
La tua ragazza ti ha lasciato. Con un sms. No, non ti ha scritto semplicemente "è finita". Ti ha mandato per sbaglio un messaggio destinato al suo amante. Così ti ritrovi solo e spaesato nell'inverno di Monaco di Baviera. Siete venuti qui per partecipare a un concorso per architetti paesaggisti, ma ora lei è tornata a Madrid e tu vaghi per le strade innevate senza soldi né un posto dove andare. Ammettilo, fare il paesaggista è stata una delle scelte più infelici della tua vita. Nella Spagna della crisi hai le stesse prospettive di un mimo di strada. E allora perché non restare in Germania, dove c'è una donna matura e disincantata che sembra accettarti con tutti i tuoi difetti? Tra improbabili canzoni uruguayane, telefonini annegati nella doccia e tavole rotonde che si trasformano in risse, David Trueba ci regala una riflessione sul tempo che passa e il disinganno che porta con sé. Fino a un capodanno inatteso, che squarcia il cielo come un lampo.
Un lungo viaggio nel cuore arcaico della Spagna, a bordo di un singolare veicolo: un carro funebre. Dani Mosca sta portando le spoglie del padre nel paesino dove era nato e cresciuto, e da cui partì per guadagnarsi da vivere. In una situazione che alterna malinconia a ilarità - l'invadente e logorroico autista ecuadoregno, lo squinternato comitato di ricevimento locale -, Dani ripensa a tutta la sua vita: il mestiere di cantautore e i primi tempi con il gruppo rock che non si faceva mancare gli eccessi di droghe e sesso, il vuoto lasciato da un'amicizia perduta tragicamente, il rapporto conflittuale con un padre pragmatico e autoritario, il grande amore della sua vita e il matrimonio ormai finito, con due figli che adora e l'ex moglie divenuta un'amica su cui poter contare. Al termine del viaggio, le radici ritrovate gli confermano che, comunque, la vita è altrove. Un romanzo che si legge come una canzone, narrato da Trueba con ironia sottile e drammaticità calibrata, fornendo profonde riflessioni sul precario equilibrio tra i desideri e la realtà, tra i sogni realizzati e le laceranti delusioni.
"L'unico locale aperto tutta la notte è la casa", dice Ambrose Bierce. E intorno alla casa ruota la turbinosa vita della famiglia Belitre. Nonno, nonna, papà, mamma e sei ragazzi dai nove ai ventotto anni, nell'arco di una torrida estate spagnola, traslocano da un piccolo appartamento di periferia in un palazzina a due piani con soffitta, giardino e ciliegio, nel cuore di una Madrid anni Ottanta, culla del lavoro, dello stress, dello stordimento notturno. E intorno alla casa, sempre spalancata davanti al bisogno di conforto, alle domande, agli inciampi del tempo, i Belitre crescono e invecchiano, muoiono e si divertono, mentono, si interrogano e si rispondono, in un misto di tenerezza e commozione, di grandi e sonore risate.
Moderni moschettieri su uno scassato furgoncino, quattro amici in crisi da maturità si lanciano in un improbabile viaggio per riaffermare la propria voglia di ribellione e di divertimento. Da Madrid a Valencia, a Saragozza e di nuovo a Madrid, i quattro decidono di concedersi un agosto "da leoni", un illusorio risarcimento dalla quotidianità. Attraverso una scia di risse, ubriacature, cuori infranti e amplessi frettolosi, rinsalderanno la loro amicizia in una tardiva fine dell'adolescenza.
Sylvia, diciassette anni appena compiuti, viene investita nel pieno della notte dalla Porsche di un calciatore argentino ventenne del quale finirà per innamorarsi. Lorenzo, il padre di Sylvia, abbandonato dalla moglie, disoccupato, tenta di ricostruirsi una vita assassinando il suo vecchio socio d'affari. Leandro, padre di Lorenzo e nonno di Sylvia, uomo mediocre e pianista mancato, ora pensionato (la moglie Aurora è in ospedale in punto di morte), si gioca pensione e reputazione frequentando un bordello di periferia.Tre protagonisti, una sola famiglia, una sola città. Madrid. Tre vite, tre biografie, tre prospettive.
