
Raccolta degli Scritti catechistici di Jean-Baptiste de La Salle, fondatore dei Fratelli delle Scuole Cristiane.
I costumi della Chiesa cattolica e i costumi dei Manichei
I commenti qui raccolti -disseminati in trattati dottrinali, omelie, lettere e scritti pastorali - costituiscono tutto cio che dalle attuali conoscenze i Padri ebbero da dire riguardo agli ultimi quattro libri del Pentateuco.
Nell'ambito della letteratura sapienziale dell'Antico Testamento i Padri della Chiesa attribuivano i libri dei Proverbi, di Qoelet e del Cantico dei Cantici a Salomone - attribuzione oggi respinta dalla maggior parte degli esegeti - ed unanime era la convinzione che il contenuto di questi libri fosse espressione della più elevata sapienza sul profondo significato della vita in un tempo che non aveva ancora conosciuto l'incarnazione di Dio in Gesù Cristo. Come per tutti i Libri dell'Antico Testamento, anche nel commento dei Proverbi, del Qoelet e del Cantico dei Cantici, i Padri - da Gregorio di Nissa ad Agostino, da Origene a Beda il Venerabile a Gregorio di Nazianzo ad Ambrogio - propongono una lettura dell'Antico Testamento rilevante e attuale per i cristiani del loro tempo e che si rivela di straordinaria ricchezza spirituale per la Chiesa di oggi.
Contro l’avversario della Legge e dei Profeti; Contro i Priscillianisti e gli Origenisti; Sulle Eresie; Trattato contro i Giudei
L'indice analitico generale è uno strumento utile, anzi necessario per chi voglia rintracciare le linee del pensiero e della vita intellettuale e spirituale di Agostino, un Autore singolare di ingegno superiore, grande per la scienza e la vastità degli scritti. Il presente indice riprende tutti gli indici particolari di cui sono dotati i singoli volumi dell'Opera Omnia di sant'Agostino. Tale materiale è stato raccolto tramite informatizzazione, archiviato, rielaborato, controllato e ordinato. Complessivamente, le voci, o lemmi, in stretto ordine alfabetico, sono oltre 5.500, esclusi i nomi propri e le sottovoci. L'intento è quello di dare la maggiore facilità di trovare informazioni alle molte categorie dei lettori di Agostino, a chi lo ama, a chi lo studia, a chi ne parla, a chi lo commenta, anche a chi lo discute.
Per la prima volta si presenta anche in traduzione l'intero corpus dell'opera agiografica di Pier Damiani, che include la celebre vita di Romualdo, all'origine della tradizione eremitica camaldolese, già cara a personaggi come il Petrarca, quella di Odilone di Cluny, e quelle meno note di Mauro vescovo di Cesena e dell'eremita avellanita Domenico Loricato. Nella esemplarità di questi santi, tra loro molto diversi ma tutti cronologicamente relativamente vicini al loro agiografo, si rispecchiano sia i tratti del progetto di riforma ecclesiastica di cui Pier Damiani fu protagonista a pieno titolo, sia la dimensione più personale della sua tensione spirituale all'insegna di una severa ascesi solitaria, ma che mai ritrae lo sguardo su un mondo bisognoso di ritrovare l'assoluto di Dio per non soccombere al suo giudizio.
Si inaugura l'edizione critica degli scritti di Girolamo, traduttore ed esegeta che ha dato un contributo determinante alla definizione delle radici della cultura europea.
Il secondo volume dell'Opera Omnia di San Girolamo.
Il "Trattato contro i donatisti" di Ottato è un'opera - redatta, a più riprese, tra 365 e 392 - di raro valore documentario, in sette libri che ricostruisce le origini della disputa tra cattolici e donatisti e definisce il profilo ecclesiologico della vera Chiesa a partire dall'integrità della sua vita sacramentale, secondo il principio del nesso lex orandi - lex credendi: ciò che la liturgia custodisce è la norma della fede. Per la prima volta edito in Italia corredato delle Appendici ottaziane, vero scrigno di documenti dell'epoca. Sono l'antichità e il prestigio della liturgia, la sua condivisione tra le parti in contesa e la sua diffusa conoscenza tra i fedeli a fondare la forza di un'argomentazione condotta in base ad essa, stabilendo un "ponte" tra chi scrive e il suo pubblico.
Questo volume contiene le due opere scritte da Palamas secondo lo stesso metodo seguito in "Atto e Luce Divina"; sono le Confutazioni di Acindino e Niceforo Grigoras, rispettivamente un monaco e un filosofo che polemizzavano con Palamas su questioni teologiche relative alla frattura tra la Chiesa d'Oriente e la Chiesa d'Occidente. Palamas risponde ai suoi nuovi oppositori con questi due scritti di vasto respiro. Le sue opere possono essere lette oggi anche come una critica serrata e puntuale dei principi seguiti da molti pensatori e linguisti del XX secolo che, dal positivismo logico alla semiotica, hanno insistito più sull'autonomia del linguaggio che sulla realtà che esso esprime.