
In occasione del quinto centenario della sua nascita, un libro per avvicinarsi alle opere della grande santa, che ha "spalancato" le porte della sua anima a Dio perché potesse riversarvi fiumi di grazia, di luce, di pace, di amore. Teresa d'Ávila ci guida con la sua santità di vita e i suoi scritti nel cammino verso Dio. Le sue opere maggiori presentano un filo unitario: la Vita racconta le prime grazie ed esperienze mistiche; il Cammino di perfezione tratta delle virtù che occorre praticare per giungere all'unione con Dio; le Fondazioni narrano peripezie e fatiche dei viaggi di fondazione; il Castello interiore, l'opera più sublime, è come un prezioso diamante donatole da Dio che ella non tiene per sé, ma mette a disposizione di tutti perché giungano alla vita umano-divina in Cristo, per Cristo, con Cristo. Quattro opere che dispiegano la bellezza e la ricchezza della vita interiore.
Personalità unica e attraente, genio letterario di incredibile fecondità e maestra della vita spirituale contemplativa, Teresa d'Avila appartiene al 'siglo de oro', il periodo che vede l'immensa estensione della potenza spagnola in America centrale e meridionale. Sesta di undici tra fratelli e sorelle, Teresa dà un contributo fondamentale al rinnovamento della Chiesa a partire dalla preghiera, un principio che ispira la fondazione di monasteri in Spagna, Italia, Francia, Polonia, Fiandre e Germania e orienta i suoi scritti. La prima grande opera è l'Autobiografia, seguita dal Cammino di perfezione e dalle Fondazioni, anche se il testo principale resta il Castello interiore, immagine dell'anima che ospita Dio.
Una vivace ragazza castigliana stretta nel dilemma tra matrimonio e convento; una borghese di origine ebraica alla ricerca di una nuova e diversa identità nella Spagna da cui gli ebrei erano stati espulsi nel 1492 e dove gli ebrei convertiti al cristianesimo erano strettamente controllati dall'Inquisizione; una monaca che sceglie la via della perfezione; una mistica che fonda nuove comunità monastiche femminili (e maschili) nel clima controriformistico del Concilio di Trento, tra difficoltà e resistenze di ogni tipo; e infine un'accanita lettrice che si fa scrittrice, che si dedica per tutta la vita a dare voce, parola, forma e durata alle proprie esperienze. Intorno alla figura di questa donna si snoda una straordinaria galleria di luoghi e personaggi, una trama di eventi minimi e grandiosi. Il racconto, fittamente intessuto di documenti d'epoca e di brani delle opere e delle lettere di Teresa, procede come se si guardasse quel mondo con gli occhi della Carmelitana e lo si leggesse con il conforto - per quanto possibile - della sua parola sempre viva e diretta.
"In Teresa Bracco brilla la castità, difesa e testimoniata fino al martirio. Quell'atteggiamento coraggioso era la logica conseguenza d'una ferma volontà di mantenersi fedele a Cristo, secondo il proposito manifestato a più riprese". Queste le parole pronunciate da Giovanni Paolo II alla cerimonia di beatificazione della giovane piemontese (1924-1944) che, durante un rastrellamento tedesco, fu sequestrata da un soldato. Piuttosto che cedere alle sue brutuali intenzioni, preferì morire per mano dello stesso soldato. Il libretto illustrato racconta con stile avvincente la storia di questa ragazza.
Pochi personaggi storici, scriveva nel 1901 il bizantinista Charles Diehl, sono più difficili da giudicare dell'imperatore Giustiniano. Si può dire nello stesso tempo di lui assai bene e assai male e per giustificare il male come il bene le prove sembrano moltiplicarsi. Lo storico moderno è forse meno sensibile alle sue categorie morali, ma quanto afferma è indubbiamente vero. Se però è difficile giudicare Giustiniano, ancor più lo è con la moglie Teodora e ciò per due buoni motivi. Il primo è che Teodora imperatrice è assai diversa dalla giovane attrice che aveva condotto una vita sregolata a Costantinopoli, quasi come si trattasse di due persone diverse, anche se la storia annovera altri casi del genere. Il secondo, di ordine tecnico, consiste nel fatto che l'informazione sulla sua attività è piuttosto carente e fortemente contraddittoria. Quella poi che dovrebbe essere la fonte principale, la 'Storia segreta' di Procopio di Cesarea, sembra per molti storici presentare un quadro distorto della realtà dovuto all'odio viscerale che aveva l'autore per lei." (dalla premessa dell'autore)
Teodolfo Mertel, nato nel 1806 ad Allumière, nella diocesi di Suturi, da famiglia di modesta condizione, chiamato in magistratura dopo aver esercitato a Roma con successo la professione di avvocato, fu nominato nel 1847 da Pio IX uditore della Sacra Romana Rota. Nel 1848 il Papa lo incaricò di redigere lo Statuto e una nuova legge sulla stampa e dopo la caduta della Repubblica Romana gli assegnò un ruolo di primo piano nel riordinamento dello Stato Pontificio e nell'avvio di un programma di opere pubbliche. Ministro dell'interno e della giustizia nel 1853, cardinale diacono nel 1858, fu tra i protagonisti del Concilio Vaticano I, auspicando in materia disciplinare la partecipazione del clero alle attività civiche degli Stati nazionali. Presidente del Consiglio di Stato e del Supremo Tribunale della Segnatura, giurista attento alla modernità, ma fautore della tradizione canonico-romanistica, consigliere privilegiato di Leone XIII che lo nominò nel 1884 Vice Cancelliere, ebbe parte notevole nella elaborazione giuridico-dottrinale all'origine del magistero sociale e dell'azione politica del grande Pontefice. Il libro, muovendo dalla vita privata del porporato e rivelando i suoi interessi di storico, di archeologo e di letterato, ripercorre le fasi dell'impegno politico e dell'attività di studioso sulla scorta di documenti inediti, fra i quali spicca il parere "De electione Summi Pontificis" pubblicato in appendice.
