
Sedici storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio della non-rassegnazione. Un viaggio in un territorio di confine che spesso viene ignorato o addirittura cancellato. Eppure questo territorio esiste. Ed è abitato da persone straordinarie, piene di coraggio, di voglia di vivere, di tenacia, di passione e tenerezza. Cannavò li presenta con grandissima intensità e con uno stile magistrale. Uomini e donne che vivono, sognano, lavorano, si emozionano, anche se sono senza braccia o costretti sulla sedia a rotelle o ciechi dalla nascita. Con prefazione di Walter Veltroni.
Documentare e riflettere criticamente sull’alto senso di responsabilità, sul nobile impegno educativo-sociale sottesi all’organizzazione sia di una Casa Famiglia per minori dai 12 ai 18 anni sia del Movimento Famiglie Affidatarie – sorti entrambi dalla sinergia dei Salesiani del Borgo Ragazzi Don Bosco e dei loro Collaboratori – significa far conoscere un’importante e concreta via di realizzazione del bene-essere sociale.
Le famiglie affidatarie e il loro Movimento, mentre danno corpo a politiche sociali più commisurate ai bisogni delle persone, specie dei minori, contribuiscono efficacemente alla produzione di un nuovo welfare qualitativo e relazionale e, quindi, alla realizzazione del bene comune, in linea con una corretta interpretazione della solidarietà e della sussidiarietà.
Il tema della disabilità è trattato con frequenza in ambito scientifico e pedagogico, ma assai meno in ambito ecclesiale. Il volume intende sviluppare un argomento specifico, finora non approfondito in maniera sistematica negli studi di settore: l’insieme dei pronunciamenti che, a vario livello, sono stati elaborati dal Magistero ecclesiale inerente alle persone con disabilità. Questi documenti stanno promuovendo una pastorale con una prospettiva inclusiva: essi riconoscono che, in virtù della dignità battesimale, le persone con disabilità sono a pieno titolo christifideles e hanno il diritto e la responsabilità di comunicare la fede, attraverso l’utilizzo dei propri linguaggi.
La struttura del libro è molto semplice, essendo distribuita in due grandi parti che comprendono, da un lato, i pronunciamenti del magistero ecclesiale vaticano e, dall’altro, quello italiano. L’insieme dei dati raccolti permette di cogliere l’intuizione profetica ecclesiale circa il concetto di integrazione/inclusione, subordinato al riconoscimento umano-cristiano della dignità della persona con disabilità, soggetto ecclesiale a pieno titolo, come pure il ruolo della comunità sia nell’accogliere la persona con disabilità sia nell’attivare processi di formazione in équipe e capace di utilizzare i cosiddetti “plurimi linguaggi”.
Suor Veronica Donatello, religiosa delle Francescane Alcantarine, è responsabile presso la Conferenza Episcopale Italiana del Servizio Nazionale per la pastorale delle persone con disabilità, già responsabile del settore catechesi delle persone con disabilità presso l’Ufficio Catechistico Nazionale. Docente invitato presso l’Università Pontificia Salesiana per il corso “Metodologia catechetica: Persone con disabilità”, è anche docente incaricato alla Pontificia Università Urbaniana e al Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II. Studiosa e docente di Lingua dei segni nella religione cattolica, islamica ed ebraica, si occupa di formazione inclusiva sia nelle diocesi italiane che estere. È inoltre autrice di libri e di contributi su riviste scientifiche sul tema della disabilità e inclusione.
Padre Gianpietro Carraro vive da dodici anni in Brasile. Piano piano si è avvicinato ai più poveri dei poveri: meninos de rua, barboni, prostitute, lo sterminato esercito dei poveri che si aggirano senza meta nelle strade delle maggiori città brasiliane. I loro sotterranei infernali sono diventati la sua casa e il “popolo della strada” la sua famiglia. Questo libro racconta le loro terribili, meravigliose storie e il loro possibile riscatto.
Padre Gianpietro Carraro è nato nel 1962 a Sandon di Fossò, una piccola cittadina vicino a Venezia, in un’umile famiglia di agricoltori, dove ha respirato un profondo clima di fede. Fin da bambino sentiva la vocazione missionaria. All’età di dieci anni entrò in seminario e a ventiquattro diventò sacerdote. Visse i primi anni di sacerdozio in Italia dedicandosi all’animazione missionaria e all’evangelizzazione. Nel 1994 arrivò in Brasile e, come lui stesso afferma, ebbe un incontro scioccante con la miseria delle favelas (groviglio di abitazioni molto povere normalmente fatte di compensato, cartone, nylon) e dei mendicanti abbandonati sulle strade: «Era come se Dio mi parlasse da un roveto ardente: “Io sono qui, non avere paura, loro sono il mio tabernacolo”». Da qualche anno vive in una piccola comunità, dentro una baracca di compensato, all’interno di una favela al centro di San Paolo. Con gli altri missionari dorme sotto i ponti e sui marciapiedi assieme al “popolo della strada”. Ha iniziato, a San Paolo del Brasile, il movimento “Missione Belém” (Missione Betlemme).
Una bellissima testimonianza di vita, il racconto di una mamma, che fin dai giorni della gestazione, ha a che fare con il suo bambino nato malato e sofferente, ma per il quale spende tutte le sue energie e profonde il suo amore, traendo addirittura forza dalla sofferenza del figlio, che entra e esce dall’ospedale, ma continua a vivere e a dare motivo di vivere a lei. Il libro, come dice l’Autrice, è per le mamme e i genitori che hanno figli con problemi, perché nella condivisione possano trovare forza e conforto e nell’amore la loro felicità.
