
Carlo Acutis è un ragazzo del nostro tempo: moderno, spigliato, esperto di computer. Pieno di vita e di fede, una malattia improvvisa e maligna se l’è portato via in poco tempo; ma continua a vivere proprio per la sua fede e la sua modernità, che ne hanno fatto un esempio per i ragazzi della sua età. La sua vicenda ha suscitato profonda ammirazione da parte di chi l’ha conosciuto direttamente e tra chi è venuto a contatto con la sua figura, divenuta in poco tempo molto amata e popolare.
Il volume, riccamente illustrato, oltre a proporre la vita di Carlo è anche un itinerario nei contenuti della fede.
L'autore
Nicola Gori, laureato in lingue e letterature straniere presso l’Università di Firenze, collabora con la Cattedra di Letteratura spagnola della Facoltà di Lettere e Filosofia ed è corrispondente dell’Osservatore Romano. Studioso appassionato degli autori mistici, ha pubblicato numerosi libri in questo campo. È anche autore di premiati racconti e poesie. Tra i volumi pubblicati per le Edizioni San Paolo ricordiamo: Consolare Gesù: ecco la mia missione in terra (2010), Con Maria ai piedi della Croce. Biografia della Beata Maria Maddalena Starace Fondatrice delle Suore Compassioniste Serve di Maria (2010) e Una margherita per Gesù. Biografia di Madre Margherita Diomira Crispi (1879-1974) (2011).
Nel 50° anniversario della sua scomparsa e nel 150° dell'unità d'Italia, una lettura del pensiero di Einaudi.
Questo libro raccoglie scritti e discorsi di Giorgio La Pira datati 1965-1977, anno della sua morte. Una selezione sufficiente per valutare l'intero arco del suo pensiero e della sua esperienza politica. Un'avvertenza è d'obbligo: questi testi sono stati pensati e composti nel contesto della divisione del mondo in due blocchi e della conseguente "guerra fredda" che provocò la corsa al riarmo atomico. Il proclamato e praticato ateismo di Stato nei paesi del "socialismo reale" coinvolse nella spaccatura del mondo in due anche la libertà religiosa. Soprattutto in Occidente ciò valse a costruire ulteriori muri. In questo scenario apocalittico, una voce si leva, spesso solitaria, sempre chiarissima e coerente: quella di La Pira. La sua visione profetica della storia lo induce, ovunque, a costruire ponti, mai ad elevare barriere. Nell'impossibilità della guerra - egli affermava, con un ragionamento che ai fautori del riarmo dava molto fastidio - bisogna costruire la pace, la quale per essere tale richiede rispetto delle diversità, giustizia sociale all'interno delle nazioni, solidarietà, anche economica, tra i popoli. E in base a questo principio, da uomo libero qual era, superò le maglie diplomatiche per tessere una rete di rapporti personali ed epistolari coi "potenti" della terra riscontrando in tanti attenzione, stima, rispetto.
Il 9 marzo 1941, nella Amsterdam oppressa dall'occupazione nazista, una studentessa ebrea olandese di 27 anni comincia a scrivere un diario destinato a diventare uno dei più notevoli documenti emersi dall'Olocausto. Mentre l'incubo della persecuzione e della guerra assume toni sempre più cupi, Etty Hillesum imbocca un percorso che la porta ad assumere consapevolmente il ruolo di testimone e cronista della terribile realtà a lei contemporanea e a diventare un punto di riferimento per le persone di cui condivide le sofferenze nel campo di smistamento di Westerbork e insieme alle quali parte, per non tornare più, sul treno diretto ad Auschwitz. Attraverso il suo diario e le sue lettere, questa giovane donna approfondisce la sua ricerca di sé e di Dio, interrogandosi sui sentimenti di odio così diffusi fra la gente e sulla vera natura dei carnefici, e maturando una interiorità e una spiritualità così ricche da alimentare, nel periodo più buio del XX secolo, una fortissima speranza nella bontà e nel senso dell'esistenza. La lettura che Woodhouse ha compiuto della sua vita e dei suoi scritti ha, tra gli altri, il pregio di mettere in luce l'attualità di una personalità, la cui sensibilità umana e religiosa è molto vicina a quella delle generazioni del dopoguerra. La storia e il pensiero della Hillesum costituiscono un'importante fonte di ispirazione e riflessione sul vivere, sull'uomo, sulla responsabilità e su Dio.