Il libro racconta la storia di Suor Maria Lucia (al secolo Lucia Cassino), sposa, madre, vedova e consacrata. E' illustrato da numerose fotografie.
Si tratta di una raccolta di storie di donne, di un viaggio sulle tracce di donne coraggiose che, sul palcoscenico del mondo o dietro
le quinte, testimoniano la bellezza generatrice della fede cristiana. Ogni storia racconta quel «genio», quella «santità nascosta, visibile solo a Dio», quell’inventiva profetica, quell’amore senza ritorno, tutto femminile, capace di far fiorire anche gli angoli più bui e deserti del mondo.
Sono donne attive tra le macerie del mondo, in mezzo a profughi, malati di AIDS, lebbrosi, emarginati, pronte ad accogliere sofferenze, arginare devastazioni e inventare cure. Donne sul palcoscenico del mondo, capaci di mettere il proprio talento, la propria professionalità e notorietà a servizio del bene, della fede, della cultura, dell’educazione. Donne dietro le quinte del mondo: suore, mamme, spose, vedove. Non si fermano di fronte alle difficoltà ma, nel nascondimento, sanno far fiorire la speranza in ogni situazione. Madri fuori dagli schemi, di fronte a gravidanze difficili; mamme single, con figli handicappati: esempio di coraggio e di tenacia.
Stile e ritmo da reportage giornalistico fanno del libro una lettura avvincente.
Prefazione di Maria Voce, presidente del movimento dei Focolari.
Postfazione del cardinale Georges Marie Martin Cottier, teologo emerito della Casa Pontificia.
Le AUTRICI
Alessandra Buzzetti è giornalista, vaticanista del TG5. Cristiana Caricato è giornalista, vaticanista di TV2000.
DESTINATARI
Famiglie, giovani, operatori sociali, associazioni attente alla realtà femminile.
L'obiettivo quotidiano e primario di ogni uomo è "agire bene", orientare il proprio atteggiamento e la propria azione verso un'esistenza piena e felice. Sembra però che nel mondo contemporaneo sia sempre più difficile comprendere il posto dell'uomo nella natura. Ciò che vale nell'ambito personale si riverbera nelle grandi questioni che affronta l'umanità: la crisi ecologica, la giustizia, la difesa della pace. In un mondo che si dice secolarizzato, la teologia può e deve tornare a dire qualcosa di significativo per tutti. Teilhard de Chardin ha saputo leggere i mutamenti del mondo contemporaneo e la direzione presa dall'umanità, delineando sfide, minacce e opportunità. Osannato o avversato, egli ha segnato indelebilmente la cultura del Novecento. Il sacerdote e paleontologo francese ha aperto nuove vie di ricerca che chiedono di essere percorse, continuate. Lontano dalle polemiche che hanno accompagnato la pubblicazione delle sue opere, l'autore ha accostato in questo libro il cuore eucaristico del pensiero teilhardiano all'opera di alcuni grandi autori del cristianesimo orientale Ortodosso, in particolare Pavel Florenskij e Iannis Zizioulas. I due approcci, a prima vista distinti, se non lontani, mostrano convergenze e assonanze che illuminano la visione teilhardiana del mondo, conducendo a considerare la liturgia - al di là di ogni concezione riduttiva e funzionale - come esperienza sintetica, capace di esprimere e orientare la pienezza dell'esistenza di ogni uomo.
Sul calendario cattolico dei santi la sua memoria cade il 23 settembre, lo stesso giorno di San Pio da Pietrelcina, Padre Pio, che la supera per fama. Eppure Tecla di Iconio, protagonista degli Atti di Paolo e Tecla (II secolo), sarebbe la prima donna martire cristiana, il corrispondente femminile di Santo Stefano: come mai la storia non le ha dato lo stesso rilievo? Era troppo ribelle per la parte maschile e potente della Chiesa? O troppo angelicata e banale per attirare l’attenzione femminile? Lungo i secoli è stata entrambe le cose: la paladina del riscatto sociale delle donne e l’esempio morale di verginità, la “madre della fede” degenere e quella bigotta. Da che parte stia davvero, lo si può dire soltanto tornando a leggere la sua vicenda di discepola, di cristiana… di “figlia” prima che di “madre”.
Alice Bianchi, attraverso la ricostruzione e l’analisi attenta degli Atti, racconto di un cammino, ci aiuta a tornare in ascolto della Tecla “originaria”, che parla a noi, uomini e donne, di ciò che è più importante: la serietà e il coraggio della fede e delle sue conseguenze.
Il volume fa parte della serie "Madri della fede", diretta da Cristina Simonelli e Rita Torti.
L'autore è entrato nel mondo segreto di Teresa Merlo - Tecla in religione cofondatrice delle Figlie di San Paolo, una congregazione dedita all'annuncio del Vangelo con tutti gli strumenti, le forme e i linguaggi della comunicazione. Con la precisione dello storico e la scioltezza del giornalista, avvalendosi di un'ampia documentazione, Domenico Agasso fa emergere una figura femminile semplice e lineare che vive lo "straordinario" come la realtà più comune e feriale, senza enfasi e senza affanno. In tale atteggiamento, Tecla Merlo, diventa superiora generale, avvia le Figlie di San Paolo a usare per l'evangelizzazione tutti i complessi mezzi della comunicazione, mossa da un solo intento: "fare del bene", diffondere il Vangelo. Il libro è una pubblicazione nel centenario della fodazione della Congregazione.

