
"La grazia suppone la cultura, e il dono di Dio si incarna nella cultura di chi lo riceve". Questa centrale affermazione nella Evangelii gaudium di Francesco ha un'origine precisa: Rafael Tello, nome autorevole della "teologia del popolo" e pensatore apprezzato da Bergoglio. Per la prima volta ne viene qui presentato in italiano il pensiero attraverso i suoi scritti. Tello (1917-2002) fu consulente dei vescovi argentini tra il 1966 e il 1973, consigliere del Movimiento de Sacerdotes para el Tercer Mundo e dei curas villeros, i preti - appoggiati da Bergoglio - che vivono nelle baraccopoli di Buenos Aires. Evangelizzare il popolo a partire dal popolo mediante la sua cultura, cioè i suoi linguaggi, i suoi costumi, i suoi modi di interpretare la vita e la storia. È questo uno dei punti nevralgici del pensiero di Tello, un tomista sui generis che Bianchi ci fa conoscere e apprezzare, aiutandoci a comprendere ancor meglio il magistero del papa venuto "dalla fine del mondo".
"Il 25 novembre (1973) in Trento mons. Giuseppe Placido Nicolini compiva il suo Natale nell'eternità (...). Era sempre amabile e sorridente. Nulla mai per sé, tutto per gli altri. Nella sua casa ad ogni povero dava quanto aveva. Durante la seconda guerra mondiale il vescovado divenne l'asilo dei profughi e specialmente degli ebrei. Aveva la nobiltà dell'autentico benedettino e la povertà di un vero francescano. Tutti i giorni lasciava il vescovado per camminare col suo passo svelto e leggero per le vie della città: ai bimbi donava un dolce e a tutti un affettuoso saluto. Fu lui che ottenne che S. Francesco fosse proclamato Patrono d'Italia. Assisi la portava nel cuore e cercò ogni mezzo per innalzarla al più grande prestigio (...)." (Don Giovanni Rossi, in "Rocca", dicembre 1973)
Si fece un silenzio denso, interrotto solo dal volo di un moscone che solcava lo spazio soffocante dell’ufficio. «Nguyen Van Thuan ti abbiamo fatto portare qui perché sei colpevole di causare problemi al Governo del popolo sovrano del Vietnam. Sei accusato di propaganda imperialista e di essere un infiltrato delle potenze straniere». È il 1975. Con queste parole François Xavier Nguyen van Thuan, da poche settimane nominato arcivescovo coadiutore di Saigon (Hochiminhville, Vietnam), viene accusato di tradimento e arrestato. Trascorrerà in prigione 13 anni di cui 9 in isolamento. Una vita spesa nell’adesione coerente ed eroica alla propria vocazione, come dirà di lui Papa Giovanni Paolo II. Una storia che merita di essere raccontata.
Antoni Gaudí è universalmente conosciuto. Le sue opere architettoniche, così innovative e contemporaneamente così legate a modelli antichi e a radici locali, fanno di lui un artista dall'impronta inconfondibile. Architetture di grande originalità, che comunicano il senso religioso che Gaudí aveva della vita e della natura e che gli hanno meritato la definizione di architetto di Dio. Le pagine di questo libro di J.J. Navarro Arisa, ricostruiscono la sua vita, per molti versi avvolta dal mistero, dal momento che quasi tutti i manoscritti, quaderni di appunti e disegni dell'artista sono andati perduti.
David Maria Turoldo (Coderno [Friuli] 22 novembre 1916 Milano, 6 febbraio 1992) fu predicatore, liturgista, poeta, iniziatore di attività editoriali, scrittore prolifico, polemista, religioso esemplare ma controverso, resistente e molto altro ancora. Provare a riassumerne la complessa personalità, i molteplici e talvolta contradditori interessi, le straordinarie aperture e le repentine chiusure in un unico volume appare un’impresa affascinante, ma complessa. Molti furono, infatti, le avventure umane, politiche e culturali cui il servita prese parte. Dalla giovanile adesione alla Resistenza al sodalizio con «L’Uomo», fino alla stagione del convento di San Carlo e della Corsia dei Servi, un’esperienza nella quale Turoldo si reinventò promotore di progetti editoriali e organizzatore culturale.Anche dopo l’esilio da Milano,Turoldo continuò instancabilmente la sua azione, attraverso la frequentazione della Firenze di La Pira, l’epopea di Sotto il Monte, l’assidua presenza su periodici e quotidiani nazionali, l’inesausta campagna per la pace e contro il ricorso alla guerra, portata avanti sino al 1991, nell’imminenza della morte, in occasione della prima crisi del Golfo.
Gli anni 1955-1964 della vita di Turoldo, tra l’allontanamento da Milano e l’approdo a Sotto il Monte non hanno, in generale, riscosso una grande attenzione da parte degli osservatori. In questo saggio essi, e soprattutto il soggiorno fiorentino, diventano invece particolarmente importanti nel determinare l’apertura diTuroldo alle tematiche internazionali.
