
Se ai tempi di Wilde era l'omosessualità a obbligare al segreto e a nascondersi, a essere proibita e soggetta al carcere, oggi la diversità della sofferenza può essere incarnata dalla malattia del ventesimo secolo, che è diventata simbolo di sacrificio, vera e propria cultura, sostiene Gaia Servadio. Del resto, "non è vero, anche se è stato spesso ripetuto, che Wilde scrisse Salomè pensando a Sarah Bernhardt: era Alfred Douglas la persona che aveva ispirato la sua concezione del personaggio". Wilde scrisse l'opera originariamente in francese, per poi assistere e aiutare Douglas nella sua traduzione inglese. In quest'edizione sono presentate entrambe le versioni dell'opera.
Una storia che comincia dove Apocalypto finisce, quella di Alvaro del Cerro e di suo figlio Santiago, entrambi soldati nella spedizione di Harnán Cortés in Messico. Scrivano di villaggio il primo e uomo del suo tempo, un amalgama inestricabile di religiosità, spirito di avventura, sete di ricchezza; maggiormente influenzato, il secondo, dalle posizioni intellettuali allora emergenti negli ordini monastici che accompagnavano la conquista. I due diversi temperamenti – quello del padre e quello del figlio – emergono in contrapposizione durante i preparativi della spedizione di Cortés, e permangono in una dialettica che attraversa tutto lo svolgersi dei fatti. Il romanzo è il risultato di un lungo lavoro di indagine, testimoniato dall’accuratezza storica con cui è costruito. L’autore ha condotto ricerche a Santo Domingo, Cuba e in Messico, dove ha ripercorso – nell’arco di tre anni – la rotta seguita da Cortés e dalla sua spedizione.
GLI AUTORI
ALVER METALLI è di nazionalità italiana. Giornalista e inviato in America Latina, vi si stabilisce nel 1988. Vive a lungo in Argentina, quindi in Messico; attualmente risiede a Montevideo, in Uruguay, da dove realizza corrispondenze per la Rai. Ha scritto: Cronache centroamericane (1987), nato dalla frequentazione dei paesi dell'America Centrale in anni di grandi fermenti sociali e rivoluzionari; i romanzi L'eredità di Madama (2001), Lupo Siberiano (2006); il saggio L'America Latina del secolo XXI (2007) pubblicato in spagnolo e portoghese, con una edizione messicana.
Tredici racconti. Tredici frammenti di vite. Storie d'amore. Gli incontri veri o immaginati dell'autrice con alcuni grandi scrittori del ventesimo secolo. La storia che da il titolo alla raccolta, vede un professore di biologia di Johannesburg ripercorrere la propria storia familiare. Al centro un tema paradossale e significativo: se un tempo tutti desideravano avere almeno una goccia di sangue bianco nelle vene, oggi vale l'esatto contrario, e avere almeno un sedicesimo di sangue di colore è raccomandato quasi si trattasse di un indizio di "nobiltà sociale". Con mano sicura Gordimer indaga fra le pieghe dei sentimenti e del rapporto di coppia: attraverso i sensi (udito, olfatto) i diversi protagonisti prendono coscienza di dolorose verità.
Dirk Pitt resta quasi ucciso durante una missione di salvataggio di un équipe russa alla ricerca di petrolio sui fondali del lago Baikal. Sembra solo un incidente, ma quando la stessa équipe viene sequestrata e una nave da ricerca della NUMA è quasi affondata, diventa evidente che c'è qualcosa di più sinistro nell'affare. Tutte le tracce conducono in Mongolia, a un misterioso tycoon che sta conducendo trattative segrete per la fornitura di petrolio alla Cina, mentre semina disastri che sconvolgono le borse mondiali dell'oro nero. Il magnate mongolo cova il sogno di restaurare l'impero di Gengis Khan, si è appropriato di un segreto occulto che lo riguarda e potrebbe essere la chiave per conquistare le risorse necessarie a mettere in atto i suoi piani. Nel tentativo di fermare la follia assassina del tycoon, una minaccia che potrebbe colpire ovunque, Dirk Pitt e il fido Al Giordino si muovono dalle acque ghiacciate dei laghi sibcriani alle sabbie bollenti del deserto del Gobi alla ricerca del leggendario tesoro di Xanadu, ma prima dovranno affrontare una serie infinita di intrighi, avventure e pericoli...
