
Biografia di DON OTTORINO ZANON (1915 - 1972), fondatore della Pia Società San Gaetano di Vicenza. Umile prete vicentino capace di cose straordinarie, ha cambiato il cuore di tantissime persone grazie al suo profondo amore al Signore e alla sua generosa donazione verso i bisognosi del suo tempo; ha attirato tanti con il sorriso contagioso, la comunicativa immediata e credibile, il suo stile geniale e intraprendente tutto rivolto alla diffusione del Regno di Dio. Il lettore attento non mancherà di provare gioia e desiderio di imitarlo nella sua spiritualità semplice, profonda e alla portata di tutti. Scopo della biografia, oltre a far conoscere un prete ‘rivoluzionario’, è quello di suscitare nel lettore una spinta interiore ed una risposta generosa a fare di Cristo il centro della vita, il motore di tutte le sue azioni e provare la gioia di lasciarsi trascinare nel suo progetto di amore.
Nella Calabria di inizio Novecento, terra di padroni e contadini, di palazzi e catapecchie, martoriata dalla miseria e dall'emigrazione, fiorisce a Longobardi, tra Paola e Amantea, in provincia di Cosenza, Elisa Miceli. Nata nel 1904 da una famiglia di notabili, educata a Roma ma con un forte richiamo ai bisogni umani, sociali e religiosi della sua gente, donna Lisetta si connota per una forte personalità, sintesi di differenti carismi. Coadiuvata nell'opera di apostolato dal fratello sacerdote don Francesco (don Ciccio), fondò le Catechiste rurali e fu promotrice dei circoli di Azione Cattolica e della Settimana campestre. Amante dell'arte e, a suo modo, artista, seppe coniugare l'amore per il Creatore con quello per le creature puntando sì su azioni concrete, ispirate alla pietas cristiana, ma anche sulla forza emancipatrice, derivante da percorsi di formazione che liberano da situazioni di subalternità. L'incisiva azione nel tessuto sociale e umano di una parte della Calabria marginale e l'attività pionieristica in ambito politico e sociale (fu eletta vice-sindaco nel 1946, quando ancora alle donne erano riservati i soliti e tradizionali spazi e compiti familiari) la rendono esempio di dedizione e voce autorevole nel difficile dopoguerra. Per la sua forza morale e religiosa fu soprannominata «l'intrepida». Personaggio affascinante e moderno, vissuto in un'epoca che stentava ancora a trovare il giusto equilibrio tra tradizione e cambiamento.
Questo libro raccoglie alcune riflessioni che si sono susseguite negli anni, nella Memoria di P. David Maria Turoldo in occasione dell'anniversario della morte avvenuta il 6 Febbraio 1992. Un intero popolo si raduna ogni anno per custodire la memoria del poeta e profeta friulano.
«Tutti nasciamo come degli originali, ma molti di noi muoiono come fotocopie» è una delle massime coniate da Carlo Acutis. Come è anche sua la bellissima espressione: «L'Eucaristia è l'autostrada per il paradiso». Carlo ha lasciato brevissimi scritti, una sorta di appunti: qui sono tutti riprodotti. Le sue massime, le sue frasi, sono penetranti e incisive, molto efficaci. Le molte persone che hanno conosciuto di persona Carlo le hanno ricordate nel corso del processo della sua beatificazione. Si tratta di testimonianze univoche di persone ancora viventi. Sono massime tutte da meditare.
Donne di Vangelo, che hanno fatto cioè del Vangelo di Cristo il loro codice di vita, traendone i propri criteri di valore e di giudizio, e alle quali - come alle donne del Vangelo - l'incontro con Gesù ha letteralmente stravolto l'esistenza, cambiandola radicalmente: Perpetua e Felicita, Hadewijch da Anversa, Beatrice di Nazareth, Chiara d'Assisi, Angela da Foligno, Caterina da Bologna... Il volume raccoglie articoli sparsi, scritti nel corso degli anni per l'Osservatore Romano, dedicati a figure femminili che hanno trascorso l'esistenza nell'amore ardente di Gesù, amandolo che Sposo e come Madre, donandogli la propria vita senza riserve. A emergere da queste pagine è soprattutto il medioevo e in particolare modo i suoi secoli centrali, che di quell'età straordinariamente effervescente e ricca di fermenti religiosi furono il periodo più innovativo e produttivo.
