
Pulsatilla sta alla condizione della ragazza d'oggi come la Nutella alla merenda, come Bertinotti al cachemire, come "Babbo" a "Natale". Questa è una guida pratica a tutti gli aspetti più ambigui della vita, dalla messa in piega alla consultazione degli oracoli, dalla lotta ai chili superflui al rimorchio su Internet, con tanto di beceri espedienti a letto. L'idea dell'opera nasce da una semplice indagine: non si è mai sentito un uomo che vorrebbe rinascere donna, non si è mai sentita una donna che vorrebbe rinascere donna.
Elisabetta è in punto di morte e convoca a corte l'adorato figlioccio, boy Jack. Sta per chiudersi un'epoca: quarantaquattro anni di regno, durante i quali ha reso grande il paese e famosa l'isola che rappresenta. Ora, davanti a boy Jack, silenzioso e fedele come uno specchio, si abbandona ai ricordi: lo stigma di bastarda con cui il padre Enrico VIII l'ha accolta alla nascita, la terrificante successione di teste femminili che cadono non appena su di esse si posa la corona, le lotte intestine di palazzo, la piaga della ribelle Irlanda, la minaccia della Spagna, la scomunica del Papa.
"Tutti i fuochi il fuoco" raccoglie alcuni racconti esemplari dell'arte di Julio Cortázar, l'autore che apre nuove vie nel genere in cui è un riconosciuto maestro e sgrana le sue amatissime ossessioni: il tema del doppio, la discontinuità fra spazio e tempo, l'irrazionale come alternativa al quotidiano.
Una delle più celebri indagini del detective più famoso del mondo: Sherlock Holmes. Perché è scomparso il padre di Mary Mortsan? Perché ogni anno la ragazza riceve in dono da un personaggio misterioso perle stupende? Cosa si cela dietro un fantomatico gruppo detto "dei quattro"? Una grande caccia all'uomo e al tesoro di una Londra nebbiosa e misteriosa.
Pochi ingredienti, un angelo, un bambino, un volo in deltaplano mettono in moto le riflessioni dell'autore sul proprio passato, sull'amore, sul dolore, su tutti gli aspetti più importanti dell'esistenza. L'autore incentra la propria narrazione sul distacco e sulla necessità di lasciare il nido, per poter spiccare il volo con cui inizia la propria vita.
Joseph Shapiro è un baal tshuvah, un penitente, e ha una strana storia da raccontare. Una storia di fuga e di esilio. scappato dalla Polonia nel 1939 e poi dalla Russia staliniana nel 1945, ripara finalmente negli Stati Uniti. Qui si arricchisce. Ma con la ricchezza scopre anche la noia, il peccato, i rapporti viziosi con le donne, il consumismo, la volgarità. Disgustato, Joseph abbandona tutto e fugge in Israele per ritrovare i valori della sua religione. Ma qui scopre che quel mondo, il mondo tradizionale dell'ebraismo, forse è perduto per sempre.
Tarquin Winot è un inglese molto snob, un esteta innamorato di se stesso e della buona cucina francese, ed è proprio questa passione che lo porta a collegare ogni evento della sua vita al più terreno e sublime dei piaceri umani: il cibo. Tra un menù e l'altro ci prende per mano e ci conduce nel suo 'viaggio dei sensi' da un albergo della brumosa Portsmouth a una casetta della solare Provenza. Un viaggio durante il quale impareremo a condividerne l'incomparabile attenzione per quanti ha incontrato nel corso della sua vita e per gli ambienti che ha amato. Ma chi è veramente Tarquin Winot? Un brillante erudito? Un innocuo gaudente o un maniaco omicida?
Un marito tradito che decide di incontrare l'amante della moglie; una ragazza che frequenta una sala da ballo di provincia alla mesta, sfiduciata ricerca di un marito; l'irrompere della tragedia in una tranquilla famiglia di contadini e il loro impatto sconvolgente con i moderni media; i viaggi d'affari a Dublino di un uomo apparentemente inappuntabile su cui un figlio adolescente dovrà far luce; un vecchio prete di campagna messo bruscamente a confronto con l'apparente insensatezza delle generazioni più giovani.
Joseph O'Connor passa dal romanzo al reportage, dall'invenzione narrativa al vissuto e ci parla, con amore e ironia, di Irlanda e irlandesi (tifosi di calcio, musicisti punk, tassisti, scrittori famosi in tutto il mondo, da James Joyce a Roddy Doyle); di irlandesi in esilio in Inghilterra e in America; di maschi irlandesi (stranamente simili ai maschi italiani) in crisi di fronte a donne più intelligenti, più creative, più brave di loro a scuola, sul lavoro, a letto e perfino al volante. Protagonista assoluto O'Connor stesso: osservatore, narratore e personaggio comico.

