
"Questo cammino (di Giovanni della Croce) nel segno dello svuotamento, dell'abbandonare tutto e del vedere il 'nulla' degli oggetti ai quali tendiamo ad attaccarci è altresì il cammino della meditazione di vipassana (chiara visione) del buddismo Theravada". Così, con questa affermazione semplice e coraggiosa, Mary Jo Meadow, la principale dei tre autori del nostro volume apre il libro. Libro - ci affrettiamo ad aggiungere - particolarmente curato e ben fondato. Basti pensare che il volume è, insieme, revisione, arricchimento e approfondimento di una prima edizione del 1994, Purifying the Heart: Buddhist Meditation far Christians, edizione che ha incontrato molto successo.
A 900 anni dalla sua morte sant'Anselmo ha ancora molto da dire. Egli insegna un'armonia tra intelligenza e fede, garantita dalla centralità della preghiera, che accompagna la riflessione dal suo destarsi fino al riposo della sintesi in forma di meditazione. Con disciplina tipicamente benedettina il Doctor magnificus ha sentito il vero dovere morale di far tesoro degli stimoli della rivelazione. Da ciò la sistematica dei suoi "argomenti", fino al brivido che sempre si prova nell'intuizione dell'"unico argomento", fecondamente riproposto nella logica contemporanea. Dall'accoglimento della grazia, infine, risulta la rettificazione della volontà. Così, dacché libertà divina e libertà creata si intersecano nella Croce, intelligenza ed affetto avanzano redenti dentro il Mistero di Dio, che permane inesauribile ed irriducibile a concetto.
Il libro contiene in sostanza tutta la dottrina gnoseologica del Beato Duns Scoto, la quale si distingue per ammettere la conoscenza positiva di Dio attraverso concetti astratti dalle creature, ma formalmente univoci. Attribuisce all'intelletto un ruolo attivo nella conoscenza, cooperando con l'oggetto. Tutte le conoscenze hanno origine dai sensi, e per questa ragione il concetto intellettuale tende sempre a riflettersi sul fantasma sensibile.
Diadoco di Foticea, V secolo (451-486), appartiene all'era dei grandi padri greci della Chiesa del quinto secolo, fu vescovo di Foticea, nell'antico epiro della Grecia; partecipò al Concilio di Calcedonia nel 451 e probabilmente è morto a Cartagine. È conosciuto per aver traslitterato la filosofia dualistica di Platone nella nuova filosofia, quella cristiana appunto, mantenendo la stessa terminologia platonica. In questo volume, basato sulle opere di san Diadoco di Foticea, emergono i punti salienti di tutto il suo pensiero filosofico-psicologico e mistico-teologico, soprattutto della memoria dell'eros divino. Diadoco di Foticea, da filosofo convertito alla fede cristiana, ha armonizzato le diverse correnti filosofiche dell'antico mondo greco con la nuova filosofia cristiana che può riassumersi nella memoria dell'eros divino, iniziata con i primi padri e continuata con i padri dell'impero romano bizantino. Diadoco è considerato il padre dell'esicasmo e il ponte di comunione tra teologia orientale greca e occidentale latina e successivamente con quella slava. Il suo pensiero ha alimentato la spiritualità di tanti mistici orientali greci e slavi, come Giovanni Climaco, Massimo Il Confessore, Gregorio Palamas, il pellegrino russo ma anche occidentali come Santa Teresa D'Avila, Sant'Ignazio di Loyola ed altri. Prefazione di Pierbattista Pizzaballa.
Il volume, che tratta dell'essere in generale, espone solo in modo riassuntivo le sofisticate discussioni scolastiche su alcuni argomenti, mentre invece tratta i vari temi in prospettiva storica.
il primo di cinque volumi di meditazioni patristiche curate da gerardo di nola sulla prospettiva tracciata da giovanni paolo ii per una riflessione teologica piu`approfondita riguardo ai padri della chiesa. Clemente romano (vescovo di roma dal 92 al 100), ignazio di antiochia (165 ca.), policarpo di smirne (65 ca. - 155), odi di salomone (prima meta del ii secolo), didache (100-150), epistola di barnaba (130/131 ca.), il pastore" di erma (fine ii sec.), aristide (124-126 ca.), giustino (165 ca.), taziano (120 ca. - 189 ca.), atenagora (dopo il 180), teofilo di antiochia (vescovo 169-183), epistola di diogneto (dopo ii sec.), ireneo di lione (200 ca.), clemente di alessandrino (150-215 ca.), sono i padri della chiesa che in questo volume cercano di rispondere alla do"
Proclamata “Dottore della Chiesa” da Benedetto XVI il 7 ottobre 2012, Ildegarda di Bingen (1098-1179) è la quarta donna insignita di questo titolo dalle origini del cristianesimo; questo volume propone un’ampia raccolta dei suoi scritti spirituali. I brani antologizzati, tradotti o rivisti dal curatore, Pierre Dumoulin, in una veste linguisticamente moderna, mettono in luce il carattere profetico del pensiero della badessa, e sono ancora oggi di grande attualità. I testi sono estratti dalle sue tre opere principali: Scivias, Liber vitae meritorum e Liber divinorum operum.
Pierre Dumoulin (nato nel 1961) è sacerdote della Diocesi di Monaco e rettore dell’Istituto Teologico di Tbilisi (Georgia). Da circa quindici anni partecipa all’Università estiva “Santa Ildegarda”, nel dipartimento del Var (Francia meridionale), e ogni anno organizza ritiri sulla spiritualità della santa. Ha registrato tramissioni televisive e radiofoniche sull’argomento. Nel luglio 2011 è intervenuto al Congresso Internazionale su santa Ildegarda a Gand (Belgio).
Il libro
"E' un dovere restituire al popolo cristiano il tesoro dei Padri della Chiesa, che gli appartiene e che a volte è stato monopolizzato dagli eruditi". Questa esigenza di un monaco belga, grande editore di testi patristici, trova la sua risposta in questo volume, che offre qui la possibilità a ogni cristiano, desideroso di approfondire la propria fede e la propria preghiera, di farsi discepolo dei nostri Padri nella Fede. Sotto le apparenze di un manuale è una persona viva che ci parla, ci comunica i suoi entusiasmi, potremmo dire il suo amore, per Origene e Agostino, ci fa condividere le sue indignazioni di fronte alle ingiustizie di Girolamo, mette un'erudizione solida ma mai ardua al servizio dell'incontro con i testi stessi dei Padri. Suddivisioni e sottotitoli facilitano la lettura, eppure non si è mai chiusi in una prospettiva sistematica. Il lettore riceve una vera "iniziazione": quando richiude il libro ha vissuto la comu nicazione di una esperienza spirituale, la sua fede è stata rinnovata a contatto con i Padri, egli stesso può "inoltrarsi nel loro essere segreto" secondo l'espressione di Newmann cara a suor Gabriel; essa è divenuta discepola di due maestri: Newmann e Hans Urs von Balthasar; ecco la prospettiva teologica del suo studio. Utile come base per un corso, per lo studio personale, per la lettura spirituale, quest'opera risponderà al desiderio dei laici, dei religiosi e dei sacerdoti, di attingere alle sorgenti della tradizione cristiana.