"Per fatti di Vangelo intendo le testimonianze cristiane più radicali e disinteressate, direttamente ispirate alle beatitudini e all'esempio di Gesù: la fede pagata con la vita, ogni forma di misericordia fino alle adozioni difficili e al dono del proprio corpo nei trapianti, la povertà scelta o accolta, la sofferenza redenta dalla grazia, l'amore senza motivo e quello per i nemici, l'accettazione della morte nella speranza della risurrezione, la riscoperta della preghiera pubblica" (dalla Premessa). Questo è il terzo volume che Accattoli pubblica con il titolo "Cerco fatti di Vangelo", nel convincimento che porre fatti di Vangelo sia - oggi come sempre - la prima e fondamentale via dell'evangelizzazione. Sono 135 storie dei nostri giorni, narrate con nomi e cognomi, date e luoghi. Rispetto ai precedenti, un capitolo nuovo: racconta storie di giusti che non appartengono alla comunità cristiana, ma compiono in nome dell'uomo gesti simili a quelli che i credenti pongono in nome di Cristo
Luigi Accattoli, giornalista del «Corriere della Sera», racconta la straordinaria avventura di Francesco Canova (1908- 1998), precursore del volontariato internazionale, medico in Palestina
dal 1935 al 1947 e poi reclutatore di personale sanitario da inviare nei Paesi emergenti e soprattutto in Africa. L’opera da lui creata nel 1950, che oggi si chiama Medici con l’Africa Cuamm, ha inviato sul campo 1400 volontari, venendo a porsi come la struttura privata di cooperazione internazionale più longeva e operosa del nostro Paese. Sull’avventura di Medici con l’Africa Cuamm è stato presentato al 69° Festival di Venezia il film-documentario di Carlo Mazzacurati Medici con l’Africa. Giunto alla maturità, Canova poté dire che tutti i sogni della sua gioventù erano «andati a segno», e non erano sogni da poco: quando un uomo può fare una tale affermazione, è bene che i suoi simili si fermino a considerarne i giorni e le opere.
L'autore
Luigi Accattoli è giornalista del «Corriere della Sera» dal 1981, scrittore e conferenziere. Nato a Recanati (Macerata) nel 1943, vive a Roma. Dal 1975 al 1981 ha lavorato a La Repubblica. Collabora dal 1973 alla rivista Il Regno. Tra le sue pubblicazioni, Cerco fatti di Vangelo. Inchiesta di fine millennio sui cristiani d’Italia (SEI 1995); Quando il Papa chiede perdono. Tutti i mea culpa di Giovanni Paolo II (Leonardo 1997); Nuovi martiri. 393 storie cristiane nell’Italia di oggi (San Paolo 20002); Islam. Storie italiane di buona convivenza (EDB 2004). I mass media, la famiglia, la vita cristiana nella città secolare sono gli argomenti della sua attività di conferenziere. Di questi temi tratta in varie pubblicazioni, come Io non mi vergogno del Vangelo. Dieci provocazioni per la vita quotidiana del cristiano comune (EDB 1999), Il Padre nostro e il desiderio di essere figli (EDB 2005).
Il racconto di un fatto primario e sconosciuto della reazione italiana all’occupazione tedesca: dodici monaci della Certosa di Farneta, Lucca, fucilati dai tedeschi nel settembre del 1944 perché nascondono nel monastero un centinaio di perseguitati politici, partigiani ed ebrei. Fatti prigionieri dalle SS nella notte tra l’1 e il 2 settembre 1944, condotti prigionieri a Nocchi di Camaiore e poi a Massa, uccisi a piccoli gruppi e in diversi luoghi, tra il 7 e il 10 di quel mese insieme a 32 persone da loro accolte nel monastero. L’atteggiamento riservato dei Certosini e il conflitto interpretativo dell’evento – tra chi lo voleva “resistenziale” e chi l’intendeva come opera di carità – hanno impedito fino a oggi che questa storia arrivasse al grande pubblico. Accattoli ha ottenuto dall’Ordine Certosino l’autorizzazione a pubblicare un documento riservato e, ad oggi, inedito, ha conversato con gli ultimi protagonisti dei fatti e ne svolge un racconto asciutto e vivo, il più completo realizzato fino a ora, fruibile a ogni lettore.
Chiara Lubich ha attraversato buona parte del Novecento, e vissuto l'avvio del III Millennio, cogliendo i tratti distintivi di un cambiamento d'epoca ed intercettando con il suo messaggio centrato sull'unità le principali questioni che riguardano l'assetto e la direzione di marcia dell'era contemporanea. Per questo, una più matura comprensione della sua esperienza storica e del suo pensiero consentono oggi di rintracciare significative consonanze con altri protagonisti dell'epoca contemporanea, che spesso non si sono mai incontrati tra loro, ma dialogando per così dire a distanza, hanno aperto nuove prospettive e proposto nuovi sguardi per la vita personale e collettiva dell'umanità.
