
"Questo è un libro di sentimenti e di pensieri, che accompagna la vita che passa e il tempo che velocemente accorcia la mia distanza dal prevedibile tinaie. Urgono le domande cui non si può dare risposta, si sta voltati dall'altra parte, in una "distrazione vigilante", anche quando si leggono i giornali. No, non è più un'età di pacifica saggezza la nostra vecchiaia, ma per come va il mondo, gli affetti, il rendiconto generale, è un'età dell'ansia, della paura e dell'allarme. Tuttavia questo è anche il libro di una convalescenza, della "bella giornata sottratta al maltempo", di un ritorno alla vita dopo un bypass: con una scrittura anch'essa "a cuore aperto", ho cercato di raccontarlo." Raffaele La Capria
Una grande città. Milioni di persone che vivono vicine senza conoscersi, senza toccarsi, senza aiutarsi. Milioni di storie, tutte diverse. C'è chi vive in centro, ha un patrimonio, una posizione nella finanza e può concedersi qualsiasi lusso. E c'è chi non ha una casa, non ha un lavoro, non ha una speranza. Nel giugno del 2012, il "Corriere della Sera" ha una storia diversa da raccontare. Da alcuni anni un misterioso benefattore, subito chiamato l'Angelo invisibile, legge la rubrica delle lettere del giornale e aiuta chi le affida il suo grido di disperazione: Antonio, malato di tumore a cui è rimasta solo l'auto in cui dorme; Mohamed, un bambino la cui malattia può portare alla rovina la sua famiglia; Aldo, che aiuta una coppia in difficoltà, nonostante lui per primo faccia fatica a campare. L'Angelo arriva, li conosce, li aiuta concretamente e cerca di mettere la loro vita su una strada diversa. Senza farsi pubblicità. Da subito questa storia fa il giro del paese, sulla rete, sui giornali, in televisione. Ma chi è questo "Angelo" deciso a non rivelare la sua identità? Come mai può permettersi di aiutare così chi è in difficoltà? E soprattutto, perché lo fa? Questo libro è la storia dell'Angelo invisibile: la storia di una persona facoltosa che pensa di avere la responsabilità di aiutare gli altri, visto che ne ha i mezzi. La storia di un uomo che incontra i poveri nelle missioni in Perú, ma che li ritrova sotto casa sua a Milano, e non si gira dall'altra parte.
Un pomeriggio qualsiasi in una stazione della metropolitana di un paese orientale: una grande ressa e la gente che si urta senza nemmeno scambiarsi un cenno di scuse... Una coppia di anziani si precipita verso il treno appena arrivato. L'uomo, la borsa della donna in mano, riesce a malapena a salire in carrozza. Non appena si volta, però, scopre con sgomento che i suoi occhi non vedono più la camicetta celeste, la giacca bianca e la gonna beige a pieghe della moglie. Della donna non vi è più traccia. Sparita, letteralmente inghiottita dalla folla. Così Park Sonyo scompare, senza denaro e senza documenti, nella sterminata marea umana della metropolitana di Seul. È arrivata nella grande città dal suo piccolo paese di campagna per il solito pellegrinaggio alle case dei figli, soprattutto a quelle del primogenito, appena diventato dirigente di un'impresa immobiliare, e della figlia che scrive romanzi che lei, Park Sonyo, provvede sempre puntualmente a farsi leggere. Conosce la metropoli. Tanti anni fa, quando il primogenito era ai primi passi della carriera e dormiva in ufficio, era rimasta addirittura da sola in città. Ora, però, la sua scomparsa è per i figli non soltanto fonte di angoscia e di grave preoccupazione, ma anche di rimorsi e di sensi di colpa. Park Sonyo non è più, infatti, la stessa da qualche tempo. La verità è che Park Sonyo, la donna che è sempre stata forte, la figura familiare che è sempre stata dalla parte dei figli, ha bisogno per la prima volta dei figli.
Una storia sulla tenacia, l'ingegnosità e l'impegno da consigliare a tutti come modello nel lavoro, negli affari e in ogni momento della vita. Una storia ambientata nell'America degli anni Venti, il cui protagonista Bill Peck mostra come diventare un irriducibile.
