
A venticinque anni dalla conclusione del concilio e dalla pubblicazione del decreto Ad gentes e a quindici anni dall'esortazione apostolica di Paolo VI Evangelii nuntiandi, Giovanni Paolo II invita la chiesa a un rinnovato impegno missionario. Il Papa ribadisce che la missione rinnova la chiesa, rinvigorisce la fede e l'identità cristiana e dà nuovo entusiasmo e nuove motivazioni.
Lettera enciclica di Giovanni Paolo II nel centenario della Rerum Novarum del Papa Leone XIII, del cui documento si propone una rilettura, invitando a "guardare indietro", al suo testo stesso per scoprire nuovamente la ricchezza dei principi fondamentali, in essa formulati, per la soluzione della questione operaia. Un invito inoltre a "guardare al futuro" carico di incognite, ma anche di promesse. Il tesoro è la grande corrente della tradizione della chiesa, che contiene le "cose antiche", ricevute e trasmesse da sempre, e permette di leggere le "cose nuove", in mezzo alle quali trascorre la vita della chiesa e del mondo.
Giovanni Paolo II in questa enciclica volge lo sguardo al mistero della misericordia divina. Contempla la rivelazione e l'incarnazione della misericordia del Padre nella persona di Cristo e riflette sul concetto di misericordia nell'Antico Testamento. Poi, a partire dal compimento della rivelazione della misericordia nella croce e nella risurrezione, espone la missione della Chiesa di professare e proclamare tale misericordia.
Lettera enciclica di Giovanni Paolo II pubblicata nel 1986. Si rivolge a tutti i credenti per ribadire la fede della Chiesa nello Spirito Santo.
Egli è colui che dà la vita, colui nel quale l'imperscrutabile Dio uno e trino si comunica agli uomini, costituendo così in essi la sorgente della vita eterna.
Un invito soprattutto: sviluppare nella Chiesa la coscienza che è spinta dallo Spirito Santo a cooperare, perché sia portato a compimento il disegno di Dio, il quale ha costituito Cristo principio di salvezza per il mondo intero.
Lettera apostolica di Giovanni Paolo II sulla dignità e vocazione della donna in occasione dell'Anno Mariano. Un approfondimento dei fondamenti antropologici e teologici necessari a risolvere i problemi relativi al significato e alla dignità dell'essere donna e dell'essere uomo. Si tratta di comprendere la ragione e le conseguenze della decisione del Creatore che l'essere umano esista sempre e solo come femmina e come maschio. Solo partendo da questi fondamenti, che consentono di cogliere la profondità della dignità e della vocazione della donna, è possibile parlare della sua presenza attiva nella Chiesa e nella società.
All'inizio del suo pontificato Giovanni Paolo II, nella sua prima enciclica, riflette sul mistero della redenzione, sulla realtà dell'uomo redento, la sua situazione nel mondo contemporaneo e sulla missione della Chiesa. Nella conclusione contempla il mistero della Chiesa, Madre e l'immagine della Madre di Cristo e Madre della Chiesa.
Questa enciclica di Giovanni Paolo II vede Maria come "figura della Chiesa", e in questa luce approfondisce la conoscenza del mistero della Chiesa. Nella prima parte riflette sulla presenza di Maria nel mistero di Cristo. La seconda parte sviluppa il mistero della Chiesa in cammino. La terza parte espone il tema della mediazione materna di Maria nel piano di salvezza.
Giovanni Paolo II riprende il patrimonio delle riflessioni e delle indicazioni che hanno preparato e accompagnato i lavori sinodali. Esamina le sfide della formazione sacerdotale alla fine del secondo millennio, riflette sulla natura e la missione del sacerdozio ministeriale e sulla vita spirituale del sacerdote e delinea degli orientamenti per l'animazione vocazionale e per la formazione dei candidati al sacerdozio, come anche per la formazione permanente dei sacerdoti.
Lettera pubblicata da Giovanni Paolo II in vista del Giubileo della Redenzione del 2000 e che, prima di tutto, è un invito alla Chiesa a incontrare l'uomo di ogni tempo proprio sulla via della sofferenza. L'esposizione diventa poi riflessione sulla sofferenza umana, che desta compassione, rispetto e a suo modo intimidisce. Nella sofferenza è contenuta la grandezza di uno specifico mistero. Intorno al mistero della sofferenza, i due motivi: "bisogno del cuore" e "imperativo della fede" sembrano avvicinarsi particolarmente tra loro e unirsi nelle parole di San Paolo, quando afferma: "?completo quello che manca ai patimenti di Cristo, in favore del suo corpo che è la Chiesa?" (Col 1,24).
L'enciclica affronta alcune questioni fondamentali dell'insegnamento morale della Chiesa, sotto forma di un necessario discernimento su problemi controversi tra gli studiosi dell'etica e della teologia morale. Questo documento intende esporre, sui problemi discussi, le ragioni di un insegnamento morale fondato nella Sacra Scrittura e nella viva Tradizione apostolica mettendo in luce, nello stesso tempo, i presupposti e le conseguenze delle contestazioni di cui tale insegnamento è fatto segno.
I caratteri distintivi della civiltà dell'amore, quali: l'alleanza coniugale, l'unità, il dono sincero di sé, la paternità e maternità responsabili, l'educazione, la famiglia, la società. E inoltre la presenza del Signore e della Vergine Maria, come a Cana, nella vita dei credenti, costituiscono il contenuto di questa lettera scritta da Giovanni Paolo II alle famiglie, in occasione dell'anno giubilare del 2000.
Pubblicato nel 1995 da Giovanni Paolo II, il documento si rivolge ad ogni uomo e donna di buona volontà e tratta del valore e dell'inviolabilità della vita umana. Si va dalle minacce alla vita umana, al messaggio cristiano sulla vita, dal non uccidere a una nuova cultura della vita umana. Nell'introduzione un appassionato appello del Papa: "Rispetta, difendi, ama e servi la vita, ogni vita umana! Solo su questa strada troverai giustizia, sviluppo, libertà vera, pace e felicità!".