
La "Confutazione di tutte le eresie" è una delle opere più problematiche della letteratura patristica. Costituita da dieci libri, è stata ricomposta nel secolo XIX, quando si sono uniti i manoscritti conosciuti in precedenza con uno ritrovato sul Monte Athos. Ben presto venne meno l'attribuzione a Origene in favore dell'ipotesi Ippolito, alla quale, in seguito demolita, non segue a tutt'oggi alcuna proposta alternativa. Dopo un'ampia antologia filosofica segue una parte in cui si fa cenno alle dottrine magiche, astrologiche, astronomiche, numero-logiche greche, poi si passa a descrivere le eresie gnostiche. La sezione si conclude con la dottrina di Noeto, per poi passare a una feroce polemica contro papa Callisto, cui segue la descrizione degli Elchasaiti e delle diverse sette giudaiche. II X libro si conclude con una dimostrazione della verità.
Qual è la concezione che la chiesa degli inizi ha avuto del Cristo? Come si è evoluta, e secondo quali percorsi, la professione di fede dei cristiani? Tanto nei padri del primo millennio quanto tra gli autori moderni, il formularsi della dottrina cristologica ha dato luogo a sorprendenti espressioni, comprensioni e interpretazioni. Brian Daley concentra anzitutto l'attenzione sulla dichiarazione del concilio di Calcedonia: quello del 451 d.C., come del resto gli altri concili ecumenici dell'antichità, è stato di un'importanza fondamentale. Daley sostiene però che la formula secondo cui Cristo è «una sola persona in due nature» può rivelarsi fuorviante se interpretata come «soluzione definitiva e soddisfacente» e non come tappa - per quanto rilevante - di un cammino teologico-spirituale più ampio. Nel presente studio siamo invitati ad andare oltre la sola formula di Calcedonia, per ripensare criticamente le riflessioni condotte da alcuni grandi padri della chiesa - da Ireneo a Giovanni Damasceno - sulla persona di Gesù, costantemente alimentate dalla fonte evangelica.
Queste pagine sono il frutto di anni di insegnamento universitario e di un lungo sforzo per rendere la visione metafisica di san Tommaso d'Aquino accessibile e coinvolgente, pur nel rispetto della complessità della materia e nella fedeltà ai testi originali. Vengono tracciati dei percorsi che costituiscono i passi essenziali di un movimento della mente umana verso una vera e propria conoscenza sapienziale. Per l'Aquinate questa consiste in una conoscenza della causa dell'intera natura dell'essere, ovvero una causa che si trova addirittura aldilà dell'essere stesso. Così, in modo rigorosamente razionale, si arriva alla soglia di ciò che trascende la ragione.
Nell’ottobre del 1713 avviene una scoperta di estremo interesse per la scienza liturgica e per la tradizione cultuale dell’Occidente: il veronese Scipione Maffei trova un codice rimasto nascosto per secoli; ci si rende subito conto dell’importanza di questo unicum.
Il bisogno di conoscere il testo farà sì che durante quello stesso secolo XVIII avvengano ben quattro edizioni, fino alla quinta apparsa verso la fine del secolo XIX e poi alla sesta che costituisce la base dell’attuale concordanza. Nell’edizione critica di Mohlberg il lettore può trovare la descrizione dettagliata del manoscritto, le caratteristiche linguistiche del testo (ortografia, imprecisioni, grammatica, clausole), il contenuto e le caratteristiche del libro, i tentativi di datazione, il sacramentario in rapporto agli altri sacramentari latini, la descrizione delle prime edizioni, e i principi basilari dell’edizione stessa apparsa nel 1954.
A tre secoli esatti dalla scoperta del codice, appare la presente opera. La casuale coincidenza si accompagna anche al 50° della Sacrosanctum Concilium, in un felice incontro che permette di far riecheggiare ancora una volta quanto la stessa Sacrosanctum Concilium affermava nel n. 23 a proposito dell’intimo rapporto che deve intercorrere fra tradizione e progresso nella riforma liturgica, da realizzare attraverso «un’accurata ricerca teologica, storica e pastorale».
Non è la prima volta che anche questo sacramentario è sottoposto ad un lavoro di concordanze. Se i Curatori hanno ritenuto opportuno avventurarsi in quest’opera ciò è dipeso da vari fattori. Il primo è costituito dall’esperienza maturata in questo specifico ambito con la pubblicazione di numerose altre concordanze. Il secondo è determinato dall’opportunità di rispondere al bisogno di conoscere meglio le fonti liturgiche, soprattutto in questo tempo in cui la riforma liturgica è terminata mentre prosegue il grande impegno della formazione; e per questo si possono così fare i confronti con pagine della tradizione che rischiano di rimanere nascoste per la difficoltà di poterne disporre e leggerle in modo adeguato. Il terzo è quello di offrire un testo base fedele ovviamente all’edizione critica curata a suo tempo da Leo Cunibert Mohlberg, ma rivista in modo tale che il testo latino risulti corretto e scorrevole.
Tutto questo permette non solo la facilitazione della lettura del documento, ma più ancora il confronto diretto con testi presenti nell’attuale Missale Romanum, anello più recente di una traditio che abbraccia l’esperienza orante delle Chiese in due millenni.
