
Un ragazzino tredicenne, Han, a causa della decaduta posizione professionale del padre è costretto a trasferirsi dalla più prestigiosa scuola di Seul a una scuola di provincia. Qui le leggi che vigono tra gli studenti e tra gli studenti e i professori sono molto diverse e Han è costretto a scontrarsi con uno studente boss che sembra avere la scuola in pugno. Questi non usa la violenza, se non in rari casi, ma domina tutti i compagni col terrore e con la complicità del maestro. Dopo la prima, strenua, resistenza, Han è costretto a cedere alla subdola complicità del bullo e del maestro. Ma appena cambia il maestro, per il bullo sarà tutto più difficile...
83 anni e un quarto sono 37.765 giorni. E sono proprio tanti. 83 primavere senza la certezza di vedere la prossima, o che ne valga la pena. Hendrik è il tipo d'uomo che fa conti del genere ogni giorno. Anche perché nella sua casa di riposo c'è poco altro da fare. La vita trascorre placida, fin troppo: due chiacchiere con l'amico Evert; la curiosità per i nuovi arrivati e la sopportazione della severissima direttrice, probabilmente nipote di un ex gerarca nazista. Hendrik ha sempre fatto buon viso a cattivo gioco, ma ora si chiede se davvero ne sia sempre valsa la pena. E soprattutto se vale la pena di continuare così. E siccome nella vita bisogna avere dei progetti, o perlomeno fare degli esperimenti, Hendrik decide due cose. La prima: farsi dare dal suo medico la pillola della dolce morte. La seconda: concedersi un anno, prima di prenderla, e in quell'anno fondare un club. Nasce così il Club dei vecchi ma non (ancora) morti, con regole di ammissione rigidissime per partecipare alle varie attività, tra cui: l'ingresso a un casinò, un workshop di cucina, un corso di tai chi... In quest'anno di vita succederanno tante cose, tante scoperte, tante perdite e molti piccoli esperimenti di felicità... e alla fine si vedrà chi l'avrà vinta: la pillola o una nuova primavera da attendere.
Dopo vent'anni, una donna torna da dove era scappata in seguito a una terribile disgrazia. Ma quella che torna è una donna diversa. La sua figura, gli occhi, persino la voce sono diversi. Neanche il suo nome è più lo stesso. La riconoscerà chi la amava all'epoca? Lui la riconoscerà? Mary Lohan, Marilé Lauría o María Elena Pujol - quella che è, quella che era, quella che è stata a volte - torna nei sobborghi di Buenos Aires dove vent'anni prima aveva una famiglia e dove aveva vissuto fino a quando ha deciso di scappare. Ancora non capisce perché ha accettato di tornare al passato che si era proposta di lasciarsi alle spalle per sempre. Però, mentre lo capisce, tra incontri attesi e inaspettate rivelazioni, capirà anche che a volte la vita non è né destino né casualità e che forse il suo ritorno non è altro che un piccolo colpo di fortuna.
Dopo vent'anni, una donna torna da dove era scappata in seguito a una terribile disgrazia. Ma quella che torna è una donna diversa. La sua figura, gli occhi, persino la voce sono diversi. Neanche il suo nome è più lo stesso. La riconoscerà chi la amava all'epoca? Lui la riconoscerà? Mary Lohan, Marilé Lauría o María Elena Pujol - quella che è, quella che era, quella che è stata a volte - torna nei sobborghi di Buenos Aires dove vent'anni prima aveva una famiglia, fino a quando non decise di scappare. Ancora non capisce perché ha accettato di tornare a quel passato che si era riproposta di lasciarsi per sempre alle spalle. Però, mentre lo capisce, fra incontri attesi e rivelazioni inaspettate, comprenderà anche che a volte la vita non è né destino né casualità e che forse il suo ritorno non è altro che un piccolo colpo di fortuna.
Praga, primi decenni del Novecento. Quando nell'agiata famiglia borghese del piccolo Hugo irrompe la bellissima Erna, sua futura istitutrice, il torpore di un'adolescenza troppo protetta si dissolve di colpo e, fra emozioni e turbamenti fino ad allora sconosciuti, Hugo comincia a esplorare il mondo. L'infatuazione lo porta a idealizzare tutto ciò che circonda Erna, compresi i suoi amanti, dei quali si fa ingenuo complice. E, anche se Hugo dovrà accettare il distacco da lei quando le rischiose trame d'amore della ragazza lo porteranno a scontrarsi con le norme di un ordine borghese, quell'incontro avrà lasciato in lui un segno indelebile.
