
"Le fiabe sono vere. Sono il catalogo dei destini che possono darsi a un uomo e a una donna, soprattutto per la parte di vita che è appunto il farsi di un destino". A metà degli anni '50 Calvino raccoglie e riscrive completamente le più belle fiabe di tutte le regioni italiane, preservando così la tradizione orale. Prefazione di Mario Lavagetto.
Il volume raccoglie i sei romanzi fondamentali della Woolf: "La stanza di Jacob", "La signora Dalloway", "Al faro", "Orlando", "Le onde", "Tra un atto e l'altro".
Figlio unico di madre single, J.R. cresce ascoltando alla radio la voce del padre, un dj di New York che ha preso il Volo prima che lui dicesse la sua prima parola. Poi anche quella voce scompare. Sarà il bar di quartiere, con l'umanità varia che lo popola, a crescerlo e farne un uomo. Appassionata e malinconicamente divertente, una grande storia di formazione e riscatto, di turbolento amore tra una madre e il suo unico figlio, ma anche l'avvincente racconto della lotta di un ragazzo per diventare uomo e un indimenticabile ritratto di come gli uomini rimangano, nel fondo del loro cuore, dei ragazzi perduti.
Marcella Carlotti, per gli amici Rasputin, è una scaltra e imprendibile ladra. Mette a segno i suoi colpi a Bologna, rubando vetture di lusso che poi usa per rubare quel che più le interessa: opere d'arte. A indagare sul caso è Sarti Antonio, sergente della questura di Bologna, che si ritrova ad ascoltare le lamentele dell'ultima vittima, Giulio Messini, un imprenditore a cui è stata sottratta una jeep Grand Cherokee. Sarti sospetta di Rasputin da anni ma non è mai riuscito a incastrarla con le mani sul volante; tra i due ormai si è avviata una sorta di gara che somiglia quasi a un gioco di seduzione. Questa volta è proprio lei, però, ad aiutarlo a ritrovare la macchina, perché dopo averla rubata per compiere l'ennesimo furto di opere d'arte, si accorge che nel bagagliaio sono stati nascosti un cadavere e un ingente quantitativo di armi, del tipo utilizzato durante la Seconda guerra mondiale. Sarti è inevitabilmente coinvolto in una catena di misteri che lo porteranno a un doppio inseguimento mozzafiato tra le macerie dell'Aquila. Ombre di guerre passate tornano a rivivere, la voce di un misterioso prigioniero echeggia da una grotta: quale inquietante segreto è raffigurato nel quadro rubato da Rasputin?
Dove fanno il nido i ragni? L'unico a saperlo è Pin, che ha dieci anni, è orfano di entrambi i genitori e conosce molto bene la radura nei boschi in cui si rifugiano i piccoli insetti. È lo stesso posto in cui si rifugia lui, per stare lontano dalla guerra e dallo sbando in cui si ritrova il suo piccolo paese tra le colline della Liguria, dopo l'8 settembre 1943. Ma nessuno può davvero sfuggire a ciò che sta succedendo qui e nel resto d'Italia. Neppure Pin. Ben presto viene coinvolto nella Resistenza e nelle lotte dei partigiani, sempre alla ricerca di un grande amico che sia diverso da tutte le altre persone che ha conosciuto. Ma esisterà davvero qualcuno a cui rivelare il suo segreto? Il romanzo di bruciante intensità che ha segnato l'esordio di Italo Calvino, per la prima volta in edizione illustrata da Gianni De Conno. Età di lettura: da 13 anni.
Tutti noi abbiamo la sensazione di ricordare da sempre le gesta di Odysseo, ma in questo romanzo, attingendo all'immensa messe di miti che lo vedono protagonista, Valerio Massimo Manfredi porta alla luce episodi e personaggi che non conoscevamo, ci regala la viva emozione di scoprire un intero universo brulicante di uomini, donne, imprese gloriose o sventurate. Ci mostra come accanto a quel personaggio fluisca gran parte dell'epos greco: Alcesti, le fatiche di Herakles, i sette contro Tebe, gli Argonauti, oltre ai due poemi di Omero. Odysseo non si erge solitario tra le ombre di dei e guerrieri, ma il suo intero percorso di formazione, le sue radici familiari, gli epici racconti di cui è nutrito dal nonno-lupo Autolykos e dal padre argonauta, i dialoghi con Herakles e Aias, gli incontri con la misteriosa Athena dagli occhi verdi, ogni dettaglio dà corpo a un racconto profondamente sorprendente. Con assoluto rigore ma anche con una vibrante adesione a questa materia "in continuo movimento", Manfredi compie la scelta forte di affidare la narrazione proprio a colui che disse di chiamarsi Nessuno: una voce diretta, potente, scolpita nella sua semplicità. Una voce dal fascino assoluto, una storia incalzante come i tamburi di guerra, tempestosa come il mare scatenato da Poseidone, piena di poesia come il canto delle Sirene.
