
"Questo libro ripercorre, con grande partecipazione emotiva e con sapiente penetrazione di fatti e circostanze, la vicenda umana, politica e religiosa di Marianella Garcia Villas, avvocata dei poveri e sorella degli oppressi, uccisa a trentaquattro anni in El Salvador" (dalla prefazione di Raniero La Valle). Le sue indagini e le sue precise denunce, presentate in qualità di presidente della Commissione per i diritti umani, erano inaccettabili per la giunta militare al potere. Pertanto, come accaduto tre anni prima per monsignor Oscar Romero, con il quale aveva a lungo collaborato per difendere i diritti del proprio popolo, la sua voce venne messa a tacere per sempre. Candidata da più parti al Premio Nobel per la pace, Marianella aveva appreso da monsignor Romero la lezione della nonviolenza, della denuncia coraggiosa e intransigente ma disarmata. La figura di Marianella è stata presto dimenticata sia a livello internazionale che nel suo Paese. Il libro intende sottrarre all'oblio il sacrificio di Marianella e ravvivare la memoria di questa martire della giustizia e della pace.
Educazione ed evangelizzazione vissute all'interno di un progetto di santità "laica", una santità nel
quotidiano. È il cuore dell'impegno di Alberto Marvelli, giovane ingegnere impegnato a Rimini come
educatore dei giovani di Azione cattolica, negli anni che vanno tra il 1933 e il 1944. Attraverso una ricca
antologia dei suoi testi viene ricostruito l'approccio pedagogico del beato riminese, finora poco approfondito. l brani - databili tra il 1937 e il 1943 - sono stati ritrovati in quaderni di appunti, note e fogli sparsi, di cui Alberto si è servito per annotare meditazioni, riflessioni nate durante gli incontri di formazione organizzati dall'Azione cattolica. Appunti intrisi di una forza straordinaria, perché contenenti non solo cose dette, ma verità vissute, testimoniate, trasmesse attraverso una relazione educativa diretta e personale. Fu la capacità di essere esempio, di vivere gli ideali che proponeva con serena e sorridente coerenza, a conferire ad Alberto quella straordinaria autorevolezza nel farsi incontro agli altri, in famiglia come nell'associazione, a scuola e nel lavoro, tra le macerie della guerra e nella fatica della ricostruzione. Ascoltato come maestro, perché riconosciuto come testimone.
Questa nuova sezione tematica, è nata a fianco della collana Testimoni, attraverso una ricca antologia dei suoi testi, alcuni dei quali inediti.
L'agile ma penetrante profilo di Agostino Maltarello rende onore alla memoria di una figura che è stata al centro della storia del laicato cattolico nel Novecento, senza che la sua personalità venisse finora adeguatamente approfondita. Dopo aver mosso i primi passi nell'associazionismo a Torino, Maltarello fu chiamato a Roma nel 1934 per ricoprire la carica prima di segretario e poi di vicepresidente nazionale della Gioventù italiana di Azione cattolica. Senza soluzione di continuità dal 1946 al 1949 fu vicepresidente centrale dell'Unione uomini di Azione cattolica, per poi assumerne la presidenza nel successivo decennio. Nel 1959 Giovanni XXIII lo nominò presidente generale dell'Azione cattolica italiana, che guidò fino la 1964, nella stagione del Concilio Vaticano II. Fu anche tra i fondatori dell'Associazione italiana medici cattolici, nella quale a lungo rimase impegnato, secondo uno stile peculiare di servizio. l volume tratteggia il profilo a tutto tondo di Agostino Maltarello, la cui figura emerge in forma esemplare.
La figura di Guido Ghedini, sindaco di Negrar, uno dei principali comuni della Valpolicella in provincia di Verona, viene ricostruita e portata alla nostra attenzione in questo volume grazie alle diverse e preziose testimonianze raccolte dall'autrice. Il testo non ci offre soltanto la possibilità di conoscere meglio, grazie al perfetto mix di documenti di archivio e testimonianze di persone che lo conobbero, la sapiente opera svolta come amministratore publico che operò con lungimiranza, nel periodo della ricostruzione post-bellica, all'interno di una tradizionale realtà economica vitivinicola. Ma ci viene anche data la possibilità di conoscere, grazie al ricordo della figlia e dei suoi cari, la personalità di un uomo che seppe guadagnarsi, con la sua intelligenza e sensibilità cristiana, la stima di familiari, amici e colleghi.
Pochi conoscono la vita di Maria Teresa Carloni: segreto e riservatezza furono le parole d’ordine di questa donna temeraria che offrì la sua straordinaria esistenza per la Chiesa perseguitata, attraversando senza sosta tutti i continenti. La sua rischiosa attività in favore della Chiesa dell’Est Europeo, la Chiesa del Silenzio, salvò la vita di innumerevoli cristiani perseguitati nel XX secolo dai nemici di Dio. Guidata spiritualmente dal suo parroco monsignor Cristoforo Campana (1920-2006) dal 16 aprile 1951 alla morte, ha avuto l’onore di entrare in contatto con i papi Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II e con eminenti pastori della Chiesa. Rivivere le tre ore della passione di Gesù, il carisma della bilocazione, le stimmate sono soltanto alcuni dei doni che Dio le ha concesso, ma il vero segreto della sua santità è nel nascondimento e nell’obbedienza alla volontà di Dio. Lasciamo che la testimonianza della sua vita susciti la nostra ammirazione, come è già successo a migliaia di cristiani che hanno avuto il privilegio di conoscerla!