Quando la piccola Ah-Kim, orfana di padre, lascia a undici anni Hong Kong per emigrare a New York con la madre, il suo nome diventa Kimberly. È il primo tentativo di adattarsi a una realtà completamente nuova e diversa, dove le aspettative comuni a ogni sogno americano si infrangono nell’impatto con una realtà di sacrifici, miseria e sfruttamento.
Ad attendere madre e figlia, garbatamente messo a disposizione – a pagamento – dalla ricca “zia d’America” che ha sovvenzionato il loro viaggio, è un infernale bilocale abitato da topi e scarafaggi e privo di vetri e riscaldamento. Sempre la zia si occupa sollecita di offrire loro un impiego: un lavoro massacrante nella polverosa e affollata sartoria che gestisce con pugno di ferro. Tutto è estraneo e ostile, ma Kimberly ha un innegabile talento: le piace studiare, impara in fretta e ha un’incredibile resistenza nei confronti delle avversità. E così, pian piano, riesce a superare le difficoltà che incontra a scuola, nelle relazioni con compagni e insegnanti, la fatica di lavorare ogni sera fino a tardi per aiutare la madre, assai più fragile di lei, la vergogna per la miseria, che non aveva mai sperimentato. Finché, grazie a un’inaspettata borsa di studio, la vita cambia e Kim, con la sua adorabile lievità, l’incrollabile dignità e il senso dell’ironia che la accompagna anche nei momenti più tragici, potrà finalmente emergere alla luce e dare forma al proprio destino.
Berlino, 1929. La capitale tedesca è una città sull'orlo dell'abisso, dove covano tutte le tensioni, tutte le angosce e tutte le deliranti ambizioni di un paese uscito a pezzi dalla guerra. Rivendicazioni operaie, complotti ultrareazionari, lotte politiche creano un cocktail micidiale in quella che è la più americana delle metropoli europee. Il giovane commissario Gereon Rath, appena arrivato da Colonia, oltre che con la frenesia della città deve vedersela con la propria insofferenza per essere stato confinato alla Buoncostume. Mettere in gabbia prostitute che sui set pornografici si accoppiano con i sosia della defunta grandezza prussiana - dall'ex imperato-re Guglielmo II a Federico il Grande al generale Hindenburg - non è esattamente la sua aspirazione. Mentre Gereon e la sua squadra si immergono nella vita notturna popolata di night clandestini per ogni gusto, di coca e traffici illeciti, scoppia qualcosa di simile a una guerra civile. Il primo maggio i comunisti infrangono il divieto di manifestare e su interi quartieri popolari cala uno stato d'assedio, alla fine del quale i morti si contano a decine, quasi tutti vittime di pallottole partite da armi della polizia. I giornali parlano con sdegno di "Maggio di sangue". Il prefetto cerca di sviare l'attenzione sul caso di un misterioso omicidio: da un canale è stata ripescata un'auto di lusso con al volante un uomo in abiti elegantissimi, le mani maciullate in seguito a torture. Segni d'identità: nessuno. Testimoni: zero.
Berlino, 1930. La star del grande schermo Betty Winter muore durante le riprese del suo primo film sonoro: un riflettore cade e la colpisce in pieno. È stato davvero un incidente? Il commissario Gereon Rath, ormai passato alla Omicidi, inizia a indagare nel milieu cinematografico, dove l'imminente boom del parlato rischia di lasciare molti a bocca asciutta. L'ombroso commissario, perseguitato dai propri demoni e rincorso dai superiori, impara in fretta a conoscere i lati oscuri del glamour, e la sua pista solitaria lo porta tra i fronti di produttori rivali, nel quartiere cinese di Berlino, nei bassifondi della malavita e nei locali libertini in cui perfetti sconosciuti si scambiano biglietti con la posta pneumatica. Dopo i funerali del nazionalista Horst Wessel, trasformatisi in una battaglia di strada fra nazisti e comunisti, si riaccendono le tensioni sociali, e Rath viene riafferrato anche da quelle familiari e private: per volontà del temuto padre il commissario dovrà aiutare il borgomastro di Colonia Konrad Adenauer in un caso di ricatto; la ex fidanzata, Charly, mai dimenticata, si riaffaccia nella sua vita. Poi viene trovata morta una seconda attrice. Senza corde vocali. E una terza scompare.
