
Questa "Nota" della Conferenza Episcopale Italiana sottolinea il valore della penitenza per il nostro tempo. Il digiuno e l'astinenza - insieme alla preghiera, all'elemosina e alle altre opere di carità - appartengono da sempre alla vita e alla prassi penitenziale della Chiesa. E rispondono al bisogno permanente del cristiano di conversione al regno di Dio, di richiesta di perdono per i peccati, di implorazione dell'aiuto divino, di rendimento di grazie e di lode al Padre. Ma perché il digiuno e l'astinenza rientrino nel vero significato della prassi penitenziale della Chiesa devono avere un'anima autenticamente religiosa, anzi cristiana. E' qui riproposto il significato del digiuno e dell'astinenza secondo l'esempio e l'insegnamento di Gesù e secondo l'esperienza spirituale della comunità cristiana.
Paolo VI si sofferma in questa esortazione apostolica su alcune questioni che riguardano i rapporti tra la sacra liturgia e il culto della Vergine; propone considerazioni e direttive atte a favorire il legittimo sviluppo di questo culto, e infine, suggerisce alcune riflessioni per una ripresa vigorosa e più consapevole della recita del rosario la cui pratica ha una tradizione lunga in mezzo al popolo cristiano.
Pubblicato nel 1995 da Giovanni Paolo II, il documento si rivolge ad ogni uomo e donna di buona volontà e tratta del valore e dell'inviolabilità della vita umana. Si va dalle minacce alla vita umana, al messaggio cristiano sulla vita, dal non uccidere a una nuova cultura della vita umana. Nell'introduzione un appassionato appello del Papa: "Rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita umana! Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà vera, pace e felicità!".
Il presente documento si pone in continuità e coerente sviluppo del documento precedente, "Legalità, giustizia e moralità" (1993), individuando nell'opera educativa un impegno prioritario della Chiesa. Ed è un impegno reso oggi più urgente. Infatti, l'attuale contesto socio-politico è caratterizzato da una situazione di confusione e di transizione e da alcuni fenomeni ambigui e pericolosamente negativi; tra cui emergono, in particolare, l'estendersi del numero dei poveri e di forme nuove di povertà e di emarginazione accanto a quelle antiche, mai vinte; il rischio della privatizzazione della politica, con la concentrazione del potere in sempre più ristrette oligarchie e con la persistente esclusione e il misconoscimento dei diritti di chi non ha voce. A fronte di questi rischi emerge l'esigenza di superare i contrasti e la litigiosità delle forze sociali e politiche e di porre grande attenzione alle attese indilazionabili di tutta la società, specialmente delle fasce più deboli, per ridare ruolo allo Stato sociale come Stato dei cittadini e delle comunità.
Lettera di Giovanni Paolo II indirizzata a tutte le donne del mondo, scritta nel segno della condivisione e della gratitudine, mentre si preparava la IV Conferenza Mondiale sulla donna che si è tenuta a Pechino nel 1995, promossa dall'Organizzazione delle Nazioni Unite. Nella lettera il Papa esprime il pensiero della chiesa in difesa della dignità, del ruolo e dei diritti delle donne, parlando al loro cuore e alla loro mente. Giovanni Paolo II invita le Nazioni Unite a valorizzare "il genio della donna" e "a mettere in luce la verità sulla donna".
Lettera enciclica con la quale Giovanni Paolo II intende promuovere ogni utile passo affinché la testimonianza cristiana dell'intera comunità cattolica possa essere compresa nella sua integrale purezza e coerenza, per far sì che l'unità di tutti i cristiani cresca fino a raggiungere la piena comunione.
La Nota pastorale, rivolta in modo particolare a quanti nella Chiesa sono posti al servizio della Parola, vuole esortare a prendere sempre più viva coscienza del compito di introdurre tutto il popolo di Dio alla ricchezza di verità e di vita della sacra Scrittura. Facendo riferimento alla fede e alla dottrina della Chiesa sulla Bibbia, la Nota si compone di tre parti: illustra come sia valorizzato nelle Chiese in Italia il tesoro della Sacra Scrittura (parte I); indica principi e criteri di incontro dei cristiani con essa (parte II); propone vie e metodi di retto uso e piena valorizzazione della Bibbia nella vita della Chiesa, in particolare nella catechesi e nella liturgia.
Il Pontificio Consiglio per la Famiglia propone alcune linee - guida di carattere pastorale sulla sessualità, attingendo alla sapienza che viene dalla Parola del Signore e ai valori che hanno illuminato l' insegnamento della Chiesa, nella consapevolezza dell'"esperienza di umanità" che è propria della comunità dei credenti.
Pubblicato nel 1996 da Giovanni Paolo II, il documento vuole offrire alle persone consacrate, ai Pastori e ai fedeli, i frutti dell'Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, raccolta per riflettere sul tema "La vita consacrata e la sua missione nella Chiesa e nel mondo". Il testo si articola in tre capitoli fondamentali: le sorgenti cristologiche-trinitarie della vita consacrata, la vita consacrata segno di comunione nella chiesa e la vita consacrata epifania dell'amore di Dio nel mondo.
Nota pastorale del Consiglio Episcopale Permanente della CEI su orientamenti per il catecumenato degli adulti. Si offre alle Chiese che sono in Italia un progetto che indichi contenuti, finalità e modalità di un itinerario "iniziatico", per condurre l'uomo a diventare cristiano maturo, cioè membro cosciente e attivo della Chiesa.
Il presente documento del Pontificio Consiglio per la Famiglia, contempla sia le realtà umane naturali proprie dell'istituzione divina, sia quelle più specifiche del sacramento istituito da Cristo, e si articola, in concreto, in tre parti: L' importanza della preparazione al matrimonio cristiano; Le tappe o momenti della preparazione; La celebrazione del matrimonio.