
Il volume rappresenta la terza tappa di un percorso voluto come proposta pastorale per gli Uffici diocesani per la pastorale della salute e per il dialogo con il mondo sanitario - nelle sue diverse espressioni presenti in Italia -, che chiede risposte di senso di fronte alle domande che quotidianamente l'essere-uomini pone. Il dialogo diventa poi più urgente e pressante quando la domanda viene posta dalla persona malata, e in questo periodo pandemico anche ulteriormente gravata dall'isolamento e dalla solitudine. Lo sguardo volutamente si allarga. Si intrecciano le dimensioni più operative con la riflessione teologica e le proposte spirituali: è l'integralità della persona che chiede attenzione.
Guardare il giornalismo in generale e magari criticarlo è troppo semplice quanto riduttivo. Il giornalismo spesso risulta errante, perché ascolta poco o male e, con altrettanta frequenza, fa scarso uso delle orecchie del cuore. Gli autori offrono alle Chiese locali ed ai rispettivi operatori un supporto tascabile con spunti di riflessione e un glossario che gli stessi hanno elaborato a seguito della lettura del Messaggio 2022 del Papa in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, qui proposto in versione integrale.
Il libro raccoglie gli atti del Convegno nazionale Aipas tenutosi ad Assisi nell'ottobre 2021. Un'occasione per approfondire, rileggere e conservare le riflessioni più importanti sul tema - sempre più dirimente e decisivo - della pastorale della salute. Introduzione, Don Isidoro Mercuri Giovinazzo «Aprirò una via nel deserto», Don Luigi Maria Epicoco Nuove vie della Pastorale della Salute aperte dalla crisi sanitaria, Mons. Marco Brunetti Dopo la Pandemia sapremo ripartire e ricominciare?, Padre Francesco Piloni Verso una nuova prossimità?, Luciano Sandrin Carità e servizio per la salute, Marina Menna L'esercizio dell'Assistenza, Tomas Chiaramonte I servizi nei reparti Covid ed in terapia intensiva, Piero Capuzi Uniti contro il Covid-19, Emanuela Perri
La lettura offre una riflessione articolata tra la ricerca del senso delle relazioni, da ri-costruire, e alcuni valori orientativi per il futuro, partendo da una tempestiva lettura degli attuali accadimenti. La proposta complessiva intende guardare avanti; guardare al futuro con profonda fiducia: avremo davvero il tempo, e ne avremo tanto, quando cercheremo di usarlo bene, di spenderlo bene, per costruire il bene. Quindi la ricerca del tempo futuro - il tema di questo lavoro - chiede un'ulteriore sottolineatura: non solo il cosa fare per vivere bene questo tempo, ma insieme accogliere le domande di questo tempo e cercare insieme, in modo sinodale, le risposte che ci riguardano. Come Chiesa e come comunità medico-scientifica.
Bisogna entrare con coraggio e creatività nel cambiamento d'epoca recuperando l'insegnamento del Concilio Vaticano II che aveva già indicato nella diakonía nella storia la grande missione della Chiesa. Ma ciò non può avvenire senza una nuova coscienza ecclesiale dei protagonisti nel e per il cammino sinodale.
L'olfatto non è un tema facile da trattare a livello di cura pastorale, eppure abbiamo scoperto che l'odore è uno dei più importanti segni che condizionano la nostra relazione. I contributi qui raccolti manifestano una grande ricchezza di percorsi di ricerca e approfondimento; sono segno di un cammino che si va svolgendo con una sua logica pluriennale che vuole rendere ragione dell'attenzione all'umano tanto in ambito medico-sanitario come pure nei cammini pastorali delle nostre Chiese in Italia. Amore, gratuità, condivisione, impegno costante: sono segni che profumano la vita di chi opera in sanità e in pastorale della salute. Così si potrà ove possibile guarire, ma comunque curare - secondo il mandato del Vangelo -, le nostre e le altrui ferite. Sempre con il profumo dell'amore.
Il volume raccoglie gli atti e le riflessioni del convegno Verso la civiltà dell'amore. Le sessioni - che hanno visto come moderatori e discussant professionisti di altissimo profilo - hanno affrontato i seguenti temi di stringente attualità: 1. Conflittualità e cooperazione - 2. Unità e frammentazione - 3. Paure e crescita - 4. Spaesamento e fluidità. Tali tematiche sono state declinate in quattro dimensioni e affrontate secondo una prospettiva psicologica e psichiatrica, alla ricerca di nuove possibilità di sviluppo del benessere psicologico, in un dialogo con la comunità cristiana orientato a costruire insieme il bene comune.
