
È possibile una filosofia cristiana dopo Heidegger? La fenomenologia di Jean-Luc Marion può essere una risposta a questa domanda. La fortuna di questo filosofo contemporaneo ha ampiamente valicato le Alpi. In Italia sono già apparse raccolte degne di nota sui suoi scritti e sulla sua visione filosofica. Dal filosofo parigino sono state recepite le indagini sull'indolo e l'icona, le categorie della fenomenologia della donazione, le analisi del fenomeno erotico, gli studi sui grandi nomi della fenomenologia. Sono rimasti però in sordina l'impianto generale e il punto cardinale della sua ricerca filosofica: la ricerca su Dio attraverso un radicale rinnovamento dell'apologetica. A tale compito si presta il presente volume. Esso si offre come uno strumento di equipaggiamento: non pretende di sostituire la lettura di Marion, ma vuole suscitarla, incoraggiarla e sostenerla. Presentando la sua ricerca bibliografica, la sua idea innovativa di filosofia (cristiana), il suo dialogo poliedrico con le fonti e offrendo un glossario dei termini principali, vuole aiutare ogni lettore ad attraversare la sapiente architettura della meditazione di Marion cogliendone la ricchezza e la profondità, alla scoperta di una filosofia che - meditando sulla soglia - costruisce un'apologetica volta non più a dimostrare l'esistenza di Dio ma a suscitare il grato riconoscimento della sua donazione discreta e generosa. Perché in lui tutti noi già viviamo, ci muoviamo ed esistiamo.
Questa biografia getta nuova luce su una delle maggiori figure della nonviolenza nel XX secolo. Nato in Francia e cresciuto in una famiglia di modeste condizioni, nella quale ha respirato un clima di fede, Jean Goss (1912-1991) si ritrova a difendere "a cannonate" la città di Lilla dalle truppe naziste. È proprio allora che vive un'esperienza mistica: scopre il messaggio di Gesù come Vangelo della nonviolenza e da quel momento la sua vita cambia. La sua missione lo porterà dappertutto in Europa e nel mondo. Tra le "storie di successo" cui dà un contributo decisivo, la rivoluzione che libera le Filippine dalla dittatura e tutti i gruppi nonviolenti da lui formati, in Africa come in America Latina. La morte lo sorprende in partenza per il Madagascar, dove un'altra rivoluzione pacifica era in cantiere.
Questo piccolo volume vuole far conoscere un testo molto speciale sul tema dei poveri: quello del grande oratore J. Bénigne Bossuet. Abbiamo così la possibilità di scoprire quanto l'autore abbia saputo interpretare bene il messaggio della Scrittura e le intuizioni di S. Vincenzo, riuscendo a precorrere le sensibilità e le attenzioni della Chiesa del nostro tempo.
Jacopone da Todi (1233-1306), originalissimo poeta e solitario contestatore del suo tempo, viene qui rivisitato e storicamente inquadrato nella biografia e negli scritti da un saggista che si cala bene attrezzato nel succedersi di vicende nodali, le esplora, le ricostruisce, le unifica in un ritratto esemplare. Come nelle sequenze filmiche, in queste pagine scorrono in primo piano le stagioni di una vita sullo sfondo di travagli religiosi e civili che ebbero risonanze e conseguenze europee: la nascita e la crescita, gli studi a Bologna, la professione notarile, il matrimonio, la tragica morte della moglie Vanna, un decennio di esistenza senza dimora, l'entrata in convento, le lotte spirituali, i divieti, la prigionia, la morte. Papa Celestino V lo accolse e benedisse, papa Bonifacio VIII lo perseguitò e maledisse. La consona duttile prosa di Maffeo rende indimenticabile la lettura.
Forse non tutti sanno che lo "Stabat Mater" di Jacopone da Todi è l'opera poetica più musicata nella storia. La "biografia spirituale" di Jacopone da Todi, scritta e pubblicata a Londra un secolo fa da Evelyn Underhill è forse l'opera che ha più contribuito alla conoscenza del nostro Poeta nel mondo. Scrittrice, guida spirituale e mistica, Evelyn ha interpretato con profondità ed empatia l'umanità del Beato Jacopone da Todi. Ricercatrice accurata e documentata, essa ci fa comprendere il valore letterario e poetico delle Laudi insieme al loro significato teologico e filosofico. Jacopone da Todi, interprete fedele dell'ideale francescano e massimo rappresentante della letteratura italiana in lingua volgare prima che Dante la portasse a perfezione, viene presentato in questa biografia come una delle figure più alte della spiritualità e della cultura europea del XIII secolo.
Jacopo è un ragazzo di quindici anni che, dopo aver affrontato una dura malattia ed aver affondato il cuore nella pace assurda dell'amicizia con Dio, muore in seno ad una grazia che ha segnato l'esperienza di coloro che gli erano accanto. Un esempio di felicità autentica. Una lampada che non può restare sotto il moggio. Un esempio di santità della porta accanto nelle parole e nel racconto del sacerdote che accompagnò questo ragazzo e la sua famiglia negli ultimi mesi prima della sua nascita al Cielo.
