
Il volume è un invito per il mondo cattolico e per ciascuno di noi a conoscere meglio l'attualità del pensiero ma anche la santità di vita del venerabile Giuseppe Toniolo. I contributi sono interventi e relazioni di emerite personalità (Giulio Andreotti, Luigi Bobba, Dino De Poli, Francesco Giacomin, Ernesto Preziosi, Domenico Sorrentino, Giulio Tremonti), provenienti sia dal mondo ecclesiale che sociale, politico ed economico, sul laico Toniolo. Egli, economista professore trevigiano fedele alla dottrina della Chiesa, evidenziava la centralità della persona umana e riteneva il connubio tra etica ed economia chiave efficace per risolvere adeguatamente i problemi del lavoro e per costruire una società libera all'insegna della solidarietà e della sussidiarietà. Grande studioso di rilevanza internazionale, Toniolo ha elaborato un pensiero sociale e cattolico per il terzo millennio. Temi che oggi, nell'era della globalizzazione, sono di grande attualità per affrontare con giustizia nuove sfide.
Alla crescita della comunità internazionale e della globalizzazione segue la crescita della politica e del diritto internazionale? Il libro evidenzia la volontà di partecipazione alla dimensione internazionale da parte di tutti i cittadini e l'esigenza di luoghi adeguati in cui attrezzare la propria laicità per leggere e cogliere i segni dei tempi. Al progresso del diritto internazionale a servizio della pace vanno affiancati luoghi e strumenti per una qualificata formazione ordinaria di laici cristiani come cittadini radicati nella dimensione locale con un orizzonte universale. Si riscopre così il valore dell'intuizione di un eminente protagonista del Movimento cattolico italiano, Giuseppe Toniolo, che nel 1917 sosteneva la necessità di un Istituto di diritto internazionale della pace, proposta di straordinaria attualità che richiede all'Azione Cattolica un impegno per favorire la partecipazione attiva dei laici alla vita della comunità internazionale. Questi contributi costituiscono il primo passo del cammino che l'Azione Cattolica intende avviare per la costituzione dell'Istituto di diritto internazionale della pace "Giuseppe Toniolo".
Un fattore che ha condizionato la transizione italiana è il processo europeista in atto e che si sviluppa su vari livelli che a loro volta pongono questioni culturali, politiche e istituzionali di rilievo come l'allargamento dell'Unione europea, rappresentatività e poteri degli organismi politici dell'Unione, coordinamento fra diversi sistemi nazionali, politiche economiche comuni, l'omologazione degli standard di vita e dei codici di comportamento. Che valore assume nel processo europeista il fattore etico-spirituale? ? possibile esulare dalla voce e dalla testimonianza delle religioni e della coscienza religiosa?Si tratta di trovare un'alternativa interessante per guardare alla transizione orientandone i processi dal punto di vista delle risorse di creatività e di valore e dei bisogni fondamentali che si manifestano nella società civile che si presenta dunque come spazio dinamico. In questo senso il volume offre alcuni contributi che tematizzano forme di aggregazioni o istituzioni peculiari della società civile, dalla famiglia alla scuola, alle forme di associazione volontaria.
Giovanni XXIII considerava la dottrina sociale "parte integrante della concezione cristiana della vita", ed esortava il laicato alla sua diffusione con "l'impegno per apprenderla, con lo zelo nel farla comprendere agli altri e svolgendo nella sua luce le attività a contenuto temporale" (Mater et Magistra). "Così facendo", aggiungeva Giovanni Paolo II nella Sollicitudo rei socialis, "la Chiesa adempie alla missione di evangelizzare". In questo volume della collana Argomenti, lo studio della dottrina sociale riproposto dall'Azione Cattolica agli adulti come passaggio indispensabile nella formazione personale e di gruppo, uno strumento per la lettura dei segni dei tempi e per il discernimento comunitario.
Che cosa è stato il Concilio? Che cosa è successo alla pastorale italiana in questi anni? Cosa fa l'Azione Cattolica, qual è il suo servizio? A quarant'anni dal Concilio Ecumenico Vaticano II, l'Azione Cattolica Italiana propone una rilettura dell'impegno di partecipazione dei laici per realizzarne la profezia in tutti gli ambiti della vita ecclesiale e sociale. L'interesse dei lavori conciliari verso il mondo afferma l'importanza e l'amore di una Chiesa che si prende cura della nostra ricerca, dei nostri desideri, della nostra domanda di pienezza attraverso il mistero, il dialogo e la condivisione. Vittorio Bachelet sosteneva: `Penso che dovremmo riflettere molto sulle parole di Papa Giovanni all'inizio del Concilio: `Ci sono quelli che vedono sempre che tutto va male, e invece noi pensiamo che ci siano tante cose valide, positive`. Noi dobbiamo tenerlo fermo questo atteggiamento di speranza, che ci consente di vincere anche queste ombre, di vincere anche questi rischi, di vincere il male con il bene. E questo vale anche nella vita della società. ? un impegno che dobbiamo riscoprire nella sua essenzialità cristiana`.