José Saramago è rimasto molto legato al bambino che era, ed egli stesso si sorprende della quantità di ricordi che serba dell'infanzia e dell'adolescenza. "Le piccole memorie" copre i primi quindici anni della sua vita, dalla nascita, nel 1922, nel paese di Azinhaga, nel Ribatejo, agli studi nella scuola industriale di Lisbona. Ricorda il convivio con il nonno contadino, un uomo saggio e analfabeta, con il quale imparò a badare ai maiali e a osservare la Via Lattea. Parla del trasferimento a Lisbona, dove il padre va a lavorare come agente di pubblica sicurezza, e dove la famiglia andrà ad abitare in piccole stanzette di quartieri popolari, sempre all'ultimo piano, perché dagli affitti più a buon mercato. Altri ricordi rivelano la fonte di ispirazione di futuri romanzi, come la gita a Mafra, che avrebbe dato lo spunto, mezzo secolo dopo, all'ambiente di "Memoriale del convento"; o le ricerche all'anagrafe, in cerca dei certificati del fratello Francisco morto in tenera età, che avrebbero fornito materiale per l'impiegato della Conservatoria del Registro di "Tutti nomi".
Le protagoniste di questi racconti sono giovani donne giapponesi tra i venti e i trent'anni. Per motivi disparati si trovano in Argentina, Paraguay, Brasile: terre dalle tinte forti, colme di una straordinaria energia vitale che colpisce la loro sensibilità. Una ragazza, appena giunta a Buenos Aires, apprende la morte dell'amante da una telefonata della moglie e si sente smarrita perché sa che, tornata in Giappone, i suoi sentimenti potrebbero cambiare e assumere una diversa profondità; una fanciulla sposata con un uomo più anziano ripensa al suo amante di prima, sposato a sua volta; una donna, in viaggio col padre, coglie dopo tanto tempo qualcosa di strano nel rapporto tra i suoi genitori...
Le protagoniste di questi racconti sono giovani donne giapponesi tra i venti e i trent'anni. Per motivi disparati si trovano in Argentina, Paraguay, Brasile: terre dalle tinte forti, colme di una straordinaria energia vitale che colpisce la loro sensibilità. Una ragazza, appena giunta a Buenos Aires, apprende della morte dell'amante da una telefonata della moglie e si sente smarrita perché sa che, tornata in Giappone, i suoi sentimenti potrebbero cambiare e assumere una diversa profondità; una fanciulla sposata con un uomo più anziano ripensa al suo amante di prima, sposato a sua volta; una donna, in viaggio col padre, coglie dopo tanto tempo qualcosa di strano nel rapporto tra i suoi genitori...
I racconti che compongono "La pianura in fiamme" ripropongono, come pezzi di un mosaico, i personaggi e gli spazi di un Messico che Rulfo trae direttamente dai racconti degli abitanti del suo paese e dalla sua biografia. Le vicende narrate, dettate da un'infanzia vissuta tra morte e distruzione, racchiudono la stessa visione crudele del mondo che ritroviamo nell'universo di "Pedro Parámo": grida, preghiere e imprecazioni di una terra che mostra le sue radici più profonde. Rulfo racconta di uomini braccati e ammazzati, stremati dalla fame, dal sonno, dalla vita, di mammelle di pecora morse dal succhiare di un uomo affamato, di pallottole nel cielo. Nelle sue parole si sentono la terra, la polvere, le ore passate a camminare senza incontrare anima viva, circondati da una natura maligna: c'è la pianura dove si fatica a parlare perché "le parole si scaldano in bocca con il calore di fuori", dove cade solo una goccia di pioggia, non due. Dove non ci sono conigli. Né uccelli. Dove prima erano in venti a cavallo e ora sono in quattro a piedi. "I cicli vitali, il volgersi delle stagioni, il destino dell'uomo trovano in Rulfo un cantore eccezionale". Prefazione di Ernesto Franco.