Le pagine del testo fanno entrare il lettore nel cuore della vita, del messaggio e della spiritualità di don Giustino Russolillo, fondatore della Società Divine Vocazioni. Colui che emerge è un uomo dalle profonde e autentiche relazioni, capace di una particolare attenzione verso gli ultimi e i giovani in cui sapeva scorgere il bene, anche in situazioni estreme. Il suo messaggio è di estrema attualità. In un momento storico, infatti, segnato da relazioni liquide, fragili ed egoistiche, e da situazioni mondiali e locali conflittuali e di grave squilibri, il suo «Abitare la terra con lo sguardo di Dio» è eredità da accogliere e da cui lasciarsi scomodare.
Il 24 marzo 1980 Óscar Arnulfo Romero, l'arcivescovo di San Salvador, venne assassinato mentre celebrava l'Eucaristia. Morte annunziata, per il suo popolo. Negli ultimi tre anni Romero era divenuto la «voce di denunzia più lucida e attendibile del Paese»: punto di riferimento obbligato e il solo capace di rendere la dignità rubata a migliaia di vittime, passate alla storia. Per comprendere la sua figura è necessario guardare al suo popolo. Lui, infatti, mai sarebbe diventato profeta se non gli fosse toccato d'essere vescovo di un popolo già profetico, né mai avrebbe avuto il coraggio di arrivare fino al martirio, se non gli fosse toccato d'essere vescovo di tal popolo martoriato.
Uomini purificati, riusciti, divinizzati: così sono definiti i protagonisti di questo libro, monaci del Monte Athos vissuti nella prima metà del XX secolo come Gioacchino di Sant'Anna, Atanasio di Grigoriu e Callinico l'Esicasta, che hanno fatto della ricerca del volto di Dio attraverso la lotta ascetica il loro programma di vita. Non si tratta di semplici biografie, ma di esempi e insegnamenti che sono veri e propri percorsi spirituali. Un libro da meditare e distillare con pazienza, che invita a salire con fede le pendici della Santa Montagna per purificare il proprio cuore e contemplare con occhio puro il mistero profondo del Creatore. Introduzione di padre Michele Di Monte.
Il 3 febbraio 2018, a Vigevano, è avvenuta la beatificazione di Teresio Olivelli. La Chiesa lo in­dica così come modello da imitare, come persona che, nel sacrificio supremo in un lager tedesco, ha compiuto il senso della propria esistenza, im­molandosi per gli altri. L’attiva partecipazione alla vita dell’Azione cattolica e della Fuci non gli ha impedito di aderire al fascismo, fino ad arruolarsi volontario per combattere sul fronte russo, dove però ha potuto constatare di persona la devastazione materiale, morale e umana causata dalla folle politica fascista. Tornato in patria, Olivelli ha aderito alla Resistenza, diventando “ribelle per amore”, fino all’offerta completa di sé nel famigerato lager di Hersbruck.
Il libro ricostruisce in modo corretto e completo la vicenda biografica di colui che don Mazzolari ha definito «lo spirito più cristiano del nostro secondo Risorgimento».
Il paradosso della vicenda di Oscar Romero è che quest'uomo della tradizione, questo pastore d'anime che aveva del vescovo una visione classica e tridentina ad un certo punto, rifacendosi ai documenti del Concilio, a quelli di Medellin e a Paolo VI, ha compreso sempre pi√π chiaramente, di fronte alle violenze che colpivano i suoi sacerdoti e i suoi fedeli, che era proprio dovere illuminare le realtà terrene con gli insegnamenti del Vangelo. Quando si rese conto delle sofferenze del suo popolo, Romero ne ebbe compassione e da buon pastore se ne fece carico, fino al martirio.
La ristampa di questo libro, arricchito dalla prestigiosa postfazione del card. Gregorio Rosa Chàvez, rappresenta un contributo per far conoscere la straordinaria vicenda di questo vescovo, che pagò con la vita il proprio servizio al Vangelo e che ora la Chiesa ha portato agli onori dell'altare.
Il volume si propone di approfondire un aspetto specifico della biografia di Armida Barelli e del ruolo da lei ricoperto nella Chiesa cattolica e nella società italiana nella prima metà del Novecento. L’attenzione si concentra sul contributo dato, con la Gioventù femminile, alla formazione sociale e politica delle donne; contributo che non risulta affatto marginale rispetto a quello spirituale ed ecclesiale: al contrario, costituisce il suo naturale approdo, attraverso la sensibilità culturale che caratterizza l’impegno organizzativo della Barelli. Emerge così non tanto il profilo di una Barelli “politica”, quanto l’importanza dell’azione formativa integrale, tipica dell’Ac, anche per la nascita e lo sviluppo di una coscienza civile.
Torna in libreria, con un nuovo formato, nuovi testi e nuova grafica la pubblicazione che, attraverso la poesia delle immagini di Walter Breveglieri, racconta la figura e soprattutto l'opera di don Olinto Marella, oggi in via di beatificazione. Il padre buono, amico della gente, fossero essi sia ricchi o poveri: un uomo forte, coraggioso e tenace che ha salvato migliaia di fanciulli dalla miseria e dalla fame.