A Torino, quella mattina, fa un freddo cane e c'è aria di neve. Mentre sta andando a scuola, senza quasi aver tempo di capire cosa accade, la prof Camilla Baudino si ritrova testimone di un brutale regolamento di conti: all'incrocio tra due centralissime vie della città una moto si affianca a un'auto e con un colpo di pistola il centauro uccide il conducente della macchina, per poi sparire nel traffico. Pochi minuti dopo, ad accorrere sulla scena del delitto per dirigere le indagini arriva l'unico poliziotto da cui Camilla avrebbe desiderato tenersi alla larga: il commissario Gaetano Berardi. Sono trascorsi quasi tre anni da quando Gaetano e Camilla si sono incontrati l'ultima volta, ma il tempo - che a lui ha regalato qualche affascinante ruga in più, mentre a lei la pungente inquietudine per un matrimonio un po' appannato e le scaramucce con una figlia nella piena adolescenza - sembra non aver sopito del tutto un'attrazione pericolosamente vicina a trasformarsi in amore. Poche ore più tardi, anche la giornata della giovane dottoressa Francesca Gariglio è destinata a prendere una piega inusuale. La polizia rinviene il cadavere di un pensionato, massacrato con una spranga: è un suo ex paziente, uno dei tanti di cui Francesca si prende cura lavorando nelle corsie dell'ospedale di Chivasso, cittadina che fino a quel momento aveva ritenuto sin troppo tranquilla...
La prima voce narrante femminile di McEwan dall'epoca di "Espiazione", Serena Frome, è una figlia degli anni Sessanta senza slogan né rivoluzioni, una figlia borghese cresciuta dal padre vescovo entro i confini protetti di una cattedrale, lontana dalle inquietudini politiche e sociali che sferzano la Gran Bretagna dei primi anni Settanta. La sua iniziazione al mondo si compie attraverso un amante maturo, docente di storia e amico personale del ministro dell'Interno, che a Serena insegna ad accostare il giusto vino al giusto cibo e a contemperare la baldanzosa lettura di Solzenicyn con quella approfondita di Churchill, e che, prima di sparire misteriosamente dalla sua vita, le spezza il cuore e le regala un mestiere: un incarico all'MI5. Che cosa possono volere ai piani alti della prestigiosa agenzia d'intelligence britannica da una bionda ragazza di buona famiglia con una mediocre preparazione matematica faticosamente rimediata a Cambridge e una prodigiosa, ancorché superficiale, rapidità di lettura? Farne una pedina nella cosiddetta "guerra fredda culturale": Serena parteciperà all'operazione "Miele", con la quale l'agenzia intende finanziare occultamente scrittori ritenuti affini alla causa dell'Occidente trasformandoli in inconsapevoli agenti della propaganda anticomunista. Il candidato ideale è individuato in Tom Haley, promettente autore di alcuni apprezzati racconti e di qualche articolo critico nei confronti del blocco sovietico.
Nella vita di Ren, suo fratello Scott è sempre stato una presenza costante: a volte impalpabile come una canzone nel vento, inafferrabile come una stella cadente; a volte netta e distinta come un'immagine allo specchio. Come il viso di un ragazzo che avrà per sempre diciassette anni: l'età che aveva Scott quando è mancato in un incidente d'auto. Da quel giorno, Ren non ha mai smesso di sentirlo accanto, di parlargli. Di vederlo. E col tempo, diventata archeologa, si è accorta di avvertire intorno a sé anche altre presenze: anime di quei mondi scomparsi che lei cerca di riportare alla luce, di salvare dall'oblio ricomponendoli pezzo dopo pezzo. Sono voci e visioni che la guidano nelle sue ricerche, fino a condurla a un passo da una scoperta fondamentale per la sua carriera, ma che contemporaneamente la allontanano dalla realtà. Mentre affonda le mani nella terra, Ren sogna di attraversare i secoli a ritroso e sparire, almeno per un istante, in quelle antiche esistenze. E intanto è sempre più distaccata, chiusa in se stessa, incapace di ricambiare sentimenti profondi, di aprirsi agli altri. Di raccontare quel dolore che ha segnato irrimediabilmente lei e la sua famiglia. Fino a quando incontra Silas: il primo uomo che sembra riuscire a incrinare quella corazza, la barriera che lei ha innalzato tra sé e il mondo. In lui, Ren scorge la possibilità e la tentazione di un amore vero. E capirà che forse c'è solo un modo per non perderlo: abbandonare i fantasmi del passato e vivere finalmente nel presente.
