
L’opera, cui farà seguito un ciclo dedicato all’esegesi patristica nel Nuovo Testamento, si propone di far conoscere e diffondere il pensiero dei Padri, nutrito com’è dalla Parola di Dio, che viene da loro incessantemente meditata, spiegata e attualizzata. Sul tema il volume raccoglie contributi di alcuni tra i più esperti studiosi della materia. La Chiesa delle origini sin dal I e II secolo si trovò impegnata nella lettura e nell’esegesi dell’Antico Testamento, variamente rifiutato dalle eresie gnostiche e marcionita. L’esigenza di salvaguardare i due Testamenti portò dunque a elaborare un sistema interpretativo fortemente unitario in chiave cristologica. In particolare Alessandria, soprattutto con il grande maestro Origene, fu al centro di una progressiva elaborazione di tipo allegorico, pur sempre sostenuta da una costante attenzione filologica. Nel volume vengono presi in esame “il libro della creazione” – oggetto di un’esegesi pressoché ininterrotta da parte dei Padri –, episodi emblematici dei libri storici, quali la vicenda della maga di Endor e la storia di Naboth, i testi messianici contenuti nei libri dei profeti, il libro dell’Ecclesiaste e i il Cantico dei cantici. Chiude il ciclo un contributo originale e di attraente lettura: la simbologia del mondo animale nell’immaginario dei libri veterotestamentari.
L’opera, che fa seguito a un volume dedicato all’esegesi patristica nell’Antico Testamento, si propone di diffondere anche presso un pubblico di non specialisti il pensiero dei Padri, nutrito com’è dalla Parola di Dio, da loro incessantemente meditata, spiegata e attualizzata. Contro le tendenze separatiste di matrice gnostico-marcionita, il merito dei Padri fu di salvare l’unità dei due Testamenti, e quindi l’essenza del messaggio cristiano, grazie al fatto che essi riconobbero in entrambi la presenza e la centralità di Cristo.
Nel contesto moderno di una diffusa e qualificata ricerca sull’esegesi patristica, di fronte al disagio suscitato dalle esasperazioni allegoriche dei Padri, dalle loro spiegazioni talora un po’ deboli e non sempre precise, sorge spontanea una domanda: che valore hanno i loro commentari biblici per l’esegeta di oggi? Al di là di polemiche vecchie e nuove, ai Padri viene ampiamente riconosciuta una singolare ricchezza di spiritualità e di teologia, che non di rado scarseggia in commentari “moderni”. Il che fa ancora dell’esegesi patristica un eccezionale tesoro, capace di arricchire e in certo modo integrare l’esegesi dei nostri tempi.
Se la storia conduce all'ambito dell'esperienza, allora lo spazio risulta più adatto per esprimere l'inesprimibile. Attraversando gli scritti di Agostino, è possibile ricomprendere la relazione tra Dio e l'uomo nell'amplius della crescita dell'uomo nei riguardi di Dio.
Nel corso della sua formazione H. U. Balthasar segue l'insegnamento dei Padri della Chiesa per l'interdipendenza tra teologia ed esperienza di fede, il ruolo necessario della filosofia nella speculazione e nel linguaggio dogmatico, il rapporto con la cultura del proprio tempo per il compito dell'annuncio cristiano. Con le ricerche su Massimo Confessore, studia un pensiero che mostra tutta la sua attualità "inquietante", in vista di un fecondo studio della Rivelazione Cristiana.
Questo libro intende dare conto del lavoro del teologo svizzero, ne ripercorre il metodo di ricerca specie su Massimo che nel dogma di Caledonia vede il principio filosofico della sintesi come chiave ermeneutica della realtà intera.
L IDEA CENTRALE CHE ORIENTA QUESTO LAVORO NASCE DAL RIPENSAMENTO DELL INTERIORITA COME APPROSSIMAZIONE PERSONALE ALL ULTERIORE, O COME RELAZIONE DI PROSSIMITA CON L ESTRANEO. Un tema molto dibattuto nel pensiero moderno e contemporaneo e`costituito dalla questione dle soggetto nel difficile equilibrio tra identita e relazione. Secondo l'autore del pres ente saggio, in tempi recenti si e`assistito ad un calo di interesse speculativo per la dimensione dell'interiorita, co sa che ha impedito la definizione di una filosofia della persona. Di conseguenza, l'incon tro con l'altro sarebbe in re alta una sorta di duro impatto con un'estraneita da affront are. Sul problema dell'altr o" l'autore si cimenta in un dialogo con agostino, sulla base della lettura dei suoi testi. Il discorso e`organi zzato su tre piani: le linee di orientamento servono a introdurre il lettore al pensiero dell'ipponate e metterne in lu ce le coordinate di base; le linee di approfondimento si soffermano su alcuni punti nevralgici del pensiero di agostino in riferimento al tema delle relazioni umane; le linee di sviluppo aprono un confronto con istanze e problemi dle nostro attuale contesto culturale. Una ricca bibliografia completa correda il lavoro. "
Il problema dell'empatia, un'opera di alto valore scientifico, viene qui presentata per la prima volta in lingua italiana. Posto ai confini tra filosofia e psicologia, questo studio mostra come si possa esperire la coscienza altrui, per giungere alla comprensione delle persone con cui entriamo in rapporto.
