
Godereccio, eccentrico e beffardo, il marchese del Grillo passa le sue giornate nell'ozio, dedicandosi alle donne e alla vita mondana. Nella Roma papalina di inizio Settecento, dove sacro e profano si mescolano fino quasi a confondersi, questo nobile bizzarro diventa l'emblema di una società scanzonata e decadente allo stesso tempo. Luca Desiato fa rivivere nel suo libro le gesta del celebre personaggio: ne narra le situazioni rocambolesche, ne descrive l'umorismo e la malinconia. Una figura divenuta celebre in tutta Roma per i suoi scherzi, un personaggio storico e leggendario che la tradizione popolare ha portato fino ai nostri giorni, facendone una straordinaria maschera dell'italianità.
È il 101 d.C, l'anno in cui Roma, all'apice della sua potenza ed espansione, intraprende forse la sua più grande e meno conosciuta guerra: la campagna per la conquista della Dacia, l'odierna Romania. Il carismatico imperatore Traiano guida l'impresa, ossessionato dall'idea di emulare le gesta di Alessandro Magno. Ma se i romani possono mettere in campo la disciplina, la strategia e la collaudata forza delle legioni, i daci, condotti dal re Decebalo, hanno fama leggendaria di essere uomini dal sovrumano coraggio, guerrieri pronti a tutto. E a contrastare la minaccia dell'invasore appaiono anche alcune misteriose creature, assetate di sangue romano. All'ombra delle operazioni dirette da Traiano si intrecciano i destini di due fratelli romani: Tiberio Claudio Massimo, valoroso cavaliere, soldato ambizioso e determinato, e Marco, indolente e refrattario alle responsabilità. Tiberio passerà alla storia come colui che catturò il temibile Decebalo: la colonna traiana e la sua stele ritrovata nel secolo scorso lo raffigurano mentre tenta di impedire al sovrano nemico di suicidarsi. Marco invece è un frumentarius, una spia, un infiltrato nelle file daciche, eppure per la vittoria finale anche le sue mosse sotterranee risulteranno decisive.
Alla vigilia dell'elezione di Ahmadinejad, nella primavera del 2005, il "Time" invia come corrispondente a Teheran la giornalista Azadeh Moaveni. Per lei, originaria dell'Iran, è l'occasione di riabbracciare il suo Paese e vincere la forte nostalgia che da sempre la lega alla sua terra. L'arrivo nella capitale è sconvolgente. Azadeh subisce l'impatto con uno stile di vita e una cultura lontani dalla libertà a cui è abituata negli Stati Uniti. Ma l'aria di casa non tarda a travolgerla, le antiche abitudini riprendono vita grazie all'amicizia con Nasrine, giornalista come lei. L'Iran si svela così ai suoi occhi di donna e reporter: un incontro di tradizioni e di culture, nel quale convivono etnie diverse e orientamenti politici e religiosi opposti. E nel mezzo di questo mondo, percorso da contraddizioni e infinite contaminazioni tra modernità e tradizione, tra fondamentalismo e innovazione, che Azadeh apre il suo cuore e incontra Arash, giovane e brillante ingegnere deciso a portare la tecnologia open source, democratica e aperta, nella sua patria. Bastano poche parole ed è subito amore. Anche Arash ha vissuto a lungo in Occidente, e i due fanno fatica a conformarsi alle consuetudini iraniane. Vanno ad abitare insieme e, quando Azadeh rimane incinta, i due capiscono che non possono più sfidare la clemenza del regime. Frequentano quindi un corso prematrimoniale e si sposano. Ma per Azadeh e Arash è l'inizio di un'altra vita...
Per la prima volta in un unico volume la trilogia che ha come protagonista il più grande condottiero di tutti i tempi: Giulio Cesare. Andrea Frediani ripercorre la vita e le gesta dell'eroe; ridisegna con impeccabile verosimiglianza storica, ma allo stesso tempo con una sorprendente potenza narrativa, le epiche battaglie che lo hanno reso leggendario, gli amori, le passioni. Dall'incontro d'infanzia con Labieno, che al fianco di Cesare combatterà fin dalle prime campagne militari, alla loro separazione; dal passaggio sul Rubicone, con cui il dittatore prenderà possesso della penisola, alla lotta contro Pompeo; dalla grande vittoria di Farsalo alla campagna africana; "Dictator" ripercorre le tappe principali che hanno portato alla soglia dell'Impero. Sullo sfondo, intrighi, tradimenti e intrecci amorosi, nel romanzo sul più grande uomo di Roma antica.
Nata dalla fantasia di Miguel de Cervantes, mentre era rinchiuso nel carcere di Siviglia, la storia del cavaliere errante e del suo fido scudiero Sancho Panza, che si svolge durante il regno di Filippo III di Spagna, ci induce a percorrere un itinerario al tempo stesso cavalleresco, etico, letterario, sociale e sentimentale. In una miscela dei generi narrativi in voga, Cervantes supera il canone letterario, la norma unitaria, l'esclusione di temi e realtà, per comporre un mondo in cui nulla di umano è estraneo alla sua sensibilità. Sfortunato e grande scrittore, Cervantes ha lavorato sul linguaggio componendo il primo romanzo moderno e al tempo stesso portando a maturità una lingua che si sarebbe poi diffusa oltremare, grazie alla vitalità che ha saputo darle il serrato dialogo tra il cavaliere e lo scudiero, eroi strampalati e umanissimi. Introduzione di Alessandra Riccio.
