
Per la prima volta Madre Elvira, la fondatrice delle Comunità Cenacolo diffuse in tutto il mondo, si racconta in prima persona: la sua vocazione, la prima casa, l’arrivo dei giovani, la pedagogia, i pilastri della comunità (preghiera, provvidenza e accoglienza), l’apertura al mondo, la nascita dei tre rami con lo stile missionario di vita. Concludono il testo una catechesi di sr. Elvira sul tema della forza dell’amore,
e il testo che ha accompagnato il decreto di approvazione della Comunità Cenacolo. “La storia che ho vissuto e che sto vivendo non è stata una mia idea, un mio progetto: sono io la prima a sorprendermi continuamente di quello che è avvenuto e che sta avvenendo nella vita della Comunità Cenacolo, che è opera di Dio, dello Spirito Santo, di Maria. Come avrei potuto io inventare una storia così?”.
L'AUTRICE
Rita Agnese Petrozzi (Sora, 1937), conosciuta come Madre Elvira e da tanti identificata come “la suora dei drogati”, entra in convento a 19 anni presso le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret a Borgaro Torinese. Nel luglio 1983, a Saluzzo (CN), fonda la Comunità Cenacolo, che non è solo un’opera sociale o assistenziale, ma soprattutto un luogo di fede. Negli anni si uniscono a Madre Elvira giovani volontari, famiglie, fratelli e sorelle che ricevono la chiamata di Dio a dedicare la loro vita alle opere della Comunità. Nel luglio 2009 la Comunità viene riconosciuta dal Pontificio Consiglio
per i Laici - Dicastero Vaticano come Associazione Privata Internazionale di Fedeli di Diritto Pontificio. Le fraternità della Comunità, che oggi sono oltre sessanta in diciotto Paesi del mondo, accolgono gratuitamente migliaia di bisognosi, in particolare giovani e bambini di strada. All’interno di tale realtà, è sorta anche la famiglia religiosa femminile delle SuoreMissionarie della Risurrezione. Madre Elvira oggi vive presso la Casa Madre della Comunità Cenacolo a Saluzzo ed è la figura di riferimento dell’intera opera. In modo particolare, negli ultimi anni, si dedica più intensamente alla preghiera, alla formazione delle giovani suore e a visitare le varie fraternità esistenti.
"Anna Moroni, donna dal cuore grande, ha saputo spingere con la sua vita carica di amore tante persone al recupero della propria dignità umana e cristiana. Un'esistenza, la sua, segnata dalla croce fin dal suo servizio domestico, ma che l'ha spinta verso i più elevati ideali di santità. Padre Cosimo Berlinsani, parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli, dalla grande passione per Dio e per le anime, non solo si dedicò al confessionale o alla direzione spirituale, ma ebbe il coraggio di uscire dalla sacrestia nei vicoli dei più urgenti bisogni della società romana del tempo. Da qui quel loro provvidenziale incontro che ha generato questa congregazione, inizialmente denominata Convittrici del SS.mo Bambino Gesù e specialmente dedita all'educazione cristiana e umana di giovani e povere ragazze". (Sr M. Raffaella Funari superiora generale)
Carlo Acutis è un ragazzo del nostro tempo: moderno, spigliato, esperto di computer. Pieno di vita e di fede, una malattia improvvisa e maligna se l’è portato via in poco tempo; ma continua a vivere proprio per la sua fede e la sua modernità, che ne hanno fatto un esempio per i ragazzi della sua età. La sua vicenda ha suscitato profonda ammirazione da parte di chi l’ha conosciuto direttamente e tra chi è venuto a contatto con la sua figura, divenuta in poco tempo molto amata e popolare.
Il volume, riccamente illustrato, oltre a proporre la vita di Carlo è anche un itinerario nei contenuti della fede.
L'autore
Nicola Gori, laureato in lingue e letterature straniere presso l’Università di Firenze, collabora con la Cattedra di Letteratura spagnola della Facoltà di Lettere e Filosofia ed è corrispondente dell’Osservatore Romano. Studioso appassionato degli autori mistici, ha pubblicato numerosi libri in questo campo. È anche autore di premiati racconti e poesie. Tra i volumi pubblicati per le Edizioni San Paolo ricordiamo: Consolare Gesù: ecco la mia missione in terra (2010), Con Maria ai piedi della Croce. Biografia della Beata Maria Maddalena Starace Fondatrice delle Suore Compassioniste Serve di Maria (2010) e Una margherita per Gesù. Biografia di Madre Margherita Diomira Crispi (1879-1974) (2011).
