
Londra, Chelsea Flower Show, la più grande mostra di fiori del mondo. Sotto gli archi carichi di rose, Iris Donati è felice: fra le piante si sente a casa. Una casa vera, quella che non ha mai avuto, perché fin da piccola ha vissuto in giro per il mondo sola con il padre. Mentre si china per osservare meglio una composizione, Iris rimane paralizzata. Si trova di fronte due occhi uguali ai suoi. Gli stessi capelli castani. Lo stesso viso. La ragazza che ha davanti è identica a lei. Viola è il suo nome. Anche lei ama i fiori e i suoi bouquet sono fra i più ricercati di Londra. Tutte le certezze di Iris crollano in un istante. Quella ragazza è la sua sorella gemella. Sono state divise da piccolissime, e per vent'anni nessuna delle due ha mai saputo dell'esistenza dell'altra. Perché? Ora che sono di nuovo riunite, Iris e Viola devono scoprirlo. Il segreto si nasconde in Italia, a Volterra, dove sono nate. Tra viali di cipressi e verdi declivi, sorge un'antica dimora circondata da un giardino sconfinato. È qui che i Donati vivono da generazioni. Ed è qui che Giulia Donati, la loro nonna, le aspetta. Solo lei può spiegare davvero perché sono state separate e aiutarle a trovare il sentiero giusto per compiere il loro destino. Iris e Viola non lo sanno, ma ogni coppia di gemelle della famiglia, da secoli, deve salvaguardare la sopravvivenza del giardino e capire il suo grande potere: quello di curare l'anima.
"La forma di una città cambia più in fretta - ahimè - del cuore degli uomini": già Baudelaire avvertiva come ogni inevitabile trasformazione del paesaggio urbano si accompagni a struggimento e perdita. Ma forse non è impossibile ritrovare il senso di un'armonia fra noi e i volti delle città italiane maggiormente rappresentative di quella luminosa civiltà che, nelle epoche passate, è stata un faro per il mondo intero. Guardiamole con occhi nuovi, come fanno queste pagine, e lasciamo che a venirci incontro siano immagini originali e inedite, consegnate a noi dalle testimonianze letterarie o artistiche di visitatori illustri che ne hanno saputo cogliere lo spirito autentico. Da arcaiche forme insediative risalenti alla notte dei tempi, quelle città sono diventate nel corso dei secoli capitali di signorie e di principati generatori entrambi di un'autonoma, altissima civiltà; e prima ancora sono state orgogliosi, liberi comuni o repubbliche marinare gelose del loro prestigio e della loro indipendenza. I luoghi che visiteremo grazie a questo libro esigono di essere considerati alla stregua di creature viventi, con le fisionomie, i caratteri, le personalità loro. Saranno occasione di conquista e scoperta personale, da cui usciremo profondamente arricchiti.
Due donne che insieme riallacciano i fili di un'esistenza svuotata e si ritrovano nella capacità di generare nonostante le difficoltà vissute. Alice e Ilaria sono due donne che non hanno nulla in comune se non il dolore della perdita. Alice, barbona per scelta e per amore, ha dissipato la propria bellezza e gioventù per correre dietro alla libertà, rinunciando all'unico bene certo della sua vita: una figlia nata per caso, non amata anche se voluta. Ilaria ha il ventre vuoto, dopo un aborto spontaneo che le ha portato via la forza per affrontare l'esistenza. Alice aspetta ora una nuova creatura. Ilaria l'aiuta a vivere una gravidanza complessa tra centri di ascolto, ospedali, assistenza sociale. La loro amicizia sarà il cemento di un cammino comune che le porterà a scoprire un modo nuovo di essere madri, a recuperare rapporti perduti e una serenità possibile. Si ritroveranno insieme nella capacità di generare, nonostante le difficoltà affrontate.