Questo libro è il percorso di una vita. Nato da un profondo rispetto della natura, del suo equilibrio e della sua grazia, rievoca grandi avvenimenti della Storia e piccole vicende personali, in un flusso scandito dall'alternarsi delle stagioni. Nella memoria dell'autore ogni cosa ha lo stesso spazio, la stessa dignità; ogni frammento trova la giusta collocazione all'interno di un quadro che Rigoni Stern, "uomo di montagna", dipinge dei colori più vivi. Accanto alla campagna di Russia e alla drammatica esperienza del Lager riemergono così episodi apparentemente marginali, che tuttavia danno il senso di una vita: dai suoi giochi di ragazzo alle prime battute di caccia, da una visita alla Reggia di Versailles al "bel gallo" regalato all'amico Vittorini, che però, a mangiarlo, si rivela "selvatico e coriaceo"... E poi ancora antichi riti e vecchie tradizioni, uomini e affetti di altre epoche, alberi e animali destinati ad annunciare il nuovo clima e la nuova stagione, luoghi e paesaggi forse dimenticati ma sempre carichi di storia e di ricordi: su tutto lo sguardo, a volte divertito a volte malinconico, dell'autore, testimone del suo tempo e di un passato che continua a riaffiorare.
La Domiziana è una strada con troppi indirizzi, molte lingue misteriose e nessuna concessione alla normalità. Incrocio geografico che collega Lagos con Mosca, passando per la premier league. Sul suo asfalto corrono cecchini serbi, ragazze nigeriane, camorristi e comandamenti narcos, comboniani, concorrenti del Grande Fratello, killer sadomaso, tigri, gorilla, pornodivi e senatori, tutti inseguiti da un commissario, Claudio Valenzi: fascista, rugbista, orgoglioso del lavoro fatto a Genova e di Almirante, con una sola preoccupazione: il suo cactus. Almeno fino a quando non incontra la Malinese, regina della strada e delle nigeriane. Ad animare ulteriormente le sue giornate, due eventi, quasi contemporanei: la strage di sei clandestini neri, compiuta per ordine del boss Casalese da un ex criminale di guerra serbo, Dragoslav, che suscita una vera e propria rivolta della comunità nigeriana, e l'omicidio del produttore di porno Gennaro Romeo, uomo della camorra nonché senatore della Repubblica, a opera di un attore stanco del mestiere e del suo agente. Proprio l'attore e il suo agente, con le loro ingenuità, mettono in moto una catena rocambolesca di delitti e "lezioni", cui Valenzi dovrà cercare di far fronte.
Crescere in un mondo "senza passato" può segnare una vita intera. Non stupisce dunque che Naipaul, da ragazzo, a Trinidad, si sentisse "tagliato fuori dalla storia": nessuno, intorno a lui, sapeva che Chaguanas, la sua città d'origine, trae il nome dai nativi che Colombo aveva chiamato "indiani" e che ora non esistono più; a nessuno interessava che l'isola fosse servita agli spagnoli solo come base per la corsa all'oro nella giungla sudamericana; e su quanto rimaneva delle piantagioni di canna da zucchero nessuno si interrogava. La storia era stata sostituita dai favoleggiamenti, che depuravano i fatti dalle loro scorie livide, e soffondeva di un'aura fantastica i tumultuosi eventi delle Indie Occidentali. Ma alla fine degli anni Sessanta, attraverso lo studio rigoroso dei documenti conservati al British Museum, Naipaul intraprende un viaggio che lo sprofonda "in un orrore al quale non era preparato": ma lo spinge anche a scrivere questa lucida, scabra cronaca, dove il fiabesco Eldorado si tinge di barbarie e lascia affiorare schiavitù, massacri e torture divenuti e rimasti per secoli agghiacciante normalità. Visitando sotto la sua guida i grandi momenti in cui Trinidad è stata "toccata dalla storia", vedremo così gli europei "civilizzatori" in una sinistra quotidianità, e l'epopea della Conquista trasfigurarsi in catastrofe. E verificheremo che Naipaul sa diagnosticare e curare una malattia tipicamente coloniale: la perdita della memoria.