
"Una voce nuova e originale... impegnata ad aiutare la gente a raggiungere il successo e l'equilibrio personale". (Zig Ziglar). "Un modello di chiarezza nel campo della vendita e della gestione delle vendite. Niente teorie illusorie, ma strategie e strumenti legati alla vita di tutti i giorni!" (Brian Tracy). "14 leggi concise, potenti e concrete che possono far avere il successo oltre ogni desiderio. Un impatto enorme e straordinario sulla vita personale e finanziaria della gente". (John Maxwell).
Donald Trump e Robert Kiyosaki hanno deciso di scrivere insieme questo libro ai primi posti delle classifiche americane - per la loro comune passione nel trasmettere un messaggio e per il loro desiderio di dare la giusta enfasi all'istruzione finanziaria.
Descrivere il canto di Maria non è cosa facile. Così Padre Zambotti – sacerdote camilliano, fondatore delle Tende di Cristo, luoghi di accoglienza per emerginati e tossicodipendenti – si è lasciato andare sul pentagramma dello spirito, pregando e riflettendo.
Pensando a Maria come una donna messa al centro dell’umanità nel significato suo più proprio – la maternità – il suo augurio è che questo canto possa riportarci tutti alla centralità dell’amore e del servire.
Cosa c'è di divino nell'essere giovane madre di un figlio arrivato per grazia o per caso? Ci si augura per lui una vita buona: che non incontri il male, che il mondo lo accolga o almeno lo lasci in pace. È la storia umanissima di Maria, madre di Dio bambino, la stessa di ogni madre per cui il proprio bambino è Dio, vita che si consegna fragilissima e si promette eterna. Ma il figlio di Maria è troppo speciale perché la storia sia solo questa e infatti sarà altra, raccontata per generazioni in poesia, in pittura, in musica, nel vetro, nel ghiaccio immacolato, a punto croce, sulle volte delle cattedrali e sui selciati delle piazze. Qui parla Maria. Accanto a lei Giuseppe, padre che ha detto sì senza comprendere, senza nemmeno pronunciare questo sì, costruttore di un progetto di vita e di amore ben più grande di quello immaginato. Intorno a lei uomini e donne che pensano di capire, ma sanno solo chiacchierare; e gli amici del figlio, Giovanni, Simone, Giuda e anche Nicodemo, che si affannano di domande nella notte; e dottori e farisei che chiedono la verità solo per poterla negare. Sopra di lei, infine, gli angeli fanno corona, ma con le loro ali non riescono a tenere lontano il gran male del mondo, che si addensa fino a quando qualcuno griderà: «A morte». Ciò che resta è un corpo rotto senza grazia, consegnato a una madre ancora giovane, anche nel momento estremo così simile a tante madri. Ma questa è una storia troppo immensa perché tutto possa andare perduto.
Cosa c'è di divino nell'essere giovane madre di un figlio arrivato per grazia o per caso? Ci si augura per lui una vita buona: che non incontri il male, che il mondo lo accolga o almeno lo lasci in pace. È la storia umanissima di Maria, madre di Dio bambino, la stessa di ogni madre per cui il proprio bambino è Dio, vita che si consegna fragilissima e si promette eterna. Ma il figlio di Maria è troppo speciale perché la storia sia solo questa e infatti sarà altra, raccontata per generazioni in poesia, in pittura, in musica, nel vetro, nel ghiaccio immacolato, a punto croce, sulle volte delle cattedrali e sui selciati delle piazze. Qui parla Maria. Accanto a lei Giuseppe, padre che ha detto sì senza comprendere, senza nemmeno pronunciare questo sì, costruttore di un progetto di vita e di amore ben più grande di quello immaginato. Intorno a lei uomini e donne che pensano di capire, ma sanno solo chiacchierare; e gli amici del figlio, Giovanni, Simone, Giuda e anche Nicodemo, che si affannano di domande nella notte; e dottori e farisei che chiedono la verità solo per poterla negare. Sopra di lei, infine, gli angeli fanno corona, ma con le loro ali non riescono a tenere lontano il gran male del mondo, che si addensa fino a quando qualcuno griderà: «A morte». Ciò che resta è un corpo rotto senza grazia, consegnato a una madre ancora giovane, anche nel momento estremo così simile a tante madri. Ma questa è una storia troppo immensa perché tutto possa andare perduto.