«Come l'incontro con don Giussani ha riorientato la tua vita fino a farti decidere di imboccare strade inattese, di assumere impegni imprevisti e di realizzare cose che mai avresti immaginato di fare?». È la domanda cui rispondono Plinio Agostoni, Arturo Alberti, Pier Paolo Bellini, Pier Luigi (Pigi) Bernareggi, Giancarlo Cesana, Paolo De Carli, Giovanna Rossi, Eugenia Scabini, Mario Dupuis, Marco Lucchini, Paolo Massobrio, Luigi Negri, i Servi di Dio Andrea Aziani ed Enzo Piccinini, José Miguel Oriol, Walter Ottolenghi, Robi Ronza, Lia Sanicola, Aldo Trento, Alda Maria Vanoni, Emilia Vergani, Antonio Villa e Peppino Zola. In queste pagine scorrono testimonianze di vita molto diverse fra loro, ma tutte raccontano di esperienze, fatti e opere che senza quell'incontro con don Gius (così veniva chiamato confidenzialmente don Giussani dai suoi amici e allievi) non ci sarebbero state. In un tempo di stasi culturale e ideale, e quindi anche sociale e politica, come quello in cui viviamo, l'esperienza cristiana può ancora una volta produrre impensabili novità, anche in campo pubblico. In tale prospettiva questo libro è un segno di speranza in un cambiamento che può accadere. L'augurio, per ogni lettore e lettrice, è che susciti, risusciti o confermi il desiderio di vivere appieno la propria vita con impegno lieto e fecondo. Prefazione di Mons. Massimo Camisasca.
Il volume traccia la biografia del professor Francesco Canova (1908-1998), fondatore nel 1950 di "Medici con l'Africa Cuamm", la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Della storia della ONG di Padova si erano già occupati in precedenza Paolo Rumiz, con il libro "Il bene ostinato" (Feltrinelli, 2011), e Carlo Mazzacurati, regista del film-documentario "Medici con l'Africa" (2012). Ancora inesplorata era invece rimasta la figura del fondatore. Attraverso una vasta e documentata ricerca, vengono qui seguite le tracce di Francesco Canova dall'infanzia alla formazione universitaria, dall'appartenenza alla FUCI alle difficoltà con il fascismo, dall'incontro con Reginetta, compagna della sua lunga vita, all'idea di partire come medico missionario in Medio Oriente, sino al rientro in Italia, a Padova, e alla fondazione del collegio universitario aspiranti medici missionari, il Cuamm. La biografia di Canova offre poi all'autore un osservatorio privilegiato sul movimento medico-missionario italiano di cui Canova fu tra gli interpreti principali nel dopoguerra. Questo approfondimento sul contesto storico ed ecclesiale in cui si muove Canova contribuisce a scrivere una pagina inedita nella storiografia delle missioni.
Presentazione di Vittorio Possenti. Postfazione di Gennaro Giuseppe Curcio. A un anno dalla morte, il presente studio desidera essere un doveroso ricordo e un omaggio a Piero Viotto (1924-2017), il quale ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca scientifica, trovando in Jacques Maritain (1882-1973) un punto di riferimento fondamentale e divenendo, a sua volta, egli stesso punto di riferimento per coloro che vogliono accostarsi alla vasta opera del filosofo francese, che - sul solco tracciato da san Tommaso - ha contemplato e trasmesso la Verità. Il volume si sofferma innanzi tutto sulla figura di Jacques Maritain in quanto filosofo cristiano così come tracciata da Viotto, il quale ne restituisce il pensiero metafisico in modo organico e completo mediante le sue numerose pubblicazioni. Se Umanesimo integrale è attentamente analizzato in diversi contributi da Viotto, di inestimabile valore sono le sue riletture di Maritain quale filosofo dell'educazione. L'opera si sofferma poi sugli ultimi scritti (2012-2016), quasi un testamento in cui sono riportati i capisaldi dell'interpretazione del pensiero maritainiano.
In questo libro troviamo Ildegarda, monaca autorevole e ammirata, nel monastero benedettino di Disibodenberg. Vi è stata condotta dalla sua inquieta giovinezza, durante la quale aveva abbandonato la nobile famiglia d'origine per seguire la propria missione. Neanche questa, tuttavia, potrà essere la sua dimora: una visione le appare, esortandola a partire e a fondare una nuova comunità religiosa, in un luogo remoto e isolato. "Se ti senti più sicura fra le mura del tuo monastero" aveva detto la voce "allora mi tradisci". È la chiamata divina, che la sprofonda nell'angoscia: con che animo separarsi dal suo fedele amico, il monaco Volmar, e dalla sua amata discepola Richardis, con i quali ha condiviso i pensieri più profondi e te emozioni più sublimi? Ma alla fine la voce interiore sarà più forte di tutte le troppo umane esitazioni. Ildegarda dovrà assumere il ruolo del costruttore, dello stratega, del capo per te sue sorelle, e dovrà affrontare prove durissime. Solo superando le difficoltà, realizzerà la propria missione di mistica, teologa anticonformista e, soprattutto, donna di Dio. Questa storia romanzata di Ildegarda - che ha ricevuto i più prestigiosi premi letterari della Scandinavia - riporta in vita una personalità leggendaria che ancora oggi seduce per la sensibilità artistica, le scoperte pionieristiche nel campo della medicina alternativa, la forza d'animo con cui seppe far coesistere dentro di sé la propria femminilità e la propria vocazione.
