
"Nel 2003 pubblicavo in questa collana Istinto e spettri, di Annelisa Alleva, non a caso studiosa di poeti russi contemporanei, toccata anche dal magistero del più recente e grande, Iosif Brodskij. Quel libro svelava una poesia traboccante e naturale, una pienezza lirica felice e palpitante, e una cifra originale, quanto internazionale, della sua autrice. Una voce originale e inconfondibile, come conferma questo trascinante La casa rotta, una scorribanda poetica ebbra, una corsa sulla neve e in volo, rasoterra, un'esplosione dell'io lirico antico, che a volte, in molti autori, può essere convenzionale, mentre qui nulla è di convenzionale, l'io si appropria sempre e subito dell'altro, della persona a cui parla e si rivolge, da quella malata alle creature palpitanti vitalità. La voce poetica di Annelisa Alleva pare un'amplificazione della realtà psichica e sentimentale, un'amplificazione perfettamente fedele alla fonte, priva di ogni deformazione, ma capace di far suonare le corde segrete e inespresse dell'emozione. Per questo dolore e gioia si mescolano con la fulminea naturalezza con cui buio e luce si susseguono a ogni batter di ciglio. Per questo tale voce suona autentica e inconfondibile, e le sue parole dettate da necessità naturale" (R. Mussapi).
Leggere poeticamente l’essere dell’uomo e del mondo è di pochi. La poesia, ogni genere di poesia, è rivelazione delle profondità d’anima, siano esse limpide o torbide, che riflettono paesaggi inconsueti alla esistenza feriale, e possono, nel caso della limpidezza, obbligare fino all’incanto. Il presente libro offre alla lettura quaranta poesie di Piera Paltro, presente e nascosta in queste composizioni come voce che merita di essere pensosamente ascoltata. Una profonda maturità pervade il discorso di Piera, una moralità eccezionale mai moralistica, che convince senza forzare; un delicato gioco di immagini mai stracariche, che guida alla comprensione vibrante, commossa con serietà. Poesia semplice e completa, in cui la poetessa dice di sé: «Io preparo l’arpa / che suonerò soltanto / all’esodo dell’orrore / dai mondi»; e dice a Dio misericordia, con fiducia estrema per sé e per tutti: «Ti capirò / quando mi coglierai /
nell’attimo / e sarò paradiso».
(dalla Presentazione di don Giuseppe Pollano)
Piera Paltro, scrittrice e poetessa torinese, ha scritto moltissimo. I testi editi superano di molto il centinaio, di cui una quarantina di poesia. La produzione poetica è però assai più ampia, perché molte composizioni sono rimaste autografe e scoperte solo dopo la sua scomparsa. Essa spazia dalla contemplazione della natura a profonde esperienze spirituali, dalle vicende storiche alla storia sacra, dalle persone amate alla umanità intera, ed è in vario modo ma sempre rivelazione di una somma naturalezza con Dio.
Le pubblicazioni in prosa sono più numerose: si tratta soprattutto di narrativa per bambini e adolescenti e racconti della vita di personaggi della Bibbia e di santi per giovani e adulti. Alcune sono state tradotte in diverse lingue straniere.
"Stupore" è parola chiave nelle liriche di Davide Montagna, riunite qui tutte insieme e con una sezione corredata da un apparato critico di varianti. Saggio introduttivo di Marina Marcolini. Si tratta di testi nati come pagine di un diario interiore e perciò nella maggior parte di natura occasionale, ma che rivelano una ricerca espressiva notevole, sorretta dall'amore per la bellezza della parola poetica.
Poesia in lingua dialettale (veneta) con traduzione a fronte.
Come scrive Carmelo Mezzasalma nella presentazione, il linguaggio poetico di Carlo Brogi crea poesia attraverso una concentrazione e un'espansione della coscienza che osserva la realtà. Nasce così una serie di liriche che rivelano come la commozione sia la cosa più concreta e vera della vita. Una parola poetica che indaga, supplica, ironizza sui falsi valori e a un certo punto si scopre abitata dalla presenza di Cristo che ci fa presentire il Dio vivente.