
Storia di una famiglia profondamente cattolica. In primo piano la fulgida figura del prof. Franco Violi.
La Chiesa non manca di interrogarsi e di riflettere sulla comunicazione, perché la sua natura è comunicativa, il suo Signore ha compiuto una grande opera di autorivelazione, e i suoi componenti hanno come caratteristica ontologica l'agire comunicativo. In altre parole, l'evento cristiano si costituisce come relazione comunicativa tra Dio, l'essere umano e la Chiesa. In sette brevi saggi, alcuni punti d'incontro tra teologia e comunicazione.
La Pastorale Giovanile propone un itinerario di riflessione in nove tappe, offerto come ricerca di senso all'homo viator, il pellegrino viandante attraverso gli spazi e i tempi della propria esistenza. La meta non è fisica ma spirituale. E il percorso, pensato in origine come approdo, apre il diario di bordo dei giovani modenesi che, nella ricerca della felicità, trovano utile non arrendersi alla guerra e continuare a sognare un mondo più giusto.
Afferma il card. Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, in postfazione: "Il linguaggio e lo stile francescano di don Tonino Bello lo stiamo rivivendo e contemplando in una sorprendente sequela di immagini: nel volto, nei gesti, nelle parole di Papa Francesco. La santità francescana di don Tonino è intrisa di risurrezione, di vita, quindi di ottimismo cristiano. Ci fa contemplare il creato con occhi nuovi. Ci aiuta a guardare con occhi pasquali, pieni di bontà e di carità, al mondo, alla storia personale e sociale, alla Chiesa". È il filo conduttore che lega all'unico dorso gli scritti nel volume, articolato in cinque saggi e altrettante testimonianze di frati minori cappuccini. Invitati dal loro ministro provinciale di Puglia, Pier Giorgio Taneburgo, a riflettere sulla "magnifica freschezza profetica" del vescovo alessanese terziario francescano, argomentano su come abbia saputo indicare cieli nuovi e terra nuova attraverso l'annuncio cristiano e la propria vita. Fede, testimonianza, eucaristia, Chiesa, pace e missione le dimensioni maggiormente approfondite.
Alla vigilia del Sinodo sulla Famiglia (ottobre 2014) il Servizio Biblico della diocesi di Modena-Nonantola propone il confronto approfondito con il libro di Tobia: per imparare a "leggere" la presenza di Dio nella vita personale, familiare e comunitaria, e "scrivere" nuovi capoversi nella storia della salvezza. Il libro di Tobia è una sorta di diario spirituale in cui si intrecciano le vicende di due famiglie che passano attraverso momenti di felicità e di pienezza come di marginalità e di solitudine. È un racconto sapienziale, una storia vera perché dice il vero, che cioè entra nella fatica del vivere e riesce a dare senso alla vita umana assunta come esperienza di fede. Il mestiere di vivere è filtrato attraverso la metafora del viaggio. Dove portano gli spostamenti, le migrazioni, gli sradicamenti forzati? Serve il viaggio della vita per scoprire quanto è contenuto nello stesso nome del protagonista, Tobia, che vuol dire "Dio è buono". Ma cosa significa questa denominazione quando tutto sembra affermare il contrario? Ecco il grande itinerario riflessivo proposto dalla sapienza biblica.
Pietro, Paolo e Gesù: vite parallele? Da decenni gli interpreti di Luca-Atti individuano parallelismi tra Pietro e Paolo e tra i due apostoli e il Gesù del terzo vangelo. Tale fenomeno attesta la familiarità di Luca con la synkrisis, tecnica di modellizzazione letteraria finalizzata alla comparazione dei personaggi e consacrata da Plutarco nelle Vite Parallele. Il presente saggio considera le sezioni terminali delle narrazioni relative ai due maggiori personaggi degli Atti - cioè il racconto della liberazione di Pietro dal carcere (12,1-23) e la narrazione del viaggio di Paolo prigioniero verso Roma (27,1-28,16) - ed evidenzia le corrispondenze con l'epilogo delle vicende cristologiche riportate nel terzo vangelo (Lc 22-24). In ragione della propria collocazione, tali testi costituiscono il vertice della suddetta synkrisis, definendone l'estensione e il funzionamento. In un'epoca in cui cominciavano a "piovere" critiche nei confronti del movimento cristiano, Luca ha difeso l'affidabilità dell'Evangelo (cf. Lc 1,4), mostrando non solo che Gesù fu fedele alla religione dei padri e alle Sante Scritture, portandole a compimento, ma che anche i suoi discepoli furono fedeli, con l'insegnamento e con la vita, al loro Maestro (cf. Lc 6,40): sia i testimoni oculari della prima generazione, come Pietro, sia quelli della seconda, come Paolo, figura esemplare per il lettore di ogni tempo.