Venerdì, le cinque del pomeriggio. Sei spari esplodono improvvisi in una cittadina di provincia dell'Indiana. Sei colpi di fucile su una folla inerme, in una piazza del centro. Persone qualsiasi, gente che va a far spese o che sta tornando a casa per godersi il week-end. A terra cinque corpi senza vita: quattro uomini e una donna. Chi è stato? Perché? Domande che sembrano trovare risposta quando, poche ore dopo, viene arrestato un ex cecchino dell'esercito, James Barr. Le prove contro di lui sono schiaccianti, inequivocabili, eppure lui sostiene che abbiano preso la persona sbagliata, e chiede una sola cosa: "Trovatemi Jack Reacher". Ma Jack Reacher è un uomo molto difficile da trovare. Dal giorno del congedo, l'ex maggiore della polizia militare vagabonda per il Paese, fedele solo a verità e giustizia. All'insaputa di tutti, però, dalle spiagge di Miami è già partito per l'Indiana: non tanto per aiutare James Barr, ma per onorare una promessa fatta quattordici anni prima e inchiodarlo definitivamente.
Philipp Erlach è un giovane scrittore, in attesa di fortuna e di riconoscimenti. Quando i suoi nonni gli lasciano in eredità una casa, non esita, insieme all'amante Johanna, sposata, a riordinarla e prenderne possesso. Ma come spesso accade, entrare in una casa comporta dei rischi: quello di scoprire il mondo segreto di chi vi ha abitato. Fra pezzi di carta ingialliti, vecchie lettere e fotografie sbiadite, il passato della famiglia di Philipp si ricompone lentamente, portando alla luce storie personali mai sospettate. Una saga famigliare che affonda il dito nelle pieghe mai risolte della storia tedesca e austriaca (il nazismo, il comunismo, e la guerra fredda) e nella biografia del protagonista, Philipp (la morte forse accidentale della madre).
Testo poetico che viaggia sui binari della memoria. Prepotente e soave a un tempo, il ricordo trascina negli anni della guerra, e della gioventù dell'autore, che rievoca figure e storie, raccogliendo le testimonianze dell'amico Piero. Incontriamo così curiosi personaggi legati alle vicende della lotta partigiana, nella cornice nebbiosa di Varallo Sesia. Il primo è Tita, padre dell'amico Piero, famoso per la sua abilità nella pesca con la mosca, in realtà attivissimo "passatore" che aiutava i fuggiaschi a raggiungere la Svizzera. Tra costoro anche un ufficiale tornato volontariamente per guidare una banda di comunisti (lui monarchico) e insignito della medaglia d'oro per la morte eroica. Affascinante ritratto dagli emblematici risvolti umani è il maestro Costantino Burla, esempio di integrità morale, che si oppone al fascismo nei fatti, per il modo in cui svolge il proprio compito e resiste a ogni forma di prepotenza e di angheria. Del tutto diverso è il partigiano straniero Frank, australiano, ma in realtà agente segreto britannico, che diventa amico sincero del capo comunista Moscatelli e che riesce ad aiutarlo e a proteggerlo, passando continuamente dall'Italia alla Svizzera, fino a svanire nel nulla dopo la guerra. Fra aneddoti e testimonianze, valori universali e pittoreschi dettagli di vita quotidiana, un libro che si legge non soltanto come un "diario dei ricordi", ma che soprattutto si sfoglia come un album di fotografie.
