
Una risposta all'esigenza di tornare a pensare lo statuto e il profilo della società. La convivenza di tutti è possibile e onorata come il primo dei nbeni comuni?
Il soffio profetico del Concilio Vaticano II: cosa è rimasto? Con il Concilio Vaticano II una folata di novità profetica investiva la Chiesa cattolica che si apriva alla modernità, alle differenze, alle culture altre", alle diverse idealità politiche. La Chiesa di Gesù Cristo acquisiva il suo ruolo sostanziale di Chiesa comunionale, Chiesa "popolo di Dio" che vedeva insieme clero e laicato, gerarchia e base, cattolici e diversamente credenti. Perchè lo spirito del Vaticano II stenta ancora a soffiare a pieno raggio d'azione passando appena dalle fessure? "
Il Vangelo non è comunicazione di cose che si possono sapere, ma comunicazione che produce frutti e cambia la vita. (Benedetto XVI)
Un libro che ripercorre l'affascinante evento conciliare attraverso uno dei suoi protagonisti più autorevoli, giacomo Lercano.
Procedendo in una approfondita analisi degli interventi pronunciati in Concilio dal Cardinale,
Il fenomeno migratorio, la questione economica e il problema ecologico sono al centro del dibattito umano, motivi di un conflitto che domanda apertura degli occhi, vale a dire presa di coscienza tradotta in capacità riflessiva, in duttilità, in coraggio decisionale e in partecipazione. L'esenzione non è ammessa. Ciascuno è chiamato a dare il suo contributo, la sua nota unica in vista di un bene che sia veramente comune, di tutti.
L'accesso all'acqua non dipende dalla sua scarsità ma dalle politiche e dalle relazioni di potere che ne determinano la gestione.
La Chiesa può essere vista, secondo l'espressione evocativa di san Paolo, come la comunità delle "stelle in terra" (Fil 2,15). Essa è composta di credenti che, ben radicati sulla terra, vivono della Parola di Dio e, in tal modo, possono illuminare e orientare. Ma come può la Chiesa mantenersi tale in un tempo per molti aspetti inedito, come quello della fine della cristianità e dell'età secolare? Provando a ripensare la realtà della comunione e della sinodalità, del ministero ordinato e del delicato rapporto con le democrazie moderne, il volume offre un itinerario in cui si tenta di accostare la secolarizzazione non come una minaccia ineluttabile, ma come una opportunità perché la Chiesa possa ritrovare freschezza ed efficacia nella sua missione.
In un momento in cui i cattolici sentono l'esigenza di ritornare da protagonisti sulla scena politica, questo libro si propone di mettere a fuoco i "nodi" cruciali che essi devono sciogliere, se vogliono superare le ambiguità che li hanno resi irrilevanti nella Seconda Repubblica e tornare ad essere di nuovo credibili. Tra questi "nodi" forse i più evidenti sono quello del ruolo preponderante dei vescovi nell'ambito pubblico, direttamente proporzionale alla invisibilità dei laici cristiani, e quello dei cosiddetti "valori non negoziabili". Ma, più a monte, è in gioco il significato dell'impegno politico dei cattolici, che deve essere ripensato coraggiosamente, recuperando le esperienze più significative del passato e guardando con fiducia al futuro.
Il bene comune è il massimo bene della persona, ma condiviso con le altre persone di una stessa comunità. Esso non va confuso con il maggiore bene possibile per il maggior numero di persone, che di fatto produrrebbe sempre una certa qual ingiustizia. Monsignor Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, con salda presa sul Magistero Pontificio, delinea le caratteristiche del bene comune come frutto della verità, del bene, della giustizia, dell'educazione. Su questi pilastri si edifica l'impegno dei cristiani - e non solo - in un'azione politica seria, autentica, rinnovata. Che sa trarre dal tesoro della fede "cose nuove e cose antiche" (Vangelo di Matteo 13,52). I testi che compongono questa raccolta sono interventi e documenti elaborati da monsignor Nosiglia nel suo ministero episcopale nelle diocesi di Vicenza e Torino.
Il terzo volume del manuale "In novità di vita" si propone di offrire le chiavi interpretative per una lettura cristianamente ispirata delle complesse questioni che caratterizzano oggi la vita sociale. Alla delineazione degli orientamenti di fondo, che scaturiscono dalla rivelazione biblica e dalla successiva tradizione ecclesiale, fa seguito l'accostamento a una serie di problematiche di attualità riguardanti sia la conduzione del sistema economico sia la qualità dell'azione politica: dalla ricerca di un adeguato modello di sviluppo al primato del lavoro; dalla cura dell'ambiente alla correttezza dell'informazione; dall'impegno per il bene comune e per l'allargamento della democrazia, fino al rispetto della dignità delle culture e alla costruzione della pace tra i popoli della terra. Un quadro ampio e variegato, dunque, nel quale la riflessione cristiana si coniuga strettamente con l'analisi della realtà alla ricerca di soluzioni giuste e operabili.
Essere fedeli laici oggi rappresenta una sfida più complessa di quanto non lo sia stata cinquant'anni fa, alla fine del Concilio Vaticano II. Un mondo in continuo divenire, e sempre più difficile da interpretare, interpella i credenti quanto alla loro coerenza nella fede, soprattutto nei comportamenti ordinari. Il metodo della dottrina sociale della Chiesa - vedere, giudicare, agire (Giovanni XIII, "Mater et Magistra", 1961) - suggerisce alcuni passi di un discernimento della società contemporanea secondo le indicazioni del magistero. Sta alla comunità ecclesiale accogliere e promuovere il contributo dei suoi fedeli laici alla conoscenza e alla valutazione del mondo di oggi, per un'evangelizzazione efficace, fondata sull'autenticità della testimonianza cristiana.
Oggi i valori tradizionali sembrano subire una complessa trasformazione e sono spesso all'origine di nuove conflittualità. In questo ambito i pregiudizi che si diffondono in Rete sono uno strumento di delegittimazione e discredito. Gli aspetti negativi della realtà virtuale non devono far dimenticare i suoi meriti, in modo particolare la possibilità di consentire a ognuno di sottoporre alla comunità le proprie idee con mezzi di semplice utilizzo e a basso costo; ma l'inflazione delle opinioni che ne è conseguita ha prodotto un'omologazione del pensiero, un appiattimento delle peculiarità culturali che orientano la mente e alimentano la tensione per la conoscenza.