"La cronaca contorta e pazza di Vigàta è uno spinaio di furfanterie, sgangheratezze, deliramenti, e intrichi d'amore: un intreccio di balordaggini pubbliche e di magnifiche stolidezze private. Nel villaggio, l'innocenza è spesso un candore temerario, un'allucinazione; e l'onestà è il capolavoro di falsari della morale e del buonsenso caritativo. Lo stesso crimine è un refuso dell'intelligenza, una morbida beffa. E la tristezza nuda di un cimitero si presta agli esercizi di un petrarchismo peloso versato nel corteggiamento di una Lauretta in abiti vedovili e alla resa dei conti tra parenti. Il camposanto diventa una gremita e agitata piazza d'armi e d'amori. Ci si mette anche il caso, che porta a rovescio ciò che si vorrebbe fosse il dritto. Le apparenze ingannano. E la realtà contempla situazioni che proliferano. Gli amori clandestini fanno sì che si formino collezioni di famiglie. La strampalatezza eccitabile è una corrente elettrica incontrollata: accende reazioni a catena, contagi come da 'epidemia'; assurdità ossimoriche del tipo: 'Un morto si reca all'obitorio ma cade strada facendo'. Un dono di natura è capace di distorcere un'intera vita, e trasformare l'eletto in una 'macchina' digerente, priva di 'cuore', di 'cervello', di funzioni sessuali. L'arco cronologico è lungo. Va dal 1862 al 1950, dopo avere attraversato l'aria viziata di stupidità e dissennatezza del ventennio nero." (Salvatore Silvano Nigro)
Uno dei romanzi più noti di Lethem, narra la storia di Dylan e Mingus, due ragazzi, vicini di casa che abitano a Brooklyn. Dylan è bianco, Mingus è nero: la loro amicizia non è sempre Facile. Un racconto che si snoda dagli anni settanta ai novanta, all'interno della "Fortezza", un isolato abitato da una maggioranza di famiglie nere, dove serpeggia la paura del ritorno dei bianchi. La vita nell'America degli anni settanta è fatta di conflitti razziali e politici che si possono accendere anche a partire da scelte molto piccole: quali canzoni ascoltare e quali amici frequentare. Con gli anni novanta l'atmosfera si fa più distaccata, e le persone sono sempre più avvolte nell'indifferenza e nell'isolamento.
Michele ha 13 anni e vive in una tranquilla città sul mare. Non si può dire che a scuola sia popolare, non brilla nello studio, non eccelle negli sport. Ma a lui in fondo non importa. A Michele basterebbe avere l'attenzione di Stella, la ragazza che in classe non riesce a smettere di guardare. Eppure ha la sensazione che lei proprio non si accorga di lui. Michele sembra intrappolato nella routine quotidiana, tra i compagni più teppisti che non perdono l'occasione di prenderlo di mira per qualunque scherzo venga loro in mente e le costanti premure di Giovanna, sua madre, che per quanto ci provi sembra non capirlo fino in fondo. Tutto questo finché un giorno, inaspettatamente, non accade qualcosa di straordinario: Michele si guarda allo specchio e si scopre invisibile. La più incredibile avventura della sua vita sta per avere inizio.
A Milano L'Ultima Cena di Leonardo Da Vinci viene distrutta. In Messico un gruppo di modelle viene rapito e seviziato: quando le ragazze riappaiono, i loro volti sono brutalmente sfigurati da quelle che sembrano vere e proprie operazioni chirurgiche. Contemporaneamente in tutto il mondo si diffonde un virus informatico, che altera sistematicamente i file fotografici. C'è forse una connessione tra questi eventi? Sarà Helen Morgan - una scienziata di Boston - a far luce sulla vicenda. Quando infatti sua figlia viene rapita, la donna comincia a seguire una pista che la porta in Europa, ed esattamente al Louvre, dove il quadro della Gioconda pare essere in pericolo. Ma le ragioni di tutto questo affondano nel passato, intorno al 1500, quando, il famoso dipinto vide la luce...
Un'epica storia corale, tessuta di inganni e travestimenti e capovolgimenti e cospirazioni, e insieme (e soprattutto) la storia della rivincita personale di Blasco di Castiglione, intricata e perigliosa quanto quella dumasiana del Conte di Montecristo. Questo e molto altro è "I Beati Paoli", il capolavoro di Luigi Natoli. Tra riverberi di lame nell'oscurità dei vicoli palermitani (nella città settecentesca, ricca di miserie e di sfarzi, mirabilmente ritratta in un vivido contrasto di luci e di ombre), prende le mosse una tragica vicenda di amore e odio, di vendetta e di rivalsa sociale. Qui, nel cuore della Sicilia barocca, illuminate da fioche candele, hanno luogo le riunioni della misteriosa setta dei Beati Paoli: hanno sempre indosso un cappuccio, perché neanche tra loro devono riconoscersi, tanto è alto l'ideale di giustizia che li anima. Cari alle fantasticherie del popolo, questi figuri intendono imporre con ogni mezzo le loro sentenze, animate da una mistica volontà di ristabilire un ordine superiore in favore dei deboli e degli oppressi. Per la ricchezza dell'intreccio e la felice leva sulle ambizioni e le passioni dei lettori, il romanzo ebbe successo sin dalla sua prima pubblicazione, a puntate, tra il 1909 e il 1910.