Il nuovo romanzo di Andrea De Carlo: l'amicizia, l'amore, l'autenticita'.
Mario Brelich è stato uno scrittore del tutto anomalo nel paesaggio letterario italiano: e non solo perché l'intera sua opera narrativa è dedicata a figure ed episodi delle Sacre Scritture, ma anche (o forse soprattutto) perché ognuno dei "capitoli" di quest'opera ci appare come un oggetto tanto più malioso quanto più difficile da etichettare. Questa volta Brelich si misura con Giuditta -l'unica fra tutte le eroine dell'antichità ad "affidare la salvezza della sua città, del suo popolo e dell'avvenire del suo Dio esclusivamente alla propria bellezza" - e mentre ne ripercorre la vicenda con la consueta, affabile scioltezza, la indaga con gli strumenti più vari (non ultimo la psicoanalisi); e poiché ha la scienza del teologo e la grazia del narratore, riesce a farci penetrare nel mistero di questa seducente eroina-avventuriera, in quel miscuglio di castità austera e irresistibile sex-appeal che non a caso ha ispirato alcuni fra i più grandi dei "maestri antichi".
Viaggiare è sempre stato per Tiziano Terzani un modo di vivere e così, quando gli viene annunciato che la sua vita è ora in pericolo, mettersi in viaggio alla ricerca di una soluzione è la sua risposta istintiva. Solo che questo è un viaggio diverso da tutti gli altri, e anche il più difficile perché ogni passo, ogni scelta - a volte fra ragione e follia, fra scienza e magia - ha a che fare con la sua sopravvivenza. Alla fine il viaggio esterno alla ricerca di una cura si trasforma in un viaggio interiore, il viaggio di ritorno alle radici divine dell'uomo. Un libro sull'America, un libro sull'India, un libro sulla medicina classica e quella alternativa, un libro sulla ricerca della propria identità.
Il volume raccoglie una serie di lettere inedite e alcune comparse sul "Corriere della Sera". Con queste corrispondenze - da Kabul, Peshawar, Quetta, ma anche da Orsigna, Firenze, Delhi e dal suo rifugio sull'Himalaya - Tiziano Terzani comincia un pellegrinaggio di pace tra Oriente e Occidente. Secondo l'autore infatti "non basta comprendere il dramma del mondo musulmano nel suo confronto con la modernità, il ruolo dell'Islam come ideologia antiglobalizzazione, la necessità da parte dell'Occidente di evitare una guerra di religione", bisogna soprattutto capire, convincersi, credere che l'unica via d'uscita possibile dall'odio, dalla discriminazione, dal dolore è la non-violenza.
Sam vive a North London; sedici anni, gli ormoni impazziti e una passione grande, come tutti i suoi coetanei: lo skateboard. E l'Eroe, il suo Eroe, è Tony Hawk, il più grande skater del mondo. Lui lo adora, ha il suo poster in camera, gli parla, si confronta con lui. E a chi se non al proprio eroe si possono raccontare le paure, le ansie, i problemi? Forse a una mamma come quella di Sam, giovane, carina, comprensiva, che ha conquistato anche gli amici del figlio. Del resto lei è una mamma davvero particolare e molto vicina al figlio, visto che lo ha avuto a sedici anni. E proprio a quella stessa età Sam conosce Alicia, con la quale è amore a prima vista, passione totalizzante e simbiotica come può esserlo solo a quell'età. Ma poi purtroppo, proprio quando - come succede solo a quell'età - il rapporto si sta ormai sfilacciando, Alicia scopre di essere incinta. Terrorizzato dal dover annunciare ai rispettivi genitori la drammatica verità e distrutto dalla visione terribile di un futuro fatto di pannolini e incomprensioni matrimoniali - prospettatagli dal suo idolo che tra le altre mille qualità ha anche quella di farlo "viaggiare" nel futuro - , Sam sceglie la fuga ad Hastings. Ma la sua fuga avrà breve durata.