La letteratura tedesca medievale ci consegna un documento singolare e di particolare interesse storico: "I versi gnomici su Acri", in cui il poeta-crociato Freidank si pone come testimone oculare, deluso e indignato delle vicende legate alla "crociata degli scomunicati" del 1228-29. Il testo fa parte di un'ampia raccolta di massime e proverbi, la "Bescheidenheit", ripetutamente trascritta e liberamente usata dai redattori successivi in funzione di nuovi destinatari o di nuove esigenze comunicative. L'analisi degli unici tre testimoni che tramandano la sezione su Acri rivela l'esistenza di due diverse redazioni del testo e dunque la necessità di una nuova edizione critica, che anziché proporsi di risalire al presunto originale focalizzi l'attenzione su ciascuna delle due versioni, al fine di delineare i divergenti processi di significazione che scaturiscono dalle operazioni di selezione e di ritessitura dei versi gnomici su Acri messe in atto dai diversi redattori. Prefazione di Maria Vittoria Molinari.
Descrizione dell'opera
La teologia di Tertulliano è attraversata dalla riflessione sul Padre. Da un capo all'altro delle opere del polemista africano, spesso motivate dalle controversie del tempo, è possibile cogliere un costante richiamo al Dio Creatore e al Padre, che costituisce il centro della fede cristiana e il criterio supremo dello stile di vita dei credenti all'interno di un mondo pagano e talora ostile.
La ricerca intende delineare il volto, la fisionomia, i tratti peculiari della persona del Padre. Le pagine dense di riflessione dello scrittore cartaginese consentono di percepire la bontà, la pazienza, l'esercizio del giudizio, la misericordia, l'educazione impartita all'uomo, sempre nel rispetto della sua libertà, come altrettante caratteristiche della paternità di Dio in atto lungo le epoche della storia.
L'ultima sezione del quinto capitolo presenta un contenuto originale quanto profondo: nel contesto del martirio, al cui significato per la vita dei cristiani Tertulliano dedica una delle sue opere più incisive, il Padre assume i tratti del medico. Si tratta di una nota che conclude degnamente la descrizione del comportamento paterno di Dio.
Sommario
Introduzione. I. Il Dio eterno e vero. II. Il «Padre» e «Signore» del creato. III. La paternità di Dio nell'Antico Testamento. IV. Il «Padre» dei cristiani. V. Il comportamento paterno di Dio. VI. Il Cristo è del Padre Creatore. Conclusione. Sigle e Abbreviazioni. Bibliografia.
Note sull'autore
DOMENICO SCORDAMAGLIA (Napoli 1970) dal 1997 è sacerdote della diocesi di Roma. È stato aiutante di studio al Servizio nazionale per il progetto culturale della CEI e ha insegnato nella facoltà di teologia della Pontificia Università Gregoriana. Ha pubblicato il Padre nella teologia di Sant'Ireneo (Tesi Gregoriana. Serie Teologia 110), Roma 2004.
La mistica conosce oggi un indubbio revival: è sotto gli occhi di tutti come eventi culturali e media manifestino per l’argomento un diffuso interesse. Ma che cosa si intende con il termine ‘mistica’ quando se ne discute? Passano sotto questo vocabolo le opinioni più strane e ambigue: raramente esso viene utilizzato nel senso in cui la Chiesa lo usa. Anzi, talora si ostenta quasi una distanza dalla tradizione mistica cristiana, percepita come affare prevalentemente monastico.
Di fronte a una domanda di senso che cerca spesso risposta nell’irrazionale, nell’emotivo e nell’esoterico, il volume propone 24 ritratti di grandi mistici. Si tratta di uomini e donne che hanno vissuto con intensità l’esperienza dell’Assoluto, ma senza rinnegare la realtà dell’io e del mondo. 24 ritratti che dimostrano come esperienza mistica e responsabilità verso la storia restano in stretto rapporto.
L’edizione presenta un saggio introduttivo sul fenomeno dell’attenzione alla mistica nel nostro tempo di Giandomenico Mucci de La Civiltà Cattolica.