Volume fondamentale per il dialogo interreligioso, meglio, per la reciproca comprensione. Per i cristiani Ë il modo di sperimentare come l'entrare nella compagnia con Cristo Salvatore aiuta la comprensione dell'altro e dell'altra esperienza religiosa. Un cristianesimo perciÚ non timoroso del diverso, aperto a tutta la vastit‡ del disegno di Dio. Nel rapporto con l'Islam si tratta della percezione di un cuore islamico che non ha nulla a che vedere con forme di fondamentalismo che dall'Islam non derivano, anzi lo sovvertono.
Jean-Mohammed Abd-el-Jalil (1904-1979) unisce gi‡ nel suo nome proprio il nome del grande apostolo cristiano Giovanni e quello di Maometto. Non Ë ovviamente un caso, Ë la scelta di un musulmano convertito al cristianesimo e fattosi francescano che non solo non ha voluto "cancellare" líesperienza religiosa islamica della sua giovinezza, ma ha scelto di essere un ponte tra il mondo cristiano e quello islamico. Scelta rara se ci si fermasse allo sguardo della sociologia. Gi‡ Talcott Parsons considerava come il convertito da un gruppo ad un altro rompe, dimentica, dialettizza, contrasta con il gruppo di provenienza.
Per Jean-Mohammed líincontro con Cristo Salvatore abbraccia e rivela la verit‡ di ogni altro processo umano e perciÚ religioso.
Padrino di Battesimo per Jean-Mohammed sar‡ Louis Massignon, forse la figura pi˘ evidente della condivisione cristiana del mondo musulmano. Il lavoro di Padre Jean-Mohammed allo Institut Catholique di Parigi sar‡ far comprendere líesperienza religiosa e le aspirazioni spirituali dei musulmani e del Corano in cui sono radicati. Uomo del suo tempo, Padre Jean-Mohammed d‡ un apporto essenziale a comprendere gli eventi che hanno caratterizzato il secolo scorso, da quelli politici, come il tentativo dei Paesi non-allineati, la Palestina, alla grande stagione conciliare.
Il presente volume, realizzato sotto la direzione di padre Maurice Borrmans del Pontificio Istituto di Studi Arabi e díIslamistica (PISAI) Ë molto di pi˘ di una biografia, Ë líaccompagnamento del percorso spirituale e dellíimpegno culturale e cristiano di Padre Jean-Mohammed, con i suoi testi e con il suo insegnamento.
I testi dell'Abbé Pierre più controversi, profetici, scomodi e censurati mai apparsi prima d'ora. "Icona del coraggio", "curato dei poveri", favorevole al sacerdozio delle donne, al riconoscimento delle coppie omosessuali e non contrario ai preti sposati, per più di mezzo secolo fu l'uomo simbolo del cattolicesimo progressista: una figura controversa, controcorrente, popolarissima. La voce del "prete della spazzatura" risuona in pagine di straordinaria attualità. Un testamento spirituale post mortem rimasto a lungo nascosto e ora finalmente disponibile. «Sono rimasto sconcertato di fronte a queste pagine. L'Abbé Pierre era assolutamente consapevole del destino dell'umanità ben prima della globalizzazione che sarebbe esplosa dopo il 1989. Aveva una coscienza planetaria, indispensabile oggi per resistere ai pericoli incombenti. Che la lettura di queste riflessioni sia un tonico per i lettori come è stato per me!» (Dalla prefazione di Edgar Morin)
La biografia del giudice Rosario Livatino, ucciso in un agguato mafioso nel 1990, con la postfazione dell'Arcivesco di Agrigento, mons. Montenegro.
Ave propone la ristampa della biografia del giudice Rosario Livatino, ucciso in un agguato mafioso nel 1990 mentre si recava ad Agrigento per assolvere al suo delicato incarico di giudice a latere. Il 9 maggio 2021 è la data scelta da papa Francesco per la beatificazione del giudice ragazzino. Dichiarato martire in odium fidei lo scorso 22 dicembre, di Livatino il cardinal Montenegro – che ha curato la postfazione del libro Ave – ha detto: «Sarà il primo magistrato laico, impegnato in prima fila nella lotta alla mafia, a essere proclamato Beato e Martire». La data scelta per la beatificazione è fortemente simbolica: chi non ricorda il grido di condanna di Giovanni Paolo II contro la mafia, nella Valle dei Templi, il 9 maggio 1993?