
Michael Brock è uno degli avvocati più in vista dello studio Drake & Sweeney, a Washington, dove lavorano ottocento legali. Un giorno irrompe nello studio uno homeless che si barrica in una stanza tenendo Brock e altri otto avvocati in ostaggio. Non si sa che cosa voglia, ma l'uccisione di quell'uomo da parte della polizia lascia Michael sconvolto. Comincia così a indagare fino a scoprire qualcosa di molto segreto...
"Capita nella vita di fare cose che piacciono senza riserve, cose che vengono su dai visceri. Poema a fumetti è per me una di queste, come Il deserto dei Tartari, come Un amore." Così Dino Buzzati presentava ai suoi lettori questo libro, troppo a lungo sottovalutato, se non dimenticato. Uscito con grande scalpore nel settembre 1969, è infatti rimasto per decenni irreperibile nelle librerie. In questa rilettura in chiave moderna del mito di Orfeo ed Euridice, Buzzati ci parla di se stesso, concentrando in 208 tavole a colori tutti i temi a lui più cari, a partire dall'eterno dialogo tra la vita e la morte. Attraverso un raffinato gioco di citazioni e autocitazioni, l'omaggio ad artisti di ogni epoca, la contaminazione di generi, queste pagine svelano l'intero universo creativo di Dino Buzzati, i suoi riferimenti culturali, le fonti di ispirazione, le suggestioni infantili, gli interessi di adulto, il metodo di lavoro. Facendo di "Poema a fumetti" un libro che ne racchiude in sé molti altri, come solo i capolavori possono fare.
In un gruppo di persone, un uomo nota una donna sconosciuta che sembra volersi isolare dagli altri. Yair, commosso da quella che egli interpreta come un'impercettibile e ostinata difesa, le scrive una lettera, proponendole un rapporto profondo, aperto, libero da qualsiasi vincolo. Un mondo privato si crea così fra loro e in questo processo di reciproco avvicinamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, chiedendogli con imperiosa delicatezza una inaspettata svolta interiore...
Kay Scarpetta è alle prese con la sua indagine più rischiosa. Dopo aver ricevuto un oscuro e terribile messaggio elettronico, scopre infatti di essere il bersaglio numero uno di un folle "untore" capace di diffondere le più orrende malattie attingendo a un sofisticato arsenale di armi batteriologiche. Deadoc, il Dottor Morte, sta cercando di contagiare l'umanità con un virus misterioso, peggiore del vaiolo. E dopo aver terrorizzato Kay con messaggi e immagini di inaudita violenza, riuscirà ad arrivare tanto vicino a lei da inocularle il virus... Sarà in grado la dottoressa-poliziotto più famosa del mondo di penetrare nella mente malata di Deadoc e fermarlo? O cadrà vittima di un raffinato carnefice sospinto da un odio tanto brutale quanto insensato? Scoprirlo significherà trattenere il fiato insieme a lei. Fino all'ultimo, senza nessuna certezza.
Il secondo e conclusivo volume dell'edizione di Flaubert nei Meridiani raccoglie le opere dal 1863 all'anno della morte, spaziando, sia pure in maniera antologica, per tutti i generi tentati dallo scrittore, compreso il teatro, grande e infelice amore della sua vita. Il libro si apre con uno dei suoi capolavori, la seconda Educazione sentimentale e si chiude con un altro purtroppo incompiuto, Bouvard et Pécuchet, accompagnato dal gustosissimo Dizionario delle idee correnti. Inoltre, la commedia Il candidato, in cui lo scrittore manifesta tutto il suo scetticismo per la vita politica e i suoi rappresentanti, le due diverse redazioni della Tentazione di sant'Antonio e il piccolo gioiello dei Tre racconti. Curatore del volume è Giovanni Bogliolo.
Nei quattro libri che compongono questo grande e appassionante romanzo del Novecento europeo, la materia biblica dà luogo a un emozionante racconto che accoglie al tempo stesso suggestioni dalla psicologia, dalla storia delle religioni e dal mito. Quale commento, nel volume è compresa, oltre a un ricco e preziosissimo corredo di note che ne chiariscono i riferimenti biblici e culturali, un'ampia sezione che raccoglie scritti manniani non reperibili altrove: riflessioni dell'autore sulla propria opera, nonché le lettere inviate, a partire dal 1934, da Mann a Károly Kerényi, grande studioso del mito e delle religioni, e riguardanti appunto la genesi e l'elaborazione del romanzo. La traduzione è quella, storica, di Bruno Arzeni, accuratamente rivista per questa nuova edizione. Arricchisce il volume un inserto iconografico che presenta immagini tratte dai testi su cui Mann si documentò per la descrizione, assolutamente fedele, di personaggi e luoghi dell'Egitto.