In quest'epoca di globalizzazione, può l'endiadi democrazia/solidarietà nel presente saggio risultare via maestra per educare ad una società di corresponsabili? Il percorso delineato nel presente saggio intende stimolare la riflessione su questo "nodo" della vita sociale, verificando se "il modello democratico" sia il più idoneo a rendere effettivo ed efficace il principio di solidarietà, per un mondo più vivibile. Secondo uno stile ormai consolidato nel Cenacolo Sinderesi, la prima parte del volume offre tre tracce ideali per riflettere sul rapporto solidarietà e democrazia nell'orizzonte della Dottrina Sociale della Chiesa e nelle sue conseguenze politiche ed economiche. In seguito vengono invece suggerite alcune forme concrete in cui detto responsabilizzante binomio si possa realizzare con efficacia per il bene comune: nelle istituzioni politiche (forma partito) e culturali (i centri), nel mondo del lavoro (nuovo modello di relazioni industriali) e dell'impresa (la cooperazione), dentro il nostro contesto europeo (di obiettivi convergenti a diverse velocità attuative).
La presente ricerca che prevede l'articolazione del rapporto di divinizzazione tra Dio e l'uomo a partire dai poli fondamentali espresso da energia (enérgeia) e capacità ricettiva (exis) si articolerà in una sorta di trittico imposto dalla struttura tripartita dell'essere, l'essere, l'essere bene e l'essere-bene-sempre, indicata da Massimo stesso. In una prima parte, svilupperemo il polo dell'enérgeia per mettere in evidenza la dimensione ontologica, l'essere della relazione tra Dio e l'uomo, la seconda parte sarà incentrata sulla dimensione etica, l'essere-bene, che esprime il rapporto tra Dio e l'uomo a partire dal polo dell'exis, la terza parte, infine, metterà in luce la dimensione cristo-pneumatologica della divinizzazione che mostra il ruolo congiunto dell'enérgeia e dell'exis nell'accesso all'essere-bene-sempre. In Massimo il Confessore le dimensioni ontologica e cristologica si accavallano, il suo interesse per un'inchiesta ontologica ha sempre avuto come ragion d'essere la risposta ad un interrogativo sulla natura umana di Gesù Cristo che ha manifestato il fine di ogni uomo: la propria divinizzazione, cioè diventare simile a Gesù Cristo. Il presente studio mette in evidenza la "struttura della condizione umana" che, secondo il Confessore, caratterizza ogni cristiano chiamato a seguire Gesù Cristo nella e attraverso la sua libertà e che avvicina ma anche ma anche differenzia l'uomo dalla condizione di umanità di Cristo nell'unione ipostatica.
Il presente Regolamento interno - rivisto in ogni sua parte e approvato dal Consiglio Nazionale riunitosi presso la Sede nazionale, in Roma, dal 14 al 16 nov. 2014 - dà attuazione a quanto previsto dallo Statuto dell'Associazione privata di fedeli Rinnovamento nello Spirito Santo". "
L'immagine che meglio raffigura monsignor Ambrogio Trezzi è quella scelta per la copertina della biografia scritta da Ennio Apeciti: un sorriso caldo, uno sguardo colmo di gioia e due braccia aperte ad abbracciare coloro che gli sono di fronte. Perché l'intera esistenza del sacerdote di Paina di Giussano è stata guidata dalla felicità del donarsi, dello spendersi per chiunque avesse bisogno. Non c'è persona che l'abbia conosciuto, rivela don Daniele Gandini nella prefazione, che non abbia speso una "confidenza di bene", non c'è famiglia che non abbia narrato un segno di bontà lasciato nella loro vita. Quella bontà che è stata il filo conduttore della sua esistenza e che il titolo bene sottolinea, riportando una frase pronunciata da Monsignor Bernardo Citterio nel celebrarne le esequie. Pagina dopo pagina viene svelato ciò che ha animato monsignor Trezzi in tutta la sua vita: l'amore sincero per Dio e per i fedeli a lui affidati, di cui si sentiva padre a tutti gli effetti, come il buon pastore che conosce le sue pecore arrivando a offrire tutto sé stesso per loro".

