
Miles Heller ha ventotto anni e vive in Florida. Ha poco, eppure ha tutto: l'amore di un'adorabile ragazza di origini cubane, la passione trasmessagli dal padre per il baseball con le sue storie fatte di destino e casualità, e i libri, «una malattia da cui non vuole essere curato». Il lavoro non è un granché, d'accordo, ma lui sembra farlo come se in quell'attività intuisse un misterioso legame con la sua esistenza: affinché le banche possano rimetterle in vendita, deve entrare nelle abitazioni abbandonate e fotografare gli oggetti che gli inquilini vi hanno lasciato. Una piccola archeologia di esistenze passate, ricordi di una vita precedente: anche Miles ha una vita precedente da cui negli ultimi sette anni è fuggito. E continuerebbe a farlo se il destino (o il caso) non si mettesse in mezzo: Pilar, la sua ragazza, è orfana e vive con le sorelle maggiori. Ed è minorenne.
Così quando decide di trasferirsi da Miles, lui deve avere il loro consenso che ottiene corrompendo la più grande. Ma dopo qualche mese, Angela Sanchez inizia a ricattarlo. A Miles non resta che cambiare aria per un po': in fondo Pilar sarà presto maggiorenne e nulla potrà separarli.
Si rivolge all'unico amico con cui è rimasto in contatto, Bing, che insieme ad altri tre ragazzi vive a Brooklyn, in una casa occupata in una zona chiamata Sunset Park. Tornare a New York, la sua città natale, significa fare i conti con i motivi che l'hanno spinto ad andarsene di casa, a voltare le spalle ai genitori, a interrompere gli studi, significa chiarire definitivamente, con i famigliari ma anche con se stesso, i motivi che hanno determinato la morte del fratello Bobby.
Ma sarà un percorso difficile, doloroso e dall'esito incerto.
La cucina di una casa popolare, un tavolo, due uomini seduti intorno. Uno dei due è bianco, l'altro è nero. Sul tavolo c'è una Bibbia. I due uomini parlano. Non si conoscevano prima di questa mattina, quando il nero ha strappato il bianco alle rotaie del Sunset Limited sotto cui stava per lanciarsi. Ma quello era solo l'inizio. Ora i due devono andare oltre. E cosí parlano. Dai due lati del tavolo, da prospettive, lingue e colori antitetici, fra picchi di comicità e abissi di disperazione senza contatto possibile oltre all'ingegno folgorante della penna che li ha partoriti.
Un «romanzo in forma drammatica» che raggiunge il nucleo pulsante dell'indagine esistenziale di McCarthy. Non ci sono approdi, prese di posizione, risposte. C'è solo una domanda: che cosa ti divide dal tuo Sunset Limited?
La cucina di una casa popolare, un tavolo, due uomini seduti intorno. Uno dei due è bianco, l'altro è nero. Sul tavolo c'è una Bibbia. I due uomini parlano. Non si conoscevano prima di questa mattina, quando il nero ha strappato il bianco alle rotaie del Sunset Limited sotto cui stava per lanciarsi. Ma quello era solo l'inizio. Ora i due devono andare oltre. E così parlano. Dai due lati del tavolo, da prospettive, lingue e colori antitetici, fra picchi di comicità e abissi di disperazione senza contatto possibile oltre all'ingegno folgorante della penna che li ha partoriti. Un "romanzo in forma drammatica" che raggiunge il nucleo pulsante dell'indagine esistenziale di McCarthy. Non ci sono approdi, prese di posizione, risposte. C'è solo una domanda: che cosa ti divide dal tuo Sunset Limited?
Incappando in una splendida rosa in un giardino della terraferma veneziana, Andrea di Robilant decide di intraprendere un viaggio particolarissimo alla ricerca delle origini di questa rosa. Un viaggio che lo condurrà dai celebri roseti del Castello di Malmaison, sede dell'imperatrice Giuseppina Bonaparte, fino a un giardino rustico friulano, dove un'appassionata signora inglese coltiva 1500 specie di rose. Un viaggio in cui di Robilant verrà a contatto con illustri botanici e semplici appassionati, del passato e del presente, attraverso i quali scoprirà e farà conoscere ai lettori aneddoti e segreti, notizie scientifiche e tecniche di giardinaggio, colori e profumi del fiore più bello che esista: la rosa.
Dopo secoli di abbandono, i luoghi della devozione francescana vennero gradatamente riscoperti agli inizi del '900 da diversi viaggiatori, perlopiù stranieri. Il libro rievoca quei viaggi alla ricerca dei quattordici romitori francescani tuttora esistenti lungo la dorsale appenninica fra Toscana, Umbria e Lazio: dalla Verna alla Porziuncola, alla Valle Santa di Rieti. Nei resoconti di William Blake Richmond, Edith Wharton, Vernon Lee, Dino Campana, Corrado Ricci, Guido Piovene e altri, quello che viene a comporsi è l'invito a riscoprire l'Italia nei suoi itinerari meno conosciuti e spesso di maggior fascino.
