
Il paesaggio racconta ma per ascoltare questo racconto serve il silenzio. Forse solo chi va a piedi può permettersi il lusso di fermarsi e ascoltare. Il presente e la storia.
Un mese a piedi, dal sud della Spagna a Santiago de Compostela: il diario di un camminatore d'oggi, sui passi degli antichi pellegrini medievali. Mille chilometri tra colline e altopiani, ponti e incontri: un continuo avanti e indietro nella storia, ma anche un cammino spirituale, se è vero che tutti credono in qualcosa o in qualcuno, e che spesso lungo il cammino lo (ri)trovano. La Via della Plata era usata già mille anni fa da coloro che volevano arrivare a Compostela; prima ancora era un importante asse viario romano. Oggi la storia si mescola al vino, ai sapori forti dell'aglio, del prosciutto serrano e dell'ospitalità. Ma anche alla rivolta morale di un Paese che si confronta con la violenza.
Diego Marani. Giornalista, è stato redattore del mensile Nigrizia e del quotidiano L'Arena, a Verona. Quando può, cerca di scrivere con i piedi: nel senso di camminare prima e scrivere poi. E ogni tanto pedala. Ha pubblicato A Santiago per la Via della Plata, Sentieri partigiani in Italia (Terre di mezzo Editore) e Germania in bicicletta (Ediciclo).
Due donne, un agosto piovoso, una conversazione. Questo lo scenario contro cui le tragedie del reale si trasfigurano nel dialogo tra l'affettuoso inquisire di Dacia Maraini e l'inquieto rievocare di Piera Degli Esposti "pieno di aria e di vento" dotato di una comicità che "è insieme crudele e segreta e surreale". Questo libro è uno straordinario scrigno di storie: intricate, tristi, amorose, drammatiche. Le vicende di famiglia, gli aneddoti su registi, attori e compagni di lavoro e in controluce la storia di un'amicizia lunga una vita, quella tra le due autrici.
Una famiglia italiana in un campo di concentramento giapponese nel diario della madre, Donna Topazia Alliata, che fu allieva di Pippo Rizzo, amica di Guttuso ed esponente della scuola pittorica siciliana degli anni Trenta. L'8 settembre 1943 Topazia Alliata si trova a Kyoto insieme al marito Fosco Maraini - orientalista, antropologo e fotografo - e alle tre figlie bambine Dacia, Toni, future scrittrici, e Yuki. Erano arrivati in Giappone nel 1938 quando il marito aveva vinto una borsa di studio per ricerca. Il viaggio offrì loro, antifascisti, l'occasione per sfuggire all'atmosfera opprimente del regime mussoliniano. Poi, la guerra. Dopo l'8 settembre, il rifiuto di aderire alla repubblica di Salò li condusse in campo di concentramento.
II volume intende rendere ragione della poliedrica personalità dell'autore; presenta innanzitutto e integralmente i due testi che costituiscono la summa dell'incontro di Maraini con l'Asia, ovvero "Segreto Tibet" e "Ore giapponesi" (1951 e 1957). Di qui il titolo del meridiano "Pellegrino in Asia". Non manca inoltre una scelta di testi che documentano i vari ambiti di interesse dell'autore; l'alpinismo (con il racconto dell'ascesa al Gasherbrum IV), lo studio delle ultime popolazioni pagane del mondo musulmano (i cafiri, in particolare, con una scelta dalla sua opera etnografica più famosa, "Gli ultimi pagani"), la riflessione linguistica sugli ideogrammi, ma anche sulla lingua italiana e le sue potenzialità creative (il meridiano comprende infatti l'intero corpus, più alcuni testi finora inediti, delle "fànfole", esempi di poesia metasemantica). La ricca curatela di Franco Marcoaldi - a sua volta viaggiatore, giornalista, poeta, nonché amico personale di Fosco Maraini comprende anche uno scritto di approfondimento scientifico a firma dell'antropologo Francesco Paolo Campione.
Giovani, innamorati e soprattutto instancabili viaggiatori, Fosco Maraini e Topazia Alliata sono poco più che ventenni quando iniziano a percorrere in lungo e in largo l'Italia dei primi anni Trenta. Non ancora marito e moglie, con l'entusiasmo vorace degli spiriti liberi, tra il 1934 e il 1935 attraversano città, campagne e panorami dal fascino ancora incontaminato. Da Firenze al Monte Bianco, dalla Sicilia alle Dolomiti, tra gli addii e le lunghe attese di riabbracciarsi c'è spazio per amicizie nuove e consolidate, momenti di alpinismo epico, avventure e incidenti di percorso; materia viva e imprevedibile che solo l'esperienza totale del viaggio può regalare. Dormono in piccoli alberghi o in alloggi di fortuna, in gruppo o scandalosamente da soli visti i tempi, e ogni tappa diventa memoria annotata con cura, lettera, fotografia, disegno. Il risultato sono cinque quaderni che i due amanti chiamano Love Holidays: diari appassionati e testimonianza intima dell'amore intenso e assoluto che proprio in quegli anni mette radici nelle loro vite. Sono pagine inedite in cui il gusto della scrittura si incontra con la passione per l'immagine e che, riprodotte integralmente in questo volume, ci raccontano per la prima volta la dimensione privata di una donna e artista straordinaria e di uno dei più grandi etnologi e viaggiatori italiani. Topsy e Fosco. Più semplicemente, T&F. Con uno scritto di Dacia Maraini e una nota storica di Toni Maraini.
