
Londra, 1909. Chi era davvero John Stone, facoltoso industriale londinese e burattinaio occulto della grande finanza mondiale, misteriosamente precipitato dalla finestra della propria abitazione in St James’s Square? Se lo chiede Matthew Braddock, cronista di nera completamente estraneo all’ambiente della Borsa, che dopo il funerale di Stone viene ingaggiato dalla giovane e avvenente vedova per cercare un figlio misterioso citato nel testamento del marito. Inizia così un travolgente romanzo costruito a cerchi concentrici, in cui il lettore percorre a ritroso l’irresistibile ascesa di Stone, cominciata a Venezia e a Parigi, in parallelo alla scalata sociale di sua moglie Elizabeth, donna dal passato torbido e inconfessabile, forse all’origine della nemesi che si abbatterà all’improvviso su uno degli uomini più potenti e scaltri del pianeta.
Ma è davvero un lupo che uccide tra le montagne del Mercantour? Mentre le superstizioni e le leggende cominciano a girare, un sospetto si diffonde: non è una bestia, potrebbe essere un lupo mannaro. Quando Suzanne viene ritrovata sgozzata, il dubbio diviene certezza. Il disegno narrativo e la costruzione dell'intreccio disegnano un contesto in cui lo scenario aspro e selvatico della montagna fa da contrasto al calore della giovane Camille, eterna amante in fuga del commissario Adamsberg. Proprio lui, guardando distrattamente un servizio del telegiornale dedicato ai lupi, una sera crede di riconoscere la sagoma della donna nella piazza del borgo montano. È infatti in questi luoghi che la donna, assieme a un amico ricercatore, crede di aver scoperto in un "lupo mannaro" l'autore di una catena di orrendi delitti. Ma sarà il commissario Adamsberg, precipitatosi da Camille, a scoprire la sconvolgente verità.
Quattro degli otto racconti (gli altri sono raccolti in "Blues di Bay City"), composti tra il 1935 e il 1941, di cui Raymond Chandler era gelosissimo: non li volle pubblicare in vita e uscirono postumi, nel 1964. Quattro casi da detective privati, narrati in prima persona. Nell'indagine su una giovane donna ambita da molti uomini e voluta tutta per sé dal padre l'investigatore incappa in un morto: la ragione va trovata nei ricatti, o è frutto della gelosia? L'inseguimento di un cane poliziotto rapito e di una donna scomparsa provoca una serie di omicidi in una apparentemente tranquilla cittadina di mare: ma è davvero così? Si perdono le tracce di un uomo e il vecchio suocero invalido pare desideroso di ritrovarlo, ma sua figlia molto meno: che fine avrà fatto? Un gigante nero appena uscito di galera va in cerca di una prostituta bianca di cui si è innamorato, ma non è il solo a volerla trovare. Fa la sua comparsa in questi racconti la figura di Carmady, il poliziotto privato che dimentica nell'alcol la sua malinconia, quello che poi assumerà il nome di Philip Marlowe, il mitico investigatore inventato da Chandler.
Dopo grandi romanzi come Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay , con cui ha vinto il premio Pulitzer, Michael Chabon si cimenta qui in un’impresa del tutto nuova, un libro diverso e forse il più vero che abbia mai scritto. Tra queste pagine, senza peli sulla lingua e con una straordinaria capacità di aprire squarci di senso nuovi nella realtà di ogni giorno, il grande scrittore reinventa la propria storia di figlio, di marito e soprattutto di padre, dando vita a una sorta di appassionata autobiografia che quasi si fa romanzo. In un formidabile intreccio di storie, Chabon evoca un’infanzia in cui ha goduto di libertà precluse ai bambini di oggi, il divorzio dei genitori, la vertiginosa commedia dell’adolescenza, la scoperta della cultura pop, la fine di un matrimonio sbagliato, l’incontro con la compagna della sua vita; e rivive quei momenti attraverso le esperienze dell’irresistibile quartetto di figli che con la moglie si trova a crescere ed educare, sapendo fin troppo bene che un padre altro non è che “un uomo che fallisce ogni giorno”. Uomini si diventa è un manuale poco pratico di paternità, un timido manifesto sul maschio di oggi, ma anche una vita ricostruita per frammenti, la vera storia di un grande inventore di storie.