Edizione critica di Bruno Bordignon Le Maraviglie della Madre di Dio invocata sotto il titolo di Maria Ausiliatrice (1868) è l’opuscolo di don Bosco scritto per la consacrazione della chiesa di Maria Ausiliatrice a Torino Valdocco (9 giugno 1868). Nel testo emerge l’esperienza religiosa del Santo verso Maria SS. e dell’intercessione di Lei nella costruzione di quella chiesa. Attraverso le offerte per le grazie ricevute don Bosco non solamente è riuscito nel progetto, ma è pervenuto ad essere conosciuto in tutta Italia e pure in Europa. Nella redazione del testo egli ha voluto insegnare ad alcuni giovani salesiani come scrivere un libro e li ha introdotti nella presentazione del significato del titolo Auxilium Christianorum. La seconda parte, che descrive la costruzione della chiesa, è di mano di don Bosco. L’edizione critica ricostruisce la prei-storia del testo. La ricerca delle fonti ha portato a scoprire come don Bosco possedesse una conoscenza approfondita dei libri e degli opuscoli allora pubblicati sull’argomento con il fine di redigere scritti per la formazione dei giovani e del popolo. Egli non ha inteso compiere ricerche storiche, ma presentarne ai lettori i risultati in forma semplice e comprensibile. Il testo costituisce una presentazione chiara, sintetica e approfondita del ti-tolo Auxilium Christianorum, e una descrizione documentata della costruzio-ne della chiesa di Valdocco; interessante constatare che la persona di don Bosco non emerge mai, pur descrivendo avvenimenti di cui egli è stato pro-tagonista.
Bruno Bordignon dal 1987 si è occupato delle Scuole Salesiane d’Italia. Dal 2005 al 2012 è stato Visi-ting Professor presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Università Salesiana. Dal 2012 al 2016 è stato membro dell’Istituto Storico Salesiano. Ha curato Idealtipo di Manuale di Qualità delle Scuole Salesiane d’Italia in 3 volumi (2002-2004) e ha pubblicato, con Rosetta Caputi, Certificazione delle competenze. Una sperimentazione delle Scuole Salesiane (Armando, Roma 2009). Nelle edizioni Rub-bettino ha pubblicato Certificazione delle competenze (2006), Epistemologia della valutazione univer-sitaria. La valutazione professionale del docente (2010), Dialogo tra fede e cultura nell’insegnamento (2011), Il progetto personale di apprendimento (2012) e Persona è relazione (2013). Nel 2018 ha pub-blicato in questa collana l’edizione critica del primo regolamento scritto da don Bosco: Educazione in atto. Piano di Regolamento per l’Oratorio maschile di S. Francesco di Sales di Torino nella
Il presente volume raccoglie alcuni saggi che vogliono offrire un contributo per delineare una mariologia in prospettiva antropologica a partire dalla relazionalità della Vergine Maria, come persona e come donna. L'analisi è condotta tenendo conto dell'impostazione storico-salvifica dei documenti del Concilio Vaticano II, ma si avvale anche della via pulcritudinis, che mostra come una mariologia impostata in chiave relazionale spieghi l'originaria relazione dell'uomo con Dio, con i fratelli e con il creato, per la singolare unione di Maria al mistero di Cristo e della Chiesa. Proprio per la sua particolare relazione con la Trinità, la Vergine Maria viene presentata come modello di relazionalità compiuta per ogni uomo e per ogni donna, come afferma anche Edith Stein. L'aspetto relazionale della fede di Maria, inteso come donazione totale al progetto salvifico divino, viene studiato, infine, in rapporto alla vita consacrata e all'ecumenismo nella prospettiva della misericordia e della tenerezza, aspetti evidenziati anche da papa Francesco quando presenta la Vergine Maria come esempio di evangelizzazione.
