
Scritte su incitamento di Luigi Tosi per rispondere alla" Storia delle repubbliche italiane del Medio Evo" di Simonde de Sismondi le "Osservazioni sulla morale cattolica" difendono la verità e la razionalità del Cattolicesimo negando che esso sia stato in qualche modo causa della decadenza morale e politica dell'Italia moderna. A distanza di quasi due secoli le "Osservazioni" mantengono ancora intatta la loro attualità, infatti l'idea per cui la morale cattolica possa essere un "nemico" della vita sociale, civile e democratica non è completamente sopita, così come il pregiudizio per cui l'arretratezza dell'Italia in molti ambiti sia determinata dalla presenza del Vaticano e dall'influenza della storia cattolica nel Paese. Questa edizione è arricchita dalla Prefazione di Umberto Colombo, da un ampio apparato di note, che comprende le annotazioni originali di Manzoni e soprattutto da una lunga e approfondita Postfazione di Franco Nembrini che con il solito acume e profondità affronta i temi e l'attualità delle "Osservazioni".
La presente edizione de I promessi sposi propone un commento ispirato a validi criteri di funzionalità didattica. La struttura filologico-ermeneutica segue il testo con una cadenza agile e discreta, ma puntuale e convincente, al fine di rendere il percorso di lettura agevole, chiaro e coinvolgente. Particolare attenzione è stata riservata all'analisi dell'impianto narrativo e delle tecniche espressive adottate dal Manzoni.
Two lovers must face tyrants, war, riots, plague and famine as they struggle to be together, in this teeming panorama of seventeenth-century Italian life - the original historical novel.
"Non avrà fortuna questo libro, perché troppo dotto per gli umili e troppo umile per i dotti; è di moralità ipocrita, e perciò non potrà vivere." Con questo poco lungimirante giudizio Vincenzo Monti salutava l'uscita dei "Promessi sposi". Come ben sappiamo, si sbagliava. Perché fin dalla sua prima apparizione nel 1827 e con la successiva rielaborazione del 1840-42 (quella che qui si pubblica), "I Promessi sposi" si impose come il grande romanzo nazionale che all'Italia mancava. Nella vicenda seicentesca dei due fidanzati che solo dopo infinite peripezie riescono a convolare a nozze, infatti, è racchiuso quanto di meglio la letteratura possa dare: una trama che ancora cattura, una finezza psicologica che stupisce, un'ironia tanto sottile quanto irresistibile, l'incanto di una lingua raffinata e popolare, un profondo senso della morale e della storia. Con un saggio di Italo Calvino. Introduzione di Gabriella Mezzanotte.
La storia nota di un curato di campagna pauroso e vile che, minacciato dai bravi, si rifiuta di sposare due giovani, è il capolavoro della letteratura italiana dell'Ottocento. Manzoni trova la forma e la lingua perfette solo alla terza edizione, a cui aggiunge Storia della colonna infame: ideale conclusione del romanzo, racconta il processo contro due presunti untori, ulteriore esempio di oppressione dei potenti nei confronti degli umili. I promessi sposi sono, in questo senso, affresco e sintesi della società italiana di ogni tempo: la prepotenza di don Rodrigo, l'ingenuità di Renzo, l'innocenza di Lucia, il coraggio di padre Cristoforo... Ma soprattutto la vigliaccheria di don Abbondio, un brav'uomo che fa quel che deve; ma a fare di piú, se c'è da mettersi in mezzo, proprio non ci sta. Studiati, parodiati, usati come modello, I promessi sposi raccontano un'Italia che non è cambiata mai.
L'insieme di questa storia di iniquità e violenza del potere, di dolore e di vergogna delle vittime, conferisce all'umana amministrazione della giustizia, smarrito ogni senso religioso, ogni riferimento ideale alla giustizia superiore di "chi solo sa", un che di orribilmente fragile e precario. L'indignazione, nel Manzoni, non è solo morale, ma comprende una sua partecipazione commossa di fronte alla sorte toccata agli umili, di molti altri dei quali si occupa, assorbiti dalla "favola", impigliati in quella rete di delazioni e invenzioni. Ha scritto Carlo Bo: "L'operetta è un miracolo di logica del male, di qui il doppio piacere della lettura: in effetti il lettore è chiamato a seguire il giuoco tortuoso, seppure trasparente, delle varie soluzioni e dei tanti passaggi e, nello stesso tempo, a prender atto della logica invincibile della corruzione che porta l'ingiustizia gabellata per opera di giustizia". Prefazione di Maurizio Cucchi.