«...una Chiesa che incontra dialogicamente il mondo contemporaneo, dialoga con il mondo contemporaneo, ma che incontra ogni giorno il Signore e dialoga con il Signore, e lascia entrare lo Spirito Santo che è il protagonista dell'evangelizzazione». Francesco Udienza generale del 22 marzo 2023 Città del Vaticano "Evangelizzare è servire la storia": non è uno slogan, è - innanzitutto - accoglienza e condivisione di una grande sfida per ogni comunità ecclesiale e, nello stesso tempo, un grande dono per tutti gli uomini di buona volontà che desiderano comprendere e vivere il cambiamento d'epoca.
«Le cose di prima sono passate, ne sono nate di nuove: ospedale, parrocchia e territorio in dialogo sinodale per chi soffre». Con questo titolo vogliamo declinare un'istanza urgente della Chiesa del nostro tempo. Si tratta di un autentico cammino da percorrere insieme, trovando il coraggio di superare vecchi schemi e ricercando instancabilmente una novità pastorale. Tutto ciò è richiesto particolarmente a noi, assistenti spirituali, (cappellani, religiosi e religiose), operatori sanitari e volontari della pastorale della salute. A noi che siamo stati particolarmente colpiti e feriti dall'esperienza della pandemia, a noi che abbiamo visto saltare tutti i nostri modelli pastorali, tutto quello che eravamo abituati a fare quotidianamente nei luoghi di cura. La sfida pertanto non è quella di tornare indietro, riproponendo vecchi schemi ormai superati, ma quella di procedere con novità e coraggio, esprimendo un modo nuovo di essere e servire. Questo è ciò che il Signore oggi, attraverso la sua Chiesa, ci chiede per continuare a fare di bene in meglio, quello che da sempre cerchiamo di realizzare accanto ai malati, alle famiglie, ai curanti. L'invito, quindi, è quello di proseguire il cammino mostrando al prossimo sofferente il volto di un Dio che fa nuove tutte le cose.
I diaconi, per loro natura, camminano in una direzione profetica: la loro attenzione per il mondo della salute è un richiamo per la Chiesa tutta a prestare attenzione a chi attraversa momenti di sofferenza o porta nella propria carne i segni della fragilità. Il volume si presta alla proposta di un cammino vocazionale per quanti già operano in pastorale della salute su mandato e in stretta collaborazione con il Vescovo proprio e scoprono il "di più" che viene da Dio: come suggerisce spesso papa Francesco, questa è l'ora di una Chiesa in uscita.
"Nel cambiamento d'epoca che stiamo vivendo, la carità intellettuale non può essere rinchiusa nei recinti dei Centri di ricerca o riservata solo agli addetti ai lavori, ma deve animare e sostenere la costruzione di una rinnovata prossimità, come ho indicato nell'Enciclica Fratelli tutti (cfr. nn. 3-4). Urge, quindi, che quanti sono coinvolti nell'investigazione scientifica scoprano la responsabilità storica del loro impegno nei diversi ambiti del sapere, superando la tentazione di isolarsi in sfere particolari, per promuovere una nuova cultura della conoscenza". Papa Francesco
Papa Francesco esorta gli scienziati a evitare l’isolamento e a promuovere una nuova cultura della conoscenza, basata sul rispetto per ogni individuo e sulla gratitudine per i doni divini. Le riflessioni presenti negli Atti del Meeting ci spingono a esaminare in modo critico il futuro della scienza e il suo ruolo nella costruzione di un mondo migliore.
«L'ascolto è particolarmente delicato quando ci si trova in situazioni di profondo dolore: lo sappiamo, chi soffre ha diverse modalità di esprimere il proprio disagio. Qualche volta sono lamenti, qualche volta possono essere grida di protesta, qualche volta - forse è capitato anche a voi - sono dei ragionamenti con cui uno cerca di dare una spiegazione a sé stesso della propria situazione, magari trovando anche delle giustificazioni» (Carlo R.M. Redaelli). «In questi anni, come pastorale della salute, abbiamo provato a declinare in maniera diversa il nostro "essere curanti a fianco dei curanti", come pure "a fianco dei sofferenti", e abbiamo capito che c'è bisogno di tutto noi stessi. È necessario il coinvolgimento totale delle nostre persone, che parta anzitutto dal riconoscimento dei nostri limiti e delle nostre ferite, per poterci poi affiancare ai sofferenti evitando il rischio di risultare poco credibili» (Massimo Angelelli)