
Spesso recitiamo il Padre Nostro così in fretta e cosi distrattamente da non meritare più il titolo di oranti. Invece sarebbe necessario pronunciare con tutta calma le singole parole, penetrarle, meditarle e approfondirne il ricco significato. Questo testo, ci offre un'ulteriore guida per poter apprezzare l'infinita ricchezza e profondità di questa preghiera che Gesù ci ha consegnato, aiutandoci così a farla sempre più consapevolmente nostra e a nutrire ulteriormente la nostra vita di fede.
La preghiera è una questione di quantità o di qualità di parole? Quali parole sono degne di Dio?
L’Autore ci aiuta a trovare la risposta partendo da una frase molto forte di Gesù: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole».
Nella Domenica della Parola di Dio del 21 gennaio 2024 Papa Francesco affermava che non possiamo fare a meno della Parola di Dio, della sua forza mite che, come in un dialogo, tocca il cuore. Alle soglie del Giubileo della Speranza non possiamo rimanere sordi alla parola di Dio: cos'altro può dare speranza al nostro vivere se non ascoltare, custodire e pregare quel che Lui, domenica dopo domenica, ci racconta? Questo libro presenta non un semplice commento ai Vangeli delle domeniche e delle solennità dell'Anno C, ma una preghiera per ogni brano evangelico: una riflessione costante di quello che siamo, davanti alla grandezza dell'amore universale di Dio, nella nostra fragilità di essere umani.
Padre Jaroslaw Ciececki è nato il 15 ottobre 1968 a Niegowic, vicino Cracovia, dove Giovanni Paolo II svolse il primo anno di ministero sacerdotale come curato.
Dopo gli studi superiori è entrato in seminario a Lodz e ha conseguito la laurea in Teologia presso l'Accademia Teologica Cattolica di Varsavia.
Ordinato sacerdote nel 1993, ha svolto il suo ministero in Kazakistan, quindi in Ucraina, in Russia e a Mosca.
Giornalista, è autore di diversi film documentari e programmi religiosi. Fondatore dell'agenzia televisiva "Vatican Service News", ha scritto il libro Il curato di Niegowic Don Karol Wojtyla.
Ha partecipato a numerosi viaggi apostolici con san Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI.
Ha fondato numerosi gruppi di preghiera legati a san Charbel diffusi in diversi paesi europei.
Il tema della preghiera e della meditazione è trattato in questo libro con il calore e la profondità tipiche di padre Lafrance, la cui fama è diffusa sia in Francia che in Italia come predicatore. "Il Dio del dialogo", "La via della salvezza", "La realizzazione della salvezza" e "Il dialogo con Dio" sono le quattro parti che tratteggiano le tappe dell'economia della salvezza.
L'interesse verso la spiritualità e in particolare verso il movimento mistico francese del '600 è oggi crescente, per quanto non sempre esso è mosso da attenta perizia teologica. Rimasto cieco a nove mesi François Malaval, seppe trasformare questa condizione in chiamata attraverso la passione per lo studio, la fede e la comunicazione con tante persone. Nella Pratica facile il direttore di spirito guida la sua Filotea nel delicato passaggio dalla meditazione alla contemplazione. Pubblicata a Parigi nel 1670, essa sarà riedita più volte in un decennio e tradotta in diverse lingue. Dal gesuita P. Segneri il testo viene accomunato e ritenuto dipendente dalla Guida Spirituale di M. Molinos, e nella grande controversia quietista finisce all'Indice nel 1688. Non è ancora studiato in modo completo sì da evidenziare la dottrina e i filoni verso cui è debitore, ma il Dictionnaire de Spiritualité spiegava già che la dottrina di Malaval sulla contemplazione va rivalutata e non annessa semplicisticamente al quietismo.
Emmanuelle Suor Un povero ha gridato,
Dio l'ascolta
Suor Emmanuelle è una donna d’azione, la sua vita è legata ai diseredati della terra. Per questo è conosciuta e ammirata, al punto che l’inchiesta annuale del settimanale femminile «Elle», sulle donne più amate di Francia, per il secondo anno consecutivo la trova al primo posto davanti a famose attrici e a donne di successo in vari campi.
Chi conosce suor Emmanuelle, anche solo attraverso i suoi libri, si rende conto che tutto il suo agire, così capace di trovare pienezza e ricchezza di vita tra chi vive povertà e sofferenza, si è accompagnato a un costante dialogo con quel Cristo venuto ad accompagnare gli uomini.
Suor Emmanuelle ha scritto questo breve libro sulla preghiera per, come lei stessa dice, «coloro che non sanno pregare», non sanno domandare a Dio, non sanno lodarlo, non sanno essere il povero che grida e che Dio ascolta.
La preghiera è infatti, per suor Emmanuelle e per tutti gli uomini, una domanda, una lode, un povero che grida.
Un libro a cui tutti possono accostarsi senza provare disappunto, credenti e non credenti.
«Io stessa», dice suor Emmanuelle, «entrata nella vita religiosa più di settant’anni fa, sono costretta a riconoscerlo: non so pregare».
Le liriche di Cecilia Ronchetti trovano l'accordo giusto per pregare la sapienza della croce" (cfr. 1Cor 1,18-25) che diventa allora, comprensibilmente, allo stesso modo, "poesia". " All'immagine della croce siamo soliti associare un vocabolario sicuramente più duro e rozzo, pieno di tutta l'aridità che anche il solo ricordo evoca nei cuori. L'Autrice con le sue liriche introduce il lettore alla meditazione aprendo una prospettiva inusuale, associando alla croce il termine poesia"... "