Una tranquilla vacanza a Disneyland insieme ai figli è quello che ci vuole per il detective dell’FBI Alex Cross; ma pace dura solo poche ore, perché una mano omicida ha deciso di colpire proprio in California, a Hollywood, nel tempio delle stelle del cinema. Una mano spietata, che si diverte a descrivere le proprie gesta in agghiaccianti e-mail a un giornalista del Los Angeles Times firmandosi Mary Smith, sta uccidendo in maniera efferata attrici madri di famiglia. Una mano che non sembra avere alcuna intenzione di fermarsi.
Ma chi è veramente Mary Smith: una fan ossessionata? Un’attrice fallita? O c’è dietro qualcosa di ben più terribile? E soprattutto, si tratta davvero di una donna, come molti indizi sembrano indicare, oppure ha ragione l’intuito da profiler di Cross, che lo porterebbe a scartare questa ipotesi? Mentre gli omicidi si susseguono, sempre più violenti, e sorgono tensioni e contrasti tra l’FBI e il Dipartimento di polizia di Los Angeles, Alex Cross rischia di perdere una delle partite più difficili della sua carriera investigativa...
Spaziando dal bombardamento della Moneda, alla guerra d'Argentina, ai campi di morte delle montagne guatemalteche, Cooper racconta le esperienze di due decenni in America Latina. Nel Salvador schiacciato dalla dittatura militare, a Managua subito dopo le elezioni che decretarono la fine del governo sandinista, e a Panama, alla fine del 1989, a pochi giorni dall'invasione statunitense. Marc Cooper, non facendo mistero della sua propensione per la sinistra, si muove sui fronti di guerra come se praticasse una bizzarra forma di turismo, attento a ciò che vede e sente, scoprendo "la verità acquattata in qualche angolo remoto e malsano".
Augie Dubbins ha dieci anni e vive a Five Points, un quartiere fatiscente popolato di malviventi, prostitute e ragazzi di strada. Mentre si trova al molo in attesa di immigrati da gabbare, Augie è testimone del suicidio di una giovane che si tuffa in acqua con il suo neonato. In seguito a questo avvenimento, Augie incontra il giovane Edgar Allan Poe, giornalista part time per il Mirror. Il ragazzino mostra a Poe un'altra sua scoperta, il corpo di un'altra giovane, annegata da qualche giorno, Mary Rogers. Tra Poe e Dubbins inizia un rapporto di collaborazione alla ricerca della verità sulla triste fine della giovane suicida e di Mary Rogers.
"Dio dunque non sa di se stesso che cos'è, perché non è un "che cosa"." Questa frase sconcertante si legge verso la fine del Libro II del "Periphyseon" di Giovanni Scoto Eriugena. È la formulazione esplicita di quella "ignoranza divina" che costituisce uno dei temi principali di questo Libro: "il più labirintico dei cinque", pieno di digressioni, excursus, e persino di riflessioni sulla natura e le diverse specie di digressioni. Se infatti il suo tema centrale è la seconda divisione della natura - la natura che è creata e crea, cioè le cause primordiali - gli argomenti che emergono nel corso della trattazione sono molti e affascinanti: il ritorno di tutte le cose alla loro origine divina, l'ascensione di Cristo come viaggio che supera la separazione fra terra e cielo, la processione dello Spirito dal Padre e non dal Figlio, le triadi divine e umane, il compimento della divisione di tutte le sostanze nella natura umana. Scritto in un latino straordinario da uno dei pochissimi filosofi del Medioevo che conoscessero il greco, e profondamente influenzato dal pensiero di Padri greci quali Basilio, Massimo il Confessore, Gregorio di Nissa e Gregorio di Nazianzo, e qui, nel Libro II, ispirato non soltanto alla speculazione neoplatonica, ma anche a un mito cosmogonico più antico, "Sulle nature dell'universo" è vibrante testimonianza personale che si presenta come "racconto immaginario di un'immagine".
Per la prima volta, in questo libro, Rezzori racconta in maniera completa i suoi ricordi. La sua vita coincide in maniera sorprendente con il XX secolo. Nato cittadino austroungarico nel 1914 a Czernowitz, in Bucovina, una sorta di intercapedine politica tra la Mitteleuropa e i Balcani e che sarà in seguito divisa tra la Romania e l'Unione Sovietica, è stato per lungo tempo apolide prima di diventare cittadino austriaco, benché avesse già eletto l'Italia sua patria d'adozione. Attraversando i paesi e le culture Rezzori riflette nel prisma di un'ironia ribelle gli avvenimenti che lo hanno portato in seguito a Vienna, Bucarest, Berlino, Amburgo fino a quell'angolo di Toscana dove la morte lo coglierà nel 1998. Come quello di Zweig e di Musil, lo sguardo che Rezzori porta sull'Europa nella quale ha vissuto tutti i grandi rivolgimenti lo innalza al rango di testimone del Ventesimo secolo. Spesso catapultato nelle situazioni più inverosimili, riesce a trovare il meglio in ogni circostanza, trasfigurando grazie al suo talento di scrittore un'esistenza segnata dall'esilio e dalla perdita dell'identità. Rezzori è un narratore avventuroso, che tesse i fili sparsi della sua esistenza nella trama della storia, dando ai disordini politici un tocco familiare e tragicomico, che fa comprendere in maniera migliore di qualsiasi analisi le ambiguità di un secolo che non ha mai finito di interessarci, e se il reale qualche volta ci viene sottratto è per riemergere di nuovo reso più affascinante.