Una mattina Gregor Samsa si sveglia in un letto e scopre con orrore di essersi trasformato in un essere umano. Non ricorda nulla della sua vita precedente. Che fine ha fatto lo spesso carapace che lo proteggeva? E perché adesso è ricoperto da questa sottile, delicata pelle rosa? Chi, o cosa, era prima di quel risveglio? Insomma, adesso Samsa dovrà adattarsi alla nuova e "mostruosa" condizione di uomo. Quando però alla sua porta bussa una ragazza il cui fisico è deformato da un'enorme gobba, Samsa dovrà fare i conti con qualcos'altro di sconosciuto: il desiderio e l'erotismo visto con gli occhi nuovi di chi sa andare oltre le apparenze. Habara, il protagonista di "Shahrazàd", è un uomo solo, confinato in una casa nella quale gli è vietato ogni contatto col mondo. Non sapremo mai perché, e in fondo non è importante: quello che sappiamo è che il suo unico svago sono le visite regolari di una donna misteriosa che lo rifornisce di libri, musica, film... e sesso. Ma soprattutto gli racconta delle storie, proprio come faceva Shahrazàd. E in queste storie Habara si tuffa come un bambino, finalmente libero. Ecco, è proprio questo che vive il lettore di Murakami: la sensazione di inoltrarsi in un altro universo, di essere "come una lavagna pulita con uno straccio umido, libero da preoccupazioni e brutti ricordi". Almeno fino alla storia successiva.
Irene è una quarantenne, proprietaria di un'impresa ereditata dal padre che dirige con impegno e soddisfazione. Improvvisamente lasciata dal marito, l'unica sua reazione è quella di licenziarlo dall'azienda di famiglia, consapevole che il loro legame era stato sin dall'inizio non d'amore ma di convenienza. Lei per adeguarsi alle convenzioni di fronte all'élite sociale che frequenta, lui per avere un lavoro. Javier è un professore di letteratura con poche ore di lezione in una scuola di suore. Licenziato per i tagli dovuti alla crisi, perde il piccolo stipendio che gli permetteva di vivere una vita normale, con l'aiuto della compagna Sandra che lavora a tempo pieno. Per Javier la disoccupazione comporta un cambiamento perentorio: dopo l'iniziale ricerca di un nuovo impiego, l'uomo sembra cadere in depressione, mettendo in difficoltà il suo rapporto sentimentale. Accanto a Irene e Javier ci sono Ivan, nome da Zar, sensibilità da bassifondi e humour brutale, e Genoveva, cinquantenne principessa della diversione, "donna senza legami". A poco a poco le vite dei personaggi, la moglie abbandonata e il professore destituito, la single anticonformista e il duro di periferia, entrano in contatto e in progressiva, irresistibile collisione. A far da tramite c'è il mondo degli strip-tease al maschile, messa in scena appariscente e provocante per un pubblico di sole donne, e la possibilità di un lavoro, di una strana professione, mai considerata prima.
In ossequio al modello culturale legato al mito di Roma, Petrarca praticò quasi tutti i generi: dalla poesia, al trattato morale, all'epistolografia, alla storiografia. Ed è proprio a quest'ultimo filone che appartengono i testi raccolti in questo "Millennio": il "De viris illustribus" e il "De gestis Cesaris". Con il "De viris", Petrarca riprende apparentemente le forme della storia universale medievale, iniziando la trattazione da Adamo e dai personaggi biblici. Ma nello stesso tempo forza questa tradizione focalizzando i suoi personaggi illustri, per quantità di voci e loro dimensioni, nell'ambito della storia di Roma. Con questa "mossa" dà il via alla storiografia umanistica. Al "De viris" (in cui grande rilievo ha la vita di Scipione e che documenta l'appassionato repubblicanesimo del giovane poeta) viene abbinata l'opera più matura del Petrarca storico, il "De gestis Cesaris", interamente centrata sulla vita e le imprese di Giulio Cesare; in essa il Petrarca si muove verso un approfondimento storico-psicologico che assolve Cesare dall'accusa di aver provocato, per ambizione, le guerre civili, e fa affiorare i segni di una sua "conversione" in favore della monarchia imperiale.