Una risoluta disposizione a rispettare lo svolgimento disordinato e imprevedibile della vita governa il capolavoro manzoniano. Seguendo un filo modesto che si dipana e si arruffa, rimbalza in ogni direzione, il narratore giunge a scoprire la rete di connessioni che unisce tutte le parti della babelica dimora umana, dalle più grandiose alle più inospitali, e l'intimo rapporto di necessità che collega gli elementi del disegno complessivo. Casta ma non timida, la fantasia del Manzoni è affascinata dalla violenza delle passioni che ardono nel cuore umano, e vuol riviverne tutte le potenzialità in un paragone assiduo di estremi opposti, dall'infima bassezza all'eroismo sublime. Introduzione e note di Vittorio Spinazzola.
Saggio introduttivo di Ezio Raimondi
A cura di Davide Monda
“Nel cammino verso l’Europa, l’esperienza manzoniana rappresentava a un tempo una promessa e una conferma, con la forza vitale di una voce e di un luogo.”
Ezio Raimondi
Alessandro Manzoni fu il primo grande scrittore italiano di respiro europeo. Lo testimoniano le sue prose, nelle quali il lavoro compositivo e l’impegno etico-civile e spirituale offrono i frutti migliori. Fra Sette e Ottocento, gli ideali romantici che circolavano in Europa, anche propugnando una letteratura intesa come attiva partecipazione al divenire politico e sociale, si diffondono specialmente in Lombardia. Vedono così la luce opere come le Osservazioni sulla morale cattolica, in cui Manzoni delinea l’intima esigenza di saggiare la forza del proprio cristianesimo. Nel contempo, va articolandosi la meditazione su cui si fonda la Storia della Colonna infame, cupamente dominata dagli amari dilemmi della giustizia umana e della responsabilità individuale. Dall’amicizia quasi trentennale con Antonio Rosmini nascono poi il Dialogo dell’Invenzione e – a opera di Ruggiero Bonghi – le Stresiane, quattro dialoghi filosofici di rara profondità di pensiero e sentimento. Infine, diversi punti nodali della concezione manzoniana dell’arte e dell’esistenza sono espressi con vivida efficacia nei Pensieri sparsi, dati alle stampe dopo la morte. L’essenza più viva e universale di un tale sforzo enciclopedico converge e si armonizza nella prosa limpida e calibrata dei Promessi sposi, un romanzo davvero europeo nel quale gli abissi della storia e i labirinti del cuore si dischiudono con trasparenza ineguagliata.
Ezio Raimondi, professore emerito di Letteratura italiana presso l’Università di Bologna, è uno dei maggiori filologi italiani.
Davide Monda ha dedicato numerosi volumi alla civiltà letteraria europea dal Rinascimento al Romanticismo.
Romanzo di un amore contrastato nell'Italia del Seicento, "I Promessi Sposi" sono anche il sillabario della nostra modernità: mettono alla prova i valori del cattolicesimo, l'etica borghese, gli ideali risorgimentali, e per le tecniche narrative che adoperano e la lingua viva che inventano segnano un nuovo inizio per la letteratura italiana. Questa edizione, diretta da Francesco de Cristofaro e realizzata da un'equipe multidisciplinare di studiosi, offre una aggiornata panoramica sul capolavoro manzoniano, spaziando dagli aspetti lessicali e interpretativi a quelli linguistici e stilistici. Il volume include la "Storia della Colonna infame" e propone, per la prima volta, una sistematica analisi delle illustrazioni di Gonin & Co. che scandiscono, secondo precisa regia manzoniana, l'edizione definitiva del romanzo.
Letti, studiati, amati o detestati, I promessi sposi sono il romanzo simbolo del nostro Paese. Scritto in una lingua nuova, viva, capace di dar voce ai signori come alla gente del popolo, di raccontare guerre, amori e pestilenze senza artificio né retorica, il capolavoro manzoniano tocca i temi cruciali per la nascita dell'Italia moderna - dalla formazione di un carattere nazionale sotto le dominazioni straniere all'intreccio dei valori religiosi e civili nella coscienza collettiva. Oggi che Lucia, Renzo e tutti gli indimenticabili personaggi che animano il romanzo sono riconosciuti come patrimonio culturale iscritto nel nostro DNA di nazione, l'opera di Manzoni merita di essere finalmente letta con occhi nuovi, al di fuori di stereotipi e categorie. In questa edizione di pregio il testo è arricchito dalle illustrazioni di Francesco Gonin & Co., che scandiscono, secondo precisa regia manzoniana, l'edizione definitiva del romanzo.