
Nata a Roma nel 1933, Ludovica Ripa di Meana ha lavorato nell'editoria, nel giornalismo, nel cinema e in televisione. Ha scritto per Adriano Celentano "Il paradiso è un cavallo bianco che non suda mai", pubblicato tre romanzi in versi, una commedia e una tragedia. In questo volume sono raccolti quattro "monologhi": nel primo una donna, cui il marito ha ucciso il figlio bambino, depone in Corte d'Assise; nel secondo un ragazzo rinfaccia al padre di avergli inflitto un'educazione narcisisticamente complice, senza divieti e senza il coraggio di farsi odiare; nel terzo, un pingue e anziano fiscalista dialoga con il silenzio di Dio, che gli ha portato via la moglie; in "Teodia" un attore reclama il suo diritto di consegnare alla morte la figlia malata.
Introduzione di Attilio Brilli, traduzione di Simonetta Neri
Scenari italiani di Edith Wharton è il più affascinante «viaggio in Italia» scritto dopo Goethe e dopo Stendhal. E lo è per quel suo consapevole frapporsi fra il viaggio sette-ottocentesco, con le sue categorie estetiche e le sue lentezze, e il turismo moderno con i suoi sguardi frettolosi gettati su luoghi inesorabilmente omogeneizzati. Quello della scrittrice americana è un viaggio moderno che ingloba una lunga tradizione per trarne il succo e poi trascenderla in nome della propria autonomia culturale ed estetica, un’autonomia che va oltre la lettura gotica di Ruskin, oltre l’aureo rinascimento di Pater o le sensazioni di Bourget in favore di una visione più eclettica della civiltà italiana. Protagonista del libro è infatti il paesaggio, anzi potremmo dire che questi ‘scenari’ compongono il più bel libro che sia stato scritto sul paesaggio italiano e sul modo in cui lo si debba osservare e conservare. Pur essendo ben lontana dal presagire le geremiadi del viaggio italiano di Ceronetti, straordinariamente attuali si rivelano alcuni moniti che Edith Wharton enuncia nel corso dei suoi itinerari, a cominciare dagli italiani ai quali rimprovera l’eccessiva tendenza a impoverire il territorio trasferendone le opere d’arte nell’atmosfera asettica dei musei, ai collezionisti d’oltreoceano che quel territorio contribuiscono a depredare. Senza contare che gli itinerari della nostra viaggiatrice si rivelano ancor oggi inconsueti, se non inediti, e in grado di restituire al turista l’illusione momentanea di farsi viaggiatore.
"Le dit du sourd et muet" (ora tradotto per la prima volta in italiano, ma scritto dall'autore in francese) è l'ultimo romanzo di Gabriele D'Annunzio, e il suo più sentito e potente testamento spirituale, l'ultimo atto, l'estrema testimonianza, dolente e insieme affascinata, di un intellettuale europeo, dall'anima duplice, italo-francese, anzi molteplice, universale, ansiosa di abbracciare ogni esperienza, ogni realtà e ogni sollecitazione, bruciandole e sublimandole nel fuoco vivo dello stile.
Romanzo storico ambientato al tempo delle scorrerie saracene sulle coste italiane prima della battaglia di Lepanto. Il punto di vista originale da cui parte il racconto è quello di un cristiano catturato e reso schiavo dai saraceni e per opportunità convertitosi all'islam. Con dovizia di particolari e situazioni avvincenti davanti agli occhi del lettore scorre la vita concreta dei prigionieri rapiti dai musulmani così come avveniva in quei tempi nei territori dominati dalla mezzaluna. Tutto attraverso il racconto del protagonista che, di nuovo catturato in battaglia ma stavolta dai Genovesi cristiani deve difendersi in un processo per essere riammesso alla comunione della Chiesa cattolica.
Il romanzo descrive la vita di un gruppo di giovani studenti nella società di oggi in cui sembra prevalere il cinismo e la superficiale ricerca di ciò che gratifica senza impegni e legami duraturi. Anche Gianmarco, il protagonista, vive in questa dimensione ma la sua posizione viene messa in crisi dalla presenza di una ragazza, Cristina di cui Gianmarco finisce per innamorarsi. Nelle varie fasi del controverso rapporto tra i due Gianmarco scoprirà di più se stesso e sceglierà di vivere fino in fondo le situazioni che lo coinvolgono anche affrontando fatiche e dolori piuttosto che condurre una esistenza anestetizzata e vuota.
Un romanzo che mette a tema la complessa situazione dei giovani di oggi. Da un lato vittime del vuoto di valori e dalla tentazione del consumismo e dell'edonismo, dall'altro con una potente domanda di senso e di positività della vita che non può essere ignorata. La protagonista di questo romanzo incontra un ragazzo che sfugge a questo stile, colpisce per la sua posizione originale verso la verità e così pian piano da pietra di scandalo diventa fonte di attrattiva e di un percorso interiore dai risvolti inaspettati. Su tutta la vicenda domina la figura di Carlo Acutis come paragone di vita realizzata che sarà beatificato il 10 ottobre ad Assisi.