Quale significato ha il lavoro alla luce della parola di Dio e del Magistero sociale della Chiesa?Il volume contiene riflessioni sul tema proposte durante uno dei moduli formativi curati dal settore adulti di Azione Cattolica e alcune schede di approfondimento. L'esperienza adulta è segnata da due tra le dimensioni più importanti della vita delle persone, il lavoro e il volontariato. La riflessione incontra l'impegno degli adulti di Ac a ricercare e riscoprire i fondamenti e a verificare i criteri che costituiscono oggi l'identità dell'adulto in un ambiente caratterizzato fondamentalmente dal cambiamento. Come è possibile allora difendersi dalla precarietà? Cosa comporta la flessibilità in termini di costi? L'alienante perdita del senso del lavoro, tipica della società industriale, fa riflettere il mondo cattolico. Siamo di fronte a nuovi rischi, si richiede una grande convocazione di responsabilità ed una profonda ricerca di sperimentazione. Il testo si arricchisce di un'appendice `Lavorare perché` contenente le schede di approfondimento elaborate sulla base di contributi personali e alcuni articoli del Magistero sociale.
L'alfabeto Sociale propone un breve indice di argomenti della dottrina sociale della Chiesa, e risponde a un duplice intento: favorire e sostenere una maggiore attenzione su questo aspetto del Magistero della Chiesa, e contribuire a una nuova alfabetizzazione del laicato sui temi sociali, perché i credenti laici siano sempre più attivi nella costruzione della città degli uomini. L'invito proposto da questo prezioso volume è rivolto, infatti, in particolare al laicato cattolico, ed è quello di mettere a disposizione ciò che la fede offre per la costruzione della società, e di farlo imparando il linguaggio sociale, per essere capaci di progettare e di realizzare insieme agli uomini di buona volontà una convivenza giusta e pacifica. E offrire spunti e stimoli per una nuova stagione di conoscenza e di elaborazione sulla dottrina sociale a carattere popolare e per una nuova inedita stagione di movimento cattolico.
A chi non poteva essere allora presente, narrano che il Vaticano II fu il primo Concilio raccontato al grande pubblico tramite la stampa: le cronache delle sedute, non più totalmente coperte dal segreto conciliare, erano rese note non solo dai documenti ecclesiastici ufficiali, ma anche dalle colonne dell'Avvenire d'Italia? Con queste parole, tratte dalla prefazione de Il Concilio davanti a noi, la Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI) vuole narrare del Vaticano II, il Concilio che più di tutti ha rinnovato il volto della Chiesa, tanto che, `dopo il 1965, ascoltando la prima messa non in latino, uomini e donne del tempo si interrogarono con più coscienza sui cambiamenti radicali che, anche nella vita quotidiana della singola persona i lavori conciliari avevano significato`. La Fuci ha voluto `togliere la polvere` dai documenti conciliari, ritenuti così attuali, carichi di profezie, custodi delle radici dell'impegno cristiano nella società. Si è perciò deciso di studiare ed approfondire i testi grazie alla guida di `fratelli maggiori`, teologi e studiosi che hanno vissuto in prima persona i lavori conciliari; i lavori sui singoli decreti conciliari sono apparsi, a scadenza mensile, su `Ricerca`, la rivista di approfondimento della Fuci. Lumen Gentium, Gaudium et Spes, Dei Verbum sono solo alcuni dei titoli che racchiudono, in una lingua antica, la novità della Chiesa presente.
Quali sono i problemi e le prospettive delle nuove professioni, in un mondo che cambia di continuo?Il libro vuole rispondere, con contributi multidisciplinari, a queste domande. Gianni Ambrosio e Ignazio Sanna mettono in luce come oggi si faccia una gran fatica nella pratica e nel rispetto della libertà; perché la libertà sia vera, bisogna riportarla alla sua vera origine, sostiene Giuseppe Lorizio, mentre secondo Luigi Alici il coraggio della libertà lo si dimostra nei percorsi di una vita buona e felice, tra i quali spicca, appunto, quello professionale, luogo e momento in cui cercare l'equilibrio sempre difficile tra utilità individuale e impegno civile. A quest'ultima tematica è dedicata la seconda parte del volume, introdotta da un Forum di interventi; Dio ha benedetto il lavoro umano, come dimostrano i saggi di Bruno Maggioni e Ignazio Sanna e anche nel mondo della politica, dell'economia, della cultura si può e si deve narrare Dio, secondo Carlo Nanni; la storia del Meic, rievocata da Anna Civran, documenta, inoltre, come i suoi appartenenti abbiano cercato sempre di dare un'anima e una spiritualità alla politica e alle professioni. I contributi di Luciano Corradini e Ignazio Marino Chiudono il volume che contribuisce in modo lineare e composito a delineare davvero un mondo di libertà.
In un approccio rigorosamente laico, agile, senza pregiudizi, il libro si rivolge a laici e cattolici, creando le premesse per un nuovo dialogo, capace di produrre movimento politico. I "portici" sono un "luogo" dove fiutare il futuro e sospingono in campo aperto, dove è possibile misurarsi e appassionarsi. Indicano un gesto di speranza, una chiamata a fare, ma sono anche un segnale di allarme lanciato ad una comunità che non riesce a comunicare quanto sarebbe necessario. Oltre alle riflessioni personali dell'Autore sulla situazione attuale della politica, il testo rappresenta la sua lunga esperienza ai margini della politica militante, dove essa si mescola con l'attività sociale, con l'impegno nel volontariato, con lo sforzo di cambiare le cose attraverso un'azione diretta e concreta. Un libro che afferra e vuole essere letto tutto d'un fiato, ma, nel contempo, può essere ripreso e approfondito per i densi spunti di riflessione che contiene.