Giovane avvocato a Barcellona, Ricardo vive giorni difficili - Clara, la sua donna, lo ha piantato di punto in bianco - quando riceve una telefonata di Cristina, sua madre. Tomàs, suo padre, annuncia Cristina, è sparito lasciando uno strampalato biglietto in cui ha manifestato l'intenzione di raggiungere il Tibet. Una prospettiva davvero bizzarra per un uomo che, al tramonto della propria vita sessuale, ha commesso la stupidaggine di abbandonare la moglie per mettersi con una donna molto più giovane e ritrovarsi poi solo come un cane in uno squallido monolocale, seduto, come un vecchio risentito e debole, davanti al televisore. Cristina riferisce qualche tempo dopo a Ricardo che la polizia ha rintracciato la Opel di Tomàs in un paesino a nord di Girona, e intima al figlio di mettersi sulle tracce del vecchio genitore. Ricardo raggiunge in macchina il villaggio, e nel giro di qualche ora ritrova Tomàs. O, meglio, ritrova fisicamente suo padre, ma stenta quasi a riconoscerlo. Del vecchio, malandato Tomàs non vi è più traccia. Al cospetto di Ricardo si presenta un uomo gioviale, circondato da amici straordinari: Lola, una maitresse anarchica; Marcelo, il grassone che legge continuamente i classici della letteratura a Paquita, la sua compagna cieca che passa le ore seduta davanti alla porta di casa, Irene, bella e formosa, con un'animalità primordiale nei movimenti; Maria dal piacevole sguardo sfuggente; e la bellissima Barbara Baldova...
Nel 1940, durante la Seconda Guerra Mondiale, un gruppo di giovani soldati norvegesi combatte a fianco dell'esercito tedesco alle porte di Leningrado. Sono gli "uomini del fronte". La battaglia li unisce, ma alla fine della guerra uno strano omicidio e una diserzione sfaldano il gruppo. Quando i sopravvissuti tornano in patria dopo mesi di freddo, di paura, di rabbia, trovano ad attenderli un'accusa di alto tradimento, la corte marziale e la prigione. Molti anni dopo, Harry Hole, poliziotto dell'antiterrorismo, un lupo solitario noto per il grilletto facile e un debole per l'alcol, nel corso di un'indagine su un possibile attentato terroristico ai danni dei reali di Norvegia ritrova sui monti attorno a Oslo i bossoli di un Märklin, un fucile di precisione tedesco di cui erano stati costruiti solo trecento esemplari. Insospettito dalla presenza di un'arma tanto insolita, Hole ne ripercorre le tracce, mentre, con l'avvicinarsi del Giorno dell'Indipendenza, la minaccia di un attentato diventa sempre più reale. Intanto, gli "uomini del fronte" cominciano a morire uno dopo l'altro, e Harry capisce che un passato di tradimenti e di vendette sta tornando a perseguitare i sopravvissuti.
Nel crepuscolo londinese una figuretta vola sui tetti delle case: è Peter Pan, l'unico bambino che non cresce mai. Il motivo della visita in città è presto detto: deve riacciuffare la sua ombra ribelle, fuggita mentre ascoltava di nascosto le storie che Mrs. Darling racconta ogni sera ai piccoli Wendy, John e Michael prima di dormire. Sarà l'inizio di una meravigliosa avventura, con una tribù di ragazzi smarriti che vivono su un'isola non riportata dalle mappe (non le vostre, perlomeno!), indiani, fatine dispettose, pirati senza una mano, coccodrilli affamati e sirene ammaliatrici. Il fantastico universo creato da James M. Barrie rivive in queste pagine nell'edizione integrale delle avventure del bambino che non voleva crescere, in una nuova traduzione e con illustrazioni d'epoca. Il volume riunisce infatti i romanzi "Peter Pan nei Giardini di Kensington", racconto della fuga tra le fate di Peter neonato, e "Peter e Wendy", la seconda puntata della saga, resa celebre dalla versione disneyana degli anni Cinquanta. Arthur Rackham, fra i più amati artisti di età vittoriana, e F.D. Bedford, illustratore della prima edizione di "Peter e Wendy", raffigurano le avventure di Peter e compagni con tratto gioioso e sognante, fissando nella fantasia dei lettori di ogni epoca ed età personaggi e ambientazioni di una fiaba senza tempo, che parla dell'incanto perduto dell'infanzia e del potere dei sogni.