Dalle pagine di questo volume emerge un mondo meraviglioso, enigmatico, di straordinaria bellezza eppure saldamente reale. Come afferma padre Tichon "è un libro su noi tutti chiamati alla santità malgrado la nostra fallibilità". Ogni racconto è la storia della "rivelazione" nella vita di qualcuno. Considerato già un classico della spiritualità che parla non solo ai cristiani di ogni confessione ma anche agli atei Santi di tutti i giorni cattura il lettore come solo pochi libri sanno fare.
A Medjugorje la vita di Paolo Brosio ha avuto una svolta inaspettata e sconvolgente, che ha radicalmente cambiato il suo modo di essere. Sulla collina delle apparizioni di Medjugorje la Madonna ha abbracciato la sua esistenza, facendogli vivere l’esperienza della conversione, della misericordia e della tenerezza di Dio.
Ricco di gioia per questa rinascita interiore, il celebre giornalista e conduttore televisivo – dopo una crisi esistenziale dovuta a un periodo di dolore e sofferenza – ha sentito forte il desiderio di narrare l’incontro con Dio e con la Regina della Pace e di condividere la gioia di sentirsi amato dal Cielo. Ha cominciato così a tenere incontri pubblici, a fare presentazioni del suo libro A un passo dal baratro – che in poche settimane è diventato un bestseller e un caso editoriale da 200.000 copie –, a invitare amici, conoscenti, personaggi pubblici dello sport, dello spettacolo e del mondo imprenditoriale, ma anche lettori e semplici fedeli a seguirlo a Medjugorje in pellegrinaggio.
Da questa intensa attività è nata una ricca trama di nuovi amici, incontri, segni e miracoli che, ancora una volta, Paolo ha sentito il desiderio di raccontare ai suoi moltissimi lettori: il miracolo della Madonna capace di guarire le ferite di ogni cuore trafitto.
Per Paolo Brosio Medjugorje significa trasformazione interiore, profonda rinascita nella fede. Dal primo pellegrinaggio compiuto in Bosnia-Erzegovina all’inizio del 2009 la sua vita è radicalmente cambiata. Lo ha raccontato nei due primi libri, bestseller internazionali che hanno superato le 400.000 copie: A un passo dal baratro e Profumo di lavanda.Paolo è instancabile. Tiene centinaia di incontri in parrocchie, santuari e associazioni in ogni parte d’Italia, partecipa a dibattiti televisivi in programmi RAI e Mediaset e continua ad accompagnare pellegrini desiderosi di vivere l’incontro con la Madonna. Con i viaggi a Medjugorje continua a raccogliere fondi per il progetto “Nonni e Nipoti”, l’orfanotrofio di suor Kornelya in fase di ultimazione, e per il progetto “Bravi ma Poveri”, borse di studio a studenti meritevoli che i frati francescani destinano a giovani della Bosnia-Erzegovina.Medjugorje ha un significato tutto particolare in questo 2011, anno in cui si celebra il trentesimo anniversario dall’inizio delle apparizioni della “Gospa”. Paolo non poteva mancare all’appuntamento e, con la verve giornalistica che lo caratterizza, racconta i principali avvenimenti di un pellegrinaggio straordinario da Forte dei Marmi a Medjugorje.L’incontro in Italia con il vescovo di Loreto, la visita a padre Jozo in un’isoletta croata, l’incontro con i veggenti sono solo alcuni degli episodi che si intrecciano alle testimonianze di conversioni e guarigioni miracolose, al ricordo delle celebrazioni dell’anniversario – il 25 giugno – fino alla partecipazione al Festival dei Giovani di agosto. Ma non è tutto: Paolo racconta il miracolo di guarigione fisica di un muratore pugliese paralizzato alle gambe e la scoperta, grazie a quattro giornalisti croati, di alcuni documenti segreti della polizia comunista che, nei primi anni delle apparizioni, minacciò il vescovo e i francescani.È un diario di viaggio vibrante di speranza, quella speranza che fa dire a Paolo che «Medjugorje è il “paese delle meraviglie”».
In Marco Aurelio, prima console e poi imperatore romano nel II secolo, Renan ritrova quella stessa passione per la filosofia e la ricerca intellettuale che aveva segnato il suo passaggio dagli studi teologici a quelli filosofici. Scritto nel 1882, come parte del più ampio progetto di una storia delle origini del Cristianesimo, il racconto della vita di Marco Aurelio assume le forme di una profonda riflessione sui concetti di giustizia e tolleranza e del loro rapporto con lo sviluppo politico e sociale dell'uomo. La Roma imperiale riproduce quella tensione tra il pensiero filosofico e l'idea religiosa, che ancora non riesce a trovare una composizione pacifica. Marco Aurelio, fedele alle tradizioni della società romana, non fermerà la persecuzione dei credenti, di cui mal tollerava la spiritualità astratta e irrazionale. Tuttavia, egli sarà sempre un "mite persecutore" e non sarà in grado di fermare lo sviluppo ormai straripante della Chiesa di Roma.