Sylvia, diciassette anni appena compiuti, viene investita nel pieno della notte dalla Porsche di un calciatore argentino ventenne del quale finirà per innamorarsi. Lorenzo, il padre di Sylvia, abbandonato dalla moglie, disoccupato, tenta di ricostruirsi una vita assassinando il suo vecchio socio d'affari. Leandro, padre di Lorenzo e nonno di Sylvia, uomo mediocre e pianista mancato, ora pensionato (la moglie Aurora è in ospedale in punto di morte), si gioca pensione e reputazione frequentando un bordello di periferia. Tre protagonisti, una sola famiglia, una sola città. Madrid. Tre vite, tre biografie, tre prospettive: Trueba esplora le possibilità esistenziali del sentimento in un mondo in cui nulla è più ciò che sembra. Ognuno cerca di conquistare a modo suo un'identità vincente, ma in verità "bisogna saper perdere". "Saper perdere" è uno spaccato della Madrid contemporanea, che rivela fino in fondo l'ansia dell'uomo di fronte alla felicità: un oggetto quanto mai indefinito e impossibile da comprendere al di fuori della barriera della propria intimità.
"L'unico locale aperto tutta la notte è la casa", dice Ambrose Bierce. E intorno alla casa ruota la turbinosa vita della famiglia Belitre. Nonno, nonna, papà, mamma e sei ragazzi dai nove ai ventotto anni, nell'arco di una torrida estate spagnola, traslocano da un piccolo appartamento di periferia in un palazzina a due piani con soffitta, giardino e ciliegio, nel cuore di una Madrid anni Ottanta, culla del lavoro, dello stress, dello stordimento notturno. E intorno alla casa, sempre spalancata davanti al bisogno di conforto, alle domande, agli inciampi del tempo, i Belitre crescono e invecchiano, muoiono e si divertono, mentono, si interrogano e si rispondono, in un misto di tenerezza e commozione, di grandi e sonore risate.
Questa è la storia di Alessandro ed Ettore, due ragazzi genovesi a cui la vita ha tirato presto uno dei suoi colpi peggiori: la perdita del padre. Alessandro è ambizioso, egocentrico e fragile. A diciannove anni si ritrova già a essere un perdente: suo padre, il "faccendiere", si è ucciso dopo la scoperta di un giro di corruzione e malaffare, facendogli conoscere la povertà e il desiderio di ritrovare il suo posto nel mondo. Ettore è figlio del primo italiano morto a Kabul, ed è diventato un piccolo criminale irresponsabile a causa dell'abbandono e dei privilegi a cui l'ha abituato il fatto di avere avuto per genitore un "eroe" - il fatto che al posto di suo padre ci sia il poliziotto più marcio della città non aiuta. Alessandro ed Ettore sono due kickboxer che vengono da esperienze estreme, al margine della legalità, in una Genova in bianco e nero che è un porto delle nebbie, e non solo esteriori. Sono in guerra con il mondo, con le donne e con gli uomini. Il loro coraggio, la loro volontà di sacrificio sono sempre sul punto di trasformarsi in odio e risentimento. Due vite abbandonate a un vortice autodistruttivo che si incroceranno in un incontro decisivo di fronte a una platea molto più vasta di quanto potessero immaginare, sotto lo sguardo corrosivo dei media. Ma alla fine saranno loro due soli, uno di fronte all'altro sul ring, armati solo di se stessi, dei loro corpi mortali e delle loro esistenze scheggiate dal caso, dal destino, dagli amori incompiuti.
