
Di origine ebraica, Leo Strauss (1899-1973) emigra dalla Germania nazista per trovare rifugio negli Stati Uniti, dove il suo insegnamento ottiene una vastissima fortuna non solo in ambito accademico ma anche politico, tanto da fare di lui un pilastro del pensiero neoconservatore. Sarebbe però sbagliato appiattire l'articolata traiettoria culturale di Strauss su questa posizione, senza considerare la complessità dei suoi riferimenti filosofici che spaziano da Platone a Maimonide, da Machiavelli a Hobbes, da Nietzsche a Heidegger. Nato in una Germania che si stava avviando alle tragedie delle guerre mondiali, il filosofo si confronta sin da giovane con la crisi della modernità e della democrazia liberale discussa da pensatori come Weber, Rosenzweig e Schmitt e cerca una risposta al relativismo e al nichilismo contemporanei nelle forme di illuminismo premoderno e nel pensiero classico dei greci. Accanto alle famose tesi sulla superiorità degli antichi sui moderni, egli si impegna nell'elaborazione di un metodo di lettura dei testi in grado di rivalutare il ruolo della persecuzione politica e religiosa nella stesura delle opere filosofiche. A causa della complessità degli intrecci storici, teorici e letterari su cui si fonda la sua riflessione, Strauss è rimasto un autore controverso, che ha suscitato più polemiche e consensi di carattere ideologico che non tentativi di effettiva comprensione.
Questa "Introduzione a Kant" offre gli strumenti critici essenziali per intendere l'opera del filosofo alla luce delle più recenti prospettive storiografiche.
L'individuazione, l'inconscio collettivo, l'immaginazione arcaica e i tipi psicologici: il pensiero di Carl Gustav Jung costituisce ormai non solo una tappa fondamentale della storia del movimento psicoanalitico, ma una chiave indispensabile per comprendere la cultura contemporanea.
Il volume offre gli strumenti critici essenziali per comprendere l'opera di Jaspers alla luce delle diverse prospettive storiografiche.
Un'introduzione organica alla filosofia di Heinrich Friedrich Jacobi (1743-1819), universalmente riconosciuto come un protagonista della filosofia tedesca classica nel passaggio dall'età dei Lumi alla stagione del romanticismo. Dopo un capitolo iniziale, in cui vengono messi in luce la formazione di Jacobi, i suoi primi esperimenti letterari e filosofici, il pensiero economico e politico, si prende in considerazione il nucleo filosofico dei due romanzi Allwill e Woldemar. Seguono le ricostruzioni delle controversie sulla dottrina di Spinoza, che ha assicurato a Jacobi un posto fondamentale nella storia della filosofia moderna, contro l'idealismo e "sulle cose divine" con Schelling.
Questa "Introduzione a Hölderlin" offre gli strumenti critici essenziali per intendere l'opera del filosofo alla luce delle più recenti prospettive storiografiche.
Ogni volume di questa collana costituisce un ampio capitolo di storia della filosofia, dedicato a un autore o a una corrente di pensiero. Le singole «Introduzioni» offrono gli strumenti critici essenziali per intendere l'opera dei filosofi alla luce delle più recenti prospettive storiografiche.