La storia di un'amicizia profonda tra due uomini, due braccianti stagionali in California che condividono un sogno. George Milton si occupa da sempre con ferma dolcezza di Lennie Small, un gigante con il cuore e la mente di un bambino. Il loro progetto, mentre vagano di ranch in ranch, è trovare un posto tutto per loro a Hill Country, dove la terra costa poco: un posto piccolo, giusto qualche acro da coltivare, e poi qualche pollo, maiali, conigli. Ma le loro speranze, come "i migliori progetti predisposti da uomini e topi" (è un verso di Burns), sono destinate a sbriciolarsi. Il ritratto di un'America soffocata dalla crisi e di un'umanità gretta e gelosa nella drammatica rappresentazione di un maestro della letteratura. Scritto nel 1937 e destinato a un pubblico di uomini semplici come George e Lennie, "Uomini e topi" è una breve storia ricca di dialoghi, un piccolo gioiello di scrittura, pensato da Steinbeck per essere messo in scena in teatro e al cinema: e così è successo, sul grande schermo e a Broadway. Ma "Uomini e topi" resta prima di tutto un romanzo indimenticabile. Questa edizione propone nella nuova traduzione di Michele Mari un racconto di impegno, solitudine, speranza e perdita che resta uno dei libri più letti e più amati della letteratura mondiale.
Pensato per un pubblico - i braccianti della California - che non sapeva né leggere né scrivere, "Uomini e topi" (1937) è un breve romanzo, ricco di dialoghi, che, nelle intenzioni di Steinbeck, avrebbe dovuto essere in seguito adattato, come difatti avvenne, per il teatro e per il cinema. Protagonisti, due lavoratori stagionali, George Milton, e l'inseparabile Lennie Little, un gigante con il cuore e la mente di un bambino, che il destino e la malizia degli uomini sospingono verso una fine straziante. Il ritratto di un'America stretta dalla sua peggiore crisi economica nella drammatica rappresentazione di un maestro.
Decenni di vita editoriale a leggere, incontrare, consigliare autori tra i protagonisti del Novecento, da Moravia a Eco, da Sciascia a Bufalino, anche se il pensiero dominante, come per Don Giovanni, è il giovin principiante: nuovi talenti da scoprire e imporre. La lezione di maestri, quali Alberto Mondadori e Valentino Bompiani, aggiornata alle esigenze di un mercato in evoluzione. Cronache colorite dalle fiere del libro: Francoforte, New York, Londra, Parigi, Gerusalemme, dove la partita delle trattative si gioca su registri alterni di seduzione e bluff, ma anche di consolidati, amichevoli rapporti fiduciari. E brevi, incisivi ritratti di scrittori, tra i più amati, come William Faulkner, Thomas Mann, John Steinbeck, Flannery O'Connor, Patricia Highsmith, Albert Camus, André Gide, Saint-Exupéry... Scorci di una vita passata a curare le parole altrui.
Andrea è un artista singolare, nelle sue opere reinterpreta i classici dell'arte attraverso un raffinatissimo montaggio di fotografie d'insetti: ne possiede a migliaia, conservati in speciali teche o ritratti in uno sterminato archivio iconografico. Ma il perfetto ordine con cui cataloga e impiega i suoi insetti non basta; Andrea è inseguito da un bisogno di fine, che non lo abbandona soprattutto dopo che Mike, il suo ultimo amore, è scomparso improvvisamente. Andrea non sa più se avrà forza per amare ancora, è stanco. E si dà un anno di tempo: sfida la vita a mostrargli qualcosa per cui valga la pena restare al mondo. Con una lucida disperazione mascherata da cinismo, Andrea si immerge nel frenetico universo gay di Milano. Tra palestre, cruising bar e chat, affastella corpi su corpi. Tutti gli amanti di Andrea soddisfano un bisogno estetico, ma non riempiono il suo vuoto. Nemmeno gli affetti più cari sono in grado di distrarlo: il Balena, che fa del sesso una forma d'arte, e Becca che ci rinuncia deliberatamente, incapace di sostituire l'immagine della compagna che l'ha abbandonata. Anche suo padre Armando è una figura distante: il lavoro di ambasciatore l'ha sempre portato lontano, i rapporti tra di loro rasentano la formalità. Ma il giorno del suo compleanno, proprio da Armando, Andrea riceve in dono il diario di sua madre Jules, scomparsa quando lui aveva appena sedici anni durante una vacanza insieme a Maiorca...