Da molti anni ormai Klemet Nango guida l'unità della polizia delle renne a Kautokeino, nell'estremo nord della Norvegia, laddove i confini verso Svezia e Finlandia sfumano nella tundra sferzata dal vento e dal gelo per molti mesi dell'anno. Deve controllare una terra lacerata da profondi contrasti che oppongono cristiani laestadiani e norvegesi nazionalisti a sami indipendentisti, sempre pronto a mediare i conflitti tra gli allevatori di renne, che cercano di strapparsi l'un l'altro porzioni di pascolo indispensabili alla sopravvivenza. Come tutti gli abitanti della Lapponia, l'11 gennaio anche Klemet potrà finalmente rivedere la propria ombra, perché il sole tornerà a sorgere dopo quaranta lunghi giorni di buio totale. Un evento solenne che dovrebbe coincidere con l'esposizione al museo locale di un tamburo sacro, dono di uno studioso francese al popolo sami che da molti anni ne attende la restituzione. Il tamburo, però, sparisce, e nella piccola comunità esplodono le tensioni. L'omicidio di un allevatore, ritrovato all'esterno del suo misero gumpi con le orecchie mozzate, infittisce il mistero, diffondendo ovunque paura e sospetto. A bordo del suo scooter, Klemet, unico sami ad aver deciso di indossare l'uniforme, indaga insieme a Nina Nansen, giovane e graziosa recluta della polizia delle renne, arrivata nel Grande Nord dalla costa meridionale del paese per dare una mano a mantenere l'ordine in un mondo di cui fatica a capire le regole.
Il Bestiario moralizzato "di Gubbio", tràdito dal manoscritto VE 477, propone 64 sonetti anonimi dedicati agli animali le cui caratteristiche sono associate a vizi o virtù. Unico bestiario in versi della letteratura italiana delle Origini, la raccolta riprende le caratteristiche animali già presenti sin dall'epoca classica. La lingua dell'unico testimone di quest'opera singolare risulta talora problematica dal punto di vista grafico, fonetico e morfologico. Malgrado tale difficoltà, giunge intatto al lettore l'intento didattico-morale che soggiace all'apparente semplicità della descrizione fisiologica di ciascun animale, dietro il quale si cela, puntualmente, un vizio o una virtù squisitamente umani. Il tutto avviene nell'ottica di una concezione del mondo nella quale gli animali sono stati messi al servizio dell'uomo da Dio stesso.
Vivere in un residence per uomini divorziati e depressi non è quello che Drew Silver si aspettava dalla vita. Nell'edificio grigio, con stanze dall'arredamento tutto uguale, aleggia una patetica solidarietà maschile. Drew passa le sue giornate tra le anonime - ma ben pagate - donazioni alla banca del seme e le innumerevoli bevute di birra con gli amici. Per un uomo di quarantaquattro anni, ex musicista in una rock band di successo, questo presente ha il sapore amaro del fallimento. Soprattutto perché Drew sa quello che ha perso. Prima di tutto la moglie Denise che sta per risposarsi con un uomo che è il suo opposto: affidabile, realizzato, felice. Poi c'è Casey, la figlia diciottenne che non l'ha mai perdonato per aver rovinato la loro famiglia. Con il passare degli anni, per lei suo padre è diventato un estraneo. Drew ha collezionato tanti errori. Uno dopo l'altro. Eppure, forse, adesso tutto può cambiare. Forse Drew ha un'ultima possibilità per rimediare agli sbagli del passato ed essere felice. Perché Casey si trova in grosse difficoltà e c'è solo una persona in grado di aiutarla: suo padre. Perché lui, proprio quell'uomo che l'ha delusa mille volte, ora è l'unico che non la giudica. L'unico che la guarda con occhi pieni di amore, nonostante tutto. Ma Drew non ha molto tempo. Ogni cosa può precipitare di nuovo o forse no... Drew deve scegliere. Deve ritrovare la fiducia e prendere una decisione dettata dal suo cuore.