Fino a un po' di anni fa, la sicurezza era una questione di protezione dai pericoli del mondo tangibile. Con l'avvento di internet molte cose sono cambiate. Questo libro intende offrire una guida pratica per comprendere e contrastare il bullismo online in un'ottica educativa e culturale che aiuti concretamente genitori, insegnanti e operatori a ricostruire un quadro articolato di difficoltà e disagi. Oltre a riportare esempi di studi scientifici sul fenomeno, il testo intende offrire un metodo semplice e pratico che fa leva anzitutto sulla sensibilizzazione di scuola, famiglia e istituzioni. All'orizzonte, la necessità di affacciarsi sul complesso mondo dei nostri ragazzi non con una politica di "tolleranza zero", ma con l'attenzione sincera di chi vuol proporre anzitutto chiarezza, consapevolezza e responsabilità. Un "pronto intervento" pratico, leggibile e immediato per affrontare il cyberbullismo e usare consapevolmente i nuovi ambienti comunicativi.
«Ho letto che i bambini trisomici, con sindrome di Down, possono essere addestrati. Dopo la reazione di rabbia, ho pensato a quello che tutti i genitori fanno, quando viene confermata loro la diagnosi di trisomia: navigano in internet e bevono come spugne tutto quello che trovano sulla condizione genetica del figlio. A me e a quei genitori dico: non pensare a tuo figlio come un qualcuno da addestrare, ma da educare. Fidati di te stesso, fidati di tuo figlio, fidati di Dio. E sai che mi/
ti dico? Effettivamente qualcuno sarà addestrato: ma sarai tu! Tuo figlio ti stregherà».
Annalisa Sereni, classe 1969, è medico per lavoro e per vocazione. È sposata da ventitré anni con Marco e ha sette figli, di cui l’ultimo con sindrome di Down. Da qualche anno scrive un blog (ciughini.blogspot.it) in cui racconta come la vita riescasempre a sorprenderla positivamente, persino quando le sorprese non sembrano tanto belle. Le piace scrivere ma non cucinare, anche se i suoi figli preferirebbero l’inverso! Questo è il suo primo libro, che non sarebbe nato senza la supervisione di sua sorella Maurizia.
Michele Casella è nato a Caserta nel 1981. È un giovane autore, attore e regista. Laureato in Lettere Classiche presso l’Università Federico II di Napoli, si è formato artisticamente studiando recitazione e regia, approfondendo gli studi di teatro e laboratori per l’infanzia. Nell’ambito musicale è stato referente artistico della compilation per l’Africa Guarda
le mie mani con A. Ruggiero, Nomadi, Ron, A. Minetti, Povia, M. Nava, A. Minghi e altri (Periodici San Paolo, 2010). Ha collaborato, fra gli altri, con Claudia Koll, Marco Frisina, Piero Castellacci. Nel 2009 ha pubblicato Il viaggio del Girasole spettacolo teatrale musicale (Paoline).
Saggio su parole, tematiche, concetti per fare chiarezza e riflettere sul significato di inclusione. Parole rozze, povere, grossolane, riducono la possibilità di ragionare, di superare una analisi superficiale degli eventi della vita, di considerarli parte di un contesto più ampio e complesso. Per questo abbiamo bisogno di parole che ci aiutino a rimettere al centro l'essere umano in relazione con gli altri esseri umani e con altri esseri viventi per delineare nuove forme di equità. Abbiamo bisogno di parole dal profondo sapore sociale. E quella su cui si incentra questo volume è la parola inclusione.
Il libro descrive un esperimento riuscitissimo di integrazione di bambini non abili nella scuola e in un centro sociale educativo. Tutti i bambini e le famiglie hanno tratto beneficio da tale inserimento. Negli ultimi anni sono sempre piu`numerose e hanno sempre piy successo le esperienze di inserimento dei soggetti diversi". Qui non e`trattato il problema dell'integrazione razzia le ma quello dei ragazzi con forme di disabilita. Le nuove sensibilita e cultura diffuse in tutta la popolazione, le nuove tecniche educative e rieducative stanno riportando successi entusiasmanti. A saronno stanno cooperando molto bene una scuola elementare e il centro sociale educativo. Tale esperienza ha suoi analoghi altrove e puo`essere trapiantata in molte altre situazioni di disa"
Un diario di una madre che non si è arresa di fronte all'incredulità dei medici alla malattia di suo figlio, fino alla definizione di una diagnosi.
La condizione di chi vive non avendo una dimora stabile è da considerarsi come una delle forme più gravi di povertà e di esclusione sociale.Quello delle persone senza fissa dimora è un fenomeno in costante crescita. Secondo i dati più recenti si calcola che in Europa ci siano 495 milioni di persone, di queste almeno 3 persone su 10.000 vivono senza fissa dimora (0,03%). Questo libro parte dall’analisi psicologica dei senza tetto:come vivono in strada,come si organizzano le giornate,quali abilità sfruttano per mantenere la loro sopravvivenza e quali meccanismi psicologici rendono tollerabile una tale condizione di vita.Prosegue con delle ipotesi di intervento che permettano a queste persone di ricominciare partendo dalle loro risorse e non dai deficit, per comprendere e legittimare interventi che operino per un reinserimento sociale basato sul riconoscimento dell’autonomia e sulla capacità di determinazione. È indispensabile prevedere una formazione specifica per lo psicologo che voglia lavorare con i senza fissa dimora.
CURATORI
Gioacchino Lavancoprofessore ordinario di Psicologia di comunità e presidente dei Corsi di studio in Scienze dell’Educazione presso l’Università di Palermo. Autore di numerosi studi e ricerche sulla marginalità sociale e le nuove dipendenze,ha recentemente pubblicato Psicologia del gioco d’azzardo e della scommessa(Roma 2006) e Psicologia della dipendenza dal lavoro(Roma 2006).
Massimo Santinelloprofessore all’università di Palermo.