"Le mie esperienze con Gesù vissute nella fede" è il racconto autobiografico, intenso e straordinario, della vita di una donna innamorata di Gesù, Ana Rita Otaviano Tavares De Melo (detta Mãezinha), e della Comunità dei Servi di Maria del Cuore di Gesù. Questo libro narra infatti in presa diretta le esperienze spirituali di Ana Rita e di suo marito José Tavares. Attraverso pagine sincere e avvincenti, l'Autrice condivide il suo cammino di fede con Cristo e la Santissima Vergine, mostrando come il Signore abbia guidato lei e suo marito passo dopo passo nella fondazione della Comunità: nonostante fossero imprenditori di successo, avevano sempre dato priorità all'amore e alla carità verso i poveri. Questa predisposizione li ha preparati ad accogliere con fiducia la chiamata ricevuta nel 1995 per assistere i poveri e i malati, fino a fondare poi la Comunità. Il libro è arricchito da testimonianze di vescovi di tutto il mondo che innalzano un profondo ringraziamento al Signore per tutto il bene che questa Comunità riesce a fare e per la straordinaria umiltà e la forza trascinante con le quali Mãezinha vive e diffonde l'amore di Dio. Come sottolineato dall'arcivescovo João José Costa, il libro offre meditazioni che invitano a riflettere sulla propria vita: Ana Rita è infatti la dimostrazione vivente dell'azione della grazia e della bontà di Dio: ci insegna che egli agisce pienamente nella nostra piccolezza, quando confidiamo in lui più che nelle nostre capacità. Il padre spirituale di Mãezinha, padre Lorenzo D'Andrea, attesta nella prefazione: «Le esperienze di fede raccontate in questo libro sono vere e spero che siano di aiuto e di stimolo per tutti coloro che lo leggeranno».
Il volume offre la prima biografia delle serva di Dio Maria Pia Brando, scritta dal postulatore della sua causa di beatificazione e canonizzazione: don Antonio Salvatore Paone. La vita di suor Maria Pia Brando continua a parlare a noi, uomini e donne di oggi, perché è una vita folgorata dal Cuore di Gesù che la invita a seguirlo, dicendole: «Impara da me!». E lei, nata a Mugnano (Napoli) nel 1851, questo fa per tutta la sua veloce e intensa esistenza, segnata dalla storia d'amore con Gesù che Amico, Maestro e infine Sposo le si mostra nel cuore sofferente dei poveri, nel volto triste delle orfane e degli ammalati, di tutti coloro che soccorre. In nome di questo amore, diventa serva degli ultimi e a tutti porta il Sacro Cuore di Gesù: ovunque si presenta annuncia che «il Cuore di Gesù è aperto per tutti, ma in modo speciale per gli ultimi»; e in nome di questo amore, insegna la via del perdono: perdono da chiedere a Dio e da donare ai fratelli senza nulla pretendere in cambio. Attraverso suor Maria Pia Gesù vuole continuare a insegnarci il segreto della gioia autentica, quella che segue la via del cuore, dell'amore vero; desidera ridare dignità a chi vive solitudine e abbandono.
È la biografia di Maria Nanni, Silenziosa Operaia della Croce, donna forte, "persona bellissima, che ha vissuto la missione di far fiorire il dolore. Leggendo questo libro ognuno potrà conoscere la statura morale, l'offerta del cuore e della sofferenza, la santità di vita, l'apostolato instancabile di questa umile donna dal sorriso che sa di cielo". Il libro è composto dal racconto biografico di don Antonio Giorgini, ed è accompagnato da alcune lettere di Maria che ne svelano la profondità spirituale, e da testimonianze di chi ha conosciuta, seguita e amata.
Biografia su Anna Maria Fulgida Bartolacelli. I temi trattati riguardano il significato della sofferenza e del male in generale, il senso della vita in condizioni di gravi disabilità, il rapporto del malato con la società e infine il valore salvifico della sofferenza dell'uomo unita a quella di Cristo.
Questo libro fa conoscere e capire la situazione della Polonia dominata dal comunismo fino al crollo del regime avvenuto nel 1989. Al centro di questa situazione troviamo la figura di don Jerzy Popieluszko, il sacerdote che sostanzialmente si dedica a due missioni: il lavoro pastorale e la preghiera. La sua personale battaglia per i diritti umani è basata su un unico principio: seguire sempre la verità fino a sacrificarsi senza timore per la propria persona avendo la fede nella carta vittoria di Dio. Ripete spesso che si deve sempre "vincere il male con il bene".
Questo libro ha l'intento di far capire la grandezza di Giovannino Guareschi a 360 gradi. Egli non è stato solo un grande scrittore, ma in un certo qual modo anche un grande "teologo" ed un grande "filosofo", pur non possedendo titoli accademici né per l'uno né per l'altro. Un grande "teologo", perché ci ha preso. È riuscito a "profetizzare" le conseguenze ultime della crisi della Chiesa quando questa era solo agli albori. Un grande "filosofo", perché in un tempo di trionfo di relativismo, situazionismo e nichilismo, egli parla del buon senso contadino, quello robustamente realista che riesce a fare anche del "comunistissimo" Peppone un uomo della tradizione.