Papa Giovanni XXIII è ricordato come "il papa buono", ma è stato anche il papa che ha indetto e iniziato il Concilio Vaticano II, un momento di grande rinnovamento per la Chiesa, al quale fa costante riferimento anche papa Francesco. Questo volume propone un nuovo profilo storico di papa Roncalli, scritto da uno specialista, pronipote del papa, che ha imparato a conoscere in famiglia il racconto di una vita straordinaria e che via ha dedicato oltre vent'anni di studi alla scuola del cardinale Loris Francesco Capovilla, segretario particolare del pontefice.
Angelo Roncalli, prima di diventare papa fu nunzio apostolico e patriarca di Venezia e diede un forte impulso al dialogo della Chiesa con le altre religioni. Questo testo di grande attualità aiuta a capire le scelte che papa Francesco sta compiendo nel campo dei rapporti internazionali e nel rapporto con le altre culture. Roncalli, infatti, disegnò sin dal periodo in cui fu nunzio a Istanbul, modelli di relazioni internazionali e interreligiose che hanno segnato non solo il suo pontificato e il Concilio, ma anche gli orientamenti attuali.
Non v'è discorso "di peso" di Papa Francesco che non contenga un riferimento insistito alla croce, un'allusione esplicita al prezzo della testimonianza, troppo insistita per non considerarla un "marchio di fabbrica" del Pontefice "venuto dalla fine del mondo". Questa antologia di testi di cento testimoni del XX e XXI secolo nasce con l'intento di raccogliere tale indicazione di rotta: riscoprire la dimensione del martirio come costitutiva dell'identità cristiana e non già uno spiacevole "fuori programma". Una galleria che contiene molti nomi noti e altri pressoché sconosciuti. La scelta va nella direzione che Papa Francesco ha indicato quando ha fatto riferimento alla "classe media della santità", ossia a quel popolo - tanto numeroso quanto poco raccontato - di miti, di misericordiosi, di puri di cuore, di affamati e assetati di giustizia, di perseguitati per causa della fede, che ogni giorno, alle più diverse latitudini, mettono in pratica, con opere e parole, nient'altro che le Beatitudini. Per questa ragione il libro suddivide le storie dei testimoni di oggi secondo le diverse beatitudini. Da Charles De Foucauld a Dietrich Bonhoeffer, da Massimiliano Kolbe a Pavel Florenskij, da Jerzy Popieluszko a Pino Puglisi, oltre cento testimoni che hanno dato la vita per la fede o "secondo quel che la fede chiede", riletti attraverso le loro pagine più belle.
Pablo Domínguez Prieto si trovava a Tulebras (in Navarra) a predicare gli "Esercizi spirituali" alle monache cistercensi quando trovò la morte mentre si dedicava a una delle sue grandi passioni: l'alpinismo. Il Moncayo, il monte che domina tutta la valle, diventa inconsapevolmente metafora della vita dell'uomo, che deve scalare ogni giorno le montagne che Dio costruisce per consentirgli di arrivare fino in cima, cioè in cielo. Questo lavoro è composto dalla rielaborazione delle parole di don Pablo che le monache poterono sentire quasi fossero il suo testamento spirituale. Parla di temi complessi come la Parola, la vita, la morte e le difficoltà della vita in cui anche un buon cristiano inciampa, affrontati con l'ironia e l'umorismo che da sempre hanno caratterizzato la sua persona e l'hanno resa tanto amata dalle persone che incontrava. Pablo ci ha lasciato la migliore eredità che si possa lasciare a una famiglia: la sua fede allegra e fiduciosa; la sua speranza entusiastica; il suo amore senza limiti per Cristo e per la sua Chiesa.
