
Nives Meroi è un'alpinista che ha cominciato una gara appassionante: in competizione con una spagnola, vorrebbe diventare la prima donna a conquistare tutti e quattordici gli Ottomila del mondo. Adesso è a quota dodici. Nives scala con suo marito e con un giovane fotografo, senza portatori d'alta quota, senza usare ossigeno. Il loro rapporto con la montagna è di assoluta purezza. Erri De Luca, anch'egli arrampicatore appassionato, è amico di Nives e la segue da tempo nelle sue imprese. Fin dove può. Sotto la tenda, durante una tempesta, Erri e Nives parlano. Della montagna, della sfida, della fatica, della vita.
Il sole tramonta a San Francisco e la Youki Singe Tea Room è quasi deserta. Bizzarro e miracoloso miscuglio di Giappone e Francia, con la sua boiserie di mogano, consunta e annerita come quella di un cllub per soli uomini di una città coloniale. Nel corso della sua vita, il locale ha intrettenuto immigrati italiani e ricche ereditiere californiane, beatnik alcolizzati, figli dei fiori, scaricatori di porto e donne sfacciate. Ora, però, accoglie unicamente la gioventù più disincantata della città.
Sal Paradise, un giovane newyorkese con ambizioni letterarie, incontra Dean Moriarty, un ragazzo dell'Ovest. Uscito dal riformatorio, Dean comincia a girovagare sfidando le regole della vita borghese, sempre alla ricerca di esperienze intense. Dean decide di ripartire per l'Ovest e Sal lo raggiunge; è il primo di una serie di viaggi che imprimono una dimensione nuova alla vita di Sal. La fuga continua di Dean ha in sé una caratteristica eroica, Sal non può fare a meno di ammirarlo, anche quando febbricitante, a Città del Messico, viene abbandonato dall'amico, che torna negli Stati Uniti.
Sal Paradise, un giovane newyorkese con ambizioni letterarie, incontra Dean Moriarty, un ragazzo dell'Ovest. Uscito dal riformatorio, Dean comincia a girovagare sfidando le regole della vita borghese, sempre alla ricerca di esperienze intense. Dean decide di ripartire per l'Ovest e Sal lo raggiunge; è il primo di una serie di viaggi che imprimono una dimensione nuova alla vita di Sal. La fuga continua di Dean ha in sé una caratteristica eroica, Sal non può fare a meno di ammirarlo, anche quando febbricitante, a Città del Messico, viene abbandonato dall'amico, che torna negli Stati Uniti.
Pilar ritrova a Madrid l'amico dell'infanzia. Questi ha girato il mondo ed è poi entrato in seminario, dove si dice abbia fatto miracoli. Pilar è una donna passionale, ma delusa dalla vita. Con l'amico d'infanzia compie un viaggio di sei giorni durante il quale la donna ritrova se stessa attraverso una riflessione mistico-iniziatica. I due si recano a Lourdes dove cementeranno il loro amore alla luce di una fede che esalta i valori della missione nel mondo.
La storia si apre con il rinvenimento di un cadavere nello stagno di Olba, luogo immaginario sulla costa della Comunità valenciana, in Spagna. Esteban, il protagonista, ha dovuto chiudere la sua falegnameria, lasciando i dipendenti disoccupati. Mentre accudisce il padre, entrato ormai nella fase terminale della sua malattia, Esteban indaga i motivi di una rovina che lo vede nel doppio ruolo di vittima e carnefice. Il benessere e il suo rovescio inseparabile, l'avidità. Lo specchio in cui guarda Esteban, a suo modo un uomo senza attributi, restituisce un'immagine fatta di sogni infranti e illusioni perdute. Nulla si è salvato dalla voracità di questi primi anni del XXI secolo. L'amore, la famiglia, l'amicizia, anche i codici sociali sono diventati parte del menu di questo banchetto solo per pochi. Nei romanzi di Rafael Chirbes la vita interiore dei personaggi coincide con un preciso paesaggio esteriore, in questo caso senza dubbio lo stagno. Lo stagno, principio e fine della narrazione, acquisisce un crescente peso simbolico che ci aiuta a capire le complesse relazioni che gli esseri umani mantengono con il loro ambiente e con la loro storia. La storia ci obbliga a guardare verso quello spazio fangoso che è sempre stato lì, anche se per anni nessuno sembrava essere disposto ad ammetterlo, al tempo stesso spazio d'uso e abisso dove sono stati nascosti delitti e lavate coscienze, pubbliche e private.