Sei racconti di Emir Kusturica che ci riportano al mondo affettivo, violento e poetico, della sua adolescenza e dei suoi primi film. Quattro, fortemente autobiografici, raccontano la vita a Sarajevo negli anni settanta e ottanta, attraverso lo sguardo di un ragazzino alle prese con le prime sigarette, i primi libri, i primi amori e le grandi domande dell'esistenza: Aleksa che cerca di salvare il matrimonio dei suoi genitori, il suo ingenuo rispetto per la letteratura e le bravate con gli amici, in viaggio fino a Dubrovnik e alla costiera dalmata. "Cento dolori" racconta la tenera e dolceamara storia d'amore fra Zeko e la piccola Milijana, campionessa di scacchi. E l'ultimo racconto, "Lungo la Via Lattea" - la storia, carica di elementi magici e simbolici, di due giovani uniti da amore e fedeltà assoluti -, costituisce in vitro la sceneggiatura del nuovo film del regista balcanico.
Il nome e le opere dello scrittore russo Vìktor Kùroékin (1923-1976) sono rimasti inspiegabilmente ignoti al grande pubblico dell'Occidente. Il racconto che viene qui presentato ha dato la fama a Kùroékin. È la storia di tre giorni vissuti intensamente in cui il tempo viene dilatato all'infinito in attesa della battaglia che vede lo scontro tra carri armati sovietici e tedeschi nella zona a nord-ovest di Kiev negli ultimi giorni di dicembre del 1943. Il protagonista Sànja Malèskin viene scrutato attentamente in ogni sua azione, pensiero ed emozione. Il tormentoso sentimento della propria personale inadeguatezza nei confronti del compito che gli è stato affidato, lo porterà ad affrontare avventure rocambolesche il cui esito lascerà stupiti.
Il villaggio di Halimunda, nel cuore dell'isola di Giava, incanta da sempre abitanti e forestieri con le sue storie. Dalla principessa Rengganis, che sposò un cane perché nessun uomo era degno di lei, a Ma lyang, che volò via da una rupe anziché rassegnarsi a un'esistenza infelice, una moltitudine di anime bizzarre e tormentate ha popolato la comunità di pescatori nel corso dei secoli. L'ultima erede di questa genia di figure prodigiose è Dewi Ayu, la prostituta più richiesta del bordello di Marna Kalong, madre di quattro irresistibili figlie. Le loro vicende di passione e dolore, lusinghe e violenza, si intrecciano alla storia dell'Indonesia del Novecento: all'avidità del colonialismo europeo e alla ferocia dell'occupazione giapponese, al sangue della rivoluzione comunista e alla brutalità della dittatura. Eka Kurniawan dà forma a una saga caleidoscopica, ricca di magia, che è al tempo stesso il ritratto di un paese affascinante e una lucida e accorata lezione d'amore.
Un romanzo autobiografico, in cui realtà e finzione si mescolano in un intreccio di piani e di punti di vista. La scoperta tra le carte di famiglia delle memorie del padre spalanca all'autore le porte del ricordo. La sua era stata una giovinezza difficile, segnata dal tentativo di essere all'altezza delle aspirazioni del padre. Di qui una serie di incomprensioni, sublimate dal giovane Kureishi grazie alla scoperta della musica di David Bowie, dei Beatles, dei Rolling Stones, di Jimi Hendrix e soprattutto attraverso l'avvicinamento al cuore della grande letteratura. Le memorie di questo padre da cui in passato non si era aspettato quasi alcuna gratificazione, scardinano le sue certezze e lo spingono a confrontarsi con le sue radici famigliari.
Un giornalista è alle prese con la crisi del suo matrimonio e con una moglie decisa a partire per la Thailandia alla scoperta di sé. La lenta ricerca dell'uomo avrà invece inizio in un cimitero, dove si è recato con la madre per visitare la lapide di suo padre. Da quel momento Harry inizia a ripercorrere la propria esistenza, pensando ai tanti sbagli mai confessati, ai rimpianti e al forte rimorso per non essere mai riuscito a dimostrare al padre tutto il suo affetto.