alla ricerca di un metodo per lo studio del fenomeno mistico; La mistica come fenomeno umano. Alla seconda: Tipologia dei fenomeni mistici; Forme non religiose di mistica; La mistica nelle grandi religioni orientali; La mistica nelle grandi religioni profetiche.
Non sorprende che una storia della teologia cristiana medievale si dedichi a studiare il pensiero arabo. Profondamente e irreversibilmente segnata da Agostino, essa trovò, infatti, una sua risorsa determinante proprio nella teologia degli Arabi, teologia soprattutto intesa come 'filosfia prima'. Ora, un profilo preciso e nitido su questa teologia araba e sui suoi influssi nel medioevo poteva essere delineato da chi, insieme, possiede la competenza e la prerogativa della chiarezza. In sintesi: 'l'enorme biblioteca teologica dell'Islam è restata chiusa per i teologi cristiani del medioevo'; per converso, una teologia cristiana audace è cresciuta grazie agli 'infedeli' portatori di verità.
Nel febbraio 2001 in India ad Allahabad, alla confluenza tra Gange e Yamura, si è svolto un grande pellegrinaggio di oltre otto milioni di persone. Uno studioso di arte indiana, uno di induismo, uno storico delle religioni e un giornalista indiano suggeriscono una lettura di questo grande evento.
Nelle città dell'Africa a sud del Sahara, si delinea un percorso affascinante che si snoda tra Sufismo e Fondamentalismo, all'insegna ora di un'opposizione radicale, ora di un'alleanza tanto problematica quanto sorprendente. Al centro dell'analisi emerge il binomio Islam-città quale conditio sine qua non dei processi di urbanizzazione e di islamizzazione in corso nell'Africa a sud del Sahara. Un approccio, dunque, all'antropologia urbana nell'Africa sudsahariana che privilegia la griglia interpretativa rappresentata dall'Islam, in un contesto prettamente interdisciplinare che spazia dalla sociologia all'antropologia, dalla storia all'islamologia fino alla musicologia.