"Sulla scrittura, sull'amore, sulla colpa e altri piaceri" è un dialogo sulla vita e sulla scrittura, ma la voce di Shira Hadad, la editor di Amos Oz, è in fondo la coscienza del grande scrittore, che gli pone domande sul proprio passato, sui temi che l'hanno coinvolto, sulla sua intimità di uomo e scrittore. Ne scaturisce un ritratto a tutto tondo, una sorta di testamento artistico, spirituale e familiare. Un autoritratto di Amos Oz in forma di dialogo.
"In un luogo mitico - la casa sul promontorio sospesa tra cielo e mare, il paesaggio e la luce 'mediterranei' - un intagliatore di Madonne e una pittrice astratta, entrambi tedeschi, vivono ed espiano fino alle conseguenze estreme la maledizione tragico-farsesca dell'essere artisti nel mondo del già detto, del già fatto, nel triste mondo della riproducibilità. Un'Italia degradata, e tuttavia memore di una trascorsa civiltà i cui rituali estremi, seppure insidiati dalla barbarie 'spettacolare' della modernità, sopravvivono nella vita di un borgo marinaro, fa da sfondo a un delitto, efferato ed enigmatico, e a un'altrettanto misteriosa metamorfosi del protagonista." (dalla Postfazione di Andrea Landolfi)
Un rapimento, svariati delitti e un assassino, forse mancino forse no. Saranno solo leggende e superstizioni ma, da quando è ricomparso il fantasma dello Zoppo, in Normandia le sciagure non si contano più. A sei anni da "Il morso della reclusa", torna Fred Vargas con uno dei personaggi capolavoro del noir, lo svagato e visionario Jean-Baptiste Adamsberg, commissario del XIII arrondissement di Parigi. Il guardacaccia Gaël Leuven era un marcantonio solido come uno scoglio bretone, ma per ucciderlo sono bastate due coltellate al torace. A Louviec lo conoscevano tutti. Compreso Josselin de Chateaubriand (forse discendente di quel Chateaubriand), il nobilastro dall'abbigliamento eccentrico che adesso è il principale sospettato. Richiamato in Normandia dal commissario locale, Adamsberg si addentra nelle numerose ramificazioni del caso. Ma pur perdendosi come di consueto in false piste e digressioni mentali, in osservazioni prive di qualunque nesso con l'indagine, c'è da scommettere che anche questa volta verrà a capo del groviglio di omicidi ed efferatezze. Grazie alle sue illuminazioni proverbiali ma anche, forse, all'energia ancestrale dei menhir.
Due bambine sono state rapite e assassinate. Avevano nove e dieci anni; quando sono state ritrovate, la loro bocca era aperta, come in un estremo gesto di stupore, e l'assassino aveva strappato loro tutti i denti. Spetta alla giovane reporter Camille seguire il caso per conto del giornale per cui lavora. Da quando se n'è andata da casa, otto anni prima, non ha quasi più parlato con i suoi familiari: né con la madre, bella e inavvicinabile come una bambola di porcellana, né con la sorellastra che conosce a malapena, una tredicenne precoce dal fascino misterioso e fatale. Ora, tornata nella dimora vittoriana di famiglia, Camille è perseguitata dai ricordi d'infanzia e da una tragedia che neppure un ricovero in un ospedale psichiatrico le ha permesso di dimenticare. Indagando sugli omicidi insieme al capo della polizia locale e a un agente speciale dell'FBI, Camille inizia a identificarsi sempre di più con le giovani vittime. Perché ha la sensazione di aver già vissuto sulla propria pelle i loro orrori? Incalzata dai suoi demoni, dovrà risolvere il puzzle del suo passato, prima che il ritorno forzato a casa si trasformi in un viaggio a senso unico verso l'inferno.
Questo volume presenta, in una nuova traduzione e con un apparato di note esplicative, uno dei saggi più rivoluzionari di Virginia Woolf. Il saggio, che ha avuto circolazione autonoma e ha subito diverse revisioni tratta il tema della malattia. L'autrice lamenta che la letteratura non abbia rivolto alla malattia fisica altrettanta attenzione che alle attività della mente. Opponendosi a un pensiero e a una sensibilità secolari, rivendica le opportunità della malattia e mostra, con una serie di immagini originali, come senza malattia certe verità rimarrebbero per sempre escluse alla conoscenza umana. Il libro include un'introduzione storico-letteraria al saggio e una discussione più generale del complesso rapporto tra malattia e letteratura.