
tutta la spiritualita carmelitatana viene testimoniata nella forma piu`suggestiva da questo libro scritto da un umile e pressochi sconosciuto monaco del trecento.
Antologia di testi mistici di Gregorio di Nissa, uno dei piu importanti Padri della Chiesa Il volume presenta una raccolta di testi mistici di Gregorio di Nissa. Il tema principale, attorno al quale ruota" l'antologia, e quello del rapporto fra uomo e Dio: l'autrice, esperta in materia, ha seguito gli ultimi sviluppi della patrologia ma presenta i testi in modo accessibile a tutti. L'antologia si offre come raccomandabile a tutti coloro che desiderano essere introdotti nella lettura dei testi mistici in modo spontaneo ed efficace. "
Questo testo tratta le meditazioni offerte dalla analisi dei vizi in Tommaso d'Aquino. Con prefazione di P. Roberto Busa S.J. In questo saggio vengono ripercorse le analisi di Tommaso d'Aquino riguardo ai vizi, rivisitati anche con approccio microanalitico, rivelando la sua profonda conoscenza del vissuto umano e dei suoi chiaroscuri, le grandi aspirazioni, le bassezze e le tensioni che costruiscono l'identità delle persone.
Durante la Quaresima del 2010 sono state trasmesse dalla Radio Vaticana una serie di meditazioni di Mons. Turek, intitolate "Storia di una conversione. Leggendo 'Le Confessioni' di Sant'Agostino", con le quali il sacerdote polacco proponeva un commento di alcuni brani di questo capolavoro letterario in cui il Vescovo di Ippona racconta la storia del suo cammino spirituale.Tali audizioni radiofoniche vengono qui pubblicate con lo scopo di fornire ai fedeli un prezioso strumento per vivere il tempo di Quaresima con più intensità.
Il libro raccoglie tre testi di poesia di Davide Rondoni nati, per urgenza e per commissione, intorno a tre figure emblematiche di genio, dubbio e grazia. Michelangelo, che parla tra delirio e visione, con l'opera a cui lavorò fino a quattro giorni prima di morire, la Pietà Rondanini, ora custodita in Milano. Tommaso apostolo, che dubitò della resurrezione di Cristo finchè non mise il dito nella ferita del costato, e il cui corpo arrivò a Ortona, in Abruzzo, dopo il viaggio di evangelizzatore nelle lontane Indie. E Paolo di Tarso, l'ebreo persecutore dei cristiani convertito, le cui parole tra tremore e fuoco toccano i misteri di Dio e dell'uomo. Tre testi di poesia contemporanea che toccano le antiche e sempre nuove questioni della vita umana. La poesia ancora una volta entra nel vivo del dibattito e della esperienza attuali, muovendosi con libertà e ardimento intorno alle figure storiche ed eterne del nostro essere geniali e affranti, uomini di fede e uomini di domanda.
La passione del Signore – secondo le visioni di A.K. Emmerick (prossimamente beata) e con il racconto curato da un valente scrittore quale fu Clemens Brentano – si snoda visivamente davanti agli occhi del lettore come in un film, seguendo fedelmente il racconto evangelico.
I personaggi che vi appaiono, da Gesù Cristo a Maria… a Pilato, risultano vivi e realistici. – Chi è il vero autore di questo racconto? La questione critica non è ancora risolta e forse non lo sarà mai. In genere gli studiosi attribuiscono una parte importante alla penna e all’arte di Brentano; e tuttavia alla base di tutto ammettono l’umile monaca e mistica A.K. Emmerick.
Anna Katharina Emmerick nacque nel 1774 a Flamske (o Flamschen), presso Münster, in Germania, e fin da giovane manifestò una particolare devozione alla passione del Signore. Entrata nel 1802 fra le agostiniane di Agnetenberg, subì non pochi contrasti a motivo degli speciali doni soprannaturali di cui era favorita. Quando, nel 1811, le leggi napoleoniche soppressero il convento, venne accolta in una casa privata a Dülmen. Nel 1812 ricevette le stimmate ai piedi e alle mani. Costretta sempre a letto dalle malattie e da una debolezza continua, conobbe nel 1818 Clemens Brentano, che prese a registrare le visioni-contemplazioni della passione del Signore, di cui la Emmerick, in mezzo a gravi sofferenze, fu a lungo favorita. Morì il 9 febbraio 1824.
Il volume raccoglie sessantanove testi scelti di preghiere e riflessioni dei Padri della Chiesa, accostando ai testi nella pagina a fronte un immagine a colori dalla tradizione orientale, miniature, icone, dipinti. Un cammino semplice ed efficace, un regalo originale e prezioso, una saggezza antica e sempre nuova.
Il Direttorio spirituale (Praxis cultus interni) fu scritto a Milano nel 1590 e destinato all’uso pratico dei formatori e di coloro che si applicano al cammino di perfezione. Ma è uno strumento utile anche per chi si trova nella necessità di riprendere vigore spirituale, particolarmente per coloro che percorrono la “via purgativa”. La fonte della dottrina esposta nell’opera è costituita in primo luogo, naturalmente, dagli Esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola.
Achille Gagliardi (1538 o 1539 1608), gesuita della seconda generazione, teologo, predicatore e soprattutto direttore spirituale, fu autore di una ponderosa produzione ancora in gran parte inedita. Con il Breve compendio di perfezione cristiana ebbe un influsso decisivo sul cardinale Pierre de Bérulle; attraverso di lui, la sua dottrina ebbe un peso determinante sulla spiritualità francese e non solo. Fu riscoperto nel sec. XIX ad opera di Jan Philip Roothaan, preposito generale fra il 1829 e il 1853, che dispose la pubblicazione di alcuni suoi scritti sulla dottrina spirituale della Compagnia di Gesù.