Maria è parte del mistero di Cristo. Lo hanno compreso le prime comunità cristiane e l'hanno celebrata, chiamandola beata! La beatitudine della Madre del Signore sta tutta nell'aver creduto, divenendo matrice di salvezza per ogni generazione. La sua memoria ha infatti permeato le tradizioni oranti di Oriente e Occidente, come si descrive nei nove Capitoli di questo libro. I primi secoli testimoniano le fonti della pietà mariana (Capitolo I), approfondita in epoca patristica come attestato dall'omiletica mariana orientale dei secoli IV-V (Capitolo II) e dalla portata mariana del Natale in Occidente nella tarda antichità e primo Medioevo (Capitolo III). Sono poi le feste in onore di Maria a maturare, nei secoli V-VIII, la venerazione per la Madre di Dio nelle Chiese orientali e occidentali (Capitolo IV). La pietà liturgico-mariana si arricchisce nei secoli VIII-XI (Capitolo V), mentre nei secoli XII-XV sorgono in Occidente altre feste mariane e fiorisce rigogliosa la pietà mariana non liturgica (Capitolo VI). Il percorso continua con le feste mariane dei libri liturgici tridentini e gli sviluppi del Calendario romano nei secoli XVI-XX, senza dimenticare pie pratiche e devozioni (Capitolo VII). Il rinnovamento del Concilio Vaticano II ha riguardato anche la memoria di Maria nell'anno liturgico e nell'odierno Calendario romano, come le particolarità mariane delle altre liturgie occidentali, l'ambrosiana e l'ispano-mozarabica (Capitolo VIII). Anche la pietà popolare mariana, ereditata da secoli, è chiamata al rinnovamento alla luce della liturgia, con la quale deve armonizzarsi (Capitolo IX).
"Don Andrea Mariani, con un linguaggio agile ma con pensieri profondi, ci introduce nel santuario luminoso della vita di Maria: lasciamoci guidare, sostando in meditazione davanti ad ogni pagina, dove gli episodi della vita della Madonna brillano come lampade che illuminano il nostro cammino di oggi" (dalla Prefazione di S.E. Card. Angelo Comastri).
Chi è la giovanissima ragazza ebrea proveniente da un piccolo paese della Galilea che divenne la madre di Gesù? Oggetto di culto e devozione senza pari, la figura di Maria di Nazaret nel corso dei secoli è stata al centro di interpretazioni spesso lontane da quanto raccontano le esili tracce presenti su di lei nei vangeli canonici. Ha attraversato il mondo cattolico, ortodosso, come pure - sorprendentemente - quello islamico, e ha influenzato l'arte e la spiritualità di tutti i tempi. Dai vangeli agli scritti apocrifi, dai dogmi al culto delle apparizioni, l'immagine di una donna dalla forte carica eversiva.
Due Angeli aprono il sipario e disvelano la Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi. Una Madonna che mostra da quale ferita si generi Dio: una Donna sta al centro del mistero dell'incarnazione. Non un semplice mezzo attraverso cui si incarna lo spirito. Nella potente icona di Piero, Maria sostiene il suo grembo pieno, e si slaccia la sua veste per rendere manifesto l'enigma: la sua figura ci appare così naturale e divina al tempo stesso. È un cosmo che genera e che dona. Il grido che Ella pronuncia partorendo si ripeterà sotto la Croce, e poi di nuovo - ma forse di gioia - al momento dell'Assunzione. Nell'immagine di questa Donna, attesa e promessa, angoscia, speranza, abbandono, si uniscono senza confondersi e senza età. E il Figlio è il suo bimbo, suo fratello e il suo sposo.
Il suo volto è dappertutto: pennellato sui muri, tracciato sulle rocce, tatuato sulla pelle. Anche il suo nome risuona in ogni dove: nelle chiese, nei manicomi, nelle galere. La sua popolarità è seconda solo a quella del Figlio. Un umano, di fronte a lei, mai si sognerebbe di prendere appunti: ha parlato così poche volte nei vangeli, solo sei, ch'è persino arduo indovinarne il timbro: soprano, mezzo soprano o contralto? Ancora oggi, però, è incredibile la potenza della sua voce, la destrezza dell'intuito. "Bisognerebbe essere mamma per capire certe cose" potrebbe risponderci. Il suo splendore è nato da uno spavento di naufragio. Che lei, come un marinaio scafatissimo, ha aggredito da vecchia lupa di mare. Dietro Lei, Maria di Nazareth, è rimasto soltanto il sole. Quello maiuscolo.