Questo libro ricostruisce la vita don Francis Xavier Morgan (1857-1935), sacerdote cattolico nato a El Puerto de Santa María (nel sud della Spagna) in un'importante famiglia di origine inglese, che divenne tutore e "secondo padre" di J.R.R. Tolkien. Un'opera che è il risultato di un'approfondita indagine condotta tra Spagna e Inghilterra, resa possibile anche grazie all'aiuto di Priscilla Tolkien, figlia del famoso scrittore, la cui testimonianza ha fornito dettagli finora inediti sul legame tra suo padre e la Spagna. Un'autentica saga familiare che, dal mondo dell'imprenditoria vinicola britannica sviluppatasi in Andalusia sin dal XVII secolo, attraverso gli anni del "risveglio cattolico" in Inghilterra nel XIX secolo giunge fino al Novecento, facendo luce su aspetti della vita e dell'opera di Tolkien che, senza la figura di questo prete anglo spagnolo (spesso, a torto, aspramente criticato), non si potrebbero cogliere a pieno. Un libro inedito e indispensabile per un viaggio alle origini del mondo de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit, dedicato a tutti gli appassionati del grande autore inglese.
Il libro – ricco di citazioni dalle opere di Illich – si propone come un’opera di primo contatto con la figura e il pensiero di Illich, ma anche come un saggio critico di approfondimento, per la capacità di cogliere nessi e contatti tra l’opera del pensatore con quella di altri filosofi, teologi e politici, contemporanei e non.
- Nel settembre 2006 ricorrerà l’80° anniversario della nascita di Illich. Su di lui non esistono finora biografie complete o studi divulgativi. Le sue opere – pubblicate negli anni 70 e 80 da grandi editori come Mondadori – sono in corso di ripubblicazione presso l’editore Boroli.
Prefazione di Claudio Martini, presidente della Regione Toscana
Oggi sono in molti a richiamarsi al pensiero di Ivan Illich, ma spesso ignorando la sua complessità e il dubbio sistematico che caratterizzava la sua opera. Illich è stato un critico spietato di tutte le istituzioni - scuola, medicina, professioni, sistema del lavoro, coppia - e delle invenzioni automobili, televisione, media, computer - che rendono l'uomo dipendente e schiavo di sistemi totalizzanti. Sempre scomodo, Illich ha costruito un pensiero radicale che può essere compreso solo se lo si conosce nella sua interezza e lo si pone accanto alla vicenda umana del pensatore. In questo ritratto che di lui delinea chi gli è stato vicino per più di vent'anni come amico, come allievo indisciplinato, Franco La Cecla, ne ricostruisce la figura umana, la passione e la forza di critico devastante e il mondo di relazioni che Illich aveva creato e a volte disfatto.
Itala Mela nasce il 28 agosto 1904 a La Spezia. Nel 1915 riceve la Prima Comunione e la Cresima. Dopo aver conseguito la licenza liceale, Itala si iscrive alla facoltà di lettere dell'università di Genova. L'11 novembre 1922 si trasferisce nel capoluogo ligure. Entra in contatto con la FUCI e intraprende un serio cammino di conversione. Nell'estate del 1924 mentre prega nella chiesa di Nostra Signora della Salute, ha come un'ispirazione interiore che la spinge alla vita religiosa: nel giugno 1925, Itala fa voto di verginità. Nel novembre 1926 si laurea con il massimo dei voti. Inizia l'insegnamento in un istituto tecnico di Pontremoli (MS). Nella primavera dell'anno successivo Itala ha la sua prima intensa esperienza mistica: comincia un cammino di intimo rapporto con Dio in cui scopre (3 agosto 1928) la sua personale vocazione di far conoscere il mistero dell'Inabitazione della Santissima Trinità. Itala ottiene una cattedra d'insegnamento a Milano. Gravi problemi di salute in quel periodo la costringono a desistere dal suo sogno di entrare in monastero. La sua situazione di salute andrà sempre più peggiorando, compromettendo anche il suo insegnamento. Nel 1931 Itala diventa oblata benedettina. Deve ritornare nella sua famiglia a La Spezia. Continua con molta difficoltà a insegnare, ma a settembre del 1938 deve rinunciare all'insegnamento. Durante la guerra, insieme a suo padre, si trasferisce a Barbarasco, frazione di Tresana (MS). I Mela tornano definitivamente a casa a La Spezia il 31 agosto 1945. Itala, nonostante la salute precaria, entra a far parte del Movimento dei Laureati Cattolici. Muore il 29 aprile 1957.
Viene offerta una piccola biografia di Itala Mela (La Spezia, 1904-1957). Membro attivo della FUCI, intrattenne rapporti di amicizia in particolare con Giovanni Battista Montini, Alfredo Ildefonso Schuster, Agostino Gemelli, Divo Barsotti. A causa della debole salute fisica non riuscì ad entrare in monastero, così visse la sua consacrazione benedettina in famiglia. Il 27 novembre 1976 è stata proclamata "Serva di Dio" e ad oggi il processo di canonizzazione è in fase avanzata.