
Coliandro è un sovrintendente di polizia del tutto incapace di svolgere indagini giudiziarie, e sconta eterne punizioni per i propri errori. Al suo fianco, una giovane post-punk di nome Nikita è impegnata a difendersi più dalle sue goffe avance che dai malviventi. Nikita si rivolge a Coliandro per una grana: doveva consegnare un pacco e se n'è dimenticata. Il pacco contiene 200 milioni. Anche questa volta i due vengono investiti da un'avventura piena di rovesciamenti e colpi di scena, tra killer, giudici corrotti e sparatorie.
Questo libro raccoglie sette casi tratti dalla fortunata trasmissione televisiva "Mistero in Blu", che Lucarelli ha condotto dagli schermi di Rai 2 nell'inverno 1997/98, e tre casi mai andati in onda. Delitti irrisolti: dal caso Alinovi al caso Falcidia, dal caso Vanni al caso Di Robilant, alla strage di via Caravaggio... Lucarelli e il suo team di consulenti, tra cui il vicedirigente della Scientifica di Bologna Silio Bozzi, narrano soprattutto storie di persone: ritraggono individui, descrivono ambienti, attraverso casi di cronaca nera tratteggiano il volto di una città, di una cultura, di un Paese. In questi racconti forniscono anche particolari misteriosi omessi nel format televisivo e i retroscena delle indagini, segnalano gli errori degli inquirenti e denunciano l'omertà di testimoni e familiari.
Carolina ha quasi quattordici anni. È unica, come lo sono molte ragazze di quell'età. È un momento magico. Ci sono le amiche con cui dividere i giorni e i sogni. Ci sono i primi baci rubati nella penembra del portone. C'è la musica che capita sempre al momento giusto e quelle parole che sembrano sempre parlare di lei. Poi ci sono le feste. C'è la scuola, ci sono gli scherzi tra gli alunni, a quel professore che è un soggetto, ma anche gli esami da preparare. C'è una nonna meravigliosa che la sa guardare in fondo all'anima. C'è un fratello leggendario che aiuta il suo cuore a sognare. E l'amore? Com'è per davvero l'amore? Ha forse gli occhi di Massimiliano, incontrato per caso? È quello l'amore? Chissà... Peccato che Carolina ha perso il cellulare e con il cellulare tutto quello che sapeva di lui. Però non ha dubbi, ritroverà quel ragazzo. E così, mentre sogna di arrivare presto tre metri sopra il cielo, la vita scivola spensierata tra le avventure di ogni giorno, tra le ombre della vita famigliare, ancora lontana dal sospetto e dalla sfiducia, accelera ogni volta che gli affetti le aprono il cuore, si arrampica con agilità sulla speranza, sull'alba, sul futuro. La strada è lì, di fronte a lei, invitante, morbida, infinita. E Carolina è pronta a essere felice.
Novembre 1618: la comparsa di tre comete non solo eccita i timori dei superstiziosi, ma tiene "in continuo esercizio i primi ingegni d'Europa". Ottobre 1623: si conclude la stampa del Saggiatore di Galileo Galilei, colui che gli Accademici Lincei salutano come "lo scopritore non di nuove terre, ma di non più vedute parti del cielo". Spaziando dalla genesi del suono all'origine del calore alla composizione della luce "in atomi realmente indivisibili" Galileo entra pubblicamente nella disputa contro "Lotario Sarsi Sigensano, l'astronomico e filosofico scorpione", cioè il gesuita Orazio Grassi. Nel ripercorrere la vicenda delle sue scoperte Galileo delinea insieme una difesa del proprio operato e l'apologia della ricerca scientifica, sempre più insofferente dei vincoli imposti da autorità teologiche e politiche. Nel tempo in cui, come scrive il poeta John Donne, "la nuova filosofia mette tutto in dubbio", Galileo si affida alla matematica come a una guida sicura per uscire da "un oscuro laberinto" e comprendere il Grande Libro della natura; ma "l'artista toscano" non dimentica per questo il ruolo dell'esperimento e l'apporto della tecnica. Geometria, esperienza e "discorso" (cioè arte dell'argomentazione) cooperano così alla confutazione dell'errore in un'impresa che il singolo studioso può tradire solo col rendere il suo intelletto "mancipio - cioè servo - dell'intelletto di un altr'uomo".
«Questo non è un caso. L'ho fatto succedere io.
Avevo un piano. E sto per mandarlo a puttane
in maniera davvero spettacolare.»
