
Un classico, con un quadro completo dell'opera verghiana e del suo mondo poetico, morale e culturale. Luigi Russo (1892-1961), tra i più grandi critici italiani di questo secolo, è autore di numerosissime opere da Boccaccio agli autori del Novecento. Nel 1946 fondò la rivista "Belfagor", ora cinquantenne.
Apparso a puntate su due quotidiani polacchi nel 1939 e sospeso nel momento culminante dell'azione dallo scoppio della guerra, di questo romanzo si erano per lungo tempo smarrite la memoria e le tracce. Attraverso la travagliata love story di due giovani, Marian e Maja, ambiguamente calata nello schema del romanzo gotico, con tutto il repertorio del genere (castello diroccato, passaggi sotterranei, misteriose forze malefiche, delitti, agnizioni, dementi), lo scrittore dà corpo da un lato a un progetto lungamente inseguito di "romanzo popolare", dall'altro alle ossessioni d'una personalità divisa, di una sessualità dolorosa e imperfetta.
Un archivista di una grande biblioteca di Washington che custodisce le lettere che T. S. Eliot scrisse ad un'amica americana; una studentessa con alle spalle una vicenda di persecuzione razziale: un rapporto complesso, fondato su una profonda comprensione reciproca e su una latente attrazione erotica. Nel romanzo di Martha Cooley si fondono la paura dei sentimenti, il legame tormentato e intenso con il passato, l'intreccio fra letteratura e vita.
A partire dagli anni Trenta, un gruppo di intellettuali inglesi, formatisi all'Università di Cambridge, diede vita a una vera e propria banda di spie che si pose al servizio dell'Unione Sovietica. Da questo fatto autentico John Banville ha tratto lo spunto per il suo romanzo, dando persino all'io narrante, Victor Maskell, i connotati di una figura notissima: Sir Anthony Blunt, storico dell'arte e intimo della famiglia reale, che di quel gruppo fece parte. Il romanzo ha inizio quando Maskell, tradito da un amico, viene scoperto; da quel momento il protagonista comincia a ripercorrere la straordinaria vicenda che fu la doppia vita sua e dei compagni.
Vissuto nella Persia del XIII secolo, Jalal al-Din Rumi ha unito nella propria persona e nelle proprie opere il fascino del derviscio, la saggezza del santone inebriato di Dio, e la sottile cultura dei più sofisticati mistici sufi. Nei suoi versi, pieni di entusiasmo sacro, di visioni e di anelito verso la purezza, ci ha lasciato un monumento alla poesia, ma soprattutto all'uomo e alla natura, riflessi della realtà divina. Le sue parole ci mostrano un volto dell'islam che non siamo più abituati a vedere, quello dolce, tollerante, festoso, ma soprattutto invitano l'uomo, di ogni tempo e di ogni religione, a compiere il viaggio più straordinario alla ricerca della verità: quello nelle profondità insondate del proprio animo.
Una delicatissima, intensa passione ha sempre legato Hermann Hesse alle farfalle, eteree, fugaci, caduche creature leggiadre e variopinte. Ne rimangono tracce in tutta la sua opera; tracce sparse, proprio come il volo di una farfalla, tra racconti, memorie, versi, riflessioni, pagine dei diari di viaggio e dei romanzi. Questo volume le raccoglie e riordina, suggerendo uno sguardo inedito su un grande scrittore, perdutamente innamorato di quei "fiori alati" ai quali anche Buddha dedicò le sue ultime parole.