Il giorno di Pasqua del 2018, durante il tradizionale discorso urbi et orbi, il papa, dopo un lungo silenzio, esclama a gran voce: "Dio non esiste!". Tre parole che gettano nello sconcerto cristiani, ebrei, musulmani, agnostici, atei, e scatenano uno tsunami nel mondo intero. È l'inizio di una settimana folle, che incendierà il pianeta e farà piazza pulita di ogni sentimento religioso. Ma che cosa ha spinto il sommo pontefice a un intervento così intempestivo? In tempi di massacri nel nome della religione, questa favola contemporanea, visionaria e insolente, che tiene il lettore con il fiato sospeso, lascia trasparire gli accenti di una fede illuministica nella ragione: forse, senza la violenza che a volte il sentimento religioso comporta, la fratellanza tra gli esseri umani non sarebbe più un'utopia.
Mirta è una giovane donna moldava trapiantata a Roma in cerca di lavoro. Alle spalle si è lasciata un mondo di miseria e sofferenza, e soprattutto Ilie, il suo bambino, tutto quello che ha di bello e le dà sostegno in questa vita di nuovi sacrifici e umiliazioni. Per primo Nunzio poi la signora Mazzanti, "che si era spenta una notte di dicembre, sotto Natale, ma la famiglia non aveva rinunciato all'albero ai regali e al panettone", poi Olivia e adesso Eleonora. Tutte persone vinte dall'esistenza e dagli anni, spesso abbandonate dai loro stessi familiari. Ad accudirle c'è lei, Mirta, che non le conosce ma le accompagna alla morte condividendo con loro un'intimità fatta di cure e piccole attenzioni quotidiane. Ecco quello che siamo, sembra dirci Manzini in questo romanzo sorprendente e rivelatore con al centro un personaggio femminile di grande forza e bellezza, in lotta contro un destino spietato: il suo, che non le dà tregua, e quello delle persone che deve accudire, sole e votate alla fine. "Nella disperazione siamo uguali" dice Eleonora, ricca e con alle spalle una vita di bellezza, a Mirta, protesa con tutte le energie di cui dispone a costruirsi un futuro di serenità per sé e per il figlio, nell'ultimo, intenso e contraddittorio rapporto fra due donne che, sole e in fondo al barile, finiscono per somigliarsi. Dagli occhi e dalle parole di Mirta il ritratto di una società che sembra non conoscere più la tenerezza.
Alto, capelli (che furono) fini e chiari, un pallore quasi cadaverico, palpebre e baffi cascanti, naso aquilino. Aspetto apatico, andamento pigro e indolente, aria annoiata, tempra aristocratica, "in gran parte simile a quella dell'anarchico". Horne Fisher, rispettabile membro della buona società inglese, cresciuto in mezzo a primi ministri e politici illustri, inizia la propria carriera come segretario personale di Sir Walter Carey, ufficiale del Governo irlandese e suo parente. Proprio al servizio di Sir Carey si ritroverà accidentalmente coinvolto nella sua prima avventura da "investigatore non ufficiale". Sì, non ufficiale, perché Horne Fisher non è un professionista del crimine ma un uomo che, oltre quel muro di ostentata indifferenza, nasconde capacità analitiche fuori dal comune e curiosità e sensibilità sovraumane "nel comprendere le circostanze" e l'animo umano. Da quella prima esperienza irlandese, Horne Fisher comprenderà quanto il crimine possa essere oscuramente intrecciato con la legge e da lì in avanti, per tutta la vita, si ritroverà ad avere a che fare con faccende similmente oscure, appesantito dall'onere di "sapere troppo", di conoscere il lato squallido e la corruzione delle alte sfere, di cui lui stesso fa parte.
Guus Kuijer, uno dei più popolari autori olandesi contemporanei, fin da piccolo è stato affascinato dalle storie della Bibbia, pur non essendo mai stato un credente. Molti anni dopo si è cimentato in una sfida che sembrava impossibile: reinterpretare il testo in chiave moderna per portare questo libro ricco di storie a un pubblico di lettori del XXI secolo e renderlo, allo stesso tempo, accessibile ai non credenti. "La Bibbia per non credenti" si può definire un grande romanzo agnostico, dove non solo Dio, ma anche la curiosità dell'uomo ha un ruolo nella creazione. In questo volume sono raccontate le storie della Genesi: la sconsolata solitudine di Dio prima della creazione, Adamo ed Eva, il serpente e la cacciata dal Paradiso, il diluvio universale e la Torre di Babele per finire con il peregrinare della discendenza di Abramo dalla Mesopotamia fino all'Egitto. C'è un affascinante invito che attraversa le pagine di questo libro e che ci spinge a rivisitare i nostri miti fondativi e il ruolo che noi, esseri umani, abbiamo avuto in essi. "La Bibbia per non credenti" ci rivolge, in modo curioso e intelligente, delle domande per le quali non esiste un'unica risposta.