Nella vita di Zachary King, trentaduenne newyorkese, nulla è lasciato al caso: il lavoro, fisso e ben retribuito, il lussuoso appartamento nell’Upper West Side di Manhattan, il fidanzamento imminente con la splendida e ricca Hope. Non importa se non tutto è proprio perfetto. Se Zach detesta il suo lavoro, se ogni giorno pensa a Tamara, la giovane vedova del suo migliore amico, o se il suo eccentrico coinquilino passa le giornate a girare nudo per casa. Questi sono solo imprevisti che vanno rigorosamente ignorati.
Ma un terremoto sta per stravolgere la sua vita. Perché c’è una cosa che Zack non ha previsto: suo padre. Eccolo riemergere dalle nebbie del passato: Norm è un dongiovanni attempato e sovrappeso che anni prima ha abbandonato moglie e figli per inseguire progetti strampalati, ma soprattutto per correre dietro a quante più gonnelle possibile. L’uomo si ripresenta alla porta di Zack in piena crisi senile, imbottito di Viagra fino ai capelli e fermamente deciso a recuperare in pochi giorni vent’anni di rapporti carenti.
In queste circostanze Zack reagirebbe come al solito in maniera responsabile ed equilibrata, ma una mattina, al risveglio, ha una spiacevole sorpresa destinata a fargli capire che la vita, quella vera, con tutti i suoi rischi ma anche le sue gioie, non può essere arginata.
Jonathan Tropper è la nuova rivelazione della letteratura americana: in poco tempo ha conquistato l’applauso della critica e l’entusiasmo del pubblico, diventando un vero e proprio fenomeno da passaparola.
Lei fa la giornalista finanziaria. Ha due hobbit di sesso maschile. Il più grande ha quattro anni, ama le donne, il cioccolato e "Il Signore degli Anelli". Da grande farà il cavaliere Jedi. Il più piccolo ama le papere e le scarpe. Ha gli occhi tondi, come il protagonista di un fumetto giapponese. Nei suoi quasi due anni di vita ha detto "sì" una volta sola e se n'è subito pentito. Lei ha un marito part-time, barese e comunista, che passa buona parte del suo tempo a Londra dove lavora e dove probabilmente ha una vita parallela con un'altra moglie e altri figli, inglesi. Insieme a loro c'è spesso Valentina Diolabenedica, la baby sitter degli hobbit, la persona più importante dell'elasti-vita. Abitano a Felicity Place. Intorno a loro c'è Milano, ma i residenti di questo bizzarro posto tra le magnolie sono convinti di vivere in un ridente sobborgo americano e crescono i figli a Coca-Cola con ghiaccio, tacchino ripieno e pop corn cotti nel microonde. Lei ha i piedi per terra, i capelli a carciofo e un cronico senso di colpa. Ha giornate complicate e notti impegnative. Non si veste da strafiga perché sta scomoda, non si trucca perché non ne ha il tempo, non si mette la crema idratante perché se ne dimentica. Se per sbaglio chiude gli occhi, crolla addormentata. Lei è un'elasti-mamma, nel bene e nel male.
Dopo gli studi universitari a Padova, Tommaseo si fa luce come intellettuale che alla formazione umanistica unisce una viva sensibilità romantica. Nelle sue peregrinazioni dovute a motivi politici e a un'inquieta ansia vitale, matura l'idea di una nuova arte che unisca il sublime di Dante e Omero alla letteratura del popolo. Escono cosi nel 1841-42 i "Canti popolari toscani, corsi, illirici, greci", accompagnati da queste "Scintille", libro creativo e critico, ricco di prose d'arte e di riflessione, di poesie dello stesso Tommaseo e dei suoi corrispondenti. L'opera è plurilingue: italiano, francese, greco, latino, slavo si alternano alle traduzioni dell'autore. Nelle "Scintille" si individua dunque un'idea plurale di nazioni e culture, un discorso rivolto a individui e collettività dell'Italia e della Franda, del mondo slavo del Sud e della Grecia. In questo progetto la letteratura ha un suo ruolo: è espressione di un io che esce dal proprio chiuso, narcisistico isolamento, per trasmettere un messaggio di amore.
Una riunione tra quattro amiche del cuore per festeggiare la loro amicizia: un quarto di secolo di intimità condivise, tradimenti superati, differenze appianate. C'è Claire, con i suoi uomini sempre sbagliati; e la certezza che la vita non le darà mai l'unica cosa che ha sempre voluto. Nora, la casalinga perfetta, che ha tenuto nascosto un segreto alle amiche per più di venticinque anni. Maggie, che è sposata infelicemente con Ray da più tempo di quanto voglia ricordare. E poi Geòrgie, altezzosa e supponente, che ha fatto a modo suo più di quanto le sarebbe convenuto. Ma stasera la complessa trama di mariti, amanti e segreti che le ha tenute insieme sta per dipanarsi. E una delle quattro donne non ha intenzione di esserci. A questo punto, le cose non potranno più essere le stesse...