È il 1644 in Inghilterra. La guerra civile tra i seguaci del re Carlo I e i sostenitori del Parlamento infuria, e divide contee, contrade e famiglie, distruggendo antichi patti e legami secolari. Judith Marsh, figlia di Lord William, nobile fanciulla innamorata e incinta di John Mainwaring, è costretta ad abbandonare il suo illustre casato e a rifugiarsi in un villaggio di umili contadini. Per Lord William, schierato anima e corpo dalla parte del re, una figlia che reca in grembo un Mainwaring, un discendente del conte di Rosswood che ha osato abbracciare la causa dei ribelli del Parlamento, sarebbe, infatti, un autentico disonore. Privata dei suoi averi, del suo rango e persino del suo nome, lontana da John, perso da qualche parte nella guerra contro i realisti, in una misera stanza umida della casa dei paesani cui si è presentata come Judith St. Clare, la figlia dei Marsh, antichissima famiglia di origine normanna, partorisce la sua creatura. Judith fa appena in tempo a udire il pianto della sua bambina e a decidere di chiamarla Amber, che, tra bacinelle di peltro, vasetti di unguenti e cordicelle scure, esala il suo ultimo respiro. Amber St. Clare cresce così da sola, in uno sperduto villaggio di contadini. Sarebbe probabilmente destinata a vivere lì il resto dei suoi giorni se, a diciassette anni, non emanasse dalla sua figura una rigogliosa e aristocratica esuberanza e una bellezza senza pari. Postfazione di Barbara Taylor Bradford.
Firenze, giugno 1441: nei pressi della locanda dell'Orso, Lorenzo Ghiberti, celebre scultore e pittore, si accascia al suolo con una daga piantata tra le scapole. Poco lontano, un uomo fugge in direzione dell'Arno. Anversa e Tournai, durante lo stesso anno: due giovani apprendisti di Van Eyck, il grande artista delle Fiandre cui si deve l'invenzione della pittura a olio, vengono trovati cadaveri con la gola tagliata e della Terra di Verona in bocca. Bruges, ancora nel 1441: Jan, il giovane figlio adottivo di Van Eyck, di ritorno a casa verso sera, si imbatte nel corpo di un uomo con gli occhi strappati, la gola squarciata e una polvere verdastra che gli cola dalle labbra... "Si sta avvicinando. Anversa e Tournai, oggi Bruges": è l'amaro commento di Van Eyck. A che cosa alludono realmente queste parole? Perché l'assassino dovrebbe avvicinarsi alla città del riverito pittore? Tra le brume delle Fiandre e il cielo luminoso della Toscana, si snoda un thriller carico di suspense e di avventura, oltre che un romanzo storico che ci riporta all'epoca d'oro della pittura.
Sacco di Roma, 1527: tra le fiamme del saccheggio, la bellissima cortigiana Fiammetta Bianchini pensa di ingraziarsi gli invasori mettendo a disposizione la sua casa, ma due megere luterane la sfregiano orribilmente e le rasano i capelli. E così, insieme al fedele servitore nano Bucino, Fiammetta ingoia una manciata di gioielli e fugge dalla città eterna, riparando a Venezia, meta cosmopolita di mercanti, viaggiatori e avventurieri. Ritrovato il suo splendore con l'aiuto di una guaritrice cieca dai misteriosi poteri, la giovane donna inaugura con Bucino un bordello dove offre le proprie grazie a facoltosi clienti appartenenti alla nobiltà cittadina. Ma l'amore di Fiammetta per un aristocratico diciassettenne farà vacillare il bizzarro sodalizio con il servitore, mettendo a rischio la fortuna faticosamente ricostruita. Sullo sfondo della Venezia del Cinquecento, dove poeti licenziosi e grandi artisti, aristocratici lussuriosi e spietati avventurieri si danno convegno, si snoda una storia avvincente in compagnia di un indimenticabile personaggio femminile e di illustri figure della storia dell'arte e della letteratura, come Tiziano e Pietro Aretino.
È il 1859 a Londra, e sir Jocelyn Knightley coltiva il sogno di liberare la società dalle "pastoie del ritegno" e della morale, collezionando i libri che i puritani dell'epoca vorrebbero bruciare tra le fiamme dell'inferno: il Decamerone, il Satyricon di Petronio, l'Ars Amatoria di Ovidio... A rilegare quei libri con preziose pelli e fodere scarlatte è, in barba a tutte le leggi della corporazione dei legatori che vietano il lavoro alle donne, Dora Damage, la giovane moglie di Peter Damage. Le sue originali rilegature, così morbide e seducenti, suscitano l'entusiasmo di sir Knightley, della filantropica e ambigua Lady Sylvia e della cerchia dei suoi amici: i "Sauvages Nobles". Ma non finisce forse puntualmente nei guai chi entra in una "società del vizio"? Romanzo storico, che ci restituisce impeccabilmente i conflitti di sesso, razza e classe dell'età vittoriana. "La rilegatrice dei libri proibiti" ci offre, con Dora Damage, un'eroina moderna che non esita a infrangere le regole e i tabù della Londra del XIX secolo, la città più grande del mondo, in cui gli ideali più nobili si accompagnano alle miserie più sordide.
Anche i mostri devono andare a scuola! Vampiri, streghette, fantasmi, orchi: tutti dietro i banchi per la lezione di spavento o per l'ora di bruttezza, tutti presenti ad ascoltare il mago che insegna a preparare incantesimi, filtri e magie, tutti attenti durante l'ora dello spettro! E poi tutti in biblioteca a fare i compiti! Età di lettura: da 6 anni.
Un uomo è bloccato di notte sulla sua barca in un fiume, tra la nebbia. Ogni sforzo per spostarla è inutile. Il cuore gli batte in gola. Quasi lo soffoca. L'inquietudine e il mistero dominano la sua mente. Solo all'alba e all'ultima riga si scoprirà il perché.