Fosco Maraini (Firenze, 1912) è certamente fra quei protagonisti della nostra vita culturale che più sfuggono ad una classificazione precisa. Antropologo, fotografo, orientalista, scrittore, grande viaggiatore, Maraini è soprattutto la felice incarnazione di un'idea di uomo che stenta a sopravvivere in un'epoca come la nostra, dove sembra che non si possa essere nessuno se non si possiede una collocazione precisa, un proprio biglietto da visita esistenziale. E forse questa è la ragione principale per cui Maraini resta, in fondo , e nonostante il fatto che sia così facile imbattersi nei suoi libri, nei suoi articoli, nelle sue fotografie, un personaggio ancora per molti versi sconosciuto.
Per molti aspetti il Giappone di oggi somiglia alla Svizzera: due paesi nei quali tutto, dai treni alle poste, dagli alberghi ai negozi, dalle fabbriche, alle banche, alle università, funziona come un'orologeria mirabilmente oliata, che non conosce inceppi. Resta solo una grossa differenza: che la Svizzera non offre misteri, mentre il Giappone è misteriosissimo. In un certo senso il Giappone guerresco e aggressivo degli anni Trenta e Quaranta era abbastanza trasparente e comprensibile; ma i giapponesi dei giorni nostri, i quali, dopo essere rimasti stesi a terra nel '45, finiscono in meno di mezzo secolo per costruire una delle maggiori potenze industriali, commerciali e finanziarie del globo, pur non vantando il possesso di vasti territori né avendo a disposizione materie prime - ecco qualcosa che sfiora l'enigma, cha ha sapore di magia e d'occulto! Soprattutto quando vediamo che gli artefici della straordinaria cavalcata ci si presentano in genere come individui anonimi, confusi nella folla con un fare spesso impacciato. Cosa li anima? Quali sono i loro segreti? Come conoscerli davvero? Come capirli? L'asse portante del libro è costituito dal racconto di una lunga e lenta peregrinazione attraverso il Giappone, effettuata in macchina a metà degli anni Cinquanta, in compagnia di giapponesi e di stranieri.
«C'è una tela struggente di Frida Kahlo che mostra una cerva dalla faccia di donna, che corre in un bosco. Il corpo è trafitto da frecce, come un san Sebastiano ferito, ma non soggiogato, mentre sul fondo si intravvede un mare in tempesta.» Quel dipinto per Dacia Maraini rappresenta idealmente la realtà degli abusi, dei femminicidi e più in generale la condizione di inferiorità cui le donne sono state condannate per troppo tempo. «Private di libertà e sottomesse, le donne hanno spesso introiettato il loro stato di inadeguatezza arrivando a considerarlo un fatto biologico. Bravissime a fare figli e accudirli, sono state considerate prive di un proprio pensiero e soprattutto di autonomia e libertà.» Per contrastare questa violenza, secondo la scrittrice che ha creato personaggi letterari femminili indimenticabili, occorre agire sulla cultura, sulle abitudini identitarie, sulle disparità di genere, sulla misoginia linguistica. Le ragioni dello scontro vanno ricercate nel mondo patriarcale in cui siamo ancora immersi e in cui è montata una rabbia vendicativa, una voglia di riportare l'ordine colpendo chi ha preteso indipendenza, riconoscimenti professionali e prestigio. Un percorso difficile e irto di ostacoli paragonabile a quello che ha portato alla conquista della dignità sociale ed economica degli operai contro gli industriali. Uno scontro tra poteri inevitabile e non diverso dalle rivolte dei contadini contro i feudatari, o dalle lotte dei democratici contro i proprietari di schiavi.
Dov'è finita Colomba? Perché la sua bicicletta giace abbandonata ai margini della foresta? Tante ipotesi si affollano nella mente di sua nonna Zaira, dalla fuga al rapimento, alla morte. L'unico indizio è la bicicletta abbandonata dalla ragazza, un anno prima, ai margini della foresta. Ogni mattina Zaira passa al setaccio i boschi delle montagne abruzzesi e intanto cerca una soluzione nell'ordito dei ricordi. Così, in quella nipote persa finisce per cercare tutte le persone scomparse nel passato, in un percorso a ostacoli che diviene la storia della sua famiglia. Con l'aiuto della "donna dai capelli corti", una scrittrice che vive tra le montagne d'Abruzzo, Zaira riannoda i tanti fili della memoria. Le voci delle due donne si alternano, si sovrappongono, narrano una fiaba che intreccia storie personali e storia italiana. Un romanzo epico e corale, che segna il grande ritorno di Dacia Maraini ai suoi temi prediletti: la trama sottile dei sentimenti, l'attenzione per il mondo femminile e i suoi conflitti, il dolore causato dalla storia, l'amore per la natura.
Antigone, sfidando le leggi per dare sepoltura al fratello, incarna la pietà, un sentimento sobrio quanto necessario, profondamente umano. Proprio da Antigone prendono spunto gli articoli che compongono questo volume e che sono usciti negli anni sul "Corriere della Sera" e sul "Messaggero". Sono storie di donne che in giro per il mondo subiscono un destino di discriminazione e di violenza, ma anche storie dell'Italia, un paese che secondo l'autrice sembra rassegnarsi alla devastazione incessante del proprio patrimonio naturale e culturale.