In un anonimo paesino sperduto tra i monti, provato dagli orrori della guerra e dell'occupazione nazista, approda un individuo con le guance imbellettate e una redingote d'altri tempi. È accompagnato da un bel baio, "signorina Julie", e da un asino di nome "signor Socrate". L'innata diffidenza degli abitanti non tarda a marchiarlo come L'Anderer, l'Altro. È l'inizio di una convivenza difficile, è l'origine di un crimine collettivo, che rende indispensabile una ricostruzione puntuale dei fatti. Chi meglio del "paesano" Brodeck può farlo, lui che padroneggia la scrittura e di mestiere stende rapporti sulla flora e la fauna locali? Addentrandosi in un territorio proibito come l'animo umano e le sue dense ombre, Brodeck perderà di vista la sua missione per avviare un'inquietante e inarrestabile discesa tra le miserie dei suoi simili, scandagliando impietosamente una realtà dove nessuno può dirsi innocente. Perché, come ci ricorda Philippe Claudel, anche quando ad agire è l'intera comunità, non per questo viene meno la responsabilità individuale, per quanto comodo sia convincersi del contrario. E mentre va in scena la distruzione dell'uomo sull'uomo, la natura, lussureggiante e generosa di fiori soffusi di poesia, rimane a guardare indifferente.
Nella Londra del Diciassettesimo secolo, Coriander Hobie ha ragione di credere nella felicità. La sua infanzia trascorre radiosa, protetta dal padre Thomas, un mercante di seta, e dalla madre Eleanor, donna sapiente e gentile, profondamente esperta di erbe medicamentose. Niente sembra poter turbare quella pace; ma all'improvviso, quasi inspiegabilmente, Eleanor Hobie muore, e oltre al terribile dolore di quella perdita Coriander si trova a dover affrontare un'amara realtà: la monarchia inglese è caduta, i repubblicani di Cromwell hanno preso il potere, suo padre è considerato un traditore e rischia la condanna a morte. In un estremo, disperato tentativo di salvarsi e passare inosservato al nuovo regime, Thomas si risposa. Ma con la nuova moglie in casa Hobie arriva anche il flagello del sospetto, del fanatismo, della ferocia; e più pericoloso di tutti arriva il predicatore Arise Pell, violento e privo di scrupoli. Costretto alla fuga, Thomas abbandona Coriander nelle mani, dei due criminali: in una notte d'incubo, Coriander viene picchiata, trascinata in una stanza e chiusa a chiave in un baule. Ma invece di morire, una nuova vita le si apre davanti: una vita in un luogo dove il tempo non ha significato dove i mortali non possono arrivare e dove viene incaricata di una missione che cambierà per sempre il suo futuro. Età di lettura: da 10 anni.
La strada di Anna Pavesi continua a essere costellata di enigmi da sciogliere. Psicologa di mestiere e detective suo malgrado, la donna sempre fuori posto è ormai una professionista del mistero. Un altro caso da risolvere le viene incontro, e questa volta ha gli occhi disperati di una madre impotente, Rina Melzi. Sua figlia, ospite di un villaggio-vacanze tunisino con il fidanzato, si è messa nei guai. Mentre fuori la fabbrica del divertimento funzionava a pieno ritmo, qualcosa è sfuggito al suo controllo. E ora, inchiodata a un letto d'ospedale sotto sedativi, ricorda solo il corpo senza vita di quell'animatore. In Anna è riposta ogni speranza di far affiorare il movente dell'omicidio dalla fragile confusione della ragazza. Dove i metodi d'indagine della polizia si rivelano inefficaci possono invece i ferri del mestiere di psicologa, l'approccio caldo e personale di Anna al dolore della gente. Con in valigia qualche bikini e le insicurezze di sempre, la dottoressa Pavesi approda in una Djerba da canicola estiva. Nel mondo artefatto del villaggio-vacanze Calypso Anna dovrà indagare con discrezione; attorno a lei la stessa atmosfera di irreale serenità nella quale l'orchestra del Titanic continuò a suonare fino all'ultimo istante prima del naufragio. Per gli altri ignari turisti, infatti, lo spettacolo non può che continuare.