Il volume racconta storie vere di disabilità: da quelle derivanti da incidenti stradali o sul lavoro a quelle dovute a errori umani o a malattie invalidanti. In sé sono storie che normalmente "non fanno notizia", ma sono straordinarie per quanto rivelano della vita e del suo senso e valore. Dice l'autrice: "Ogni occasione di incontro, ogni dialogo con i protagonisti dei racconti ha suscitato in me soprattutto stupore: del tutto eccezionale è stato poter entrare nella vita degli altri, varcare la soglia di un'umanità provata, visitata dal dolore e da contraddizioni a volte laceranti, rivelata senza reticenze, con il cuore oltre che con le parole, a volte bagnate di lacrime. E come in ogni vera avventura, il significato di quel che incontravo e che ho cercato di trasmettere, mi si svelava di volta in volta come una sorpresa, rinnovando un sentimento che, ben oltre la semplice curiosità, ridestava nuove attese, una inesauribile e luminosa promessa".
Questo libro non è la biografia di Nadia, donna straordinaria nella sua normalità, scomparsa prematuramente per un tumore, e neppure la biografia dei coniugi Aimassi. È più semplicemente il diario di un amore "normale", forte e tenero, sereno e fedele, ma non l'amore spensierato di tanti spot pubblicitari. È anche un amore sofferto, perché il dolore è ingrediente ineludibile dell'amore. Il volto che assume qui il dolore è quello della malattia incurabile; un dolore affrontato con coraggio e determinazione, soprattutto affrontato "insieme", da due coniugi che tutto vogliono vivere insieme perché si sono promessi fedeltà per sempre.
"In queste pagine vediamo don Timoteo Giaccardo, fedelissimo del fondatore della Società San Paolo, impegnato in missioni complesse e difficili, che fanno di lui un 'maestro', un costruttore, un economo, ma soprattutto un interprete del geniale e coraggioso "apostolo" dell'evangelizzazione attraverso gli strumenti della comunicazione sociale: don Alberione diceva di fidarsi più di Giaccardo che di se stesso. L'immagine del beato, che viene qui ricostruita con amore, riporta certo i membri della famiglia paolina all'autenticità del loro carisma e alle originarie finalità della loro missione. Ma assume un valore più ampio, in un momento storico in cui si avverte particolarmente urgente il bisogno di uomini di Dio, di formatori di coscienze: ossia di 'profeti obbedienti'." (Giulio Nicolini)
In occasione del 50° anniversario della fondazione delle Arches in Francia e un anno dopo il ricevimento del premio "Pacem in Terris" da parte del loro fondatore, ecco un libro unico e definitivo sulla vita e l'opera di Jean Vanier nel mondo: una biografia che lui stesso ha curato raccogliendo e ordinando le lettere spedite dal 1964 a oggi agli amici e alle comunità del mondo. Un libro che attraversa mezzo secolo e che offre uno sguardo "dal basso", dal mondo di quei poveri tanto amati da papa Francesco. Tutti i grandi temi di Vanier sono qui presenti: l'amore per i disadattati, la scelta di convivere con loro, la quotidianità della vita delle Arches, l'attenzione alle famiglie attraverso la fondazione di Foi et Lumiere (in Italia presente con molti gruppi: Fede e Luce). L'occasione per far conoscere uno dei profeti dell'ultimità, una figura che ha la grandezza dei santi già da vivo.
Anche la Famiglia Paolina ha una storia di promesse e di avvenimenti compiuti da Dio; una storia che ci radica in un passato e che ci garantisce un presente e un futuro, a condizione di esserne consapevoli e di accettarla in tutte le sue implicazioni. Questa storia fa capo al beato don Giacomo Alberione e si snoda con altri anelli, in generazioni successive: il beato don Timoteo Giaccardo, primo sacerdote della Società San Paolo; i venerabili Maggiorino Vigolungo, aspirante della Società San Paolo, e Andrea Borello, discepolo del Divin Maestro; la venerabile suor Tecla Merlo, Superiora e prima Maestra delle Figlie di san Paolo; la venerabile Madre Scolastica Rivata, prima Superiora delle Pie Discepole del Divin Maestro; il venerabile can. Francesco Chiesa, direttore spirituale di don Alberione e formatore di anime. A questi possiamo ora aggiungere il servo di Dio don Bernardo Antonini, membro dell'Istituto "Gesù Sacerdote", il cui processo diocesano per la beatificazione e canonizzazione è stato concluso a livello diocesano. Questa corona di germogli, cresciuti attorno alla figura del beato Alberione, come i patriarchi ebrei attorno alla figura di Abramo, sono testimoni della presenza operante di Dio e della sua perenne provvidenza, modelli di vita e segni profetici di ciò che Dio vuole continuare a realizzare nel terzo millennio.