La protagonista di questo romanzo è Carolina, una ragazza dei nostri giorni che, in un momento molto difficile della sua storia, trova in Sandra Sabattini una luce, un esempio da seguire. Grazie a Sandra scoprirà la sua strada nell'amore donato agli altri. Sandra Sabattini nasce a Riccione nel 1961, a 12 anni conosce don Oreste Benzi e sul suo esempio inizia a condividere la vita con persone segnate dalla disabilità. Nel 1980 si iscrive a Medicina pensando di diventare medico missionario in Africa e si fidanza con Guido, il loro rapporto durerà fino al 1984 quando, investita da un'auto, morirà a 23 anni non ancora compiuti. Don Benzi che ha promosso allora l'apertura della causa di beatificazione di lei ha detto: "quello che viveva nel suo intimo con Dio lo esprimeva in ogni ambito di vita, con tanta semplicità da passare inosservata e con tanta intensità da lasciare un'impronta". La cerimonia di beatificazione inizialmente prevista per il 14 giugno 2020, presso la Fiera di Rimini, a causa della pandemia è stata rimandata al 24 ottobre 2021.
Domitilla è una ragazza spensierata e piena di vita che viene invitata dalla nonna a fare un viaggio per il nuovo capodanno. Quando scopre che il viaggio è verso Medjugorje non vorrebbe più partecipare ma non riesce a contraddire la promessa fatta inizialmente. Il viaggio si rivelerà per lei un percorso alla scoperta di una dimensione più profonda di vita che la farà tornare molto cambiata e più cosciente di sé. Un romanzo scritto in modo coinvolgente che descrive la condizione di molti giovani di oggi. Una proposta di esperienza con cui paragonarsi; di fronte a una proposta forte anche il cuore un po’ scettico sa riconoscere la verità.
"Il rosso è decisamente il colore di questa serata, come se una luna anemica avesse chiesto un contributo cromatico per alzare un po' il suo sorriso..." Con la luna piena, verso l'una di notte, tutto può succedere: un giovane naufraga tra ricordi sepolti che tornano a galla, un uomo senza ambizioni torna a essere il re della foresta, dettagli affiorano inaspettatamente dopo tanti anni e suggeriscono la soluzione di misteri irrisolti... Due protagonisti e i loro inconfessabili segreti in un'unica, travagliata e calda notte di fine luglio, dominata dalla luna e dal beffardo gioco delle coincidenze... "Le Girandole" si arricchiscono di un originalissimo libro di esordio, scritto in una prosa precisa ed elegante, che modula il registro accordandolo con le situazioni e che in pochi tratti crea personaggi capaci di imprimersi nella memoria: dalle intense figure femminili di Anna, Paola e Marta a quella tenera e ambigua di Enrico, solo rievocata eppure nitidissima, ai due protagonisti, Giovanni e Alfio, apparentemente agli antipodi eppure potenzialmente così simili. Due destini, i loro, che per una vita si sono sfiorati senza mai conoscersi, e che nel delirio ora si intrecciano, si avvicinano e preparano il colpo di scena finale
Il volume raccoglie sette storie di Roald Dahl: "Un gioco da ragazzi" è il suo primo racconto e parla del suo incidente di volo; "Il tesoro di Midenhall" è la storia (vera) della scoperta di un tesoro romano nella campagna inglese; in "La meravigliosa storia di Henry Sugar" il protagonista impara a vedere senza usare gli occhi e sbanca i casinò di tutto il mondo. Altri personaggi importanti sono i violenti teppisti del "Cigno" e "L'autostoppista", dotato di poteri magici. In "Un colpo di fortuna" Dahl ripercorre i fortuiti eventi che lo portarono a diventare scrittore. Età di lettura: da 10 anni.
«La sera la mamma mi domandò che cosa avevo fatto durante il giorno. Le raccontai che ero stato insieme ai ragazzi più grandi. Mi domandò se mi prendevano così senz'altro con loro e io le spiegai che ora sì, mi prendevano con loro, perché avevo superato al prova. Ero stato all'osservatorio. Lei mi domandò che cos'era, un osservatorio. Risposi che lo sapeva benissimo, che lì c'erano i cadaveri e che sapeva anche benissimo che mio padre era stato gettato sopra gli altri cadaveri e che non aveva neppure un lenzuolo e io avevo detto ai bambini che ne aveva sì uno, mentre avevo visto benissimo che non ne aveva. Mi misi a strillare che lei era matta a lasciare che lo buttassero così sugli altri cadaveri senza lenzuolo e che non mi aveva neppure raccontato che era stato portato via dalla baracca dell'infermeria e che io volevo andare almeno a salutarlo un'ultima volta e che lei era stata cattiva e che era colpa sua se era lì così nudo sopra i cadaveri».