È possibile scorrere i lemmi per cogliere il numero della specifica occorrenza; vari lemmi pur sempre segnalati non sono stati considerati data la non rilevanza ai fini dello studio dell’eucologia; questi, comunque, sono consultabili nel sito www.latinitas.unisal.it e www.liturgia.it unitamente ad Appendici come l’elenco dei prefazi e dei termini in ordine di occorrenza.
Obiettivo del volume è quello di sondare la manualistica retorica prodotta nell'Occidente latino fra i secoli IV e XI per verificare il rapporto con le sue fonti romane, il lungo processo di cristianizzazione subito dalla disciplina e la percezione che di quest'ultima avevano gli autori che ne hanno discusso sotto il profilo tecnico. Il volume offre un'ampia bibliografia dei maggiori studi sull'argomento a partire dalla fine del secolo XIX.
Un classico dell'apologetica, della storia della cultura e della filologia: uno de più straordinari florilegi di autori dell'antichità classica mai pervenuti.
Preparazione evangelica può essere considerato un vero e proprio monumento dell’intera cultura occidentale: si tratta di uno scritto che, pur appartenendo al genere letterario dell’apologetica, si colloca nella storia della cultura e della filologia, in quanto uno dei più straordinari florilegi di autori dell’antichità classica mai pervenuti. Non c’è scrittore, poeta, storico o filosofo, di cui Eusebio non citi almeno una volta un passo o un verso. Sotto questo profilo l’opera ha il pregio innegabile di aver contribuito a meglio comprendere autori i cui testi ci sono pervenuti e a farci conoscere testi di autori altrimenti sconosciuti. Il secondo tomo completa la pubblicazione.
Ne «i due libretti sulla penitenza» che Ambrogio scrisse nell'ultimo quarto del IV secolo (Ambrogio, Commento al Salmo 37 1), confluirono l'aspra polemica con i Novaziani (sostenitori di un inflessibile rigorismo morale) e un'esortazione alla penitenza che il vescovo pensò per i suoi fedeli della Chiesa di Milano. Si tratta di un documento di grande interesse perché, oltre a documentare l'intensità del dibattito ecclesiale e a offrire uno spaccato sulla prassi pastorale della penitenza, lascia trasparire, come in filigrana, una sorta di riflessione autobiografica di Ambrogio stesso che ascrive alla misericordia di Dio nei suoi confronti l'essere passato dall'esercizio severo della giustizia, amministrata nelle vesti di giudice, all'abito della compassione proprio del ministro della Chiesa.
Nel suo saggio Mauren Niehoff illustra gli sviluppi intervenuti nel pensiero e nella pratica esegetica di Filone, articolandone la vicenda biografica con la produzione letteraria, seguendo in parallelo gli spostamenti del filosofo giudeo fra la città natale, Alessandria d'Egitto, e Roma. Grandi capitali - l'una della ricerca scientifica, letteraria e filosofica del tempo, l'altra dell'impero e della grande politica, e al tempo stesso fervido terreno di trasformazione della filosofia greca -, entrambe ospitavano cerchie culturali che dettavano la linea al pensiero e alla filosofia allora egemoni. È con i discorsi che attraversano questi ambienti affatto diversi che Filone si forma, si confronta, si impratichisce, si consolida e infine innova.
Il volume è un ampio saggio sul problema della volontà salvifica universale di Dio nel Duecento e Trecento e di come questa si ponga di fronte ai non credenti, ai pagani o ai non-battezzati. Lo studio analizza i testi di Duns Scoto, Ockham, Egidio Romano e Dante Alighieri. Il volume si conclude con bibliografia e antologia di testi.
Collezione in cinque volumi di definizioni dottrinali dei Padri della Chiesa organizzate intorno alle frasi-chiave del Credo Niceno-Costantinopolitano. Il secondo volume della collana raccoglie testi che fungono da commento alle proposizioni della prima sezione cristologica del Credo niceno-costantinopolitano, dalla definizione della natura del Figlio e del suo rapporto con il Padre, alla sua funzione cosmogonica, fino all'incarnazione. I testi sono corredati da note e introduzioni sul contesto storicoteologico.
Collezione in cinque volumi di definizioni dottrinali dei Padri della Chiesa organizzate intorno alle frasi-chiave del Credo Niceno-Costantinopolitano. Il terzo volume della collana si occupa dei seguenti temi: la rivelazione dell’amore divino; l’opera di riconciliazione di Gesù Cristo; il suo ministero terreno; la morte e la resurrezione. I testi sono corredati da note e introduzioni sul contesto storico-teologico.
Il Liber Pontificalis è la fonte indispensabile e quasi unica per conoscere la storia della Chiesa di Roma tra Tardoantico e Medioevo, attraverso la successione dei suoi vescovi, con una miniera di notizie che coprono i più diversi campi, dall’arte, all’organizzazione ecclesiastica, alla liturgia. Le fasi di composizione dell’opera, gli autori e le loro motivazioni, rappresentano uno degli enigmi più intriganti nella storia della ricerca. Per la prima volta in Italia, con un’impresa in più volumi (qui il tomo iniziale da Pietro a Silvestro), si presenta la traduzione italiana con testo latino a fronte criticamente rivisto e con un puntuale commento storico e storico artistico.

