
Madre Speranza è stata una religiosa e mistica spagnola, fondatrice delle Congregazioni delle Ancelle dell'Amore Misericordioso e dei Figli dell'Amore Misericordioso. È venerata come beata dalla Chiesa cattolica. E’ un nuovo libro appartenente alla collana “I Santi Oggi” snello con molte immagini a colori che tenta di sintetizzare la vita di una donna straordinaria, l’autentico percorso di vita e di carità della beata Madre Speranza, che ha testimoniato ogni giorno l’amore di Cristo. La Madre si è sentita ispirata a raccontare tutto quello che poteva dimostrare che l'iniziativa, il progetto di una Famiglia religiosa e la dottrina dell’Amore Misericordioso provenivano da Dio e Lui stesso guidava tale progetto. La collana in questo momento si compone di questi libri: Santa Maria Goretti di Angelo Comastri Don Oreste Benzi di Emiliano Antenucci Padre Pio e Madre Teresa di Angelo Comastri, San Francesco d’Assisi di Ubaldo Terrinoni, (in uscita) san Gabriele dell’Addolorata di Adolfo Lippi Santa Gemma Galgani di P. Giovanni Alberti
Il vero volto di Dio è amore misericordioso. L'uomo è vero uomo quando mostra un volto misericordioso. Solo superando la durezza del proprio cuore l'uomo moderno sarà pronto a costruire una nuova civiltà. Madre Speranza ha dato un grande contributo alla costruzione della civiltà dell'amore che sola trasformerà il mondo.
Ada Taschera (1903-1995), giovane impiegata e donna di grandi capacità intellettive e organizzative, verso i quarantacinque anni ha fondato la Piccola Opera Regina Apostolorum, per il sostegno al sacerdozio ministeriale. Questo libro permette una prima conoscenza del suo pensiero e della sua spiritualità. "Nonostante tutto sono felice, sono serena e contenta. Certo il mondo se conoscesse veramente le mie attuali condizioni e tutto l'insieme dell'Opera, direbbe che sono pazza. Ma le cose normali tutti noi le possiamo fare. È nelle impossibili che si vede la potenza di Dio. Lavorare per i Sacerdoti vuol dire soffrire, soffrire e morire ogni momento". (Ada Taschera)
Nel 1517 il monaco tedesco ex agostiniano Martin Lutero provocò la più grande e grave frattura della storia della Chiesa dando vita al protestantesimo o, meglio, a quella famiglia (rissosa) dei protestantesimi che prima ha spaccato l’unità europea e poi ha frammentato il mondo. Lutero la Chiamò “Riforma”, ma fu una vera rivoluzione che, contribuendo a plasmare il mondo moderno, ha introdotto modificazioni eretiche nella dottrina, nella prassi e nella liturgia; ha negato l’autorità del Pontefice romano e del Magistero tradizionale; ed ha avuto pesanti conseguenze anche sul piano politico, sociale ed economico. Nella rivoluzione di Lutero sono per molti versi riassunte ed emblematizzate tutte le eresie vecchie e nuove del cristianesimo. La sua incompatibilità con il cattolicesimo è totale e radicale.
Il 15 febbraio 1611, nel corso di un assedio della città di Praga, una turba scalmanata di 2000 uomini fece irruzione nel convento di Santa Maria della Neve e perpretò un orribile massacro dei religiosi. Coed. Elledici-Velar.
Monsignor Salvatore Colombo (1922-1989) fu per oltre 40 anni missionario francescano in Somalia e vescovo di Mogadiscio dal 1976 alla morte. Il 9 Luglio 1989 un commando armato entrò nella Cattedrale e aprì il fuoco contro il vescovo durante la celebrazione eucaristica. Morirà poche ore dopo. Monsignor Colombo era unanimemente considerato il simbolo della Chiesa in Somalia. Aveva testimoniato il Vangelo attraverso la promozione di opere di carità per il bene comune di un popolo che si era sempre dimostrato amico, pur essendo a maggioranza musulmana.
Nata nel 1841 a Marsiglia, Maria Deluil-Martiny fondò l'Istituto claustrale delle Figlie del Cuore di Gesù, dedite all'orazione eucaristica e alla preghiera per le missioni e la santificazione del clero. Fu uccisa dal giardiniere di un monastero che aveva in odio la fede. «Maria di Gesù mostra mirabilmente il senso di una devozione eucaristica ben capita, unendo all'adorazione il ringraziamento, la supplica e l'offerta sincera della propria vita» (Giovanni Paolo II, che la proclamò beata nel 1989)
Clelia Merloni nacque a Forlì nel 1861. Nel suo lungo peregrinare lungo l'Italia, fondò a Genova un piccolo orfanotrofio e più tardi, a Viareggio, l'Istituto delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù, per il quale profuse, oltre al ricco patrimonio, le preziose energie della sua grande anima. Per lo sviluppo e l'affermazione della sua Opera dovette sostenere durissime prove e profonde umiliazioni. Si spense a Roma, nella Casa Generalizia, il 21 novembre 1930. Questo libretto illustrato ne racconta la vita e la spiritualità.
La lezione di don Olinto Fedi (1841-1923) è fondamentale per le nostre scelte di cristiani nella storia: rimanendo fedeli al nostro servizio e alle persone che ci sono affidate, renderemo visibile la Chiesa e risplenderà per tutti la luce che è Cristo Gesù. Mons. Fedi fondò un nuovo istituto religioso femminile che prese il nome definitivo di "Suore Francescane dell'Immacolata".
Nata a Rabat, nell'arcipelago maltese nel 1862, Virginia (poi suor Margherita) De Brincat entrò nella Congregazione delle Maestre Terziarie Francescane (che cambierà successivamente denominazione in Francescane del Sacro Cuore di Gesù), divenendone Madre Generale e guidando le consorelle con carità, umanità e misericordia.
Antonietta Lesino (1897-1962) visse in pienezza il carisma dell'istituto secolare cui apparteneva, la Piccola Famiglia Francescana. Amò intensamente le sorelle di vocazione e il prossimo, dedicandosi in modo preferenziale ai malati, ai sofferenti, ai poveri, ai più bisognosi di aiuto. Il desiderio che bruciava nel suo cuore era che tutti avessero Dio come loro unico bene.
Maddalena Teresa Rosa Notari (poi Maria Pia della Croce, 1847-1919), donna mite e umile, innamorata dell'Eucaristia e conquistata dal mistero dellas Passione di Cristo, testimoniò concretamente la sua adesione a Dio con la tenacia nel contrastare il male, il coraggio nel soffrire, l'ardore apostolico posto nella cura di chiunque entrasse nel suo raggio d'azione. Anima contemplativa, seppe tuttavia vivere appieno il suo tempo, forte di un carattere che non la isolava dal mondo, preoccupata com'era di offire sostegno concreto all'umanità sofferente.